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            IX
            edizione Premio LetterarioCittà di Melegnano 2004
 
            
            
                La
               Giuria della nona edizione del Premio Letterario
               Città di Melegnano presieduta da Benedetto Di
               Pietro per la Sezione Poesia e da Alessandra Crabbia
               per la Sezione Narrativa, ha stabilito la seguente
               classifica finale:  
               
                  | 
                        SEZIONE
                        POESIA  
                           1°
                           classificato: "Diario
                           d'una
                           strada",
                           di Franco
                           Gollini,
                           Modena.Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui gli verranno assegnate 100 copie
                           gratuite - Targa di riconoscimento -
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club degli
                           autori - Pubblicazione su Internet
                           www.club.it  
                        
                        
                           2°
                           classificato:
                           "Canto di
                           guerra",
                           Leonardo
                           Zanin,
                           di Firenze.Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui gli verranno assegnate 50 copie
                           gratuite - Attestato di merito -
                           Pubblicazione del testo premiato sulla
                           rivista Il Club degli autori -
                           Pubblicazione su Internet www.club.it
                            
                        
                        
                           3°
                           classificato: "Precarietà"
                           di Maria
                           Gabriella
                           Meloni,
                           Morena (RM)Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui gli verranno assegnate 50 copie
                           gratuite - Targa di riconoscimento -
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club degli
                           autori - Pubblicazione su Internet
                           www.club.it  
                        
                        
                           4°
                           classificato: "L'ennesima
                           dose..."
                           di Cristiano
                           Comelli,
                           Legnano (MI)Vince
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club degli
                           autori - Pubblicazione su Internet
                           www.club.it - Buono valido per 50 copie
                           omaggio in caso di pubblicazione in volume
                           con la casa editrice
                           Montedit. 
                        
                        
                           5°
                           classificata: "Questa
                           vita che tanto pare
                           bella"
                           di Massimiliano
                           Floriani,
                           Bolognano di Arco (TN)Vince
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club degli
                           autori - Pubblicazione su Internet
                           www.club.it - Buono valido per 50 copie
                           omaggio in caso di pubblicazione in volume
                           con la casa editrice
                           Montedit.  
                        
                        
                           Vincono
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club
                           degli autori - Pubblicazione su
                           Internet - Buono valido per 50 copie
                           omaggio in caso di pubblicazione in volume
                           con la casa editrice Montedit i seguenti
                           autori: 6°
                           class.: "Solitudine
                           di noi
                           soli"
                           di Maddalena
                           Colucci,
                           Castenaso (BO) 7°
                           class.: "Si
                           alzano..."
                           di Pasquale
                           Corsaro,
                           Torre del Greco (NA) 8°
                           class.: "Cinque
                           Terre" di
                           Giuseppe
                           Fumagalli,
                           Milano 9°
                           class.: "Nel
                           mattino
                           cieco"
                           di Egidio
                           Belotti,
                           Fossano (CN) 10°
                           class.: "La
                           giusta
                           direzione"
                           di Sergio
                           Baldeschi,
                           Montecerboli (PI)   
                        
                        
                           Risultano
                           segnalati dalla Giuria con Attestato di
                           merito i seguenti Autori: "Mia
                           vita" di Elena
                           Lipari,
                           Arona (NO)"Frammenti"
                           di Orazio
                           Tognozzi,
                           Valdibrana (PT)"La
                           bicicletta" di Bruno
                           Piccinini,
                           Varano Marchesi (PR) |  
                  | 
                           SEZIONE
                           NARRATIVA 1°
                           classificata: "Il volo" di
                           Claudio
                           Lagomarsini,
                           Carrara (MS) Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui gli verranno assegnate 100 copie
                           gratuite - Targa di riconoscimento -
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club
                           degli autori e su Internet www.club.it
                           
                           
                           
2°
                           classificata: "Visita a domicilio" di
                           Stefano
                           Tavernelli,
                           Bologna.Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui le verranno assegnate 50 copie
                           gratuite - Attestato di merito -
                           Pubblicazione del testo premiato sulla
                           rivista Il Club degli autori e su
                           Internet www.club.it 
                           
                           
3°
                           classificato: "Il miniaturista che
                           s'innamorò della musica" di
                           Nicoletta
                           Retico,
                           Colonna (RM). Vince
                           la Pubblicazione di un libro di 32 pagine
                           di cui gli verranno assegnate 50 copie
                           gratuite - Targa di riconoscimento -
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club
                           degli autori - Pubblicazione su
                           Internet www.club.it  
                           
                           
 Vincono
                           Attestato di merito - Pubblicazione del
                           testo premiato sulla rivista Il Club
                           degli autori e su Internet www.club.it
                           - Buono valido per 50 copie omaggio in
                           caso di pubblicazione in volume con la
                           casa editrice Montedit i seguenti
                           autori: 4°
                           classificato: "Vita" di
                           Ivan
                           Saladino,
                           Segrate (MI) 5°
                           classificato: "Nino che non conosceva il
                           mare" di Umberto
                           Li Gioi,
                           Marsala (TP) 6°
                           classificata: "Solitudine in coppia" di
                           Pamela
                           Serafino,
                           Lecce 7°
                           classificata: "Dentro il cassetto" di
                           Francesco
                           Caruso,
                           Castel di Tusa (ME) 8°
                           classificato: "Tubecco" di
                           Vincenzo
                           Soddu,
                           Cagliari  9°
                           classificato: "Mi vengono a cercare..." di
                           Daniele
                           Teli,
                           Melzo (MI)  10°
                           classificata: "Il dentro di Michele"
                           Francesca
                           De
                           Angelis,
                           Città di Castello
                           (PG)
                           
                           
Risultano
                           segnalati dalla Giuria con Attestato di
                           merito i seguenti Autori: 
                              "Australia"
                              di Enrico
                              Beretta,
                              Tirano (SO)  "Grace" di Debora
                           De
                           Angelis,
                           Roma
 "L'anfora
                           di Agheteron" di Francesco
                           Donato,
                           Reggio Calabria  "Il
                           principe e la luna" di Anna
                           Maria Gioia
                           Giorio,
                           Selvazzano Dentro (PD)  "A
                           mani nude" di Stefano
                           Martufi,
                           Veroli (FR)  "Mi
                           muovo lento nel traffico..." di
                           Luca
                           Nasi,
                           Cernusco sul Naviglio (MI)  "Figlio
                           mio scusa per averti fatto nascere" di
                           Valeria
                           Palmieri,
                           Rieti "Non
                           ucciderò mio fratello" di
                           Aura
                           Piccioni,
                           Morena (RM)  "Un
                           lavoro come un altro" di
                           Giovanni
                           Picozza,
                           Roma
 "L'Addolorata" di Roberta
                           Tadini,
                           Bellano (LC)
  
 
                        
                        
                        
                           
                              | 
                                    La
                                    cerimonia di premiazione si
                                    è tenuta sabato 18
                                    dicembre 2004 alle ore 15,30 a
                                    Melegnano (Milano) presso il
                                    Salone Predabissi in via Frassi,
                                    2 angolo via
                                    Predabissi. |  |  
                  | 
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                  | 
                         Franco
                        GolliniOpera 1^
                        classificata
                            
                              Diario
                              d'una strada
  Ingenua
                           prigioniera della nebbiam'incolpo
                           della resa al silenziofiacca
                           pigrizia d'attimi mancati.Porto
                           il nome d'un ragazzo di
                           ieribucato
                           dal piombo accanto alla
                           siepein
                           un giorno d'ottobre senza
                           sole.Lingue
                           di fuoco danzanti di
                           follia,e
                           ragnatele di fumo sul
                           paese,stivali
                           di cuoio a passi ritmati,e
                           urla di donne e bimbi in
                           fugatra
                           pecore belanti di spaventonel
                           mezzo di cavalli impauritischeletri
                           di case e vie in ombra.Quando
                           cenere sollevò il
                           ventonell'ora
                           greve d'un tramonto mutotacque
                           la vita, derisa già a
                           morte!Oggi,
                           indifferenza mi calpestae
                           rimango nastro di
                           periferiaspettro
                           di bianco nel verde dei
                           monti.Uomo
                           ascolta questa voce di
                           strada.Fai
                           sosta al cippo intatto dei
                           ricordi,eretto
                           alto in cima alla montagnacome
                           faro di luce ai tuoi
                           naufragi.Ferma
                           la mano armata contro i
                           figli,le
                           cui voci verranno dal
                           domaniper
                           dare alle nuove vie il mite
                           nomed'un
                           fiore, d'una pianta o d'una
                           stella.  | 
                        Leonardo
                        ZaninOpera 2^
                        classificata
                             
                              Canto
                              di guerra  Ho
                           tirato un calcio a un
                           sassosbriciolavano
                           i segni dei popolisotto
                           il fuoco animaleuna
                           razza in via d'estinzione.Calpestando
                           una fotoun
                           vecchio volto di lacrimeuna
                           madre, una casa, un abbraccio
                           caldo.Ma
                           quanto vale davvero la
                           pena?Ti
                           sembra d'imparare a vedere le
                           cosecon
                           la luce sempre più
                           opacacon
                           il filtro delle parole.Abbi
                           pietà di me!Ti
                           insegnano a implorarea
                           non esistere per te stessoma
                           di riflesso a un nomea
                           una luce che non
                           t'appartiene.Camminando
                           a mezza gambasotto
                           il peso della moralecoi
                           fucili in spallala
                           potremo ben sopportare;panorami
                           infangati di vecchie
                           coltivazionile
                           memorie lasciate a marcire nelle
                           prigioni.Ma
                           cosa vale davvero la pena?Affideremo
                           al vento la speranza di non
                           affondaredi
                           vedere un altro cielosopra
                           il capo dei nostri figli;oltre
                           questi vetri spaccatigetteremo
                           quel che ci restaun
                           rametto d'olivo a un colombo
                           viaggiatore.Un
                           biglietto di viaggioè
                           un seme che può
                           germogliarema
                           la pace sprofondaMediterraneo
                           non sai ascoltare. |  
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                        Maria
                        Gabriella
                        MeloniOpera 3^
                        classificata
                             
                           
                           
                              Precarietà  Non
                           essere altroche il
                           sogno di un'ombra,avere
                           la consistenza impalpabiledella
                           nebbia lattiginosache in
                           un mattino d'autunnoavvolge
                           ogni cosa,che la
                           luce del sole disperde.Rimanere
                           in baliadi una
                           folata di vento.Voler
                           esorcizzare la
                           fragilità,tentare
                           di sottrarsialla
                           condanna della
                           precarietà,protendersi
                           verso l'altoin uno
                           slancio disperato,inseguendo
                           qualcosache
                           sottragga alla condannacui
                           l'uomo è ancorato.Coagulare
                           l'attimo,travestirlo
                           col sembiante dell'eterno.Illudersi
                           di arrestarequesto
                           flusso all'uomo destinato,annientare
                           la vertiginedell'essere
                           stato. | 
                        Cristiano
                        ComelliOpera 4^
                        classificata
                            L'ennesima dose
sorrideva
                           sullo zampillare del mio
                           sangueda vene
                           ormai logore e impotentila mia
                           mano ormai non più miastrinse
                           l'immagine di fumodi un
                           fantasma senza forma.Era il
                           Dio che mi vide bambinoo ero
                           io bambino travestito da Dioche
                           correvo alla stazionedi un
                           domani che mi accarezzavaper
                           comprare quell'esile bigliettoper
                           salire sul treno di chi spera.Mai mi
                           perdoneròdi
                           essere stato gettato da quel
                           trenomentre
                           a diciott'annine
                           afferravo la manigliafu
                           allorache la
                           mia vita caddesu una
                           siringa ingannevole compagnache
                           odorando di sarcasmomi rese
                           suo abulico schiavoannientandomi
                           i respiricon la
                           più lacerante delle
                           nenie"il tuo
                           mondo sono ioe non
                           cercare nessun Dio". |  
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                        Massimiliano
                        FlorianiOpera 5^
                        classificata
                             
                           
                           
                              Questa vita
                              che tanto pare bella  Questa
                           vita che tanto pare bellaè
                           l'assoluto divenire di un'opera
                           lirica,essa si
                           contorce fra le frasi
                           orecchiabiliscritte
                           in chissà quale momento
                           spiritualeda un
                           dimenticato compositore,mi
                           accarezza lo spirito e pianomi
                           scivola fra i capelli. Questa
                           vita che pure a te appartiene,non
                           abbonda in comunicazioni verema
                           tutt'altro si nutre dei nostri
                           stenti,ci
                           lascia liberi di imbrogliaree di
                           essere imbrogliaticon le
                           aspettative di un amante non
                           amato. Questa
                           vita che tanto ci fa soffrirenon
                           è altro che un gioco di
                           vitespinte
                           all'eterna finzione:perché
                           tanta incomprensionesulle
                           nostre pelli consumate?I tuoi
                           ed i miei giornidedicati
                           al dionisiaco amorerimarranno
                           nel buio un continuospronare
                           all'impiccagione del sentimento:
                           
                           
                              per
                              ogni vento forestiero
                              alloraimbandiremo
                              tavolate di primizie.    | 
                        Maddalena
                        ColucciOpera 6^
                        classificata
                             
 Solitudine
                        di noi soli In
                        questa infinità di anime
                        sole,siamo
                        deserti irraggiungibili.È
                        questo il lago fumoso, specchio di noi
                        stessidove
                        evaporano come nebbia, i segreti più
                        nascosti erisalgono
                        la china degli occhivelati
                        di
                        gioiose gocce oppure
                        gravi.Qui
                        è il rifugio di
                        ognuno,liberi
                        si vaga in un mondo tutto
                        nostro.È
                        una solitudine di noi
                        soli!A
                        volte è una
                        prigione,a
                        volte ancora è una
                        musa.Se
                        appena entri in questo eremo
                        sommerso,si
                        accende un angolo di
                        sogno.Tu
                        Amore mionel
                        tuo misterosei
                        per me come perla preziosa e
                        rara.Lo
                        scrigno s'apre e tutto riempie, tutto
                        colora,tutto
                        odora:vieni
                        a vedere i miei occhi
                        ora! |  
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                        Pasquale
                        CorsaroOpera 7^
                        classificata
                            
 Si
                           alzano, sul mare agitato,pensieri
                           aggrovigliati.È
                           già abbastanzasopravvivere
                           alle avversità,all'intricato
                           cespuglio di rose,ma tu
                           vuoi guardare più
                           dentroe trovi
                           ciò naturale.C'è
                           gente, come te, che pensae non
                           so bene cosa cerchi,per me
                           il mare è solo mare,la
                           sabbia è sabbia,il
                           pensiero si fermadove
                           più non si coniuga spazio e
                           tempo,tutto
                           ciò mentre il soleillumina
                           e riscalda le coseche
                           nemmeno lo sannoe il
                           tempo scorreperché
                           siamo noi a misurarlo. | 
                        Giuseppe
                        FumagalliOpera 8^
                        classificata
                            
                              Cinque
                              Terre  Il
                           sentiero tagliato nella rocciaa
                           precipizio sul mareprofuma
                           di timo e maggioranae
                           sembra snodarsi all'infinito,seguendo
                           le anse della riva.Vecchi
                           ulivi, contorti dagli annispruzzano
                           fazzoletti di terrastrappati
                           alla montagna con sudore,e i
                           limoni sono occhisgranati
                           sulle onde spumeggianti.Un
                           frinire di cicaledà
                           il tempo al cammino,greve
                           nella salita,verso
                           uno sgranarsi di caseappollaiate
                           sulla roccia a sostenersi l'un
                           l'altra:Vernazza,
                           Corniglia, Manarola,
                           Riomaggiore.Un
                           rosario di paesini,ripetuto
                           dagli uomini nei secolisu
                           mulattiere battute dal ventoe
                           tormentate dalla pioggia.Una
                           biscia ha perso la pelle sul
                           sentiero,io ho
                           rinnovato i pensieri sulle sue
                           ormelasciandomi
                           dietro quelli vecchi e
                           stanchi.  |  
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                         Egidio
                        BelottiOpera 9^
                        classificata
                            
 
                           
                           
                              Nel mattino
                              cieco  Pause
                           lente - silenzi - in questa
                           cittàche
                           dorme, e improvvisi i cantisgretolati
                           del cuore precipitanopazienti
                           - quasi essenziali - sulle
                           persianeaccostate
                           ferme al primo respiro,specchio
                           di sguardi che rimandanoalle
                           metafore con la polvere che
                           agitail
                           vento tenera e afflitta nel mattino
                           ciecodi cuoi
                           e ardori, solo filari di passeri
                           precocia
                           tingere i confini delle tenebre dove
                           l'albascivola
                           lenta sulla pioggia che colora i
                           sogniresidui,
                           e noi ignari tentiamo ancora il
                           volosull'orizzonte
                           incerto a respirare nuvolee tu
                           erodi ombre rare mentre il battito
                           discretodi quei
                           sogni ci intrattiene ancora sulla
                           crestascrepolata
                           delle cicatrici stagionaliin
                           questo deserto che ignora anche le
                           stagionisospeso
                           su echi di memorie, e intanto -
                           colloquiale -sale
                           disteso questo vocìo insistente di
                           ondea
                           catturare scogli e voli tranquilli di
                           gabbiani.  | 
                        Sergio
                        BaldeschiOpera 10^
                        classificata
                             
 
                        
                        
                           La giusta
                           direzione  Caro
                        babbo... quando il tuo ricordo riaffiora
                        negli spazi del mio pensiero,colgo la
                        tua immagine dentro una cornice di luce, una
                        figura dolce e 	sorridentedalle mani
                        d'oro, ingegnoso artista dalle varie
                        sfaccettature,un'indissolubile
                        figura fissata su quel quadro... ormai appeso
                        al muro 	dell'eterno.Ora che
                        non ci sei più... sento il peso delle
                        tue fatiche,sovrastare
                        l'inquieto volume della mia vita,osservo il
                        tuo meticoloso lavoro costruito col silenzio
                        delle braccia,un lavoro
                        umile e onesto come il tuo
                        sguardo.Vedi
                        babbo, io so di non essere stato il figlio
                        perfetto che tu volevi,nel tuo
                        cielo c'erano per me grandi progetti, enormi
                        attese,fatte con
                        la speranza di chi insegue un
                        sogno,di chi
                        insegue quella direzione dove l'umano penetra
                        nella perfezione.Tutto
                        ciò non è accaduto... il
                        destino è stato più
                        crudele,ha tarpato
                        le mie ali, imprigionandole dentro la gabbia
                        della balbuzie,una gabbia
                        ipocrita, che non ha lasciato volare la mia
                        parola,non ha
                        lasciato che il mio pensiero componesse
                        ragionamenti...perché
                        forse inutili... freddati sempre sulle
                        sillabe che s'inceppavanonel vano
                        tentativo di pronunciarle.Ha
                        liberato solamente i miei sorrisi di
                        circostanza, fatti a denti
                        stretti,con le
                        labbra che tramavano e il cuore che chiedeva
                        pietà,e una
                        sofferenza intensa, subita anche oltre le
                        apparenze.Ti chiedo
                        perdono se non sono riuscito a percepire il
                        senso di questa vita,dove tutto
                        scivola nella clessidra della nostra
                        esistenzacome una
                        sabbia torrida che scricchiola
                        gelo,una sabbia
                        che si sgretola nel nostro umano
                        pensiero,e ci rende
                        carnefici e vittime di un destino che solo
                        Dio conosce.Ma adesso
                        che il vascello della tua anima ha
                        oltrepassato la dimensione 	della
                        materiaed
                        è ancorato sulle derive del
                        tempo...adesso
                        avrai capito che per me... è stato
                        meglio sbocciare su un prato 	fatto di
                        silenzipiuttosto
                        che sul pulpito di una stella, dove il
                        clamore si squarcia nel 	nulla...dove il
                        tutto svanisce nel rauco bisbiglio della
                        meschinità.Caro
                        babbo... io probabilmente non
                        volteggerò maisu quel
                        cielo limpido che tu sognavi... ma il piccolo
                        usignolo uscito dal 	mio sanguefornito di
                        nuove ali e di un canto
                        melodioso,ha
                        già l'animo proteso verso l'alto, ed
                        è pronto per spiccare il
                        volo,un volo
                        d'amore, dove ogni sua direzione, sarà
                        sempre quella giusta.  |  
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         Agg.
         07-02-2005
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