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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioComune di Candia Lomellina 2005
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                Sommario Prefazione
               - Albo d'Oro dell'edizione 2005 - Marco Angella -
               Bruno Balzan -
               Ranieri
               Barghigiani
               - Matteo Bianchi - Stefania Borza Giuliana Bosusco -
               Franca Bottecchia - Luigi Buonaiuto - Celestino
               Casalini - Oswaldo
               Codiga -
               Cristiano Comelli - Paola Corponi - Margherita
               Costanzini - Ivan Crescini - Mario D'Alise - Paola
               Dall'Olmo - Vincenzo De Crecchio - Loredana Di Bartolo
               - Valeria
               Di Felice -
               Franco Fiorini - Maria Rosa Gelli - Salvatore Generoso
               - Giacomo Giannone -
               Nirvana
               Granata -
               Loredana
               Guarena -
               Marcello Guerrieri - Pamela Lodato - Ugo
               Marchi -
               Fabio Marenco - Maria Andreea Marincovici -
               Giovanni
               Mariotti -
               Rosa Martino - Carmela Martino - Luigi Merati - Lucia
               Tiziana Mignosa - Emiliano Morganti - Maria Giovanna
               Napoletano - Erika Niero - Luigi Nosenzo - Pietronilla
               Notarantonio - Filippo
               Noto Campanella
               - Donato PascettaGianfranco Pinzone
               - Astra
               Quilichini -
               Ermano Raso - Carla Rastellino - Cristiano Ravasi -
               Lorenzo Romoli - Angelo San - Adriano Scandalitta -
               Adriana Scarpa - Rita Claudia Scordino - Nicola
               Serafini - Mario Sirotti - Carla Tedde -
               Stefano
               Tonelli -
               Stefano
               Vitale
               -Leonardo Vitto   
               
               
 Antologia del Premio Comune
               di Candia Lomellina 2005 - formato 14x20,5 - pagg. 68
               - Euro 18,00 - ISBN 88-6037-053-1
 
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                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
Trovarsi
               di fronte un'arzilla signora, nota in tutta la
               Lomellina per il suo lungo incarico di direttrice
               didattica della scuola elementare di Mortara, ha fatto
               commuovere il pubblico. La poesia "Non moriremo mai"
               della robbiese Carla Rastellino ha vinto l'ottava
               edizione del concorso nazionale di poesia "Comune di
               Candia Lomellina". Sabato 3 luglio 2005, alle 17,
               nell'aula "Narciso Cassino" di piazza San Carlo molti
               si sono emozionati nel vedere l'anziana insegnante
               prendere fra le mani la targa messa in palio
               dall'amministrazione comunale. Il suo "invito" a non
               morire è sembrato alla giuria denso di
               significati ottimistici, colmo di fiducia nella
               persona umana e nelle sue capacità. Il
               concorso nazionale di poesia sta diventando ormai un
               appuntamento principe della vita culturale della
               cittadina lomellina. L'amministrazione comunale,
               guidata dal sindaco Carlo Brocca, è entrata in
               carica da poco più di un anno, nell'estate
               2004, distinguendosi in ambito culturale per indubbio
               dinamismo e larghezza di vedute. Lo dimostra la
               rassegna "Estate candiese", quest'anno al debutto e
               già baciata dal successo. Accanto a concerti
               musicali, a mostre di pittura e a spettacoli di
               marionette, anche la poesia si è ritagliata un
               posto d'onore: alla cerimonia di premiazione sono
               intervenuti poeti, appassionati di versi poetici,
               amministratori pubblici e semplici cittadini. La
               lirica è stata scelta dalla giuria composta da
               Giuseppe Castelli, assessore alla Cultura al Comune di
               Candia Lomellina, Luciana Pregnolato, Anna Vanoli e
               Umberto De Agostino, assistiti dalla segretaria Rita
               Gurian. Sul podio sono saliti anche Ivan Crescini di
               Busnago (Milano) con "Auguri padre" e Franco Fiorini
               di Sant'Angelo in Villa (Frosinone) con "E un altro
               giorno accade".  Ecco
               i poeti dal quarto al decimo classificato: Emiliano
               Morganti (Marciana, Livorno), Paola Dall'Olmo
               (Cremona), Giacomo Giannone (Mazara del Vallo,
               Trapani), Carmela Martino (Ripacandida, Potenza),
               Adriana Scarpa (Treviso), Maria Giovanna Napoletano
               (Cosenza) e Loredana Guarena (Albano Sant'Alessandro,
               Bergamo). Cinque i segnalati dalla giuria: Franca
               Bottecchia (Sacile, Pordenone), Ermano Raso
               (Racconigi, Cuneo), Elena Franca Bandiera (S.
               Francesco al Campo, Torino), Laura Appignanesi
               (Ancona) e Ivan Fedeli (Ornago, Milano). 
               
               
                                          Umberto
                                          De
                                          Agostinosegretario
                                          del
                                          concorso
 
               
               
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               Ranieri
               Barghigiani  
               
               
                  Segni di una cupa
                  presenza  Come schermo dai
               mille colori,rossa pioggia di
               fuocoi pensieri
               distruggie le mie
               illusioni;speranza ormai
               sommersae nulla più
               resta,solo i
               segnidi una cupa
               presenza.    | 
               Oswaldo
               Codiga   Le
               parole Quante
               parole diciamo, magari senza
               pensare...Quante
               parole possono ferire e fanno molto
               male...Quante
               parole, dette senza ragionare,possono i
               sassi far ridere o tremare...Quante
               parole restano a volte in gola
               strozzatee come
               lacrime amare inghiottite...Quante
               parole arrivano dirette dal cuoree sono
               dette per esprimere amore... 
               
               
 Riposo
               invernale Cammino
               piano piano nel bosco e guardo le foglie
               cadere...Nel vento
               le vedo volare... lontano le vedo
               sparire...Talune
               scricchiolano sotto ai miei passi o scompaiono tra i
               sassi...La natura
               sembra morta... gli alberi si
               spogliano...loro lo
               fanno in silenzio... lo fanno come
               vogliono...La natura
               nel bosco non ha pudore o
               vergogna...Nel lungo
               inverno riposa e sogna...   | 
      
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               Valeria
               Di Felice  Desiderio Lentascorre la
               mia manosul
               profumodella tua
               pellescuramentre
               stringila mia
               cosciaverso di
               te.Un
               sussurromi
               riscaldail
               visoe il mio
               sguardosi
               confondecon la tua
               vogliadisinibitadi far
               partedei miei
               più intimipensieri.Un filo di
               lucecolpiscele tue
               labbramentre
               assaggioil sapore
               amarodi una
               casta illusionee sento
               crescere in meun
               peccaminosoardore.   | 
               Nirvana
               Granata 
               
               
                   Fine di un
                  amore  Cercavo parole da
               dirti,ma le ho perse
               tutte,non ne
               trovo...Tu parli tedesco,
               io parlo araboe siamo privi di
               braccia. 
               
               
                   I tuoi
                  occhi  Limpidi i tuoi
               occhi...color dei
               fiordalisi.Color delle prime
               acqueche bagnano la
               sabbia...E nei tuoi occhi
               cercoguizzi di pesci
               coloratie di
               coralli...Al tramonto le tue
               acquenon diventano
               più scure,brillano di una
               luce chiara,come se splendesse
               sempre il sole.   | 
      
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               Loredana
               Guarena 
               
               
                  Opera 10a
                  classificata  
               
               
                  Danza di
                  bimba  Danza una
               bimbadi
               settant'anni,ha la mente
               bruciatada mille
               inganni...Ha capelli
               d'argento,sotto le
               dita,e negli occhi di
               cielouna luce
               smarrita. Danza nel
               buiofinalmente
               felice,insegue i suoi
               sogni,spogliata, che
               importa?È scesa dal
               letto,senza fare
               rumore...sul cuscino ha
               lasciatola camicia... e il
               pudore. Lei sceglie la
               notteper viver la
               vita,quando tutto
               è silenzioe ogni cosa
               è scordata.....Le gocce di
               piantosulla sua
               pelle,diventano
               oraun manto di
               stelle. Si sente
               reginain un grande
               castello...stasera c'è
               festa,stasera c'è
               il ballo!.....È vestita di
               nulla,e ora culla un
               giornale.......quella bimba
               è mia madre...e la lascio
               danzare....   | 
               Ugo
               Marchi  
               
               
                  Respira  Seguendo e poi
               ancora la solita scia,ormai schiavo della
               fredda e grassa abitudine,non cambi
               più la rotta, niente da rischiare,il solito vestito,
               gente nuova, ma non ti va di parlare.Così,
               lentamente te ne stai andando via. Muori piano piano
               dominato dalla televisione,preferisci nero su
               bianco, che una candida emozione.Non più uno
               sbadiglio, né uno spontaneo
               sorriso,il cuore non batte
               al sentimento, la maschera sul tuo viso. Hai capovolto il
               tavolo? Hai inseguito il tuo sogno?!No!! Hai scelto un
               posto sicuro, che lo stupore di un figlio.Così, passi
               il tuo tempo nei tuoi stanchi lamenti,nella comoda
               sfortuna e nella pioggia incessante,fra progetti
               abbandonati e ritualità perdenti. Già!!... non
               hai più domande, non cerchi le
               risposte,sopravvivi nella
               tua culla, rapito dalla sorte.Quieto, insensibile
               al giacere del sole,respira il tuo
               giorno. Ancora... respira.   | 
      
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               Giovanni
               Mariotti  
               
               
                  Mai più come
                  prima  Il vento sibila
               senza sosta alcunaportando il gelo
               che non dimentica,mentre il passato
               rincorre se stessosulla strada che
               vide la neve col tormento.Luci della sera che
               abbagliano appena,rischiarando la
               notte fredda e buia:senza turbare il
               sonno che chiede riposo,senza dare fastidio
               alle stelle del cielo.Navi in balia delle
               onde, sul mare agitato,che non trovano la
               strada di casa:di essa hanno
               conservato l'affetto,in essa abita chi
               freme per loro con sgomento.Auto nella neve
               sferzante in balia delle curvecercano di
               mantenersi ferme stridendo,per non doversi
               arrestare prima del tempo,per non diventare
               prigioniere solitarie del gelo.Pianticelle coperte
               dall'intuito sorpreso,prede lontane ed
               alla sorte ormai affidate:tremolano senza
               lamento nella voce del vento,senza sapere
               davvero quanto valgono.Il mattino seguente
               sarà pieno di soleMa di lamenti
               vibrante fino alle nuvole:tutti persi
               nell'indifferenza della vita senza freno,alcuni compatiti
               con sentimento puroda chi non ha
               pianto niente o nessuno.   | 
               Filippo
               Noto Campanella  Strega Strega.
               Povera figlia di servi della
               gleba.Affamata,
               umiliata,da un volo
               notturno tra le stellesulla
               magica scopa sgangheratada un
               intruglio di cipolle marceriscattata.Vuoi
               subornare i sognicorrompere
               i rifiutidi fragili
               infelici femmine soffocateper noia e
               castità.Strega.
               Ingenua visionariafolle
               bambina della rapa neramagica
               postulante della seradal buio e
               dalla nottenella
               lumiera di zucche ghignanti,sei
               esaltata. Sorella
               scura della mistica snervatacappuccio a
               punta di scorpionefemminista
               incompiutamadre
               amante sorella mancata.Neri
               inquisitori graffiano le naticheodiano
               l'afrore delle civette lunatichestrappano
               le cenciose mutandine,alla tua
               danza macabra mostrano duri
               grugnifanno
               frustare le vittime, sono stretti i loro
               pugni.Solo il
               borghese sarcastico trascurala
               necessità di una solenne
               abiura.Ti
               desidera, sorride e ti ripete:"male
               praecintum iuvenem cavete!"Piccola
               selvaggia alla ventura, tra un fortunale e una
               tempesta,naufraghi
               sconsacrata preda d'intimità
               violata.   | 
      
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               Astra
               Quilichini  
               
               
                  Tra la
                  neve...  Guarda tra la
               neve,Quell'uccellino si
               posa su un ramoIo rimango a
               guardarloE del suo canto il
               mio cuore s'inebria Oh dolce creatura,
               volgi il tuo sguardo su di me,E nell'immenso nero
               dei tuoi occhi lasciami cadere.La mia anima vaga
               nell'oscurità. Il tuo canto mi
               avvolge l'anima eIn un lago di luce
               mi lascio annegare.Mille stelle mi
               avvolgono e il mio cuore si colma d'amore. Nel vederti volar
               viaIl mio cuore trema
               e di tutto quel caloreLa mia anima si
               congela.   | 
               Stefano
               Tonelli  
               
               
                  Sogno
                  d'estate  Sognavo di danzare
               sul mareaccarezzato da onde
               eterne sempre uguali.Il sole asciugava
               le mie lacrime e i miei rimpianti,il pensiero
               liberato in un cielo azzurrofamiliare ed amico
               sfiorava scogli e fluttie si riparava
               all'ombradi alberi antichi e
               saggi. Seguivo gli
               scoiattoli saltellaresecondo misteriosi
               itinerarisu un tappeto di
               croccanti foglie,i gabbiani
               grigiobianchisfrecciare a stormi
               nell'aria salata;vedevo bambini
               giocare con stelle marinee giovani
               intrecciare i loro nodi d'amore. Il giorno
               declinava, ma i raggiancora scaldavano
               il corpo e il cuore.Volavo sopra il
               mare arancione,scorgevo le barche
               e il porto.Mi si faceva
               incontrola gente di un
               tempo e di oggi:quante persone mi
               salutavano ridendo,liete del comune
               incontro.Anch'io brillavo ai
               loro sorrisi. Tutto questo
               sognavoe non volevo
               svegliarmi.Sapevo che mi sarei
               trovatonelle brume
               invernali,confortato solo
               dall'odoredel mandarino sulle
               dita. Come sei lontana
               estate!     | 
      
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                  Stefano
                  Vitale  
                  
                  
                     Amore  Sei un
                  soffiosenz'ariache non
                  trattieneil fuoco
                  dell'Apocalissesei la
                  piumadel
                  cieloche
                  accarezzai fiori del
                  male. 
                  
                  
  
                  
                  
                     Insegnami
                     l'amore...  Insegnami
                  l'amorelo slancio pieno
                  delle parolenascosto dal
                  suonodi fulmini
                  silenziosinemici del
                  maestraletratto
                  leggeroraccolto nel
                  vuotofammi sentire
                  com'è rarala carezza del
                  Bene... 
                  
                  
  
                  
                  
                     Il posto
                     dell'amore  Normale, banale,
                  stellare,incredibile,
                  inenarrabile,irripetibile
                  tensione, passione,ma anche
                  timoreed
                  aspettare...si sta parlando
                  d'amoreradice
                  dell'animaappesa al
                  filod'un sogno
                  cucitotra cielo e
                  mare,tra terra e
                  ventosorriso
                  obliquod'un guizzante
                  momentoquasi uno
                  sgomento feliceche molti dicono
                  esserela mia (la tua,
                  nostra, vostra)vita.
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                  08-01-2006   |