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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioIl Giro d'Italia delle Poesie in cornice
               2005
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                Sommario Presentazione
               di Massimo Barile - Ringraziamenti - Albo d'oro
               dell'edizione 2005 - Massimo Agnolet -
               Carlo Albertario
               - Luca Allaria - Roberta Amendola - Marco Angella -
               Sandro Angelucci - Davide Apollonio - Emanuela
               Arcangeli - Andrea Aterini - Elena Auddino - Paul
               Bacosca - Alessandro Barison - Giuseppina Barzaghi -
               Maurizia
               Basile -
               Maria Biscetti - Emma Biscetti - Vincenzo Bolia - Rina
               Eugenia Bonanomi - Davide Bono - Luigi Buonaiuto -
               Marco Buzzetti - Maurizio Cafaggi - Daniela Camardese
               - Danilo
               Canepa -
               Roberto
               Capasso -
               Barbara Caprari - Giuliano Cardellini - Sara Cardinali
               - Antonella
               Carosini -
               Camillo Catarozzo - Sara Cazzaniga - Carmelo Chiofalo
               - Sabrina Cimò - Rosa Maria Corti -
               Giuseppe
               Corva -
               Maria Costanza - Edvige Cuccarese - Gaetano Cugno -
               Giuseppe
               D'Agrusa -
               Antonio
               De Rosa -
               Maria
               Patrizia De Rose
               - Domenico De Ruosi - Lilia Derenzini - Jean-Claude
               Dubail - Giovanna Faro - Gianni Fassina - Claudio
               Fazzino - Giacomo
               Ferretti -
               Marino Festuccia - Valentina Fonte- Antonietta
               Forte -
               Giacomo
               Fumarola -
               Susanna Galimberti - Vincenzo Gammieri - Maria Rosa
               Gelli - Salvatore Generoso - Sergio
               Ghio -
               Giovanni Ghirga - Mario Giugovaz - Rita Giurastante -
               Claudio
               Giusti -
               Simonetta Gravina - Carla Guerriero - Annamaria Immesi
               Smorto - Liliana Immesi Nava - Pamela Lodato - Mariano
               Luccero - Alessandro Lugli - Domenico Maccarana -
               Marco Managò - Rosanna Mancini -
               Giovanni
               Mariotti -
               Barbara Martiri - Giuseppa Masilla - Giampaolo Merciai
               - Katia
               Moi -
               Domenico Giuseppe Nava - Luigi Nosenzo - Pietronilla
               Notarantonio - Elisa Nunziatini Salhi - Cinzia Nuvoli
               - Luisa Orlandi - Maria Luisa Orsi Sigari Armando
               Ortolani - Nicola Pace - Stefania Donatella Paron -
               Diego Pavan - Maria
               Pellegrino -
               Marco Piserchia - Ermano Raso - Matteo Rolleri -
               Saverio Rollo - Nicola Rosti - Daniela Rusconi -
               Nino
               Russo -
               Vincenzo Russo - Luisa
               Sala -
               Domenica Sammaritano - Angelo San - Iago - Vincenzo
               Santopietro - Concetta
               Santoro -
               Michela Scabbio - Luciana
               Scaglia Grenna-
               Adriano Scandalitta - Daniela Sias - Luca Vincenzo
               Simbari - Mario Sirotti - Rosalia Stellacci - Ombretta
               Suardi - Maurizio Tantillo - Vincenzo Taranto - Carla
               Tedde - Luisa
               Tedesco -
               Stefano
               Tonelli -
               Piero Trapani - Ivan Vicenzi - Pietro
               Vitelli -
               Leonardo Vitto - Maria Roberta Ziglioli - Rita Canepa
               de Franchis - Paolo Carniello   
               
               
 Antologia del Premio
               Il Giro d'Italia delle Poesie in Cornice 2005 -
               formato 14x20,5 - pagg. 136 - Euro 18,00 - ISBN
               88-6037-052-3
 
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                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
 
 La poesia deve
               essere sentita, vissuta, mostrata e non rinchiusa o
               nascosta in ambiti accessibili a poche
               persone. Solo così
               diventa un patrimonio comune al quale attingere nuova
               linfa vitale come succede per «Il Giro d'Italia
               delle Poesie in cornice»: un concorso letterario
               giunto alla decima edizione. Forse è questo che
               spiega il continuo e crescente successo incontrato da
               questa manifestazione culturale che avvalora tale
               idea. Non importa se
               qualcuno critica tali manifestazioni perchè la
               poesia sprigiona la sua forza in ogni caso. Non
               importa se il luogo è deputato alla
               declamazione della poesia: l'importante è che
               esista un luogo, uno spazio dove poter esprimersi. Il
               mondo disvelato nella poesia, a volte, è quello
               celato nella realtà e le sensazioni ed i
               desideri diventano espressione della
               sensibilità dell'animo di un poeta che rende
               partecipi gli altri. Inconfutabile
               è l'impegno di tutti coloro che hanno
               organizzato e partecipato a questo viaggio delle
               poesie nelle piazze ed è doveroso un grazie
               sentito a coloro che hanno letto queste poesie col
               cuore. 
               
               
                                          Massimo
                                          Barile
 
               
               
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               Carlo
               Albertario  
               
               
                  Dachau  Vola il mio
               pensiero con il ventofino a Dachau nel
               cielo di quel campo.Quante le vite che
               lì hanno strappatoin un modo che
               può non sembrar vero? Baracche vuote.
               Piazzale deserto,ma tutti li sento.
               Sono ancora lì.In piedi, con fame,
               freddo e paura,vestiti con il male
               e i patimenti. Il mio pensiero si
               mette lì accantoa uomini, donne e
               ai bambinitrattati peggio del
               peggior dei cani,morti e gettati
               nelle bocche dei forni. Ci sono fiori
               davanti ai crematori,sotto il camino
               dove son passati.Messi per rimorso o
               per ricordodove tutto è
               intriso di dolore? Il mio pensiero
               ancora lì a Dachauè sopra quel
               campo come per magia.Un nodo mi stringe
               ora la gola.Resta lì e
               non vuole andare via.  Da un treno per
               il Brennero, 13 gennaio 2005 | 
               Maurizia
               Basile Sogno di una donna
               mai diventata
               mamma Ho visto il
               tuo viso nei miei sogni,emanava
               dolcezza e serenità,ho visto i
               tuoi occhi che cercavano i miei,con amore e
               abbandono.Abbracciavo
               il tuo corpicino con fermezza e
               protezione,mentre tu
               mi guardavi, mi cercavi,trasmettendomi
               una pace e una amore immenso.Eri
               bellissima, solare,il tuo
               sguardo era fisso sul mio viso,quasi in
               cerca di un consenso.La mia
               paura nei tuoi occhi spariva,trasformandosi
               in un profondo e sconfinato
               amore.Eri forte,
               sicura, e certa di me,mentre io
               timidamente ti stringevo.È
               durato un attimo,ma senza
               parole tu mi hai dettoche mi vuoi
               bene, che vuoi proprio me,e che sarai
               la persona più importantedella mia
               vita,sempre e
               nonostante tutto.Ma era solo
               un sogno,così
               reale e colmo di trasporto,che ha
               lasciato un vuoto incolmabile,e quella
               lacrimache ha
               annebbiato i miei occhie che ha
               solcato il mio viso,era l'unica
               cosa che mi restava di te...Il tuo
               sguardo che non dimenticherò mai mi ha
               dettoche ti
               vedrò, ti abbraccerò, e ti amerò
               per tutta la vita.Non ti
               conosco, ma non importa perché già ti
               amo,io so che
               ci sei, che sei in me,ed entrambe
               non aspettiamo altrodi poterci
               amare oltre il confine del tempo.Pazienta
               ancora, piccola mia,la mamma
               forse arriverà, ma ti amerà
               comunque. (Dedicata
               ad una bambina mai nata) | 
      
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               Danilo
               Canepa  
               
               
                  Visione  Disseminatinella mia
               nottecalici di
               cristallo,alti a scontrarsi
               come copped'altri
               tempi,retrogusto
               legnoso:insolenza di
               sensi.Nettare di follia
               traboccadal mio ego
               scosso.Anima d'artista
               stremata,sforzo di richiamo
               al genioper ciò che
               brutta grafianon riesce ad
               abbracciare.La ragione
               dorme.Sonno di puro
               istinto,del cane che
               attende scondinzolandoun boccone che
               cade,un sorso di quelle
               coppeda leccarsi il
               muso.Lacrima bagnata di
               vinose guardo in
               alto,gocce d'un pensiero
               fisso e sfuggenteche non mi è
               dato sfiorare fuori da te,dall'umore di
               quella fonte caldaa cui mi disseto,
               quando le tue manisenza controllo mi
               premono forte, oltre.Piove
               stanotte.Tintinnii violacei
               brillanodal mio cielo di
               sbandato,parole ubriache
               danzanosui miei fogli
               bagnati.   | 
               Roberto
               Capasso  
               
               
                  Il
                  Dolore  Fisico, morale
               è come una spada cheal cuore e alla
               mente colpisce in modo mortale.Come una morsa ti
               stringe in vita,pian piano ti porta
               via la gioia dellavita, quando te ne
               accorgi lui ti ha giàconsumato il dolore
               in te si èidentificato e del
               tuo corpo ti hafrodato e
               deturpato.Che colore ha il
               dolore, che del tuocorpo si è
               appropriato, e comegramigna in te si
               è radicato, nero,rosso o viola lui
               ti ha rubato tuttoanche la
               gioia.Solo il tempo
               è suo nemico perchéprima o poi in viso
               risboccerà un belsorriso.Il
               dolore. 
               
               
 
               
               
                  La
                  sigaretta  La sigaretta
               è lunga e stretta eppursi consuma in
               fretta.Dopo aver desinato
               per il palato èun gusto prelibato
               ma per ipolmoni è
               peggio di una scarica dineutroni.La gente corre e va
               di fretta manon rinuncia alla
               sigaretta, eppur sisa che è una
               droga che ti porta viapian piano ma
               nonostante tutto ilfumatore si fa
               prendere per mano,e senza fretta si
               fa portar via la vitadalla
               spagnoletta.  | 
      
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         | 
               Antonella
               Carosini 
               
               
                   Tenebre  È uscito
               improvvisamentementre
               calavanole ombre della
               sera.Un'ombra più
               scurami è
               sembratolo
               chiamasse.L'ho
               cercatoma era
               inghiottitonel
               nulla.E il
               Nullami è
               piombato addosso. 
               
               
                   Tradimento  Stupidamente
               invaghitoaffonda nel corpo
               di un'altramentre lacrime
               amaresolcano il mio
               viso.     | 
               Giuseppe
               Corva 
               
               
                  Il
                  treno  Ricordi di
               noi,ti ricordi di
               noi,tra giardini e
               treni che perdo,tra ascensori che
               partono e il sole,tra ultimi piani e
               le nuvole,tu che ridi di
               me.Ricordi di
               noi,quando corro e ti
               rincorro,quando corri e io
               che scappo.Tu ricordi
               noi,quando incontrerai
               il nulla e la tua mente
               cercherà i miei pensieri.Ricordi
               noi,quando ricordi
               noi. 
               
               
 
               
               
                  Musica e
                  magia  Il mare che si
               scontra con gli scogli,poi la schiuma che
               ritorna senza sosta,il tuo viso che mi
               cerca nell'aria,poi il mio sorriso
               che ritorna nel tuo ventre.Il mare che si
               scontra con gli scogli,poi la schiuma che
               ritorna senza sosta.Musica e
               magia,i tuoi occhi che mi
               cercano tra i riverberi del sole,poi le mie mani su
               di te,sulla tua
               bocca.Il mare che si
               scontra con gli scogli,poi il mio cammino
               che riprende senza sosta.  
               
               
                  Guardandomi  Determinante,predominante,nel tuo
               sguardo,riflesso nei tuoi
               occhi,determinante preda
               di te.Predominante nel
               tuo sorriso,preda di
               me.Determinante,predominante,tu.  | 
      
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               Giuseppe
               D'Agrusa 
               
               
                  Ricordi  Fantasmi di un
               lontano passatoche con suggestive
               immaginisfocate di loro fan
               parlare. Fantasmi
               svolazzanti che senzavolto s'aggirano in
               borghi di pietradi un tempo che
               fu. Fantasmi che
               prigionieri nel tempotengono con
               invisibili mani memoriedi parole vuote e
               ricordi perduti. Fantasmi che in un
               silenzio irrealesospesi nel nulla
               svaniscono alriaccendersi dei
               colori dell'albatornano ad essere
               ricordi del passato.  
               
               
                  Il poeta
                  errante  Tu poeta errante,
               poeta del mondo,espressione del
               presente e del passato,maestro del
               linguaggio e delle emozioni,pittore in versi
               che colori mischiandomagie e fantasie
               regalando sogni ed alcuore
               emozioni. Come un cavaliere
               viaggi in fantasie e sogni mai
               vissuti, canti versi d'amoree desideri
               prigionieri in memorie passate.Canti versi che
               disegnano figure vibrantie ricordi di gioie
               d'amanti che si elevanoin sogni che
               all'alba svaniscono, lasciandomuti sospiri e
               lacrime di dolci desideri. Non lasciare che
               qualcuno spezzi i tuoi sogniche entri nel tuo
               mondo fatato circondato daatmosfere sognate
               in cui si intonano sospiratemelodie in forti
               emozioni.  | 
               Antonio
               De Rosa  
               
               
                  Un
                  bacio  Un bacio, solo un
               bacioe poi dimmi
               addio.Lasciami prendere
               la tua manocon la forza e la
               dolcezza con cuisi tiene un
               bambino,lasciami sentire
               sulle labbrail tocco
               dell'amore,lasciami piangere
               lacrime checonoscono la loro
               strada ma chesono sempre
               nuove,e poi dimmi addio e
               preparail mio sorriso di
               domanisulla tristezza di
               oggi.  
               
               
                  Dove
                  sei  Ho camminato nel
               tempoper allontanarmi da
               te,il sentiero era
               stretto e desolato,i miei passi
               segnavano i giorni,rami secchi e terra
               intorno a me.So di non poter
               tornare indietroperché il
               giardino che ho lasciatonon era per
               me.Non so quanta
               strada devo fare,troppi ricordi
               ritornano in mente,dove
               sei?Mi sono
               perso.       | 
      
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               Maria
               Patrizia De Rose  
               
               
                  I colori dei
                  sogni  Dedicata al
               progetto "Adricesta" Nel giardino di
               Stefy è sempre primavera.Ma i fiori
               dell'innocenza cercano carezzecalde e rosse come
               brace nella fiammariflesso della luce
               che non manca.Su quel muro i
               colori dei sogniricreano l'attesa
               per qualcosa d'immenso.Pur se astratto ci
               appartiene dipinto dall'artistasulla bianca tela
               dell'anima e del silenziorotante che
               desidera gridare più forte,nel vento,
               quell'intima speranza.Amico, stringi la
               mia mano, nell'incompiuto attimoaiutami a
               sorridere, dammi la forza che mi manca,conducimi lontano
               fuori di questa stanza.Portami a giocare
               nel bosco di Merlinonegli spazi
               sconfinati della verde fantasiadove posso
               trapiantare nuovi sogni da sognare.Amico, anima di
               cera, dammi ciò che manca,sciogli il dolore
               dal filo della vita che mi annoia.Voglio essere
               bambino! Per me, solo per me,fai volare alti
               sempre più alti gli aquilonileggeri come
               zucchero filato nel girotondo veloceche arriva fino al
               centro là, dove la dimensionedel tempo trama la
               sua tela come il ragno.Amico, non negarmi
               la tua manoper amore del mio
               amore trasparente"fai Un buco nel
               muro", e sentimi!Amore solo amore e
               portami a rivedere il sole.Amico, nel tuo
               cuore è acqua che non sai,ma insieme ad altra
               acqua la gioia scorrerà.Nel giardino di
               Stefy il colore preferito è il
               rosso.Ma i fiori hanno
               sempre il volto dei bambini,fresco profumo
               d'innocenza, sorrisi di stelle cadenti.Mentre i sogni
               hanno il colore del cieloe delle immense
               distese dei girasoli innamorati della
               luce.Ognuno segue il suo
               raggio al sorgere del sole.   | 
               Giacomo
               Ferretti 
               
               
                  Dimensione  In una notte in cui
               nel cielo si scatenò l'infernodesideravo venire
               da te; bisognavo di pace, di chiarore.Lo volevo come
               quando il fiore volle donarsi alla
               farfallacome quando dalla
               roccia soffiò il primo vento biancoche improntò
               la tua immagine di creta, e come in ogni foglia che
               è desiderosa di luce: mi nutro di
               te! E quando
               passeggiando indagherò sul come
               nacquero,nel come si
               manifestano, e di cosa si alimenta la particella
               di ogni cosa
               scoprendo la verità sulla rosa ...,
               allorasolo io
               potrò passare senza essere visto. Il tuo nome
               sarà il nome di tutti, le tue manisaranno quelle di
               tutti, così i tuoi piccoli piedi;e la tua voce
               intonerà tutte le voci in una
               musicache si
               diffonderà per il mondo intero. A te donerò
               l'acume dell'essere o mia Maddalena ...Nessuno più
               potrà combatterci, interi popoli ciacclameranno
               provocando un'eco soave tramite cui svaniremo per
               altri mondi, non più finiti ...,ma infinitamente
               grandi, dove l'amore ci benedirà:
               bimbi, bimbi di sola luce.   | 
      
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               Antonietta
               Forte  
               
               
                  Mobbing  Sordida ribolle
               l'ipocrita palude.Esala miasmi.
               Sprofondi e risali,imbrattato e di
               putrido odor schifato.Scuoti il capo,
               sbatacchi, ti aggrappi.Dell'abisso, acuto
               il dolorti punge al
               basamento,di chiodi e spine
               equipaggiato,e sangue sprizza
               nella plumbea melma.Ai fetidi vapor,
               sghignazzano beffardi,e sabbie mobili
               t'inghiottono infingarde.Dal segreto nido,
               in su la dirupata roccia,si leva il
               pipistrello dal lugubre pastrano,a tracciar voli ed
               a sfarfalleggiar, inviso,nel sinistro aere,
               di vicine sciagure foriero.I muridi padiglioni
               inutilmente tende,i denti digrigna a
               sbigottir gli oppressi,e pernicioso stride
               la sua caduca vittoria.Infìdi
               strali sfrecciano, affilati,da celati anfratti
               saettati,e fortuiti attacchi
               paiano,benché a
               ferirti deputati.Ti iberni al gelo
               di cuori di ghiaccio,nel petto serbati
               da demoni togati,dal sommo Dio
               negl'inferi cacciati,e urlar non puoi al
               sordo orecchioche lemma e gemiti
               uman non ode.Salvo sarai solo se
               fuggir sapraiin dolci sogni ove
               l'anima involerai.      | 
               Giacomo
               Fumarola  
               
               
                  Il mio
                  film  Cosa andrà
               in onda stasera?Lo chiedo alla mia
               testa, abileprofessionista del
               montaggio. Elaboraimmagini catturate
               per strada ed in Tvmentre io cammino a
               testa bassa, urtomi accomodo, leggo.
               Penso...intantogli occhi
               osservano. Quale mondose non il cast di
               un film?Ieri una bambina
               correva tra i filaridi un vigneto,
               porgendo a sua madrepalline corvine.
               Oggi su una sabbialivida un ragazzino
               ha fermatola sua corsa
               dinanzi ai soldati.Un solo giorno
               separa una felicecampagna del
               Mediterraneodalla polvere di
               Hebron. Due fotogrammicon cui ho montato
               un cortometraggiointitolato l'urlo.
               Di gioia il primodi disperazione il
               secondo.Pochi anni
               dividonola bimba dal
               ragazzino eppurel'urlo me lo
               immagino così diverso.Quanto fiato in
               gola ha un piccolokamikaze che
               rinuncia a farsi esploderealla concitata
               intimazione di ALT?Appena sospirata
               è la libertàche gli appare
               ormai spacciata.Stasera concludo la
               mia pellicolacon l'immagine di
               corte braccia alzatee tremanti, con
               occhi arrossati e grati.Non ci sono
               esplosioni né proiettilimortali nel mio
               film.Ma la
               realtà, ahimè, avallae premia altri
               registi...sanguinari.     | 
      
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               Sergio
               Ghio 
               
               
                   Dissolvenze  Cosa sia poi quel
               respiroil riflusso delle
               acque, o fiato di gente,scaturito
               dall'allumacare delle ombredi mare, di rocce,
               di luce che muoreun pomeriggio
               inzeppato dal temporalenon so
               dirlo.Le compiacenze
               lasciate sole per pocotacciono, ci
               guardanoingoiano un veleno.
               Comele esizie travature
               non esposte per interosul presente, sul
               passatotutte le immagini
               colloquiali infrantenella scarna
               natività del tuo respiro.Resto lì a
               guardare nell'irrequietezza vagadelle forme intorno
               al crepuscolo la tua gonna di
               velluto. I fioriche sono dove sono,
               dove pensavo.Perfino il
               narratore principale che alludequale muta
               attività di circostanzeora alla poesia
               d'una voce che salenell'immobilità
               della memoriala sua immortale
               fragilità nell'attesa improvvisa.Già al tempo
               d'una chiara trasparenzacome l'acqua d'una
               gora anticascendevano in
               moltitudini di versiinsospettabili
               parole spante in dissolvenze.     | 
               Claudio
               Giusti    
               
               
                  Vecchi giochi al sol
                  d'estate  Ho noia che mi
               investeho noiosa
               nostalgiadei tempi
               passatia giocare tra i
               melie fieno seccato dal
               sole.Un gioco poi una
               parola eun bambino
               piangevasenza mostrar agli
               altri lacrimema solo una
               vergognamascherata da un
               voltoincompreso e poi
               voltandole spalle agli
               altritutto
               finiva.      | 
      
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               Giovanni
               Mariotti  Luce dei nostri
               occhi Sguardi a
               caccia di sorprese,o di prede
               che temono solo chi li sostiene,niente
               conoscono dell'altrui essere:da cose
               senza voce affascinati,da sorrisi
               genuini e buffi accecati. E dita
               delle mani senza presache frugano
               tra labbra coperte di saliva,stringendo
               la curiosità cullatain attesa
               di una vita meno beata. Gesti
               scoordinati che parlano senza
               parole,per far
               sentire la propria voceche ancora
               non ha suono né tuono. Aneliti di
               gioia che desiderano carezze,e frasi
               sussurrate nelle orecchiesoffiano
               coccole sulle guance paffute e
               lisce:per
               impedire che scendano lacrimea dar forma
               a paure senza viscere. Sorrisi
               come cinguettii senza aliche mettono
               a nudo bocca e lingua,con
               timidezza ammantata di conquista. Profumo
               d'anima candidache chiede
               solo affetto e calorein cambio
               di una presenza splendente
               d'amore. Pianto
               disperato del corpo intrappolatotra il
               giaciglio solitario, ancora
               sconosciuto,e il sonno
               avvolto dal silenzio premuroso,che
               riflette il paradiso senza spiccare
               volo. 2 1
               2 | 
               Katia
               Moi 
               
               
                   Nuovi
                  orizzonti  Suoni,
               accavallatisfiorano, il
               Mare,ventilati
               accompagnanoil musicante
               fruscio di ondee sprizzano
               dolcementegocce d'acqua sul
               mio viso.Vento, in
               sopravventoaccarezza,
               ciò che sento,e danzano sogni,
               con tuoni di tempestacome nuvole in
               lacrimedi anime
               ritrovate.Aperture, audaci, e
               accattivanti, conservate,
               ritornano,dove
               restal'orizzonte, sempre
               a montedi ogni
               fonte.Avanzano i miei
               occhialla vista nuovi
               orizzonti,entusiasmanti ed
               amantiinnalzano il mio
               cuore,e un fascino
               esaltanteacutizza cieli
               stellati. 
               
               
                  Ritorno  Caparbio sogno sei
               con me,scavalchi le mura
               di un ritorno...Sorge il Sole,
               è splendido giorno,tenui sensi,
               propagano ideeche
               risalgonoal calare della
               notte;luna raccoglie,
               fantasiose doti,abbondanti grazie
               pacifichesono veci di
               gratitudine;una sottile,
               cadenze sonorasvelanotracciano
               l'intuiree certezze divine
               ascoltanocanti, nati, dal
               reverire.  | 
      
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               Maria
               Pellegrino  
               
               
                  Sotto
                  l'ulivo  Un albero rugoso in
               forma anticaligneo e tortuoso
               come un sentieroin mezzo
               l'erba.Vestito di rade
               foglie argentee,di frutti verdi e
               marronicome la terra su
               cui appoggiale sue
               radici.Nell'aria estiva e
               silenziosaall'ombra del suo
               troncolievi, riposano i
               pensierinell'ascolto dei
               giorni lunghi e penosiche passano silenti
               a scandirla vita, che lenta
               alle spallegià si
               abbandona. 
               
               
                  Raggio di
                  sole  Alzare gli occhi al
               cielo azzurroincontro
               all'infinito...Addormentarsi al
               caloredi un tenue raggio
               di soleche scalda l'erba
               del prato.Sognare una vita
               etereae volare
               lontanoal breve soffio di
               un vento leggero.Salire su un raggio
               di solee, felici,
               raggiungere il cieloed essere luce per
               sempre!      | 
               Nino
               Russo 
               
               
                   Il
                  fiume  Con nenia sempre
               uguale il vago fiumeassopisce,
               cullandoli, i pensieri;dolcemente nel
               sogno li trasfondee ferma il tempo.
               Ora - intorno - è quiete. Laggiù,
               cadendo, ai raggi si confonde,alza polvere
               d'acqua iridescente,che fluisce, pur
               essa uguale sempre,nell'assorta
               visione della mente. Sensazione profonda
               dell'eterno!Ma l'acqua che
               trascorre si dilegua:uguale sempre ma
               non mai la stessa,come fugaci gli
               uomini nel mondo. 
               
               
                   Il
                  verde  Tenero questo verde
               appena natorabbrividisce al
               soffioalgido della notte,
               esita tremuloal primo albore,
               saleindi tacito e
               lievelungo il solco del
               fiumelimpido, e
               splendesopra i monti a
               raggierae nell'aria
               soffusa,ché, tenace,
               già sfiorale tenui cime
               ancora bianche e quasiconfuse al
               cielo.   | 
      
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               Luisa
               Sala 
               
               
                  Se sei un
                  uomo  Se sei un uomo non
               temere l'inganno,la maldicenza
               più ardita di menti sacrileghe,sarà la tua
               imperiosa sete di giustizia, di
               probità,a far ardere in te
               la speranza per la loro redenzione. Se sei un uomo non
               temere l'afflizione,quando prorompente
               come un fiume in piena,spezza gli argini
               del tuo cuore e pare annullarele restanti e
               minute forze del tuo agire,sarà il
               credo "nell'esistenza", che tenendotidolcemente per
               mano,ti condurrà
               sulla strada del risorgere. Se sei un uomo non
               temere il pianto,quale mirabile
               espressione di coraggio, ancor più
               diun fante in
               guerra,saranno le tue
               lacrime con il loro arcano fascino,a sublimare la
               virilità del tuo corpo. Se sei un uomo non
               temer la "fatal quiete",distacco terreno da
               veementi passioni,sarà la
               "Grande Luce" che si prenderà curadi te e di chi ti
               ha amato,volteggiando con la
               soavità più eletta di una
               libellula,nel profondo di
               queste povere anime frali.   | 
               Concetta
               Santoro  
               
               
                  La
                  memoria  Noi che
               sognavamocome teNoi che
               speravamocome fai
               tuNoi senza
               dignitàrispettosiamo
               divenutilegni d'ardere al
               fuocodell'odiodello
               sterminioNoisiamo passati per i
               cammini del doloredel tragico
               silenzioNoi
               siamoorae per
               semprenello
               spazionel
               tempoin attesa
               chedavvero
               si scriva nei
               cuorinelle
               animenelle
               menti...MAI
               PIU'     | 
      
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               Luciana
               Scaglia Grenna  
               
               
                  ...Esperienza...  Con passo
               lentola vita si
               apre,giorno dopo
               giorno,come le
               paginedi un vecchio
               libro...ingiallito.Incespica,
               rotola,si ferma,
               riparte,timorosa,
               rigidama
               incurantedi ciò che
               si presentae...si lascia
               prendere,per
               mano,da
               Esperienzache la
               condurràfra le assonnate
               righedel vecchio
               libro...ingiallito e
               sfrangiato...chiamato
               Vita.    | 
               Luisa
               Tedesco 
               
               
                  Partire -
                  Tornare  Nel buio mattutino
               prende forma la prima vita e in silenzioogni genere
               d'animale esce dalla tana sbadigliando un buongiorno
               assonnato.Le luci della notte
               illuminano un panorama invisibile,le nuvole del cielo
               hanno preso dimora sulla terrae ancora la luna
               è il faro per i pescatori all'alba.Lentamenteil buio della notte
               si fa azzurroe il cielo diviene
               rossastro inondato da una pioggia di
               stelle;ma...ancora le nubi
               nascondono l'orizzonte alla vistaed il panorama
               diviene una favola sormontata da monti e
               castelli.D'improvviso tutto
               sparisce, compare la gioia del soleed ormai ognuno
               apre gli occhi alla vitaper partire o
               tornare nel mondo. 
               
               
 Un dolce pensiero
               corre davanti ai
               miei occhi,mentre il cielo
               blusi copre di nuvole
               nereche corrono insieme
               al ventogustando la
               libertà:lo colgo come fosse
               un fioree d'improvviso
               diventa luce viva,fuoco incandescente
               e sangue zampillante.Il mondo si copre
               di meschinità, sofferenza ed opere di bene
               celate nel buio.L'uomo piange e non
               sa che fare,vorrebbe scappare
               ma tutto è sempre uguale;allora decide di
               gridare a squarciagolapiangendo
               amore;o decreta la sua
               morte in un letto di piume d'ocatendendo le mani
               verso l'atteso infinito.Eppure quel dolce
               pensiero oggi galoppa con me:non è una
               favola a lieto fine, è soltantola vita vista con
               gli occhi di un bambino. La vita è
               un'avventura, e non c'è miglior
               avventurache quella vissuta
               da un bambino quando gli si racconta una
               favola.   | 
      
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               Stefano
               Tonelli  
               
               
                  Tempo
                  d'inverno  Nuvole di grigio
               ghiaccioeclissano la mia
               anima eun oscuro veleno
               forma nel mio cuoreuna palude, che
               divora ogni raggio di luce. Mi poso, sfiatato
               viandante,su un freddo ed
               umido sasso.Il ricordo m'assale
               d'altra stagione,quando il sole
               accarezzava la mia pellee forte riscaldava
               i mieisensi ed affetti
               turbati.I gabbiani volavano
               sul mare,e io con loro
               odoravo il saleche di sé
               vibrava l'aria,e vagheggiavo nubi
               bianche e rossegalleggiare in
               accecante bagliore. Ah non mai
               abbastanzarimpiante baie
               marine!Imparaste ben
               presto a raccogliere- generose di tempo
               - le mie speranze,i miei discorsi, i
               miei pensieri. La vostra memoria
               mi trafigge inesorabilee io non reggo a
               tanta ambascia.Raccolgo i frantumi
               delle mie lacrimee le ricaccio in
               gola. Ora nevica. Solo
               rivolgoal mio mite
               compagno fedele- non umano, o
               forse fin troppo:"Avanti Toby,
               avanti senza posa,in queste tenebre
               bianche..."   | 
               Pietro
               Vitelli  
               
               
                  1  Non saprei vivere
               grappolo d'uvae bosco di fioriti
               rosmarinifiume tempestoso di
               latte e mielemare infinito che
               tutto contiene. Non saprei vivere
               senza luceche tu giglio di
               topazi, regalia tutte le terre
               stanche e crudelied al morbido volo
               degli uccelli. Non saprei vivere
               pane integralelievito di parole
               d'amarantosapore profumato di
               Sicilia. Non saprei vivere
               sale marinotessuto che
               connette cielo a terra,non saprei vivere
               senza il tuo amore.  
               
               
                  2  Verranno ancora
               altri giorni d'amoreandranno come fiumi
               verso il mareporteranno i
               cristalli della terraporteranno il
               frumento per il pane. Verranno i giorni
               amari del dolorecontinenti di
               garofani tristipraterie verdi
               d'anni consumatie strade lastricate
               di memoria. Non avrò
               paura dei futuri giornidei segni del tempo
               sul mio voltodel pane insaporito
               di carbone e non avrò
               paura dei freddi invernio del piombo duro
               nelle mie gambefin quando
               avrò aroma dalla tua bocca.    | 
      
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                  08-01-2006  |