- II
edizione Premio di Poesia
Raffaele Burchi - Biblioteca di Tromello
- Questi i
risultati della seconda edizione del Premio
di Poesia organizzato dalla Biblioteca
Comunale di Tromello (PV) con il patrocinio
del Comune di Tromello e con la
collaborazione tecnica del Il Club degli
autori
La
Giuria della Sezione Poesia in lingua italiana
composta da Sig.a Maria Luisa Torlasco, Sig.a
Anna Cuzzoni Banderali, Sig.a Carmen Baldi, Sig.
Fabrizio Travali, Sig.a Maria Grazia Pazzi ha
stabilito la seguente graduatoria:
Opera
1^ class.: "Fili
strappati"
di Stefano Vitale, Torino.
Vince Euro 300,00 donati dall'Amministrazione
comunale di Tromello - Targa della Biblioteca
di Tromello - Pubblicazione di un libro
premio di 32 pp. di cui verranno consegnate
50 copie all'autore - Attestato di merito -
Pubblicazione dell'opera premiata sulla
rivista Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it
Opera
2^ class.: "Palcoscenico"
di Paola Urso, Seregno (MI)
Vince Targa della Biblioteca di Tromello -
Pubblicazione di un quaderno premio di 16
pagine con copertina di cui verranno
consegnate 50 copie gratuite all'autore -
Attestato di merito - Pubblicazione
dell'opera premiata sulla rivista Il Club
degli autori e sul sito Internet
www.club.it
Opera
3^ class.: "Il
tempo
rubato"
di Pietro Catalano, Roma
Vince Targa della Biblioteca di Tromello -
Pubblicazione di un quaderno premio di 16
pagine autocopertinato di cui verranno
consegnate 50 copie gratuite all'autore -
Attestato di merito - Pubblicazione
dell'opera premiata sulla rivista Il Club
degli autori e su Internet
www.club.it
Vincono
Attestato di merito - Pubblicazione del
testo premiato sulla rivista Il Club degli
autori - Pubblicazione su Internet per un
anno i seguenti autori:
4°
classificato "Ore
piccole"
di Marco Usai Decimomannu (CA)
5°
classificato "Letto
vuoto"
di Massimo Agnolet Tricesimo
(UD)
6°
classificato "Lamento
di uno schiavo della
droga"
di Cristiano Comelli Legnano (MI)
7°
classificato "Pensieri
monologhi"
di Adriana Scarpa
Treviso
8°
classificato "Filastrocca
danzante"
di Rosina Moro Coniolo di
Orzinuovi (BS)
9°
classificato "Ho
visto"
di Giorgio Dei Rossi Mestre
(VE)
10°
classificato "Dentro
casa"
di Diego Laurenti
Pavia
La
Giuria della Sezione Poesia in vernacolo
della provincia di Pavia composta da Dr.
Paolo Verlucca, Sig. P.Angelo Colombani, Sig.
Giancarlo Bindolini (Assessore alla Cultura
del Comune di Tromello), Sig. Marisa Dondi
(Presidente della Biblioteca Civica d
Tromello) ha stabilito la seguente
graduatoria:
Opera
1^ class.:
"Angiòlu"
di Giuseppe Emanuele Groppello Cairoli
(PV). Vince Euro 100,00 donati
dall'Amministrazione comunale di Tromello -
Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi
- Tromello - Attestato di merito -
Pubblicazione dell'opera premiata sulla
rivista Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it
Opera
2^ class. ex-aequo: "Al
fio della Caterina"
di
Carlo Grigioni Tromello (PV). Vinc3 Targa
di Arredamenti Capra S.n.c. via Marconi -
Tromello - Attestato di merito -
Pubblicazione dell'opera premiata sulla
rivista Il Club degli autori e sul sito
Internet www.club.it
Opera
3^ class.: "La
fiucada" di
Daniele Guglielminetti Mortara (PV).
Vince Targa di Arredamenti Capra S.n.c. via
Marconi - Tromello - Attestato di merito -
Pubblicazione dell'opera premiata sulla
rivista Il Club degli autori e su Internet
www.club.it
PREMIAZIONE
- Avverrà presso la Sala Nautilus
di Tromello (PV) nell'ambito dello spettacolo
musicale del 1° maggio 2005. I vincitori
saranno tempestivamente
avvisati.
Per
informazioni Biblioteca di Tromello tel.
382/86.85.55 da martedì a
venerdì dalle 16 alle 18,30 oppure in
caso di necessità Il Club degli autori
tel. 02.98.23.31.00 oppure 02.98.23.31.05 da
lunedì a venerdì in orario
10-12,30 e 15-17. Si raccomanda vivamente di
non telefonare in altri giorni ed
orari.
Tutti
i partecipanti riceveranno una copia della
rivista Il Club degli autori con i risultati
del concorso.
ANTOLOGIA
- E' stata precedentemente inviata la
comunicazione agli autori ammessi
all'antologia del premio su cui saranno
inserite le opere migliori scelte da una
Giuria tecnica.
|
- Torna
all'inizio
|
SEZIONE
POESIA IN LINGUA ITALIANA
|
- STEFANO
VITALE
-
- Opera
1a classificata
-
- Fili
strappati
-
- È
sempre in attesa
- sorda
campana
- dagli
occhi maliardi
- sigaro
in bocca
- capelli
freddi
- di
luce.
- Attende
paziente
- al
prossimo crocevia
- attende
il guizzo smarrito
- di un
pensiero sgranato.
- Lo
sguardo si posa
- sulla
penna,
- inutile
astrale
- residuo
di vita,
- ora
accarezza le lenti
- le
carte stravolte
- i libri
affettuosi:
- fili
bavosi
- di
ragno che si legano
- al
rimpianto atterrito
- di
chi
- non
è più
- un
bambino
- per
parlare di sé
- come di
uno sconosciuto.
- Restano
le cose:
- e ci
chiedono, inquiete,
- cura
- almeno
per gli altri.
-
-
-
|
- PAOLA
URSO
-
- Opera
2a classificata
-
- Palcoscenico
(senza storia)
-
- Tu,
così lontana veemenza,
- un'anima
tanto amara coglievo
- assaggiando
il tuo vivere;
-
- cosa
mancava all'essere noi,
- nel
gusto di un futuro che non
poteva
- guardarci
assorti in un unico pensiero;
-
- sdegnosa
verità del nostro
inquieto
- destino
dove il sogno, ad ogni
- perduto
albeggiare, ancora
s'attarda...
-
- E io
sono qui, nell'ardire di
attendere
- di
fronte a questo offuscato
palco,
- falsa
ribalta ove nessuno ha recitato
mai;
-
- e mi
rallento in questo vuoto
incanto
- ebbro
di una scena creduta realtà,
dove
- è
scorso, anonimo, un giorno non
vissuto...
-
- Rincorro
le ultime macerie
dell'illusione
- Finale,
e nel buio di uno smantellato
- Scenario,
raccolgo lacere le mie sole
vesti...
|
Torna
all'inizio
|
- PIETRO
CATALANO
-
- Opera
3a classificata
-
- Il
tempo rubato
-
- Le ore
scorrono
- lungo
margini indefiniti
- e
sembrano volteggiare
- verso
incerte speranze.
- I
padroni del mondo
- rubano
il mio tempo
- e
scrivono della vita
- pagine
bianche
- con
inchiostro simpatico
- fingendo
interesse ai miei bisogni.
- I
signori delle menzogne
- rubano
il tempo
- alla
fantasia e alla gioia,
- e
comprano note musicali
- con
moneta pesante,
- come le
membra la sera disfatte.
- L'aurora
sanguina ancora
- sopra
il grano nei campi
- ed il
miele degli amori
- dorme
in lacrime di vetro,
- e
l'anima si ribella
- alla
cupidigia dei potenti,
- servi
della forza dell'effimero,
- caduti
nel tempo delle ombre.
-
|
- MARCO
USAI
-
- Opera
4a classificata
-
- Ore
piccole
-
- Sei
meno un quarto
- Morfeo
mi attendeva
- ma lei
gelosa
- non
voleva,
- nuda
- volteggiava
sul mio corpo,
- dal
collo ai fianchi
- fin
giù,
- per poi
risalire,
- non un
attimo di tregua
- di
respiro,
- inutilmente
le mie mani
- respingevano
la sua bramosia,
- con lo
sguardo seguivo
- ogni
suo movimento
- e
quando fu il momento,
- la
tenni stretta a me
- sul mio
petto villoso,
- fino
all'ultimo respiro.
-
- Maledetta
zanzara.
|
Torna
all'inizio
|
- MASSIMO
AGNOLET
-
- Opera
5a classificata
-
- Letto
vuoto
-
- Vuoto e
freddo questo letto,
- mi giro
e mi allungo,
- sfrutto
la diagonale,
- posso
espandermi,
- invado
lo spazio,
- guardo
un film,
- leggo
un libro,
- corro
in bici,
- arrampico,
- fantastico,
- viaggio,
- navigo,
- rotolo,
- corro,
- volo,
- mio,
- io,
-
- tutto
mio
- solo
io.
-
- Amore...
- Immensa
è la tua assenza.
-
|
- CRISTIANO
COMELLI
-
- Opera
6a classificata
-
- Lamento
di uno schiavo della
droga
-
- Siringa
che sogghigni
- sotto
la suola color ruggine d'un ignaro
passante
- sui
miei rantolii ancora fanciulli
- che
danzano in un vento di metallo
- sei
riuscita a strappare le mie
membra
- alle
ineffabili carezze del tempo
- e mi
hai lasciato impiccato
- al palo
di una maleodorante stazione
- sospeso
tra essere e non voler essere
- preso a
morsi dai miei problemi
- e con
la pelle ricolma delle lacrime
- di una
speranza incapace di
invadermi.
- Una
sola vena, ormai priva di
respiro
- mi
è rimasta per vomitarti
addosso
- tutto
il mio abissale disprezzo
- i miei
pochi denti hanno serrato la
porta
- a un
simulacro di felicità
- il
tremore mi colonizza
- nell'approssimarsi
del supremo passaggio.
-
|
Torna
all'inizio
|
- ADRIANA
SCARPA
-
- Opera
7a classificata
-
- Pensieri
- Monologhi
-
- Gli
specchi e gli orologi alle
pareti
- son
testimoni delle nostre
sconfitte
- dei
nostri disinganni.
- Tentammo
inutilmente di fermare
- il
lieto istante di un volto, di un
sorriso.
- Ora qui
vengono i fantasmi ad
incontrarci.
- Dar
loro ascolto? Meglio impugnare
- il
binocolo al contrario per
rimpicciolirli
- a
ricacciarli dentro il loro
limbo.
- Anche
se a notte li sentiremo
ritornare.
- Bussando
ai vetri con le nocche d'ossa
- mendicheranno
epiloghi alle irrisolte storie
- e
bramosi di luce tenteranno
- di
depredare gli occhi delle
stelle.
-
- Stelle
che a notte scendono a
incontrarci
- silenziose
esplorano gli angoli, sfiorano
- le
venature azzurre del respiro.
- Tentare
un dialogo con loro
- è
suono di chiarine di cristallo
- eco
soave che dischiude un varco
- sul
soffitto e tutto il cielo
allora
- vi si
tuffa dentro con battiti
segreti
- con
luccichio di polveri
galattiche.
-
- Tra i
capelli ci resta
- il
sigillo di una cometa,
- grano
di avorio incastonato
- seta
oscura, goccia laplislazzulo.
-
- Alchimia
diventa allora districare
- la
matassa dei pensieri-monologhi
- dal
nido rugiadoso dei sogni.
-
|
- ROSINA
MORO
-
- Opera
8a classificata
-
- Filastrocca
danzante
-
- Stai
lì ad aspettare ferma e
tranquilla
- che
qualcuno apra il libro e inizi ad
accarezzarti
- parola
dopo parola, come si accarezza
l'amante.
- Cominci
così a regalare
sensazioni.
- La
prima carezza è sguardo
curioso,
- scende
la carezza al collo, brividi di piacere e
tanta, tanta dolcezza.
- Si
allungano sguardo e carezze sulle braccia
soffermandosi alle mani.
- Mani
forti, mani delicate, mani sottili, mani
avide sfiorano ogni lettera,
- accarezzano
ogni parola più volte assaporandone
la sensualità.
- Diventi
così la filastrocca
danzante
- racchiusa
in uno spazio solo bianco.
- Danzano
le parole carezzevoli lungo questo spazio
creando gemiti e sussurri.
- Si
ferma il cuore all'ennesima carezza
dell'ultima parola.
- "Vita
che crei ingorghi di
sentimenti
- che si
perdono e si ritrovano,
- vita
che sorridi pianificando tragitti troppo
desiderati
- fa che
questa filastrocca danzante resti
lì nel tempo ad
aspettare
- che
qualcuno si fermi innanzi al libro
aperto
- e
curioso cominci a leggere così
lentamente,
- così
intensamente da accarezzare ogni
parola
- per
sentirsi a sua volta
accarezzato.
-
|
Torna
all'inizio
|
- GIORGIO
DEI ROSSI
-
- Opera
9a classificata
-
- Ho
visto
-
- Ho
visto dall'alto
- volando
leggero
- spazi
di giallo accecante.
-
- Immerso
in blu eleganti
- Ho
cercato profumi
- e sete
cinesi.
-
- Oggi,
cicala nel fango,
- pago
peccati di orgoglio
- a
formiche esultanti.
-
|
- DIEGO
LAURENTI
-
- Opera
10a classificata
-
- Dentro
casa
-
- Poi
scenderemo
- ancora
giù da basso,
- come
quando
- comparivi
alla scala
- recando
la camomilla
- o una
tazza bollente di tè
- negli
ultimi febbricitanti
- giorni
di febbraio
- ai
primi soli tersi
- scioltisi
i freddi invernali.
- Ecco il
cerchio conchiudersi.
- Sarà
come...
- tornare
dentro casa...
- Nella
sua sovrana sapienza
- la
vita
- ad ogni
suo passo
- riscopre
una qualche
- sua
antica pietà.
-
|
Torna
all'inizio
|
-
SEZIONE
POESIA IN VERNACOLO
|
-
-
-
GIUSEPPE
EMANUELE
-
- Opera
1a classificata Sezione in vernacolo
pavese
-
- Angiòlu
-
- Adàsi
adàsi pugiàndas àl
bastòn
- Angiòlu,
l òrb, ògni matìna
àl và
- a la
cièsa ad Sàn Giòrg
pàr i funsiòn,
- a
tirà al màntas: l è
nò una nuità!
-
- L
è tànti àn ch
àl fa ch àl.masté
lì:
- bràv
a dàgh a l òrgan giüst
un fià,
- né
pòch nétànt,
pàr fa bén sinti
- gni
föra da i càn la
tunalità.
-
- Ál
viva cui suldéi ch ágh
dà la gént,
- cui
bunamán di batésam e di
ufisi.
- L
è súl, súl mé
un Críst e
veramént
- Séensa
una vöia, sénsa mài un
sfisi.
-
- La so
cà l è un tügüri:
un tàul, una
cadréga,
- un
lét ad fèr e quàtar
barlafüs,
- rénta
àl fuglà tri fasinéi
a méga
- e
tànta stràs che i ràt
gh àn fài al
büs.
-
- Ògni
sìra àl mangia
strachéi e
pulénta,
- sémpar
àl scür (gh è nò
bsògn d una
candìla),
- al
pògia la tésta biánca
e s indurménta,
- intánt
i ràgn dàl travát i
fán la fila.
-
- Ma
stanòt Angiòlu, che
mài ás
laménta,
- ál
váda a càp dal lét un
Ángiul in sògn
- che
pián pián, andánda a
rénta,
- ágh
disa: "Sü! Trà via al
bastòn! Ál fa pü
bsògn!"
-
|
Torna
all'inizio
|
- CARLO
GRIGIONI
-
- Opera
2a classificata Sez. in vernacolo
pavese
-
- Al
fiö d'lä
Cätärinä
-
- Al
fiö d'lä Cätärinä
l'è mälà.
- Al
dutur Mussini 'l'ha
visità;
- e
pö, ä basä vus, quasi cun
värgognä l'ha
dichiärà:
- "L'è
cunsünt, ghè pü gnent
dä fa"
- Lä
Cätärinä dal dulur,
l'è stai trì dì
sensä pärlà;
- pö,
l'è s'ciupà.
- I donn
di cà 'd Mäinin,
sintand'lä piäns,
- jen
curs ä väd...
- ...Oh
Signur, oh Mädonä d'lä
Duslinä,
- fè
guärì äl fiö
d'lä
Cätärinä,
- si d'no
lä mörä 'n'cä
lè...
- ...d'int'äl
let däl sulè mort äl
povär fiö
- l'ivä
sintù...
- ...Mà,
piänsè no,
- pärchè
'm'Paradis mi vo,
- insem'i
nonu Cichin e Madlinin che m'hän
älvà
- intant
che vü ser'vä
mundà.
|
- DANIELE
GUGLIELMINETTI
-
- Opera
3a classificata Sez. in vernacolo
pavese
-
- La
fiucada
-
- Fon du
pas par la cità
-
- ad
bunura son gnu sü
-
- a.sta
not a la fiucà
- l'era
un po' cas vidiva pü
-
- a m'son
mis sü, al mé
giacön
- cul
pesant, cun sciarpa e
guänt
- ed
inaugura i scarpon
- mai
druà, ma pagà
tant
-
- Anti
strà ghé un bel
pacioc
- ed i
machin i son cuarcià
- i
marciapé ien pulì
poc
- e tri
muchion fan a balucà
-
- Par che
l'viagia l'è un po'
dura
- specialment
chi l'vá luntan
- se
stanot a fioca ancura
- va
finì cal fa di dan
-
- Quanda
rivi a la stasion
- giri i
tac e turna indrera
- guardi
denta al funtanon
- che
l'è propi 'na giasera
-
- A
gò i pe che i son a
slá
- sti
scarpon ien 'na giulada
- tan cam
meta a strarnudá
- senta
dí "che bela fiucada!"
|
Torna
all'inizio
|
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
mesi)
RITORNA
ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
E-Mail:
clubaut@club.it
Ins.
26-04-2005
|