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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del premio letterarioOttavio Nipoti - Ferrera Erbognone
               2006
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               Indice
Presentazione
               di Umberto De
               Agostino
               - Albo
               d'oro dell'edizione
               2006 -
               Valentina Adiutori - Davide Alpeggiani -
               Maria
               Elena Arcadio
               - Roberta Bagnoli - Anna Francesca Basso -
               Ennio
               Bastiani -
               Wilma
               Bertasi -
               Paola
               Biondi -
               Vincenzo Bolia - Stefano Botticella - Argeta Brozi -
               Marco Bruni - Cinzio
               Cacaci -
               Federico Cammarota - Alberto Canetto - Sara Capizzi -
               Silvano
               Capriotti -
               Luisella
               Maria Carletti
               - Rossana Carturan - Simeone Carullo -
               Gilbert
               Cerbara -
               Cristiano Comelli - Enzo Comin - Rosa Maria Corti -
               Laura Costantini - Oriana
               Costanzi -
               Daniele D'Alberto - Massimo D'Angelo - Elena
               D'Arcangelo - Loredana Di Bartolo - Mauro Domenella -
               Luca Falchi - Arturo Ferrara - Francesco Ferrari -
               Alessandro Franzina - Giovanni Galeano - Rosario
               Galipò - Leila Gambaruto - Maria Rosa Gelli -
               Orazio Gennuso - Annalisa Giagnotti - Maria Rita
               Giannini - Filippo Augusto
               Grasso -
               Gennaro Groppa - Pellegrino Iannaccone - Francesco
               Jonus - Ambra Librizzi - Casto
               Lillino -
               Claudio Malatini - Amedea
               Mantovan Regazzo
               - Alessio
               Manzo -
               Fulvia Marconi - Gabriella Massarotti - Sabrina
               Mattioli - Tomaso Mazzacani - Gerardo Melchionda -
               Camilla Messina - Giampiero Mirra - Carlo Molinari -
               Alessandro
               Montalto -
               Maria - Maddalena Monti - Comasia Nitti -
               Giorgio
               Orizio -
               Maurizio Orsi - Alessio Pasquali - Angelo Passarelli -
               Maria Teresa Piccardo - Pino Pieri - Massimo
               Pignatello - Maria Piras - Andrea Polini - Gianluca
               Praticò - Cristian Pretolani - Luca Previato -
               Marialara
               Provenzano -
               Elena Puleggi - Ermano Raso - Piera Rossi Celant -
               Lorenzo Rutolo - Antonio Sangervaso - Adriano
               Scandalitta - Jolanda Serra - Pier Gaspare Siclari -
               Caterina Sorbara - Maristella Vandelli - Diego Verra -
               Paolo Villa - Maria Teresa Vivino - Gino Zanette -
               Antonio
               Zannino
               
               
 Antologia del Premio
               letterario Ottavio Nipoto Ferrera Erbognone 2006 -
               14x20,5 - p.p.104 - Euro 18,00 - ISBN
               978-88-6037-459-2 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
                    Quando si parla
                  di poesia, questa parola significa due cose: da un
                  lato, un tipo particolare di discorso parlato o
                  scritto che si distingue da altri modi di
                  comunicazione; dall'altro, un'attribuzione di
                  valore per cui si dice "poesia" per identificare
                  qualcosa di bello, di importante, di riuscito, di
                  meritevole di stima o di attenzione. Nel parlare
                  comune, "poesia" significa due cose: per un verso
                  è un discorso, o ragionamento, o una
                  comunicazione dove prevalgono elementi di ritmo e
                  cadenze, di ripetizioni, di immagini che alterano i
                  significati immediati e che gli conferiscono, oltre
                  ai primi, anche significati interiori. Per un altro
                  verso, quando noi diciamo «questa è
                  poesia» intendiamo in genere qualcosa di
                  elevato e di nobile, di rassicurante o di
                  commovente o di rasserenante, di vivace, pungente.
                  Su questi concetti-base si trovati concordi i
                  giurati dell'11a edizione del concorso nazionale di
                  poesia «Ottavio Nipoti«, organizzato
                  dalla biblioteca comunale: la poesia di Vincenzo
                  Bolia, «Mare tempestoso», è stata
                  apprezzata all'unanimità dai giurati Carlo
                  Pusineri, Maria Santina Sozzani, Chiara Sala, Anna
                  Maria Invernizzi, Paolo Sala e Umberto De Agostino.
                  Alle spalle del poeta di Albenga si sono
                  classificate due autrici: Sara Capizzi di Lazzate
                  (Milano) con «Credevo», e Maria Rosa
                  Corti di Lenno (Como) con «Rivivono». Poi
                  gli autori dal quarto al decimo posto: Elena
                  D'Arcangelo di Martina Franca (Taranto) con
                  «Oltre l'amore», Jolanda Serra di San
                  Mauro Forte (Matera) con «Sierra Leone»,
                  Lenio Vallati di Sesto Fiorentino con «Sogni
                  infranti», Ambra Librizzi di Empoli con
                  «La tessitrice», Gerardo Melchionda di
                  Nemoli (Potenza) con «Il ritorno degli
                  emigranti», Adriano Scandalitta di Mortara con
                  «Ombra di vita (A mio padre)» e Ivan
                  Ruccione di Vigevano con «Il bosco».
                  Segnalati: Lorenzo Rutolo di Ferrara, Antonio
                  Zannino di Riva Ligure, Anna Maria Cardillo di
                  Roma, Deanna Mannaioli di Marciano, Luca Previato
                  di Legnano, Cinzio Cacaci di San Benedetto del
                  Tronto, Carlo Monteleone di Palmi, Vincenzo De
                  Crecchio di Chieti, Fulvia Marconi di Ancona e
                  Amedea La cerimonia di premiazione si è
                  svolta sabato 23 giugno 2007, alle 17, nella sala
                  polifunzionale di corso della Repubblica in
                  occasione dei festeggiamenti per il patrono San
                  Giovanni Battista. Gli autori presenti sono stati
                  premiati dal sindaco Giovanni Fassina e
                  dall'assessore alla Cultura, Paolo Sala. Oltre alla
                  parte "ufficiale" del concorso, la giornata ha
                  registrato anche la presentazione del libro «A
                  Ferrera con amore», raccolta di poesie in
                  dialetto e in italiano scritte da Giacomo Nai.
                  Ferrerino "doc" oggi residente a Zinasco Vecchio,
                  medico in pensione, Nai ha raccolto la sua
                  variegata produzione realizzata negli ultimi
                  vent'anni. Le poesie sono corredate da vecchie
                  fotografie, fra cui quella dei reduci della Prima
                  guerra mondiale. La biblioteca comunale di Ferrera
                  Erbognone ha promosso e finanziato la stampa del
                  volume, che è stato distribuito
                  gratuitamente a tutte le famiglie del
                  paese. 
                   Umberto De
               Agostinopresidente
               della Biblioteca Comunale di Ferrera
               Erbognonee
               segretario del concorso «Ottavio
               Nipoti»
               
               
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                  Albo
                  d'oro dell'edizione
                  2006  
La giuria della
                  undicesima edizione del Premio Nazionale di Poesia
                  «Ottavio Nipoti - Città di Ferrera
                  Erbognone 2006», dopo attenta valutazione
                  delle opere pervenute ha decretato di premiare le
                  seguenti poesie:
 
 
               Opera 1a
               classificata «Mare tempestoso», di Vincenzo
               Bolia, Albenga (SV).Opera 2a
               classificata «Credevo», di Sara Capizzi,
               Lazzate (MI).Opera 3a
               classificata «Rivivono», di Maria Rosa
               Corti, Lenno (CO).Opera 4a
               classificata «Oltre l'amore
», di Elena
               D'Arcangelo, MartinaFranca (TA).Opera 5a
               classificata «Sierra leone», di Jolanda
               Serra, San Mauro Forte (MT).Opera 6a
               classificata «Sogni infranti», di Lenio
               Vallati, Sesto Fiorentino (FI).Opera 7a
               classificata «La tessitrice», di Ambra
               Librizzi, Empoli (FI).Opera 8a
               classificata «Il ritorno degli emigranti»,
               di Gerardo Melchionda, Nemoli (PZ).Opera 9a
               classificata «Ombra di vita (A mio padre)»,
               di Adriano Scandalitta, Mortara (PV).Opera 10a
               classificata «Il bosco», di Ivan Ruccione,
               Vigevano (PV). 
               
               
                    Opere segnalate
                  dalla Giuria con Attestato di merito:   «Ad
               impossibilia», di Lorenzo Rutolo,
               Ferrara.«Cercando
               l'anima», di Antonio Zannino, Riva Ligure
               (IM).«Come avvolge
               la notte», di Anna Maria Cardillo,
               Roma.«Diverso»,
               di Deanna Mannaioli, Marciano (PG).«Ed il
               Tempo...», di Luca Previato, Legnano
               (MI).«Finirà
               questo amore», di Cinzio Cacaci, San Benedetto
               del Tronto (AP).«Lentamente si
               dirada...», di Carlo Monteleone, Palmi
               (RC).«Porterò
               con me», di Vincenzo De Crecchio,
               Chieti.«Una frase non
               detta», di Fulvia Marconi, Ancona.«Utopia»,
               di Amedea Mantovan Regazzo, Vicenza. 
               
               
                  
                  
                  
  
               
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         | 
               MARIA
               ELENA ARCADIO
 
Universo!!!!
 
Il SUONO
               dell'ASSOLUTO
Il RUMORE
               del TUTTO
La MELODIA
               della COESIONE dei
               TOTALI!!!
ASCOLTO
Il silenzio
               ASSOLUTO!!!
BREVE,assorto
               attimo di SOLUTA PACE!!!
Specchio di
               un piacere MAI
 rivelato;RIVELAZIONE!!!
Breve
               istante?!!!
Perso NEL
               MENTRE
 del realizzo;REALIZZAZIONE!!!
Palesato;Ambivalente;Doppio
               rifiesso
RIFLESSIONE!!!
Coesione
               non ancora ACCORDATA
Di una
               RARA
ETERNA
               SINFONIA!!!
 FUSA
               - PERSA
Tra le NOTE
               dell'ASSOLUTO!!!
UNIVERSALE
               MISTURA dal SAPORE
simile al
               SUO GENERANTE
GENERATORE!!!
               
               
                  
                  
                  
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               ENNIO
               BASTIANI
 
Incaute
               illusioni
 
Ho errato
               maldestro,come un
               sogno irreale,fra le tele
               della vita;ho nascosto
               il peccatoalla
               ricerca morbosadell'oblio;ho celato
               un sorrisoalla
               ricerca del pianto;ho
               perdonato incautamenteeffusioni
               d'amoreportatrici
               d'odio;ho guardato
               il cielo,alla
               ricerca vana del piacere,tra
               boccaccesche nuvole,ispirato
               soltanto dal desideriodi placare
               un'ossessioneaggrovigliata
               al mio cuore;ho cercato
               stupidamentenell'oscuro
               delle tenebreun motivo
               di pace;ho pianto
               intensamente,fra risi
               beffeggianti di donneportatricidi amare
               passioni;ho
               assaporato un soffio di morte,sperando di
               capire il mondo,schiacciato
               dalla viltà e
               dall'ignoranzadegli
               uomini,innamorati
               soltanto di se stessi.Ho
               cercato,ma ne sono
               uscito sconfitto,il
               malespietato
               guerriero,ha
               nuovamente vinto.
               
               
                  
                  
                  
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
 | 
      
         | 
                  WILMA
                  BERTASI
 
                     L'onda 
Ho ascoltato il
                  silenziodella notte
                  sull'ondanel fiuttuare
                  assortodella fronte
                  fino al mio pensiero.Abituata a valli
                  sempre verdim'immergo nel
                  termine selvaggiodi natura in
                  mare aperto.Non oso tacere
                  questo momentodi sguardi
                  fugaci e lunghi silenzi.Nella discesa
                  gli occhi si accendonoa un lunghissimo
                  bacio lasciatoalla pesca
                  salata del cuore.L'azzurro
                  pensiero mi rapiscetra conchiglie e
                  nodi legatialla nave
                  lanciata al desideriodi
                  emozioni.Avanzo in un
                  mare non mio,il mio paese
                  è altrovema qui è
                  il canto della parolache risuona di
                  sorriso e amicizia.Mi distendo
                  nella chiara lucecome vela issata
                  che si lasciatrasportare in
                  una danzatoccata dal
                  vento.
 
               
               
               
 | 
                  PAOLA
                  BIONDI
 
                     Dedicato a
                     te
  Dedicato a te
                  Angelo mio
sperando che un
                  giornoriuscirai a
                  leggere queste mie parole.Sono parole
                  tristicome tu ben
                  sai.La vita che ho
                  trascorsoè stata
                  molto amarae solo con
                  teho trovato la
                  forza di parlarne,l'ho paragonata
                  a un puzzlema tu, pezzo
                  dopo pezzo,sei riuscito a
                  capirne il significato.Solo tu lo puoi
                  capire
perché
                  è dedicato a te
È giunta
                  l'ora di chiederti
Ricordati di
                  me
!So che tu lo
                  farai,perché,
                  dietro la tua freddezzahai un cuore
                  d'oro e tantoamore da
                  dare
Forza e
                  coraggio, io saròsempre con
                  te!Sarò i
                  mille venti che soffiano
Sarò
                  l'ebbrezza della serache ti accarezza
                  il viso
Sarò il
                  sole che ti scalda la pelle
Sarò la
                  dolce pioggia d'autunno
Quando vedrai
                  nella notte brillareuna
                  stella
Ricorda
io sarò
                  lì, vicino a te
Solo una cosa ti
                  chiedoAngelo
                  mio
Ricordati di
                  me!!!
 
               
               
               
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               CINZIO
               CACACI
 
 
                     OPERA SEGNALATA
 
Finirà questo
                     amore
 
Quando
               sorriderò per averti perso,questo amore per te
               sarà finito.Quando
               maledirò averti incontratoe ti
               incontrerò senza vederti,quando ti
               vedrò senza guardartie ti
               guarderò senza pensarti,quando senza
               pensarti mi addormenteròe dormirò
               senza sognarti,quando ti
               sognerò senza svegliarmie mi
               sveglierò senza cercarti,quando ti
               cercherò senza desiderartie ti
               desidererò senza amarti,quando l'amore
               diventerà odioe l'odio
               muterà in rancore,quando il rancore
               sarà solo un ricordoe il ricordo non
               ispirerà i miei versi,io
               sorriderò.Quando
               sorriderò per averti perso,questo amore per te
               sarà finito.
               
               
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               SILVANO
               CAPRIOTTI
 
 
                     La figlia della
                     terra
 
Ho conosciuto la
               figlia del padre della terra,il papà
               delle tenera terra umana,quella figlia che
               dalla sua terraè arrivata
               dove lui ha lasciato le sue mani,mani di
               pianto,quei bei occhi
               teneri come la luce,che ricordan
               l'amore di Wojtyla che nel lontanotempo se né
               andato,ma i suoi figli
               della terra saranno amaticon
               lui,quanto è
               vissuto senza più lasciare il suoesempio di vita tra
               le mani del cuore.
               
               
                           (Scritta
                           il giorno 07/09/2006)
               
               
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                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               LUISELLA
               MARIA CARLETTI
 
 
                     Vento di vicolo
 
Sentire passare le
               voci e poi nulla,quel nulla è
               risacca e lamento,poi
               silenzio.Chi cerca ti urla e
               ognuno risponde,si è onde su
               battigia di strada,si è onde su
               mare di panni stesi al vento,anche a quello che
               sempre ti annuncia.Se di corpo
               possente sei fatto,di forza e di vento
               io m'agitoe da bimba
               travesto.- l'uomo possente
               mi chiama bimbina,vorrei ora che la
               sfida tra noi finisse,quel gioco con
               bambola rotta -Ora di calmo
               respiro,di passo
               costanteè il mare
               davvero,una donna che
               dorme, tu vedi.
               
               
                  Bonaccia
 
 Non c'è
               più ventoe le tue mani
               planano;si placano le
               parolee di pianura prendo
               l'orientamento.Annotare con brutta
               calligrafiale leggere
               deviazioni verso il fianco del ricordo.
               
               
               
               
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               CASTO
               LILLINO
 
 
                     Autunno
 
Scuro il
               cielogreve.Secchi gli
               alberinudi.Forte il
               ventonoioso.Triste
               l'autunnoimbronciato.
               
               
                  Tramonto
 
 Un trepido
               tramontochina la
               testadi un passero
               stremato.Giungono i silenzi
               della serae si
               distendonosul benevolo
               ulivo.Un grillo
               canterinostridula
               invisibileogni beata
               tristezza.
               
               
                  Bianco cavallo
 
 Spezzare le
               rediniecon le ali del
               tempofuggire, fuggire
               lontano.Approdaretra il bagliore del
               lampoe la protesta del
               tuonosu una
               rossamontagna di
               sabbiadove il cielo
               incontra il maree la nave solca
               l'immensità.Lontano,
               lontano.
               
               
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         | 
                  
                  
                  TORNA
                  ALL'INDICE
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         | 
               GILBERT
               CERBARA
 
I primi trent'anni
               di equivoci
 
Longevi
               sono i sogni, si proiettano
               abusivi.Su alcune
               notti mi addormentoTanti
               dubbi,Tempo
               sempre meno e miracoli di
               pensieri.Vado. Vado
               perché devoDevo
               perché voglio,Voglio
               perché ho voglia.Rubo alla
               morte più tempo che possoTutta una
               vita, una vita interaAlla
               ricerca di dati certiE ogni
               giorno il bisogno di averli finalmente
               trovati.Vivo e
               miglioro: o solo cambio,Nel
               cervello strane ideeSoli
               rettangolari e pensieri in
               fiamme
Percezioni
               sghembe e trasversaliSvariati
               narco-minuti, tanti piccoli
               "ancora"
Ma nessun
               dato certo neancora.Sensi
               gestiti all'ingrosso, agonia di minuti
               obbligati.Disillusione
               disincanto,Sfiducia
               verso i miei futuri me,Per i
               sicuri abissi certi che mi
               aspettano.Intento
               l'essenza, un bulbo primigenioAntegenio
               addirittura, non piò
               mutare,Scarnificati
               e nudiSotto una
               corazza di lucido ferro battuto.Elegia
               dell'inutile. Terapia della
               parolaUn dopo,
               due dopiNon
               c'è più
               salvazione
Pioggia di
               perle di pianto.
               
               
 | 
               ORIANA
               COSTANZI
 
 
                     Ancora
O Morte, io ti
               parloNon più odio
               né stuporeAncora pochi
               passimi
               legheranno
               
               
                        a
                        Te
Paura oltre
               l'abissoSilenzio il corpo
               mioCuore non pulsa
               piùAl posto suo una
               rosaS'apre a
               primaveraAroma di
               rugiadaTi bacerò la
               pellecon altre
               labbra
               
               
                        Ancora
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
                  FILIPPO
                  AUGUSTO GRASSO
 
                     Nelle
                     incubatrici
 
 Mentre i bimbi
                  lottanonell'abitacolo
                  della sopravvivenza,fuori, ci sono i
                  "bulli"che insultano
                  l'intelligenza.Intanto che i
                  piccini ridonoall'esordio
                  della vita,gli amanti della
                  paceregalano gioia
                  infinita.Frattanto che i
                  piccoli scalcianoin tutte le
                  direzionifuori, la
                  stupidità umanasi diverte a far
                  paragoni.Mentre i bimbi
                  donanola loro
                  tenerezza,la gente piena
                  d'amoreoffre una
                  carezza.Intanto che i
                  piccini cercanola luce del
                  Mondo,i bambini
                  più grandigiocano a
                  girotondo.Frattanto che i
                  piccoli diventanoforti e
                  "monelli",i genitori si
                  preoccupanoper i possibili
                  tranelli
                  
                  
 | 
               AMEDEA
               MANTOVAN REGAZZO
 
OPERA
               SEGNALATA
 
Utopia
 
AmicoNon
               sentirti stranieroSul suolo
               che calpesti.Perché
               l'uomo pone confini?Non ha
               confini il mareIl cielo
               non stabilisce barriereAgli
               uccelli dell'aria.Ogni zolla
               di terraHa sapore
               di patria.Ogni essere
               umanoHa anima
               immortale.Se la tua
               storia è un attimoNel
               divenire del tempo,è un
               insieme di attimila storia
               dell'umanità.Un'unica
               volta infinitaDa respiro
               ai viventi,Unico
               è il linguaggio del ventoE il
               mormorio del mare.Lieve vola
               il pensieroE solo
               nell'umana comprensioneTrova
               riposo.
               
               
                  
                  
                  
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               ALESSIO
               MANZO
 
                  Io non prendo la
                  pennaper lodare
                  Vittoria Anna,ch'è dura
                  di cotenna.Io non prendo la
                  pennaper lodare
                  Vittoria Anna,dispotica,
                  tiranna.Io non prendo la
                  pennaper lodare
                  Vittoria Anna,indiavolata
                  donna.Amo Sharon
                  Stone,il suo
                  talentone,le sue bionde
                  chiome.Ho un
                  deboleper Sharon
                  Stoneche lo
                  stregonecrapulonemise nel
                  pentolone.Secondo me
                  Sharon Stonesulla poppa ha
                  scritto il nomedi una dea,
                  Giunone,sulla fronte il
                  nomedi un sapiente,
                  Platone.Mi piace Sharon
                  Stone.Sirena
                  incantevole,cavallona,
                  amazzone,la bella Sharon
                  Stonemi rubò
                  il cuore.Novello Ulisse,
                  da Lovesono trafitto,
                  da Amoreper Sharon
                  Stone;vorrei essere il
                  suo Giove.Istinto,
                  attrazione,platonico amor
                  mi muoveverso Sharon
                  Stone.
                  
                  
 | 
               ALESSANDRO
               MONTALTO
 
 
                     Le rondini
 
Sono, oramai,
               approdate ai cirri primaverilida giorni, e,
               magnificamente, volteggiano,ora piroettando,
               nel firmamento,braccando la loro
               ombra sui lungomari frondosi.I loro covi
               sciamanoalla frescura dei
               marsigliesi laterizi,i formicai non
               avrannoné
               armistizio, né beatitudine,e quei felini, in
               sodalizio sul nostro sofàormeggiano sui
               boulevard dei portici e delle pensiline.La loro sinfonia,
               pentagrammata di beccata,è un dardo
               al mio timpano,lemma veritiero di
               un oroscopo naturale.Fosco,
               pressoché da corvo,il pindarico
               groppone,immacolato il loro
               costato,forziere dal
               piumaggio virgineo,laddove tamburella
               una pietà,tuttora stregata da
               altri reamistentatamente
               trasvolati.
               
               
                  Il richiamo del
                  destriero
 
 Forse,
               chissà, le stelle distesero quella
               mattinail mio sgombro
               guscio nella primaverile fragrante radura,quale avvisaglia
               alla risurrezione di un eco.Una fiumana di
               purosangue, brenne e stalloni,guadando la
               pantanosa steppa in bassorilievo,osò ledermi
               lo sguardo con ciprie di creta,esiliate dalla
               tenuta genitrice con le gioviali zampate.Ammonita fu la mia
               assorta e sonnacchiosa pupillae albergata
               nell'estasi di un puledro cintato
               dall'armento,come me acerbo,
               fasciato dalle braccia di padre e madrenell'imputridito
               corteo di pose e maschere carnascialesche.
               
               
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         | TORNA
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               GIORGIO
               ORIZIO
 
Nera signora
 
Elegante
               musa cenerina,dedico a te
               la mia elegia mattutina,al tuo
               serioso posareed al
               cadenzare del tuo cantare.Venuta a me
               dal niente,stampandoti
               nella mia mentecancellasti
               quel triste momentodonandomi
               un lieto eventoNulla
               attorno a noi muterà,ma il mio
               pensiero di Te si
               inonderà,rimembrando
               per l'eternitàquell'attimo
               che fuggente rimarrà.Crederci fu
               lecito all'istante,ma la vita
               ha il suo intercedere costante,con mesta
               leggiadria te ne andaied io pian
               piano mi dileguai.Donando un
               grazie al tuo candorepulsante
               d'Amore.
               
               
                  
                  
                  
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               MARIALARA
               PROVENZANO
 
 
                     Noi
 
Ho spalato letame e
               neve
chiuso in
               cassaforte detriti e denari del
               cuore
Deceduto l'amore
               per te
 (?
)Folle corsa senza
               onore fu
 in marcia i
               sentimenti
Verso l'onda zeppa
               di blu.e-mail veloce del
               cuore
Vorrei
               disordinate stampe a ricordo di noi.Vorrei esibizione
               di baci veri, oltre il furor di parole da
               spegnere.Ho smania di
               coriandoli, sogni e amore.Incastro nel blu
               lacrime di luce, che la luna confonde.Contorce.Deride.Spettinate le
               stelle, dal vento di passione
L'ignoto è
               nell'essenza del vuoto
orlo d'oro
               dell'universo
Remo speranza
               per mete selvagge d'amore
razzia di
               batticuore perdutonella carestia
               d'affetto
righe di noi
               soltanto.
(14
               settembre 2006)
               
               
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               ANTONIO
               ZANNINO
 
 
                     OPERA SEGNALATA
 
Cercando
                     l'anima
 Stella, così
               piccola, nel cielo,chissà come
               sei grande da vicino!Chissà se la
               tua luce come, un velo,illumina una casa
               con giardino.E qualcuno come me,
               mentre riposa,osserva, è
               col pensiero in questo punto,e si chiede, in
               sintonia, la stessa cosa,e, pur così
               lontano, a me congiunto
sapessi quante cose
               avrei da direpotessimo parlare
               per qualche istante.Ci sono molte cose
               da capire.Quel mondo è
               da noi così distante
Chissà a che
               punto sono con la scienza,con l'arte, la
               musica, la danza
se han lo stesso
               Dio, o ne sono senza,lo pregano ogni
               tanto in qualche stanza.Saprei che,
               foss'anche un po' diverso,qualcun altro sta
               cercando spiegazione,che pullula di vita
               l'Universo,non è
               soltanto nostra l'emozione.Un po' come vedersi
               in uno specchio,sapere che
               c'è l'anima che aspettache il corpo prima
               o poi diventi vecchio,e, dopo la moria,
               ma senza fretta,sentirsi più
               vicini a chi ha creatoil magico torpore
               della vita,e stare con lo
               spirito placato,sapendo che con Lui
               sarà infinita.Stella, così
               piccola e lontana,ti guardo e nutro
               una speranza:che l'essere non
               sia una cosa vana,e l'anima non
               chiusa in una stanza!
               
               
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                  Ins.
                  23-11-2007   |