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            La Giuria della
            undicesima edizione del Premio di Poesia I Poeti
            dell'Adda 2006, presieduta da Massimo
            Barile, dopo
            attenta valutazione delle opere pervenute ha decretato la
            seguente classifica:
            
            
1° class.: "Il
            sogno di Parmenide" Giuseppina Terranova, Pontedera (PI).
            Queste la motivazione della Giuria: "La trama del sogno,
            tra finzione e fuga nei misteri inesauribili, riconduce a
            splendori enigmatici e ad una tensione che supera i
            confini della soggettività. Il faticoso cammino
            fino alla "porta" che separa la Notte dal Giorno, davanti
            alla rivelazione ultima, alla Verità universale,
            non è che il percorso che conosce una sola
            direzione: il solo criterio della verità è
            la ragione. L'Essere è incatenato dal Destino,
            costretto al tutto intero, immobile, e Parmenide, misero
            mortale, nel momento dell'ultimo respiro non ha potuto
            far altro che sognare. Come tutti noi. Giuseppina
            Terranova sublima il suo volo lirico nel tempo che scorre
            e l'atto poetico coincide con la realtà, con una
            attualità totale della vita, in uno slancio che
            avvicina ad uno stato d'armonia."
 Vince targa Poeti dell'Adda - Pubblicazione di un libro
            di 32 pagine con assegnazione di 100 copie gratuite -
            Attestato di merito - Pubblicazione del testo premiato
            sulla rivista Il Club degli autori e su
            Internet.
            
            
2° class.:
            "Strade perdute" Domenica Sammaritano, Piacenza. Questa
            la motivazione della Giuria: "Le parole di Domenica
            Sammaritano, sembrano emergere da un "altrove", quasi un
            luogo senza tempo, pervaso da un'atmosfera magica, e il
            ricordo diventa un viaggio a ritroso, al punto di
            partenza: la più malinconica visione diventa
            ghibli che soffia sulla pelle. Il battito del cuore
            è la vita, le pulsioni sono i giorni trascorsi, le
            parole consuete diventano l'ultimo saluto e i sorrisi
            contagiosi hanno il sapore della genuinità. Come
            sempre. Le strade della vita, davanti allo stupore di
            essere "destinati alle meraviglie", riconducono al senso
            autentico del vivere, fissato con parole che fanno della
            loro incomparabile spontaneità il punto di forza
            d'una poesia che entra nel profondo
            dell'anima."
 Vince la pubblicazione di
            un libro di 32 pagine con assegnazione di 50 copie
            gratuite - Attestato di merito - Pubblicazione del testo
            premiato sulla rivista Il Club degli autori e su
            Internet.
            
            
 3° class.:
            "L'ultimo canto di Byron" Aura Piccioni, Morena (RM).
            Questa la motivazione della Giuria: "La poesia di Aura
            Piccioni è costellata da recuperi classici e si
            muove su un piano di freschezza lirica come a
            sottolineare che non v'è emozione più
            inebriante d'un pomeriggio caldo d'estate quando tutto
            pare dissolversi, le ansie, le preoccupazioni, le
            inquietudini, quando il profumo della terra entra nella
            pelle e l'ardore dell'amore inietta nel nostro sangue la
            passione: quasi a sentirsi un essere divino assetato di
            assoluto, funambolo sul filo sottile
            dell'immortalità. La realtà costringe a
            fare "diecimila cose" ma, in fondo, sappiamo molto bene
            che "dobbiamo" comprenderne solo "una". "Fosse concesso
            non amare", si potrebbe dire addio agli struggimenti,
            salvare pochi ricordi, incastonati nelle parole d'una
            poesia, mentre l'anima "desidera il distacco dal fragile
            corpo". La vita è un folle volo e non vi sono vie
            d'uscita: o in preda ad una vertigine o purificati dal
            fuoco della passione."
 Vince la pubblicazione di un quaderno di 32 pagine con
            assegnazione di 50 copie gratuite - Attestato di merito -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori e su Internet.
            
            
 4° class.: "Dolci
            effluvi" Emilia Fragomeni, Genova. Questa la motivazione
            della Giuria: "Nel profumo della vita, nello "specchio
            silente della ragione del tempo" si percepiscono i
            misteri, le inquietudini, i sussurri e i dolci pensieri.
            E, nella sua poesia, Emilia Fragomeni, raccoglie questo
            universo di emozioni e lo rivitalizza con il desiderio di
            un sentimento puro che porti con sè "fede e
            speranza". L'effluvio è dolce, e giunge fino alle
            "crepe" più profonde della vita, fino ai
            più "segreti anfratti", con la saggia
            constatazione che chiude la visione... "ho vissuto
            l'incanto dei miei sogni/come sillabe scandite nel
            silenzio/come gocce, tornate a dissetare"."
 Vince la pubblicazione di un quaderno di 32 pagine con
            assegnazione di 50 copie gratuite - Attestato di merito -
            Pubblicazione del testo premiato sulla rivista Il Club
            degli autori e su Internet.
            
            
Vincono
            Attestato di merito, pubblicazione dell'opera vincitrice
            su Il Club degli autori e su Internet più 10 copie
            in omaggio della rivista sulla quale viene pubblicata
            l'opera premiata:  5° class.:
            "Tracce di rosso" Silvana Ferrari, Reggio Emilia. Questa
            la motivazione della Giuria: "Anche l'ultimo sogno
            è svanito, tra indecifrabili visioni e desiderio
            di energia vitale. Il tempo inesorabile batte il ritmo
            dell'esistenza e non rimane che qualche "traccia" di
            rosso. Ad esser sincero, non saprei quale preferire per
            Silvana Ferrari, nonostante le sue indicazioni siano
            chiaramente decodificabili: se uno dei sette colori
            dell'iride, l'impronta della bocca lasciata da un
            rossetto, il colore del sangue, del vino, del rubino,
            della muleta del toreador, del ferro incandescente. O il
            rosso fuoco della passione.Silvana Ferrari taglia
            la realtà con parole affilate come lame quasi
            sezionando pensieri nascosti e oggetti quotidiani,
            dissepellendoli da una condizione silente, da uno stato
            d'immobilità. E getta tutto nell'arena della
            vita." 6° class.: "Come
            col ghiaccio" Antonio Sangervasio, Roma. Questa la
            motivazione della Giuria: "La vita come un continuo
            tentativo di divincolarsi dalla stretta dolorosa che
            assedia: le incomprensioni, la visione cinica, i miraggi.
            Ci si trova nella condizione di "non accettare nulla", e
            le parole non servono più a niente. Nella poesia
            "Come col ghiaccio", Domenico Sammaritano offre una serie
            di immagini immobili, fissate nella loro scabra essenza
            e, attraverso il suo sguardo che diventa vetroso, rende
            in modo perfetto lo stato d'animo che in quel determinato
            momento pare assediarlo nel profondo." 7° class.:
            "Leucade" Maria Gabriella Meloni, Morena (RM). Questa la
            motivazione della Giuria: "La dispersione del pensiero,
            della parola, dell'esistenza mentre lo sguardo si spinge
            oltre l'orizzonte, il vento sul viso unisce il salmastro
            e la percezione di antichi riti: le ombre assediano il
            corpo, gelida è la solitudine, immane il silenzio
            e tutto pare dileguarsi.Le suggestioni
            catapultano nella vertigine, la vita pare legata ad un
            sottile filo e la mente cerca di uscire dalla morsa che
            incita a "gettarsi in mare per guarire dall'amore".
            Gabriella Meloni
            sprigiona scintille di spietata lucidita, di totale
            abbandono all'annientamento dell'ultima illusione e,
            attraverso la sua sensibilità poetica, conduce
            davanti alla drammaticità dell'infinito. Come a
            ricordare, a se stessa e a tutti noi, quel famoso "Rari
            nantes in gurgite vasto", di virgiliana
            memoria." 8° class.: "Dal
            terrazzo" Silvia Marchesi, Milano. Questa la motivazione
            della Giuria: "L'unica richiesta è il desiderio di
            vivere il proprio silenzio, le semplici cose della vita,
            uno sguardo alla natura a l'aria frizzante d'un giorno
            come tutti gli altri, un buon libro che fa compagnia e
            "l'odore della cena sul fuoco". Silvia Marchesi riporta
            in questa poesia un"atmosfera che recupera l'essenza
            della vita, come a scavare alla ricerca d'un autentico
            senso del vivere, eliminando il superfluo e tutto
            ciò che non conta niente. Nel momento dell'ultimo
            abbandono non v'è che una inevitabile e spietata
            selezione di ciò che è stato, delle
            passioni che realmente hanno contato, dei giorni che
            veramente hanno inciso tracce indelebili nel nostro
            faticoso cammino." 9° class.: "Io"
            Ioan Daniel Cuculiuc, Sansepolcro (Ar"). Questa la
            motivazione della Giuria: "L'imperfezione della propria
            immagine, le incertezze nelle scelte, le fragilità
            nel momento in cui si cerca di "conoscersi": e, nei
            giorni della vita, sentirsi "l'abito di se stesso", la
            buccia che circonda una prevedibile polpa. Ecco allora
            quel faticoso percepire la propria presenza, la sostanza
            invisibile che mantiene in vita, e il pensiero di Joan
            Daniel Cuculiuc attraversa la sua poesia con l'unico
            scopo di porre in risalto il desideiro di effettuare una
            manovra salvifica." 10° class.:
            "Ritorno in Valtellina" Margherita Pruneri, Besnate (Va).
            Questa la motivazione della Giuria: "Dolce è il
            ricordo di suggestive immagini in questa lirica di
            Margherita ? : le rive dell'Adda, la primavera che
            avanza, la luce il vento il sole d'un recupero memoriale
            struggente, e poi una vecchia casa dove ricercare i
            profumi di una volta forse per inebriarsi ancora delle
            visioni di quella terra. La sua parola come l'ultimo
            disperato tentativo di sconfiggere l'oblìo, di
            pervenire ad una dimensione oltre il tempo e lo spazio
            quasi in un luogo dell'anima che possa far dimenticare lo
            scorrere inesorabile del tempo che tutto consuma.
            "
            
            
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