Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori

Antologia del premio letterario
Club Autori 2007/08

 Indice
Ida Acerbo Rossi - Nicla Agostoni - Cesare Airaldi - Gisella Albano - Petra Algisi - Davide Alpeggiani - Silvia Ambrosetti - Marco Angella - Concetta Antonelli - Marilia Aricò - Daniele Armando - Giuseppe Armenante - Sergio Aureli - Luca Aversa - Salvatore Bacarella - Roberto Barocchi - Elisa Barone - Giuseppina Barzaghi - Antonio Bicchierri - Emanuel Bondioli - Sabrina Bordone - Sonia Brunetti - Annalisa Buffa - Gianni Burroni - Luciano Cacciavillani - Francesca Calapai - Vincenzo Calò - Paolo Carazzi - Anna Maria Cardillo - Franco Carlis - Paola Carroli - Carlo Caruso - Immacolata Cassalia - Roberto Cenciarelli - Renata Ceravolo - Stefano Cervini - Silvia Cipollina - Daniela Cococcia - Isabella Coluzzi - Fabrizio Consoli - Ursula Coppolaro - Rosa Maria Corti - Oriana Costanzi - Roberto Crippa - Angelo D'Onofrio - Giuseppe D'Uva Cifelli - Pier Luigi Lemmi - Giacomo Dall'Ava - Arianna De Corti - Floredana De Felicibus - Pietro De Gennaro - Gianluigi De Marchi - Antonio De Rosa - Alessandro De Vecchi - Riccardo Del Sole - Benedetta Denaro - Loredana Di Bartolo - Maria Pia Di Stefano - Lidia Esposito - Lisa Eugelmi - Gian Marco Farci - Gianni Fassina - Elisa Ferrari - Anna Maria Ferrari - Aurora Fiorotto Arsetta - Marinella Fois - Francesca Fugalli - Piera Fumagalli - Giacomo Fumarola - Clelia Galli - Laura Molina - Francesco Gattavari - Paolo Gazzilli - Roberto Gennaro - Orazio Gennuso - Giovanni Ghiani - Piera Giangravè - Giacomo Giannone - Giulia Maria Giardini - Davide Gilardi - Maria Grazia Girola - EloZ - Mario Giugovaz - Elio Graziano - Paola Guanziroli - Maria Gurreri - Pellegrino Iannacone - Emilia Iannone - Stefano Introini - Biagia La Foresta - Maria Cristina La Torre - Giuseppe Lamberti - Anna Lanza Rosi - Ettore Lomaglio Silvestri - Maria Cristina Ludovici - Elio Lunghi - Lelia Lüscher - Claudio Malatini - Elena Malfatti - Chris Mao - Elsa Marangoni - Fulvia Marconi - Rodolfo Maretti - Pierangelo Marini - Riccardo Mariotti - Giuseppa Masilla - Pierfrancesco Matarazzo - Francesca Caterina Matricoti - Rosaria Meli - Davide Mirabello - Mauro Montacchiesi - Maria Maddalena Monti - Annamaria Nazzaro - Comasia Nitti - Giovanni Francesco Nodari - Carla Noro - Daniele Nuccilli - Maria Piera Pacione - Francesca Paparella - Domenico Parlamenti - Marco Pavoni - Fulvio Pellegatta - Filomena Petrunti - Paola Piazzi - MariaTeresa Piccardo - Eva Polli - Vincenza Prada - Rosetta Puccio - Elisa Ramazzina - Ermano Raso - Claudio Luigi Stefano Rava - Lucia Ruà - Sonia Salamone - Flavio Nicolò Sale - Domenica Sammaritano - Enrico Santus - Massimo Savi - Alberto Maria Scarfini - Achille Schiavone - Paola Schirru - Federica Sciandivasci - Patrizia Sparacia - Mariannina Sponzilli - Maurizio Tantillo - Francesca Tavani Riggio - Carla Tedde - Paola Testi - Angela Maria Tiberi - Stefano Tonelli - Petra Trivilino - Paolo Tulelli - Massimo Tusa - Eleonora Vasco - Silvia Veleno - Diego Verra - Rodolfo Vettorello - Mario Vierucci - Paolo Villa - Orlando Wanni - Werther Zabberoni - Stefano Zangheri - Stefano Zighetti - Scheda di votazione

 
Antologia del Premio letterario Club degli Autori 2007/2008 - 14x20,5 - pagg. 176 - Euro 15,50 - ISBN 978-88-6037-5698

 
Come avere l'antologia
Votate le 10 poesie che preferite


In questa antologia sono pubblicate le poesie finaliste del concorso letterario Il Club degli autori 2007-2008. Queste opere sono state selezionate fra le centinaia di poesie pervenute, da una giuria che ha scelto quelle ritenute migliori.
Ora spetta ai lettori valutarle e votare quelle preferite per stabilire quali saranno i vincitori.
Ciascuno può votare, utilizzando l'apposita scheda che troverete pubblicata nell'ultima pagina di questa antologia, le dieci poesie che più gli sono piaciute.
Sottolineiamo che le poesie da votare devono essere tassativamente dieci, non una di più non una di meno e saranno considerate a parimerito.
Nella scheda di votazione bisogna indicare il nome e cognome dell'autore e il numero della pagina in cui vi è la sua opera.
Non sono ammesse schede fotocopiate e non complete in ogni loro parte. Ogni persona (anche gli stessi finalisti) può votare su di una sola scheda, è pertanto indispensabile che ciascun votante compili in ogni sua parte la scheda di votazione indicando le proprie generalità.
Ricordiamo che i primi classificati verranno premiati come da bando con la pubblicazione di un libro di loro opere.

GISELLA ALBANO


Senza

Senza parole.
Nascoste le emozioni
Parlano le immagini lievi.
Senza rumore.
Attese inconsistenti di incontri.
Senza tempo.
Raccolte le ore
Come un mazzo di rose.
Senza le spine.
Restano petali di velluto immacolati.
Senza domande
Senza risposte.
Senza finale
Senza commento
Al bando le conclusioni affrettate
Rimane lo spazio infinito.



Nuvole


Vedo nel cielo piccole nuvole
Illuminate dal sole,
quadri anarchici senza padrone.
Osservo i dettagli nascosti,
spariti in un batter di ciglia
e mi stupisco di quanta creazione
avvenga in natura.
Al cielo mi ispiro quando invento qualcosa.
E così la mia arte si esprime
Senza forzatura.


CONCETTA ANTONELLI

Notte d'agosto in campagna

Notte d'agosto in campagna
La luna fa degli ulivi
un mare d'argento
Le pietre antiche ricordano
palpiti di vite trascorse
Nel cielo le stelle di sempre
e all'orizzonte
tremule luci di oggi:
paesi
come presepi
Profumi nell'aria si fondono
con la mia anima.


Accenderò un falò sotto le stelle


Accenderò un falò sotto le stelle
e danzerò intorno al fuoco
Scarmigliata e scalza
un po' donna e un po' animale
nella notte d'estate
mi ubriacherò di luna
e cercherò le tue labbra
le tue braccia
il tuo corpo
tra scintille di fuoco
strega di oggi
antica come Eva
nel rito di un amore
che crederò eterno.



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SERGIO AURELI


Di cielo e di terra

Guardo alto
E scopro l'immenso,
Monti da scalare
Fatica per arrivare,
Ed infine, su la vetta.
Cammino tortuoso
Verso il riposo
Arduo, lento ma costante
Passo non senza pesante
Fardello che porto senza fretta
Il montanaro conosce,
Il sentiero migliore
A volte il più impervio
Ma di certo caparbio
Lo affronterà con la corda stretta
Il piede ben saldo
Allo sconnesso viottolo
Ma la mente aperta
Verso l'ameno dell'erta,
Solo il fortuito caso farà cianchetta.
Ora lassù seduto
Riposa il sudore perduto,
Mentre si presta orecchio,
Spazi ampi dove l'occhio
Perde il senso del finito e del detto.
Qui si ascolta il silenzio
Dentro e fuori mistico spazio,
Sol con un dito si tocca
L'azzurro sole che il cuore spacca,
Mentre il verde lasciato, ora è nel petto.
Libero di volare alto
Fino a toccare questo cobalto,
Con l'animo sono vicino
Con il corpo stanco sono supino
Volo però con ali di puro uomo negletto.


SALVATORE BACARELLA

Raggio d'amore

È ormai buio tra le stelle di questa
solitaria notte dove a farmi mesta
compagnia rimangono le note di questa
triste melodia che ancora suona solo per me
come a voler abbattere le ormai stanche
mura del mio cuore, che, offeso batte ancora per te.
Le stelle adesso non brillano più e il cielo sembra
un quadro che intriso di tristezza continua a
tingersi di nero e a colorarsi di lacrime d'amore
che arrivano sino al mio cuore, pesanti, a lacerare
il tuo ricordo che continua ad assillare ogni
momento della mia vita.
Il buio invade la mia notte e penetra come
il più crudele dei dardi nel mio cuore per annientare
quel barlume d'amore che ancora risplende
emozionato.
Chiudo gli occhi miei e inizio a disegnare
la più candida e splendente delle lune e quasi
rimango abbagliato da questa visione che
arriva a rallegrare il mio cuore.
Provo a dipingere un lago
incantato ove trovano riparo le sirene che
tentano di rendere dolce la mia notte
con le note più delicate dell'universo.
Come per incanto da quello specchio lunare affiori tu,
dea delle sirene, dalla bellezza folgorante, che
hai conquistato il mio cuore con la tua tenerezza e
con il dolce tuo sorriso.
Le stelle tremano colme d'amore e iniziano a
risplendere tra l'immensità del firmamento;
mi ritrovo pervaso da un raggio d'amore e
il mio cuore comincia a bruciare.
Tra le mille vampe riluce il mio amore e
nei miei occhi rimane solo un bagliore.



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ELISA BARONE

Il passato

Il passato non è un morto
da rimpiangere o obliare,
non è un povero sepolcro
che si può anche calpestare.
Il passato è una montagna
troppo tardi da scalare,
è un macigno sopra il cuore
che non lascia respirare.
Il passato è quella lacrima
che non tenti di asciugare
e che scende lungo il viso
senza il minimo preavviso,
è il tormento di una sera
che non ti dà riposo,
è la rabbia che scateni
contro chi fa ricordare
quelle ore, quei momenti
che vorresti cancellare.
Il passato siamo noi
con il carro che trainiamo
e che c'è finché ci siamo,
fino all'ora in cui moriamo.


La gabbia


Volevo grandi ali
e orecchie per sentire
il canto degli uccelli
invece del rumore
di catene e chiavistelli.
Ho aperto la mia gabbia,
ma l'anima invecchiata
ha detto: «è troppo tardi»
e non se n'è volata.


LUCIANO CACCIAVILLANI

Puzzle


Nella strada tanta polvere
ad ogni crocevia problemi
che non è facile risolvere
senza viverne i patemi.
Ho sterzato bruscamente
per cibarmi di sola carne
scoprendo amaramente
di non sapere cosa farne.
Ho scalato vette impensate
dallo splendore più accecante
per trovarle poi sbagliate
e dall'aspetto ripugnante.
Ma non dev'essere finita
perché ciò che più ho amato
sono i tasselli della vita
che non ho ancora incastrato.



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FRANCESCA CALAPAI


Troppo spesso
siamo isole...

E nella corsa del tempo
quelli che si fermano
per una carezza o un sorriso
son sempre meno.
E la meraviglia per la vita
cede il posto alla stanchezza
quando i passi si trascinano pesanti perché soli...
Se chiudo gli occhi
mi sembra di sprofondare nell'indifferenza.
Ma nessuno può capirti
se davvero non vuoi.
E nessuno tocca il dolore che si nasconde
tra le pieghe false dei tuoi sorrisi.
Siamo isole
perché attori da teatro.
Ed il cerone che cosparge i nostri volti
sono le fragilità che abbiam pudore di mostrare...
O i segreti sofferti...
Quelli che solo la nostra insonnia
conosce davvero bene.
Siamo isole di solitudini...
che mascherano successi
che mai danno vera gioia
se il cuore non ha libertà ma prigioni...
Ed il giudizio degli altri
non vale la condanna
che da soli ci infiiggiamo.
Quando mancano le ali
ed il coraggio di volare.
Quando stupidamente
ci dimentichiamo d'amare.
E non c'è disattenzione più dolorosa
di quella che riguarda per primi
proprio noi!


FRANCO CARLIS

Per te... mia cara mamma
 
Mamma cara mia dolce Mamma,
quando ti penso, il mio cuore di gioia si infiamma.

Ricordo quante volte mi hai chiamato,
ricordo quante volte mi hai coccolato.

Ricordo anche quante volte mi hai baciato,
ricordo quante volte mi hai accarezzato.

Ma mi accorgo che è solo un ricordo
Della mia fanciullezza,

quando mi chiamavi con tanta tenerezza.
Ricordo, ricordo anche quando mi stringevi fortemente

Sul tuo petto,
e poi, dolcemente mi portavi a letto.

Ricordo, sì ricordo anche quando ti vedevo
Vicino a quella piccola fontana,
e poi, sentivo la tua calda voce così lontana.

Mamma, cara mia dolce Mamma,
quante volte ti penso e poi, purtroppo
il tempo mi inganna.

Un ricordo, ora è soltanto un dolce ricordo,
sì è solo un dolce e lontano ricordo.



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CARLO CARUSO


Sotto un solo Cielo

Tre passeri affamati
si gettano sulle mie molliche di pane.
Un cameriere col vassoio,
che passa veloce tra i tavoli,
li fa fuggire.
Anche lui lotta contro la fame.



Eterno Ritorno

Le dita procellose del Tempo
modellano il nostro cuore d'aria,
fanciullo che gioca sul Prato delle Occasioni.
Incontro, separazione: getto di dadi
sul tappeto luminoso del Nostro Cielo,
batter d'occhi divini,
che lampeggia istantanei universi,
subito inabissati nella Quiete Originaria.
Guardo gli occhi cangianti del nulla,
mi tuffo nell'oceano delle lacrime e degli addii
e riemergo, sorridente, con la perla del Tutto fra le mani!



Tenerezza

Nel cuore della tigre che dorme
s'adagia un fiore.


IMMACOLATA CASSALIA

Parole

Parole che feriscono
silenzi, che strascinano
stranezze, disegnate da dentro il vento,
descritte, con lo sguardo dell'emozione,
riescono a dire senza parlare
svelando, la loro nuda assenza
rivelando una verità
che non puoi capire,
trattengono, i battiti del cuore
per riscaldare il dolore.


Memorie

Pensieri vaganti
spaziano
nella memoria
per fermarsi
al dì che t'incontrai
quando bigiai
la scuola
per quel sorriso
che a caro prezzo
pagai


Gocce di

Gocce di lacrime
raccolte da un viso
segnato dal tempo
celato in quelle quattro mura
d'interminabili spazi
profondissima quiete
infinito silenzio
a soccombere all'oscurità
dell'anima.



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STEFANO CERVINI

Sirtaki

Giovani che ballano il sirtaki,
cosa senza costrutto in sé, come i diporti tutti.

I primi passi lenti, a giro, dietro pizzichi sparsi,
poi più rapidi, vorticosi, spalla a spalla,
sincroni gli acuti a rincorrersi.

Effige di vita, energia che straripa,
voglia a prescindere, cui non serve un perché.


DANIELA COCOCCIA

Non credevo che

§Non credevo che succedesse ancora.
La paura invade sempre dentro di me.
I ricordi che raffiorano.
La porta che si apre
ed io esco.
Mi dico va tutto bene
non aver paura.
Esci dopo di me
aspetto.
Sembra che il pericolo
sia passato.
Mi sento meglio
sono in macchina
respiro fortemente.
E penso...
Penso che
il tempo non ha
cambiato nulla.
Vago per la città
vedo tutto strano
Mi violento a non
pensare.
Quel momento
È rimasto indelebile
nei miei ricordi.
Oggi mi è capitato
di riviverlo e mi
ostino a pensare che
sia stato soltanto
un Sogno.



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ISABELLA COLUZZI

Viaggio verso l'ignoto

Da sempre sconosciuto all'uomo
quel viaggio verso l'ignoto
ci porta invano a ricercare
dentro e fuori di noi
le ragioni profonde della vita.
Affannati e sconsolati, prostrati
nei momenti del dolore
con la mente confusa
nei ricordi della memoria
ci spingiamo lontano, lontano
per ritrovare quel filo
lungo il quale abbiamo camminato
prima fanciulli ignari,
poi giovani pieni di speranza
e forse un giorno finalmente uomini!


Madre crudele

Madre crudele
guardo il volto
della tua devastante follia
che nessun amore
ha mai guarito.

Da sempre il tuo cuore
arso di febbre malata
ha seminato dolore e buio
nella nostra casa.

Ma un raggio di luce
vi è penetrato
e io l'ho seguito.

Mi guardo allo specchio
e vedo me stessa
aggrapparsi a quel filo di luce
cercando di vivere
com'è giusto che sia.


FABRIZIO CONSOLI

L'età

La mia mente è prigioniera di un corpo
da cui cerca continuamente di evadere
raggiungendo spazi lontani
da dove poi non vorrebbe più ritornare.
Allo stesso modo il mio corpo
è prigioniero di una mente
che gli impedisce di mettere radici
costringendolo continuamente a partire
per posti in cui non vorrebbe più andare.
E così continuiamo a invecchiare
prigionieri l'uno dell'altra
finché la morte non ci libererà.



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URSULA COPPOLARO


Confusione

Giro su me stessa, ed i miei capelli neri mi coprono il viso...
se il tempo avesse veramente un inizio ed una fine
avrei meno paura della nostalgia.

Ho fatto l'amore con un sogno e mi sono illusa che possa durare...
non voglio che finisca,
perché inizierei a piangere.



Solitudine

Acrobatici pensieri volteggiano nelle teste vuote di noi poveri mortali,
poi c'è l'amore e la sofferenza di un bacio dato controvoglia, non per
ipocrisia ma per pietà.

La voglia di reagire insieme alla paura di morire
forse mi faranno impazzire.

Volano alte nel cielo e si disperdono nel vuoto,
le risate di chi crede ancora nella felicità.



Malessere

Piangere non serve...
mi fa male la testa, i miei occhi sono tremendamente gonfi ed arrossati.

Piangere non serve a scacciare il dolore e la solitudine...
Ma piangere mi piace,
perché bagna la mia vita di una dolcissima malinconia.


PIER LUIGI LEMMI

Perso è l'amore

Ho trovato per strada il tuo nome
l'ho raccolto e messo
nel mio sacco
forato.
L'ho perso,
ma la notte
le sue lettere di stelle
l'hanno illuminato
e io lo sto cercando
e in ogni luce vedo te.

Ma l'avrà trovato un altro
e io l'avrò perso
per sempre.


Le tue vesti di vento

Apri gli occhi
l'aria di primavera
spira fra le tue braccia,
le tue vesti sono leggere
come fiori di mandorlo,
lisce le tue anche
come le onde d'un puro
verde torrente.
Non hai gemme da donarmi
ma le vesti lente sopra le ascelle,
scivolano a terra togliendo il respiro.

Alza il peso
delle tue vesti di vento
toglimi ogni fuga, ogni riparo.
Si chiudono i tuoi occhi
e si spegne il giorno.
I miei occhi sono il sole,
le mie mani sono l'acqua,
le mie labbra sono il vento.
Tu sei il sogno
e non sei la vita.



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GIACOMO DALL'AVA

Ellenica impronta


Grecia che vivi nel presente in cui siamo.
Grecia in cui nasce il passato dell'uomo.
Grecia che ammiri il futuro in arrivo.
Achille che corre, forse non troppo,
ma passa e distrugge,
pilastro del tempio.
Ulisse che pensa,
scaltro in furbizia
e nel ventre in passione.
Penelope è dolce,
fedele e paziente;
saggia diventa, aspettando nessuno.
Miti di piazza, cantati alla gente,
di eroi che hanno corso nel deserto di Troia:
e sale la polvere dal passo veloce.
La polvere che ora inghiottisce il ricordo,
nube di caos di dei nell'umano.
Ma rimane nel suolo l'ellenica impronta.
E Achille nel grano
vasto ed esteso,
presente nel tutto.
Ed anche l'Ulisse immerso nel vino:
l'ebbrezza al palato
e il piacere smodato.
E poi che all'ulivo si abbraccia la vite.
Penelope tesse, densa nell'olio,
secolare e paziente,
illusa nel tempo.
Grazie alla Grecia, nell'aspro e nel dolce,
che insegna a pensare con la mente e col cuore.


ANTONIO DE ROSA

Il mare di notte

Il mare di notte
dimentica
i bambini chiassosi
e gli ombrelli colorati.
Silenzioso
si muove lento
ed inghiotte ogni cosa.


A ritroso

Questa notte
è troppo assordante
per chiudere
semplicemente gli occhi.
Cammino a ritroso
nella penombra,
e ritrovo
un bambino impaurito.



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ALESSANDRO DE VECCHI

Scaletta barcollante

Non vi è mai nessuno
a sostenere
la scaletta barcollante
mentre ti arrampichi.
Resta pericolosamente sospesa
nel vuoto,
mentre tu prosegui
gradino dopo gradino
e allunghi
quasi a spezzarlo
il tuo braccio,
per tendere il dito
a sfiorare il firmamento.
Può capitare di toccarlo gloriosamente,
oppure di cadere rovinosamente...
... e più vicino alla vetta eri giunto
più lancinante sarà il dolore
per le tue ossa che assaggiano il cemento.
La scala della vita è così per chiunque:
perennemente ondeggiante.
A volte ci si bacia la Luna,
altre invece ci si lecca solo i lividi.
Non importa affatto il risultato,
la magia
la vive unicamente chi ci prova,
consapevole del fatto che
già saliti i primi gradini
nulla sarà mai più lo stesso.


LIDIA ESPOSITO

Abbracciando un tronco


Abbracciando un tronco,
vorrei incontrare inaspettatamente le tue mani
e allora so che anche i nostri occhi
si innalzerebbero verso il cielo
tra le scaglie di luce verde dei rami
così tenacemente intrecciati e, finalmente
liberati dalla solitudine,
potremmo, finalmente incontrati,
chiamarci: "Amore".



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GIANNI FASSINA

Ugo, addio

Il profumo del basilico e aglio
inondava la cucina mentre nascevi.
Il sole al tramonto posava i suoi raggi
sui fiori dei gerani accendendo i colori.
L'aria dolce di Maggio
avvolgeva le strade e le case
come il bozzolo di seta la farfalla.
Lontano il mare, un campo di bianche corolle.
Pochi grammi color carbone.
Affamato. Prepotente. Perfetto per la vita.
Ti abbiamo costretto ad amarci
privandoti d'amore.
Gonfiavi il tuo corpo
immaginando lupi;
tremavi al soffio del vento
che rotolava le foglie d'autunno
nel vicolo sotto il portico della casa.
Dormivi con noi, sognando la stessa felicità.
Nelle notti insonni
ascoltavamo scrosciare la pioggia sul tetto,
l'ululato della bufera che scuoteva l'uliveto.
Il fragore della folgore ci impauriva un attimo,
poi era dolce addormentarsi.
Invecchiando con te
siamo tornati bambini
che non sanno di dover morire.
Ugo, un nome come tanti.
Ugo, un gatto.
Nostro figlio.
Addio.


ANNA MARIA FERRARI

Sortilegio

Prorompete onde gigantesche
e frustate gli scogli.

Sul lido,
scalpitate
bianchi cavalli selvaggi
dalle lunghe e folte criniere.

Allontanatevi
grandi nuvole nere.
Squarci il sole
il vostro velo di tenebra.
Irrompa la luce.

Amici gabbiani,
inondate il cielo
con i vostri voli.
Dall'alto
ammirate la terra
rivestita di fiori
come di gemme preziose.

E alla fine,
tramonti il sole beatamente
ed i miei occhi
si inebrino d'immenso
alla vista di questi momenti magici,
senza tempo.



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GIACOMO FUMAROLA

Pianista naufraga

Attendono anche oggi i tasti
che tu li prema per liberare
nella brezza del mattino le note
di una melodia. Delicata
e persistente, rinvigorisce
al risveglio i legni che ti
sostengono in pieno oceano.
Hai un piano ed una zattera:
componi speranze che alimentano
un forte coraggio. Che resiste
oscillando tra fiutti gentili
ed irascibili, carezzevoli
ed ispidi, concilianti ed ostili.
Tempeste inattese hanno
rovesciato alcune tue
certezze. E grigi tramonti
hanno velato il tuo sorriso.
Ma stelle luminose hanno
rischiarato la tua vista,
annebbiata dalle lusinghe della
rassegnazione. E pallide aurore
hanno riscaldato la tua forza,
rattrappita per i gelidi incubi
della notte. Le acque ti temono,
Veronica! Le tue dita, come vele
spiegate al vento, tracciano
rotte che condurranno
il tuo impavido cuore
a toccar terra. Approdo
sicuro, lembo di serenità
tra due labbra
- il cielo ed il mare -
socchiuse a baciar
la perseveranza.


FRANCESCO GATTAVARI

Vita poetica

Gioie momentanee ed eterni dolori
lampi di conoscenza e vuoti di coscienza
attendono al varco il Poeta:
il traguardo è l'immortalità
e la velocità è il mezzo.

Azzardi dell'ego, personalità distorte,
una vita sempre sul filo
come un labirinto inestricabile
con scelte che alla fine
ci vedono quasi sempre sconfitti.

Perdizione terrena o gloria eterna?
Non c'è poi molta differenza
e follia e genio sono
in realtà la stessa cosa.

Rendo onore a chi ci allieta
con dolci versi e rime sagaci,
spostando un po' più in là la malinconia
dei nostri giorni
e ispirando vite altrimenti povere
di sentimenti e di speranze.

Datemi la forza,
saggi antenati:
cerco il traghettatore nascosto
Caron dimonio ti invoco
renditi visibile ad un misero uomo
rendi possibile la mia missione
arriverò dove nessuno mai prima.
L'animo umano tratteggerò,
o Lettore,
e la mia gloria risplenderà nel tempo.



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GIULIA MARIA GIARDINI

In questo due di novembre

Oggi è il mio compleanno papà!
Il primo senza di te!
Solo lacrime silenziose
scendono dai miei occhi
mentre osservo quel telefono
che quest'anno non squillerà.
Il cuore è stretto in una morsa di dolore
e non accetta ancora quel pensiero
di morte
e lo rifugge nella mente...
e mi sembra di vederti ancora
sorridente accanto a me!
Avrà un sapore amaro
quest'anno la torta
che mi hanno preparato
perché il dono più bello
m'è stato strappato.
Il mio pensiero oggi e domani
come ieri è per te
papà...
tanto lo so che il tempo
inesorabile
non tornerà!

(dedicata a mio padre Camillo, morto di

tumore al pancreas il 17 luglio 2007)



EloZ

Terra mia

Di resina odorano i passi
che rompono il muto contorno.
Un raggio di sole filtrato
si adagia sul tronco slanciato
d'un vecchio abitante del bosco.
Un tiepido soffio scompiglia
le chiome su cui poggia il cielo
che azzurro lucente è ammirato
tra i rami sfornati dal tempo.
Dimora sicura di mille inquilini:
dal timido biacco strisciante
all'allegra canterina cicala.
Più oltre si infrangon le onde
portando con sé, lontano
ricordo di ombre infantili.
Familiari indimenticate voci
che odo sussurrare il mio nome
riecheggiano nella malinconia
di osservare la loro mancanza.
Ma ecco che il cielo si apre
la terra di grigio si adorna
la pelle dal sole è scaldata
e forte il fragore si abbatte
spumoso sui legni spezzati.
Si ritrae la scia roboante
trascinando dov'è irraggiungibile
il nostalgico, vivo miraggio.



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ANNA LANZA ROSI


La parabola della vita

La vita si sussegue come le stagioni
con le sue bellezze, i suoi colori.
Il bimbo è come un germoglio
che spunta dal ramo.
Il ragazzo è come un piccolo
ramo con tante foglie verdi.
L'uomo è come un frutto
dell'albero frondoso
che si erge alto verso il cielo.
L'anziano è come un bosco
d'autunno ricoperto da un tappeto
di foglie dai colori accesi:
foglie smosse dal vento
in un meraviglioso turbinio:
è il dire arrivederci della natura
prima di cadere nel grigiore
del letargo invernale.
L'anziano non ha più le forze
necessarie per lottare, per vincere:
si adatta a convivere col dolore,
si adatta a dipendere dagli altri.
L'anziano soffre tanto la solitudine,
si sente quasi schiacciato
dall'indifferenza, dall'ingratitudine
di questa società che tanto gli deve.
Il suo sguardo brilla di gioia
per un sorriso, per una parola buona:
allunga la mano tremante
per un abbraccio.
Il suo pensiero costante:
è poter dire arrivederci
alla vita terrena
in modo sereno
e risvegliarsi in una vita
nuova, senza fine.


ETTORE LOMAGLIO SILVESTRI

Amarcord

Si giungeva stanchi e infreddoliti, era l'alba,
col sapore del primo caffè bevuto
in un autogrill Pavesi o Motta,
quando l'autista ti concedeva di sgranchirti le gambe,
nell'esedra da cui si dipanavano le vie per Termini,
per Magnanapoli, per Barberini e Villa Borghese.
Un altro caffè, preso nel primo bar
che apriva vicino ai treni di Stazione Termini,
mentre barboni e drogati ancora dormivano,
e gli orari davano ancora partenze della sera prima.
Già, ricordi di tempi lontani,
gli Anni Ottanta,
il Giubileo del 1983,
l'abbraccio indimenticabile con Papa Giovanni Paolo II,
i pellegrinaggi alle tre Fontane,
le gare di scherma al Palazzo dei Congressi,
la mia prima visita a un COIN nel 1981,
il mio giubbino in piumino monclair,
comprato al mercato in via Sannio,
il cambio della guardia al Quirinale,
la notte col viso incollato alla Banca Nazionale del Lavoro
per vedere la Coppa del Mondo esposta,
la fiorentina da 800 grammi a Trastevere
(di meno nun se poteva)
l'uscita sbagliata venendo dalla Cassia
e da Villa Borghese mi trovai a Monte Mario,
e a via Margutta quel giorno
salii in casa Fellini...
a salutare Giulietta conosciuta tanti anni prima,
e incontrare Federico... Amarcord...
A Fontana di Trevi
Che avrei venduto per quattro soldi
Per poi ricomprarmela
Per tutto l'oro del mondo,
ne ho lanciate invece di monetine
e ci son tornato diecine e diecine di volte...



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MARIA CRISTINA LUDOVICI

Orizzonte

Se ti soffermi un attimo
se guardi lontano verso l'orizzonte
dove il cielo e la terra si incontrano,
dove lo sguardo si perde nell'infinito
e il tuo cuore si riempie di gioia,
allora imprimi questo momento
nel tuo cuore e nella tua mente
resterà per sempre
impresso nel tuo animo
ti riscalderà il cuore,
nei momenti tristi
lo rammenterai,
chiuderai gli occhi
e sarai felice
SEMPRE.



Un attimo ancora

Un attimo ancora
ascolto nel silenzio il mio respiro,
tutto il mio corpo freme,
e poi... tutto si colora

...ora chiudo gli occhi
sto librando nel cielo
un momento ancora...
mi elevo nel blu
ad un tratto mi accorgo
di saper volare... volare...


FRANCESCA CATERINA MATRICOTI

Lago di Garda

Guardami Lago di Garda
galante guidami guida
gagliardo in guizzi su di te
gorgogliando
guarnisci le mie guaine
di gocciolanti godimenti
e nel goloso tuo giogo
inghiottimi sgusciandomi
come una ghianda o una ghirlanda
sulle mie guance gaie
e le ginocchia e i gomiti
guaendo girovaghi rigurgiti
col garbo granitico delle tue gambe
galoppa nelle mie segrete
grotte e gremendo
in grappoli il mio grembo grave
governa glorioso lago
di Garda la mia guarigione.



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ROSARIA MELI

Se tu tornassi

Se tu tornassi, solo per un istante,
ti riempirei di baci sino al crollo.
Oh mamma!!!
Gli anni passati senza di te ormai son tanti,
e ogni giorno, sogno il tuo ritorno.
Ricordo come fossi ieri,
guardavi me, mio padre e mia sorella
con gli occhi verdi pieni di pensieri.
Ricordo ancora come fosse ieri,
le notti insonnie passate a chiacchierare.
Io ti dicevo non ti preoccupare,
sono tua figlia, non ti lascerò andare,
ma dentro me sapevo che mentivo.
Ricordo il sole dell'ultima tua primavera,
la pelle si riscaldava, ma dentro c'era il gelo.
Il 29 marzo te ne sei andata,
eri cosciente, e noi lì tutti impotenti.
Tu mi guardavi, io ti accarezzavo piano,
e lentamente si fermava il tuo respiro.
Adesso che sei il mio angelo custode,
sento che mi proteggi,
e mi conduci per la mano.


Occhi

Occhi chiari, occhi scuri.
Essi dicon tutto, più delle parole.
Sono lo specchio dell'anima,
esprimono gioie e dolori.
Ho visto occhi spenti senza espressione quasi a far paura,
altri pieni d'ira che mi han trafitto il cuore
ma i più belli son quelli che esprimono amore
ti entrano dentro dandoti calore.
Organi così piccoli ma così importanti per
La mia strada ne ho incontrati tanti,
molti mi han lasciato
il segno, altri neppure li ricordo.


MAURO MONTACCHIESI

Grande Mazda

Grande Allah, unico Dio!
Grande Yahweh, Signore unico mio!
Conduci alla pace i tuoi figli,
dai cuori induriti come fibra di tigli!

Grande Mazda, Grande Ahura,
fai scorrere l'acqua più pura,
nei torrenti oggi saligni,
dove bevon solo i maligni!

Grande Dio universale,
abbatti l'alto cisale *
che separa l'aridi campi,
usa tuoni, fulmini e lampi!

Tutto monda con nuovo diluvio,
o con lava del vecchio Vesuvio!
Solo di cuor salva i puri,
proteggi la terra da quelli più duri!

Grande Allah, Grande Signore,
fai di me un uomo migliore!
Grande Yahweh, concedimi il dono
del sovraumano, divino perdono!

Grande Mazda, Grande Ahura,
della mia anima prenditi cura!
Da Te levigata falla brillare
e con l'allodola, falla trillare!















* divisorio tra i campi

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MARIA MADDALENA MONTI

Sovrapposizioni

Ricama nel lago
concentrici cerchi
il sasso lanciato,
novello Narciso
ricerco
l'immagine bella,
ma l'asse spostato
grottesco
deforma, frantuma.
È mamma il tuo viso
al mio sovrapposto
che torna dal fondo.
L'angoscia
grottesca
deforma, frantuma.


Sempre in volo

E andavamo
mano nella mano
io bruna di capelli
sulle spalle,
tu bionda, diafana
nel sole.
Ridevi
dei miei sogni circoscritti,
trascinando
la voglia d'avventura,
a segnare destini,
trasversale
anche l'anima.
Ti visito ora
nel piccolo cimitero
che sa d'infanzia,
le montagne a sfondo
e l'odore della legna
che brucia fra le stoppie.
Mi sorridi,
sempre in volo,
dell'aereo appoggiata
alla scaletta.


ANNAMARIA NAZZARO


Il sentiero

infiniti... mi hanno detto... sono i sentieri
che attraversano la terra,
una miriade di false vene
che trascinano fango e tristezze
nel centro... smarrito

cuore senza memorie,
appena una lacrima resa di ghiaccio
dall'ombra distante della tua mano,
ognuno percorrerà la sua strada,
magari rubata ad un compagno di viaggio

tra un secolo o tra un istante
... chissà...
il viaggio finirà
e voi vi troverete delusi
di fronte a quel fantasma
chino su se stesso,
le mani incrociate
in atto di chi non ha mai pregato

io starò ferma
come un punto
... io sola...
sarò uno sguardo indiscreto
imparziale... come la morte
... eterno castigo per l'uomo

Io, luce randagia di stella,
come sempre,
arriverò in ritardo
all'ultimo raduno di anime...
non un profeta mi additerà il sentiero.



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GIOVANNI FRANCESCO NODARI

Cantico della giovinezza

La stagione delle primavere è finita
Finisce qui un sogno lungo una vita
Mi attacco al lento scorrere del tempo
Respirando il profumo
E vedendo i contorni
Di chi mai avrei aspirato di amare
Nemmeno quando tu
Primavera
Eri qui a rimboccarmi le coperte ogni sera
Forse... chissà? È tempo di crescere.


DANIELE NUCCILLI

Con te

Mai inebrianti sogni fuggirono al giorno spaesati
viandanti, all'alba sospinti da un semplice sguardo
mai queste mani distesero le membra
oltre lo spazio d'un semplice abbraccio
e mai come ciliegi da azzurre finestre
questi occhi trapelarono la primavera.
Ma ora timido il sole indugia su queste mani
che la rosa sinfonia tessono sull'orizzonte
acceso dai tuoi dolci sospiri...
e il tempo si arrende a questo nostro vivere.



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FULVIO PELLEGATTA

Tutto quello che vedo
tutto quello che sento
senza respiro
tutti i giorni
di così orribile
da secoli
immutato
per questo animo
così duro
così assuefatto
così indolente
così fragile...
oggi
ancora
almeno
l'antica novità
innocua
di scandalizzarsi.



Dall'alto di precisi territori
di antichi tetti e giardini
albe cittadine
di leggera primavera
i merli
declamano con forza il loro canto
perentorio.
Io li ascolto
immerso nel fragile silenzio
delle mie lievi malinconie.


FILOMENA PETRUNTI

Come un gabbiano

Come un gabbiano avrei voglia di volare
ed il cielo azzurro attraversare,
sentirmi sospesa nell'aria insieme al rumore del vento
capace di soffiare via ogni turbamento.
Raggiungere le cime più alte del mondo senza paura
ed ascoltare a fondo il profumo della natura,
che ogni incertezza dal cuore sa cancellare
e fa completamente rilassare
senza indugi e perplessità
per assaporare a pieno il sapore della libertà


Solo te

Spesso mi trovo a camminare nella solitudine
ma devo ammettere che non provo inquietudine,
penso semplicemente al sentimento che da tutta una vita
ti avrei voluto offrire
ma tu hai preferito un'altra strada da seguire.
Nelle notti d'estate ammiro il cielo stellato
E soffre il mio povero cuore malato,
perché si ferma a pensare
che solo te avrebbe voluto amare,
senza rimpianti né ripensamenti
ma solo con un'esplosione di sinceri sentimenti.
Purtroppo la tua scelta diversa è stata
ma la mia anima di certo non è soffocata,
e non si arrende davanti alle difficoltà
e continua il cammino con spirito di caparbietà,
anche se spesso a causa di persone ed eventi cade nel turbamento
ma bisogna saper tutto superare con spirito di rinnovamento.



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EVA POLLI

Leggerezza
Questo mio complicato sentire
oggi m'appare vuoto
senza senso.

E mi angoscia
la voglia di leggerezza che m'assale;
è la tua leggerezza che mi pesa.

Leggerezza di un corpo in cui librarmi
bisogno di sciogliermi
e dar sfogo
ad emozioni illeggibili e incoerenti,
proibite e sofferenti.

E il petto
lascia che sgorghi
senza provare a soffocarla,
quella parola, troppo spesso trattenuta...

"ti amo"
e non l'ho mai detto
per orgoglio
per pudore
per paura

o semplicemente per non dover togliere il velo
e rendere palese il mio sentire.


VINCENZA PRADA

Intimo pensiero

Un velo invisibile
nasconde il mio cuore.
Improvviso un raggio,
gioco di luci luminose
lo rischiarano.
Emozioni danzano
in un palpito,
volteggiano represse sensazioni
spezzando la tetra atmosfera
inutile oppressione
di un amore interiore
incompreso e represso.


Sola coi miei pensieri

Sola coi miei pensieri...
Atmosfera irreale, irraggiungibile.
Danzo con la mente
e ti raggiungo
per parlare con te.
Sentimenti allora soffocati
si susseguono
in un turbinio di esaltanti emozioni
che catturano il cuore.
Esaltante sensazione
mi avvolge, mi protegge
da questo mondo
talora insensibile,
spesso incapace
di amare.



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ROSETTA PUCCIO

Il valore del tempo

Padrone di ogni verità, eterno come le divinità
ma quando si dice tempo, si pensa all'atmosfera
dimenticando il significato della parola vera.
Il tempo! È un consigliere illimitato, che ti risponde in un momento inaspettato
ma qualcuno che del profondo contenuto è ancora ignaro,
paragona il valore del tempo a quello del denaro e non vi è da pagare.
Basta un po' di rifiessione e filosofia per entrare in questa via.
Lui è indice d'allegrezza, quando affiori al ricordo della giovinezza,
al tempo della prima passione e ti trasferisce in un'altra dimensione.
Anche una conosciuta melodia ti rapisce e ti porta via
in un tragico momento che sconforta e dà sgomento
o in una situazione che reca gioia soddisfazione.
Per quanto questo ci deprime, soltanto col pensiero egli si esprime,
ma per sbirciare nel passato, ha bisogno di un amico,
non necessariamente di un dotto o di un letterato, anche un foglio scarabocchiato
e con grande precisione seguiamo i segni dell'evoluzione
con semplicità le antiche mitologie dell'innumerevoli civiltà,
cosa più importante quei famosi libri sacri
che magari non sto a citare e che amo in particolare.
Ci son cose dove non si serve nessuno
perché non han subito mutamento alcuno
basta guardare i continenti dell'universo
che le loro postazioni non hanno mai perso.
Il tempo ci istruisce, è obiettivo di maturazione,
ma per chi non ne trae nulla è illusione.
Bello il suo potere, per chi non ha nulla da temere,
ma nella situazione opposta fa paura la sua risposta.
E in un dolore fisico o morale, non si è mai trovato un unguento uguale,
anche nelle amicizie più vere, rimane sempre lui l'amico più fedele.
Il tempo è come il mare e la nostra vita ne solca le onde,
perciò diremo in ogni circostanza, finché c'è vita c'è speranza.
Preziosa la sua collaborazione, risuona come ritornello di una canzone,
il tempo ti darà consiglio, il tempo ti darà ragione.
Intanto passano gli anni e ci ritroviamo un po' più fragili e meno belli,
questa realtà ci ferirà a riguardo,
ma è questo il risultato del meraviglioso e atteso traguardo.


LUCIA RUÀ


Lucia

Lievemente dipinge ritratti
con un morbido pennello
ascoltando suoni vellutati
Di un mondo in evoluzione.
corrono le mani sulla tastiera
cercando il colore giusto da attribuire
volano pensieri
liberi da catene di quotidianità
un sottile vento caldo le sfiora il viso.
Energia dell'esistente
potenzialità del presente
forza del passato
immobile cattura
minuziosa trascrive
lasciando fiuire tutto attraverso il suo corpo



Estate

Girasoli
Fioriscono dai miei polsi
Un caldo sole
Esplode dal mio petto
Irradiando gioia e amore
Una carezza lungo la schiena
Rende fertile la piana
Ed io mi sento viva.



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ENRICO SANTUS

Capriccio

Sulle tue iridi di terra,
fra le scaglie di mare,
ho veduto lacrime di bambina.

Nella risacca delle tue risa
ho udito il bombo della sconfitta.

Ed ora, solo, nel bagliore della luna
mi bagno di solitudine:
hai scordato i tuoi trucchi
sul lavabo.


Miopia

Miope, se tra i ritagli
delle cimase,
solo, puoi vedere lontano.
E non c'è innanzi
né retro che parete non
abbia: (è qui lo spettro
del vento s'ingabbia).

Rabbia è questa prigione
di calce e cemento
che annebbia la vista: rattrista
sentirla se allunghi la mano.


MASSIMO SAVI

Galaverna

Goccia di rugiada
in lenzuola di galaverna,
si congiunge
ad assonnata foglia.

Formicolano
insetti terrestri
in frenesia di risveglio.

Stiracchia la betulla
in fremito di cortecce
e in ciondolio di coriandoli verdi.

Soffio di brezza,
un istante,
un bagliore
e io sono
immortale
in filo d'erba.



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ALBERTO MARIA SCARFINI

Smorfia

A volte succede che si facciano persone così,
fatte per rappresentare perfettamente un nostro carattere.

Si dice che l'ironia sia un volto dell'intelligenza,
si dice, più correttamente, che ne sia la massima espressione.

Cogliere il gusto dell'attesa di un intervento mai banale,
con discrezione far sorridere e pensare,
in un cenno mille cose.

Già ridono gli occhi, si muove la bocca... arriva una smorfia
e si apre un mondo intero.

Grazie nonno.


ACHILLE SCHIAVONE

Traguardo inesorabile

Nuova vita a primavera,
che nell'estate rinvigorisce
poi l'autunno appassisce
è l'inverno che seppellisce.
Ecco le stagioni della vita
che Crono porta via.

La vita un rivolgimento
continuo e irreversibile
finché la morte infallibile
a questo moto pone fine.
Traguardo inesorabile
che tutti quanti unisce.

Aspettiamo quel giorno
che prima o poi fiorisce.
Come un bel libro,
son tanti i suoi fogli
mille pagine sfogli
ma poi finisce.

Così è la vita:
un libro perfetto
che lasci con affetto;
romanzo prediletto
quando è finito
tutto ormai è stato letto.

Quando più nulla rimane
e la morte appare
è bello immaginare
la speranza che sa donare
il ricordo che hai lasciato
perché tanto hai amato.



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PETRA TRIVILINO


Alla Birmania

Tu mi hai detto
che la tua vita
si può leggere in un
pezzo di carta:
lo stracci o lo butti,
sempre,
un giorno,
si straccerà.
Così mi vedo,
a ricordo di quello
che sto vedendo.
Io sto vivendo
in una buca,
nell'acqua,
nella nostra amica morte.
Richiamo
mia madre e mio padre
alla terra
e lotto per sentirmi
parte di una
goccia d'acqua,
di una lacrima
imminente nei cannoni.
Mi ricordo l'attimo,
mi ricordo la voce...
e il dolore.
Mi ricordo il fiume
e quel sangue dei miei cari.
Noi siamo figli della terra,
e viviamo nella terra,
perché è l'unica che
si scalda e raffredda...
mischiandosi con l'uomo.


MASSIMO TUSA

Madre Natura

Con abbraccio materno
progenitrice d'ogni cosa
la natura accoglie in grembo
senza distinguo chi l'ama
e chi stolto la saccheggia.
Con calamità audaci
ammonisce l'opposto,
funesto equilibrista
discendente immemore
dello stesso Creatore.

L'antagonista folle
incede incurante
della propria progenie
e d'ogni specie vivente
a lui stesso coabitante.
Volitivo, prepotente
graffia il destino
l'esistenza futura,
convinto d'asservire
Madre Natura.


Passeggero della terra

Licenzioso forestiero
albergato nel creato,
pretendi addietro
un indebito dominio.

Divieni antagonista
ingrato peregrino
manifestando egoismo
e austerità d'intenti.

Ignori il fato
ospite molesto e stolto
l'anfitrione è solerte
sagace a ricreare.



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DIEGO VERRA

Visioni

Cade la notte al di là delle stelle
e s'alzano in volo splendide voci
si muovono mani tra gesti consueti
e baciano i folli gli arti fatati

Stringo i miei pugni a picchiare il dolore
e danzano i piedi la "Cassandre" francese
e ammirando negli occhi i viaggi non fatti
si modella il destino al di là delle stelle

Tra labbra spaccate e la voglia di bere
osservo le gesta braccare il sudore
e fuggono i folli dagli arti fatati
perché asfissiati dai gesti inconsueti

"Hai visto mio padre?"
"Baciava la fata"
"Hai visto dov'era?"
"Nel piccolo carro

circondato dal sole stringeva la musica
cercando un abbraccio e chiedendo di
te
è giorno lo so ma per un attimo prego
fatti vedere, fallo per lui"


STEFANO ZANGHERI


Ascolto la storia che si racconta
con voce pacata ed espressione lieve
intorno a fuochi
che avvolgono speranze e illusioni di uomini

vedo cappelli di feltro
giacche con bottoni che danno importanza
mani che mostrano anelli

non ho più tempo del tempo che avevo
neppure per scorgere quelle rare immagini
ma le labbra si muovono veloci
senza un desiderio che le interrompa
e danno voce rifiessa
ad alcune frasi che non hanno logica

così ho capito che la voglia di tornare a vedere
non può esistere
e quella gente che aveva vita e mi dava vita
ha cessato di crescere

adesso è rimasta solo voglia di vivere
anche se appare solo un saluto del tempo
in mezzo a folle che mi avvolgono
e sembrano dedicare giorni alle mie richieste

ma la mia possibilità
ha da tempo esaurito la forza
per riconoscere i luoghi che mi spettano.



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Agg. 26-06-2008