(dedicata
a mio padre Camillo, morto di tumore
al pancreas il 17 luglio 2007)
dei concorsi de Il Club degli
autori
In questa antologia
sono pubblicate le poesie finaliste del concorso
letterario Il Club degli autori 2007-2008. Queste
opere sono state selezionate fra le centinaia di
poesie pervenute, da una giuria che ha scelto
quelle ritenute migliori.
Senza
Senza parole.
Nuvole
Vedo nel cielo piccole nuvole
Notte d'agosto in campagna
Accenderò un falò sotto le
stelle
Di cielo e di
terra
Guardo alto
È ormai buio tra le stelle di
questa
Il passato non è un morto
Volevo grandi ali
Nella strada tanta polvere
Troppo
spesso
E nella corsa del tempo
Ricordo quante volte
mi hai chiamato,
Ricordo anche quante
volte mi hai baciato,
Ma mi accorgo che
è solo un ricordo
quando mi chiamavi
con tanta tenerezza.
Sul tuo
petto,
Ricordo, sì
ricordo anche quando ti vedevo
Mamma, cara mia
dolce Mamma,
Un ricordo, ora
è soltanto un dolce ricordo,
Sotto un solo
Cielo
Tre passeri affamati
Eterno
Ritorno
Le dita procellose del Tempo
Tenerezza
Nel cuore della tigre che dorme
Parole che feriscono
Pensieri vaganti
Gocce di lacrime
Giovani che ballano il sirtaki,
I primi passi lenti,
a giro, dietro pizzichi sparsi,
Effige di vita,
energia che straripa,
§Non credevo che succedesse
ancora.
Da sempre sconosciuto all'uomo
Madre crudele
Da sempre il tuo
cuore
Ma un raggio di
luce
Mi guardo allo
specchio
La mia mente è prigioniera di un
corpo
Confusione
Giro su me stessa, ed i miei capelli neri mi coprono
il viso...
Ho fatto l'amore con un
sogno e mi sono illusa che possa
durare...
Solitudine
Acrobatici pensieri volteggiano nelle teste vuote di
noi poveri mortali,
La voglia di reagire
insieme alla paura di morire
Volano alte nel cielo e
si disperdono nel vuoto,
Malessere
Piangere non serve...
Piangere non serve a
scacciare il dolore e la
solitudine...
Ho trovato per strada il tuo nome
Ma l'avrà
trovato un altro
Apri gli occhi
Alza il
peso
Grecia che vivi nel presente in cui
siamo.
Il mare di notte
Questa notte
Non vi è mai nessuno
Abbracciando un
tronco,
Il profumo del
basilico e aglio
Prorompete onde
gigantesche
Sul
lido,
Allontanatevi
Amici
gabbiani,
E alla
fine,
Attendono anche oggi
i tasti
Gioie momentanee ed
eterni dolori
Azzardi dell'ego,
personalità distorte,
Perdizione terrena o
gloria eterna?
Rendo onore a chi ci
allieta
Datemi la
forza,
Oggi è il mio
compleanno papà!
Di resina odorano i
passi
La parabola
della vita
La vita si sussegue
come le stagioni
Si giungeva stanchi
e infreddoliti, era l'alba,
Orizzonte
Se ti soffermi un
attimo
Un attimo
ancora
Un attimo
ancora
...ora chiudo gli
occhi
Guardami
Lago di Garda
Se tu tornassi, solo
per un istante,
Occhi chiari, occhi
scuri.
Grande Allah, unico
Dio!
Grande Mazda, Grande
Ahura,
Grande Dio
universale,
Tutto monda con
nuovo diluvio,
Grande Allah, Grande
Signore,
Grande Mazda, Grande
Ahura,
* divisorio tra i campi
Ricama nel
lago
E
andavamo
Il
sentiero
infiniti... mi hanno
detto... sono i sentieri
cuore senza
memorie,
tra un secolo o tra un
istante
io starò
ferma
Io, luce randagia di
stella,
La stagione delle
primavere è finita
Mai inebrianti sogni
fuggirono al giorno spaesati
Dall'alto di precisi territori
Come un gabbiano
avrei voglia di volare
Spesso mi trovo a
camminare nella solitudine
E mi
angoscia
Leggerezza di un
corpo in cui librarmi
E il
petto
"ti amo"
o semplicemente per
non dover togliere il velo
Un velo
invisibile
Sola coi miei
pensieri...
Padrone di ogni
verità, eterno come le
divinità
Lucia
Lievemente
dipinge ritratti
Estate
Girasoli
Sulle tue iridi di
terra,
Nella risacca delle
tue risa
Ed ora, solo, nel
bagliore della luna
Miope, se tra i
ritagli
Rabbia è questa
prigione
Goccia di
rugiada
Formicolano
Stiracchia la
betulla
Soffio di
brezza,
A volte succede che
si facciano persone così,
Si dice che l'ironia
sia un volto dell'intelligenza,
Cogliere il gusto
dell'attesa di un intervento mai
banale,
Già ridono
gli occhi, si muove la bocca... arriva una
smorfia
Grazie nonno.
Nuova vita a
primavera,
La vita un
rivolgimento
Aspettiamo quel
giorno
Così è
la vita:
Quando più
nulla rimane
Alla
Birmania
Tu mi hai
detto
Con abbraccio
materno
L'antagonista
folle
Licenzioso
forestiero
Divieni
antagonista
Ignori il
fato
Cade la notte al di
là delle stelle
Stringo i miei pugni
a picchiare il dolore
Tra labbra spaccate
e la voglia di bere
"Hai visto mio
padre?"
circondato dal sole
stringeva la musica
Ascolto la storia che
si racconta
vedo cappelli di
feltro
non ho più tempo
del tempo che avevo
così ho capito
che la voglia di tornare a vedere
adesso è rimasta
solo voglia di vivere
ma la mia
possibilità