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               Le
               antologiedei concorsi de Il Club degli
               autori
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               Antologia
               del Premio LetterarioFrancesco Moro Sartirana Lomellina
               2007
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               Indice
Prefazione
               di Umberto de
               Agostino -
               Albo
               d'oro dell'edizione
               2007 -
               Viviana
               Amoretti -
               Sabrina
               Antonuccio -
               Ilenia
               Barbona -
               Elisa Bassi - Marco
               Bellini -
               Angelo Bonafè - Cinzio
               Cacaci -
               Chiara Celi - Lorenzo Civardi - Fabio Clerici -
               Cristiano Comelli - Anna Corsi - Rosa Maria Corti -
               Giuseppe D'Uva Cifelli - Cinzia Degiovanni -
               Chiara
               Ferrara -
               Marilena Forlino - Emilia Fragomeni - Egidio Fusco -
               Maria Rosa Gelli - Maria Rita Giannini -
               EloZ
               - Mario Giugovaz - Andrea
               Gregnanin -
               Pellegrino Iannaccone - Giovanni
               Jannuzzi -
               Andrea
               Lazzara -
               Marcello Edoardo Francesco Lazzeri - Massimiliano Lini
               - Claudio Malatini - Alessio Manzo - Roberto Marazzi -
               Fulvia Marconi - Caterina Marsico - Lisa
               Nicoli -
               Comasia Nitti - Alberico Marco Nobile - Simona
               Pagliari - Grazia Paternoster - Donatella Pinardi -
               Alessio Possessi - Celestina
               Premi - Luca
               Previato - Ermano Raso - Claudio
               Luigi Stefano Rava
               - Rina Ravera - Rina Ravera - Patricia Samperi -
               Raffaele Sanson - Adriano Scandalitta - Federica
               Sciandivasci - Alba Silva - Alba Silva - Carla Tedde -
               Stefano Tonelli - Danila
               Trapani -
               Lenio Vallati - Paola Zanoia - Giovanni Zanone - Piera
               Zucchella - Piera Zucchella  
               
               
 Antologia del Premio
               Letterario Francesco Moro Sartirana Lomellina 2007 -
               14x20,5 - p.p. 70 - Euro 18,00 - ISBN
               978-88-6037-5070 | 
               
                 Come
               avere l'antologia | 
      
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               Prefazione
A volte proviamo
               sentimenti, emozioni, sensazioni, illuminazioni fugaci
               che non riusciamo a esprimere attraverso un pensiero
               razionale perché troppo complessi o troppo
               semplici. Non li comprendiamo a pieno con la ragione,
               ma ci colpiscono e non vogliamo che svaniscano
               all'improvviso, così come sono sopraggiunti. E
               tuttavia non troviamo le parole adatte per comunicarli
               in modo diretto, logico, Il rimedio che l'uomo ha
               trovato fin dai tempi antichi è chiamato
               poesia: attraverso un'operazione che possiamo definire
               creazione artistica, l'uomo (il poeta) riesce a
               manipolare, forzare l'uso convenzionale delle parole,
               delle frasi, della sintassi, del linguaggio verbale,
               nel tentativo di riuscire a esprimere quello che
               sente, di comunicare un minuscolo lampo di genio, in
               modo limpido, denso, penetrante. È quanto hanno
               fatto anche gli autori che hanno partecipato alla
               decima edizione del concorso nazionale di poesia
               «Francesco Moro», organizzato dalla
               Biblioteca civica di Sartirana Lomellina con il
               patrocinio del Comune di Sartirana Lomellina e della
               Provincia di Pavia, e con la collaborazione tecnica
               dell'associazione culturale «Il Club degli
               autori» di Melegnano. Il vincitore è
               Simona Pagliari: l'autrice di Villa Biscossi,
               minuscolo Comune della Lomellina, ha presentato
               «Il giorno della vita». La poesia è
               stata premiata dalla giuria composta dal sindaco
               Giancarlo Berton, dall'assessore alla Cultura, Paola
               Camussoni, dal presidente della Biblioteca civica
               Luisa Denari, dal poeta Severino Di Candia, dal
               "poetacontadino" Felice Martinotti e dal segretario
               del concorso Umberto De Agostino. La premiazione si
               è svolta domenica 22 luglio 2007, alle 10,
               nella Pila del trecentesco castello di
               Sartirana.Al secondo posto si
               è classificata Anna Corsi di Lecce, con la
               lirica «Ti ho vista», seguita da Giovanni
               Zanone di Valle Lomellina, che ha presentato
               «Soldato». Ecco gli autori dal quarto al
               decimo posto: Paola Zanoia (Verbania Pallanza), Maria
               Rosa Gelli (Arezzo), Donatella Pinardi (Ardea, Roma),
               Emilia Fragomeni (Genova), Marilena Forlino
               (Casatisma, Pavia), Giuseppe D'Uva Cifelli (San Felice
               Molise, Campobasso) e Alessio Possessi (Rondinara di
               Viano, Reggio Calabria). Il concorso di poesia di
               Sartirana Lomellina ha previsto, come sempre, anche
               una sezione in vernacolo. Quattro gli autori
               classificati al primo posto ex aequo: Piera Zucchella
               di Pinarolo Po («J'ög ad me
               màdar»), Alba Silva di Robbio («La
               Marieta la ranata»), Angelo Bonafè di
               Candia Lomellina («La prèssia») e
               Rina Ravera di Voghera
               («Suocera»).All'interno della
               cerimonia di premiazione, la biblioteca civica
               «Francesco Moro» ha dato spazio anche a
               Romano Augusto Fiocchi, che ha presentato il suo nuovo
               romanzo, «Il tessitore del vento». Nello
               scenario inerte di una Venezia sempre più
               simile alla desolante condizione umana, uno scrittore
               fallito accetta un contratto editoriale estremo: il
               suicidio in cambio della pubblicazione. Nei sei mesi
               che lo separano dall'appuntamento con la morte, lo
               scrittore si dedica a un nuovo romanzo: è la
               storia dei personaggi, veri o finti, che in quegli
               ultimi giorni attraversano la sua vita. La storia di
               un amore che potrebbe salvarlo, ma anche la storia del
               libro che il lettore sta leggendo e che sa di non
               poter terminare. L'autore è stato introdotto
               dai giornalisti Umberto De Agostino e Massimo Sala:
               alcuni brani sono stati letti dall'attrice Marta
               Brocchetta. Fiocchi è nato a Pavia nel 1961.
               Finalista nel 1983 al premio di poesia «Guido
               Gozzano», si è rivelato narratore con 86
               racconti pubblicati in quattro raccolte:
               «Capricci pavesi» (1986),
               «PazzaPavia» (1989), «Dipinto a testa
               in giù» (1994), «Un mistero in via
               Cardano» (2004).
 
Umberto
               De AgostinoSegretario del concorso «Francesco
               Moro Sartirana
               Lomellina»
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                Albo
               d'Oro
 Premio
               di Poesia Francesco Moro Sartirana Lomellina 2007
 
 
La Giuria della
               decima edizione del Premio Nazionale di Poesia
               «Francesco Moro - Comune di Sartirana
               Lomellina» 2007, Organizzato dalla Biblioteca
               Comunale di Sartirana Lomellina (PV) con il patrocinio
               del Comune di Sartirana Lomellina e della Provincia di
               Pavia e con la collaborazione tecnica
               dell'Associazione Culturale Il Club degli autori,
               composta da: Giancarlo Berton, Sindaco del Comune di
               Sartirana Lom., Paola Camussoni, Assessore alla
               Cultura e ai Servizi Sociali del comune di Sartirana
               Lomellina, prof. Luisa Denari; prof. Giuseppe
               Castelli; Severino Di Candia, scrittore, Felice
               Martinotti, esperto di poesia dialettale, Umberto De
               Agostino, Segretario del Premio. Dopo attenta
               valutazione delle opere pervenute ha stilato la
               seguente classifica:
 
               Opera 1^
               classificata «Il giorno della vita» di
               Simona Pagliari, Villa Biscossi (PV).Opera 2^
               classificata «Ti ho vista» di Anna Corsi,
               Lecce.Opera 3^
               classificata «Soldato» di Giovanni Zanone,
               Valle Lomellina (PV).Opera 4^
               classificata «Lasciatemi andare», di Paola
               Zanoia, Verbania Pallanza (VB).Opera 5^
               classificata «Al mio adorato papà» di
               Maria Rosa Gelli, Arezzo.Opera 6^
               classificata «Istanbul» di Donatella
               Pinardi, Ardea (Roma).Opera 7^
               classificata «Schegge d'approdi» di Emilia
               Fragomeni, Genova.Opera 8^
               classificata «Un bouquet di rose» di
               Marilena Forlino, Casatisma (PV).Opera 9^
               classificata «L'adolescenza negata» di
               Giuseppe D'Uva Cifelli, S. Felice Molise
               (CB).Opera 10^
               classificata «Luna» di Alessio Possessi,
               Rondinara di Viano (RC).
 
               Sezione Poesia in
               vernacolo pavese: 
               Opera 1^
               classificata ex aequo vernacolo «J'og ad me
               màdar» di Piera Zucchella, Pinarolo Po
               (PV)Opera 1^
               classificata ex aequo vernacolo «La Marieta la
               ranata» di Alba Silva, Robbio Lomellina
               (PV)Opera 1^
               classificata ex aequo vernacolo «La
               prèssia» di Angelo Bonafè, Candia
               Lomellina (PV)Opera 1^
               classificata ex aequo vernacolo
               «Suocerà» di Rina Ravera, Voghera
               (PV). 
               
 
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         | 
               VIVIANA
               AMORETTI
               
               
                   
                  
                  
                     Neve... Neve...
cadi,leggera,ti
                  posidelicatacome una
                  ballerina.Ricoprituttocon il tuo
                  bianco candore, di
                  gioia,rallegri il
                  cuor.Freddapura,bandiera
                  d'inverno.Immacolata,scendi dal
                  cieloe, in breve,
                  muorie torni alla tua
                  casa. 
 
 
                     Il
                     poeta
 
               
               
                  Mesto e
                  silenziosocompone
                  versiche, come
                  nuvole,rimangono
                  sospesinell'ariaper poi
                  scomparire.Leggeri,si
                  staglianodavanti agli
                  occhicome
                  solchinel
                  terrenofatti da una
                  penna: quelladel
                  poeta.Uomo
                  misteriosoche dietro
                  alletue
                  poesieceli
                  mondifantastici,
                  assurdie
                  surreali,e che
                  attraversole
                  parolene crei di
                  nuovi.  
               
               
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               SABRINA
               ANTONUCCIO
               
               
                   
                  
                  
                     La donna della
                     vita Nelle sere dai lunghi passi,
tutta
                  adornata,la donna della
                  vitapassa da una
                  stanza all'altra,nella
                  memoria,bella e
                  docilecome una
                  farfalla,gira
                  inerme.Su passi
                  leggeri,vestiti
                  colorati,eleganza e
                  sciatteriasi fondono in
                  una dolce miscela,attraente,accomodante,per
                  giocaresedurre e
                  amare.Gioco di
                  passioni,di attimi di
                  gioia,di momenti
                  finalizzati ad un piacere.In tutto questo
                  si nascondela donna della
                  vita.Inanimate le
                  reazioni,di poco
                  creativi,tutte come
                  farfalle,dietro alla
                  leggerezza,una bellezza
                  effimera,che può
                  svanire in un sol momento,la donna della
                  vita. 
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               ILENIA
               BARBONA
               
               
                   
                  
                  
                     Illusione Corri, corri veloce perché prima o poi devi
                  arrivare.
Non dimenticare
                  mai i tuoi affetti, i sentimenti e lepersone che
                  aspettano solo te perché ti
                  amano.Non devi farti
                  offuscare la mente dalla sete del potere e
                  dellaricchezza.Prima o poi
                  svaniranno e dentro rimarrà il deserto e
                  ilbuio di una vita
                  spesa a inseguire solo l'effimero di unamara
                  illusione. 
               
               
 
                     Papà
 
               
               
                  Che begli occhi
                  verdi, quanto valore e quanta speranzanel loro
                  sguardo, offuscato spesso dalle difficoltà
                  del viverequotidiano
                  ritrovavano la gioia quando guardavi i tuoi
                  figli,sperando per
                  loro un futuro migliore.Ti mettevi a
                  dormire sempre stanco dopo una giornata
                  dilavoro ed io
                  vedevo le tue spalle incurvarsi sempre
                  piùsotto il peso
                  del mondo.Ti ammiro per
                  non aver mollato anche quando tutti tivolgevano le
                  spalle, sei andato avanti caparbio, fiero
                  delletue origini e
                  della tua straordinaria essenza. 
               
               
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               MARCO
               BELLINI
               
               
                     Madre trasparente
 
               
               
                  Si
                  apreil grande ventre
                  bianco.In bianche
                  stanze sei accoltapronta
                  l'illusionedonna - paniere
                  di vita.Un lampo di tempo
rubato
                  all'amore.Lacerazionesolitudine
                  improvvisaed il nulla
                  è.All'uscita
sul ventre la
                  neve.Madre
                  trasparentecellula
                  denucleatachiodi di dolore
                  attendono.  
               
               
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         | 
               
               
               TORNA
               ALL'INDICE
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         | 
               CINZIO
               CACACI
               
               
                     L'alba mi sorprende
 
               
               
                  Sorseggioil buio della
                  notte,con i pensieri
                  di semprestrettidai lacci del
                  destinointorno
                  all'ombradella mia
                  solitudine.Ubriaco di
                  vinoe di
                  ricordi,inciampocon la
                  nostalgiadei tuoi
                  passie
                  frantumidi
                  sogni.L'alba mi
                  sorprendecon il
                  silenzioche
                  riempieil vuoto di
                  teche non avrei
                  voluto,e le mie parole
                  d'amoresparse tra
                  bottigliee bicchieri
                  vuoti.A
                  fatica,mi apro un
                  varcotra umane
                  verità,sommersedal
                  fragoredella
                  genteche
                  rincorreil nuovo
                  giorno. 
 
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               CHIARA
               FERRARA
               
               
                  Possa scivolare
nel pianeta dei
                  miei tredici anni.Sentirela bolla della
                  tristezza divenire colore,forza
                  inesauribile.Allora si apra
                  una finestra sul mondo,la finestra di
                  una camerettadove ombre di
                  blu crescono, vivono, stannocome piante
                  tutt'attorno.Sia un
                  cieloche è
                  tutto,vederlocon tutta la sua
                  massa naufragare contro un bosco
                  occultodi
                  giochi,di voci che
                  gorgheggiano per diventare parole. 
               
               
                  Ecco nel cielo
                  una macchia di serenità.Quando nessuno
                  più aspetta,quando nessuno
                  la chiede.Lo sfondo si fa
                  delicato e luminoso.Come cosa che
                  possa sciuparsi,che è
                  attraversata da luce.È ora di
                  andare a pieditra gli odori
                  profondidelle
                  radici,delle foglie
                  macerate,della terra che
                  affonda.Finalmente la
                  sera è semplice. 
               
               
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               TORNA
               ALL'INDICE
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               ELOZ
               
               
                   
                  
                  
                     Solitario
                     cammino Vago sognante per le strade del mondo
col passo mio
                  lieve che restainascoltatonel rumore
                  assordante dell'indifferenza.Mi sporgo timido
                  chiedendo ben poco:di scorgere
                  amico un volto soltantotra i mille che
                  vedopassare
                  incuranti di cosa ho da offrire.Ognuno per
                  sé, nessuno per tuttisi ode il
                  sussurro interioreovunque
                  insinuarsie indugiare
                  vicino... qui, adesso, al mio fianco.
 
               
               
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               ANDREA
               GREGNANINAbbandono
Un paesaggio avvolto
dalla
               nebbiastrade buie
               e desolatecolori che
               non vedonessuna
               melodia nessun suonolui
               trafittocuorelui sa,
               ricordaattimi di
               luce,arcobalenileggere
               sensazionivolare, poi
               caderee non
               rialzarsi piùattesainfinita
               attesaun
               secondoun'orauna
               vitae nulla,
               nulla più
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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               GIOVANNI
               JANNUZZI
               
               
                   
                  
                  
                     Ad Anna
                     partita Queste che in poco lume
ora ti scrivo,
                  frasi,o mia grazia
                  lontana,sono rintocchi
                  di una campanatriste, in
                  sordina. Quelloche vedi
                  è lo spartitobianco, di un
                  mio martiriopersonale.
                  È partitocol tuo aereo il
                  mio cuoredi prima
                  mattina. Lo sguardotuo si sgranava
                  crudelequando fuggivi.
                  Aprivile braccia in
                  una crocead abbracciare
                  un lontanocielo e sorgevi
                  danzantecome uno stelo
                  nuovoattraverso il
                  mio velodi lacrime. Ma
                  inquietodi trattenuta
                  violenzacercavo, con
                  impazienzai fianchi tuoi
                  così snelli.Come un perduto
                  accordodi violino, il
                  ricordodelle tue mani
                  spinosemi assale
                  all'improvvisoe nel vetro il
                  tuo visoelude il tempo,
                  fa trinedi gelo, mi
                  riapparee scompare,
                  presentee fuggitivo, ma
                  vivomi tiene ancora.
                  Crudevoci di
                  là dal maremi rubano la
                  vanapace della
                  memoriala morte aspetta
                  la nostrastoria, filo di
                  lana.
 
               
               
 | 
               ANDREA
               LAZZARA
               
               
                   
                  
                  
                     Come un
                     fiume Alle tue amate sponde,
o argenteo
                  fiumeove allora si
                  specchiava il firmamento,affidai,
                  turbato,ricordi e
                  sensazionidella mia
                  primavera di vita.Troppo siete
                  rimasti nell'oblio,soli senza
                  essere ricordati,consolati dallo
                  scorrereinstancabile e
                  pacificodelle perenni
                  acque.Sono
                  tornatoma non vi ho
                  ritrovati.Quelle stesse
                  acque in piena,tra vortici e
                  correnti,come un turbine
                  di vento,vi avevano
                  trascinativerso il
                  mare,nel grande
                  mare.Vi ho
                  cercatima eravate
                  lontani,vivevate confusi
                  ad altri ricordi.Ricordi che non
                  mi appartengono.Avete solcato
                  gli oceani,toccato terre
                  lontane,senza trovare
                  padroni,finché
                  siete approdatialle spiagge
                  della mia vita.Vi ho
                  riconosciuti tra tanti,avete saziato la
                  mia nostalgia,dalla quale mi
                  credevo liberoin giovane
                  età,ma che ha
                  contagiato la mia mentenegli anni della
                  saggezza.
 
               
               
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         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               LISA
               NICOLI
               
               
                   
                  
                  
                     Tonda
                     luna... Tonda luna,
perfetta e
                  piena,aspirazione non
                  appagatadell'animo
                  mio,che eternamente
                  cercala sua
                  divinità,ferito dalla
                  mancanza,amato, senza
                  trarne gioia...Tonda
                  luna,bacia il mio
                  cuore,guariscilo
                  dall'aspra consapevolezza,dalla
                  solitudine,trasforma le sue
                  lacrimein stelle
                  lontane,a vedere altri
                  mondie l'armonia del
                  tempo.
 
               
               
 | 
               CELESTINA
               PREMILuna
Luna, coi tuoi raggi
illumini
               nella notte oscurai sentieri
               che portano ai desideri,d'amore, di
               passione... quanta emozione!Nel tuo
               tondo pallore,vedo il
               volto tanto amato dell'innamorato
               emi vien
               d'istinto mandarti un bacio.Nelle
               macchie oscure occhi penetranticome
               tizzoni ardenti,la bocca
               bella e sensualesussurrare
               dolci parole d'amore,che
               arrivano al cuore!
               
               
 | 
      
         | TORNA
            ALL'INDICE
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         | 
               CLAUDIO
               LUIGI STEFANO RAVADolce Rosa
Dolce rosa
che
               troneggi nel giardino,sopra
               l'erba e sulla siepeeffondi il
               profumo di nettare divino!Mi delizio
               durante il giorno,quando il
               bianco raggio di solesi riveste
               del tuo caldo colore.Mi delizio
               la nottecon lo
               sguardo sulla tua corolla,calice
               ineffabile di stelle,che pace
               concede alle mie lotte.Ti sogno
               nel sonno,quando
               sento la dolcezza del tuo
               nettare,come ape di
               miele generosa.Spero in te
               nella veglia dolorosa,quando
               guardo nelle mie ferite il
               sangue,ed ogni
               altra speranza langue.Prego il
               Cieloe la forza
               del destino,che un
               giorno, dopo un sonno fecondo,mi
               risvegli, col tuo ramo a me
               vicino.Porgerò
               come un calice le mani,per
               raccogliere il calor del tuo
               tesoro,stringerò
               quella ricchezza sul mio petto,e la
               ruggine diverrà d'argento e
               d'oro.Dove sei,
               regina d'ogni fiore?Concedi
               alla mia ombra la tua luce,e
               all'aspra, dura pena, il tuo
               amore!Sarò
               sazio del tuo sguardo,e d'ogni
               tua dolcezza colmo,se anche
               solo al mio tramonto,sul mio
               petto starà la tua
               corolla,sul mio
               cuore, al passo estremo pronto.
               
               
 | 
               DANILA
               TRAPANI
               
               
                   
                  
                  
                     Il crepuscolo della
                     vita Sei tu,
spettatore
                  rinnegato della vita,uomo, non
                  servito a niente,che in fondo
                  uomo più non è.Sei
                  tuche hai cacciato
                  la tua vita nel profondorestando sordo e
                  muto al mondo.Il pasto vuoto
                  ti guarda e ride,e il sole
                  immacolatonon ti asciuga
                  quella lacrima ardenteche scarna
                  s'insinua e ti scava la pellebalzando tra
                  rughe ed esili labbrache fameliche ne
                  prosciugano il viaggio.La
                  morteti sterra le
                  ossati spacca la
                  pelleti stronca la
                  vita.E a quella
                  vitache insulto
                  altro non ètu, indomito e
                  mesto, rispondi. 
               
               
 
                     I
                     lampioni
 
               
               
                  I lampioni
                  sonocome anziane
                  signoreingobbite
                  sull'asfalto.Soffiano
                  labilie soffuse
                  sfogliedi luce
                  incandescenteche
                  s'incrocianocome rondini
                  sfuggentiin smeraldini
                  cocci di brillanti.
                  
                  
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                  04-03-2008   |