| 
            IX
            edizione Premio di PoesiaCittà di Monza 2007
 Risultati
            Sezione Poesia
            adultiRisultati Sezione Poesia
            giovani
 
                    
               
                  | 
                          La
                        IX Edizione del Premio Internazionale di
                        Poesia "Città di Monza 2007" si
                        presenta con un lusinghiero successo sia per
                        l'elevato numero di partecipanti che per il
                        buon livello qualitativo. Le tematiche
                        preminenti sono state quelle attinenti alla
                        quotidianita e ad un'evidente attenzione per
                        l'Arte.Non sono mancati i motivi legati alla propria
                        terra d'origine ma prepotente è stato
                        il richiamo alle ingiustizie che ogni giorno
                        vengono perpetrate a danno dei bambini, degli
                        anziani dei diseredati. Una più
                        approfondita analisi dei disagi:immigrazione,
                        solitudine. La memoria dei poeti, la
                        rivisitazione delle opere pittoriche celebri,
                        sono tutti motivi che danno di questa
                        edizione una misura altamente
                        qualificata.
Il
                        lavoro della Giuria di cui è
                        Presidente Onorario dr. Vincenzo Consolo
                        (romanziere e saggista) e la Presidenza
                        effettiva di Beppe Colombo (già
                        Direttore della Biblioteca Civica di Monza),
                        composta da:Maria Organtini (ideatrice del
                        Premio e Presidente del Cenacolo P.A.M.B.),
                        Mario Biscaldi (poeta e pittore), arch.
                        Elisabetta Bosisio (pittrice), prof. Sergio
                        Gandini (poeta e pittore), Antonello Sanvito
                        giornalista, (caposervizio de "il
                        Cittadino"), Rita Corigliano Nobili
                        (segretaria, con diritto di voto), è
                        stato particolarmente impegnativo in quanto
                        il livello dei testi pervenuti  in
                        totale n° 604 per n° 468
                         partecipanti di cui n° 41 per la
                        Sez. Giovani, è stato veramente
                        interessante sia per i vari temi trattati che
                        per l'esecuzione dei medesimi giunti anche
                        dalla Svizzera, dalla Germania dal
                        Lussemburgo e dal Brasile (Rio de Janeiro)
                        oltre che da diverse regioni d'Italia. Al
                        termine dei lavori la Giuria ha votato la
                        sottoscritta
                        classifica:
 
SEZIONE
                        POESIA
                        ADULTI 
1°
                        classificato - Calossi Anna di Siena
                        con "Guernica:
                        ombra e sole".
                        Motivazione: I versi intensi e fulminanti
                        sono la trascrizione in parole delle
                        drammatiche figure del capolavoro picassiano
                        e ne conservano i sentimenti di smarrito
                        terrore e orgogliosa
                        ribellione.2° classificato - Meloni Maria
                        Gabriella di Morena (RM) con
                        "A
                        Friedrich Holderlin".
                        Motivazione: La suggestione romantica
                        dell'eroina protagonista dell'Iperione di
                        Holderlin invita ad inseguire sogni di
                        bellezza assoluta attraverso l'incanto della
                        poesia.
 
3°
                        classificato - Luciano Bonvento di
                        Buso (RO) con "E'
                        antica la mia terra".
                        Motivazione: Ricordi della terra nativa
                        rivissuti miticamente con immagini dense di
                        colori e profumi.
4°
                        classificato - Franco Fiorini di
                        Veroli (FR) con "Stasera
                        il tramonto accende
                        fuochi"
5°
                        classificato - Benito Galilea di Roma
                        con "Mai
                        sazio di schiodare il
                        tempo"
6°
                        classificato - Fernanda Mulin de Assis
                        Rio De Janeiro con "Ritorno"
7°
                        classificato - Sergio Balestra di
                        Cognola (TN) con "Basta
                        talvolta lo stupore"
8°
                        classificato- Giovanni Caso di Siano
                        (SA) con "Il
                        salto del destino"9° classificato - Maria Cristina
                        Pianta di Milano con "Alice"
 
10°
                        classificato - Barbara Piazza di
                        Bergamo con "Al
                        Zahiriya"
 
                        
                        
Premio
                        speciale in memoria di Augusto Robiati ad
                        Piera Grimoldi di Monza (MI) con la
                        poesia "Tenerezza
                        d'amore"
                        Motivazione: I sentimenti positivi
                        esplicitati nei versi rimandano ad immagini
                        universali di grande
                        affettuosità.
 
 |  
                  | 
                        SEZIONE
                        GIOVANI
                        
                        
                               Sezione
                        Giovani 1° classificato
                        - Chiara Franzil di Buja (UD) con
                        "Risata
                        d'estate".
                        Motivazione: L'attimo fuggente di un
                        momento di felicità è colto con
                        una evidenza di immagini ardite che ne
                        perpetuano l'incanto.
 2° classificato - Marta Fumi
                        di Oggiono (LC) con "Tappa"
3° classificato - Alessia
                        Cipitì di Vercelli con
                        "La
                        danza della vita"
 
 4° classificato - Lara Michieletto
                        di Mestre (VE) con "Memorie
                        di un'anziana
                        viaggiatrice"
 
 5° classificato - Giovanni De
                        Luca di Busto Arsizio (VA) con
                        "Dietro
                        la collina"
 
 6° classificato - Valentina Gaia
                        Pacheco di Terni con "I
                        bambini che non avranno mai
                        vissuto"
 
 7° classificato - Valeria Cabrera
                        di Campagnano (RM) con "Classico
                        deserto urbano"
8° classificato - Giancarmine Alfano
                        di Burago (MB) con "Emigrante"
 
 9° classificato - Mattia Abballe
                        di Latina con "Formula
                        occidente"
 
10°
                        classificato - Cesare De Gregorio di
                        Lizzano (TA) con "Il
                        lume l'ho lasciato"
 |  
                  | 
                        
                        
                        La manifestazione ideata e promossa dal
                        Cenacolo dei Poeti e Artisti di Monza e
                        Brianza con il contributo e il Patrocinio del
                        Comune di Monza e del "Club degli
                        Autori" di Melegnano, offre ai
                        partecipanti oltre alla pubblicazione
                        gratuita di un proprio libro di poesie di 48
                        pagine al primo classificato e 32 pagine fino
                        al 5° classificato di ogni sezione,
                        realizzata dalla Casa Editrice Montedit; un
                        contributo in denaro offerto dall'Assessorato
                        alla Cultura e così ripartito: 1°
                        classificato sez. adulti Euro 600,00; 2°
                        classificato Euro 400,00; 3°
                        classificato Euro 200,00; sez. giovani Euro
                        250,00 al 1° classificato, Euro 150,00
                        al 2°classificato e Euro 100,00 al
                        3° classificato. A tutti i partecipanti
                        verranno offerte targhe o ricordi della
                        manifestazione.
Tutti
                        i premiati e i finalisti verranno inseriti
                        nell'Antologia del Premio che in copertina
                        avrà un'opera artistica ispirata alle
                        bellezze di Monza, i testi premiati verranno
                        pubblicati sulla rivista de "Il club degli
                        Autori" e sul sito: www.club.it/concorsi/risultati
                        e sul recente sito del Cenacolo
                        www.cenacolopambmonza.it.La
                        cerimonia di premiazione si terrà
                        sabato 1 dicembre alle ore 21 presso il
                        Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza
                        dove la fotografa Milena Scaccabarozzi di
                        Vimercate, esporrà l'opera che ha
                        vinto la copertina dell'Antologia 2006
                        ispirata al roseto della Villa Reale di Monza
                        e altre sue opere
                        fotografiche.La
                        serata, condotta da Maria Organtini e Mario
                        Biscaldi, prevede un intermezzo musicale del
                        clarinettista M.stro Mauro Mosca di Civate
                        (LC) che dal 1998 collabora attivamente con
                        l'orchestra da camera "Itinerari
                        Musicali" di Lecco e l'orchestra della
                        cappella di "Santa Maria delle Grazie"
                        di Bergamo.La
                        lettura dei testi è affidata alla
                        sig.ra Carla dell'Acqua e al poeta Giuseppe
                        Gittini. 
                        
                        Torna
                        all'inizio
 
 |  
                  | 
                        Sezione
                        adulti |  
                  | 
                        OPERA
                        1^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIANNA CALOSSI
Guernica "ombra e
                        sole"
 
                        
                        a
                        Pablo PicassoHo visto volti appesi alla
                        memoria
farsi
                        polvere fugace,il
                        delirio dal cielo piomba sul mio
                        pensieroe
                        verso laghi di colore nero
                        avanza.Le
                        mie mani sulla tela chiuse a
                        spinesembrano
                        boccioli impauriti prima di
                        sbocciare;il
                        rosso forse l'ho dimenticato a
                        Guernicadove
                        l'acqua del fiume scorre
                        all'incontrarioper
                        ripulire la morte dalle
                        piazze.Perché
                        vedo solamente fiammeche
                        galoppano come cavalli
                        impazziti?Il
                        vento oggi ha un sorriso ostile, urla, mi
                        avvolgescompone
                        volti umani e di
                        animali,e
                        mi affoga l'udire lontano delle voci
                        scomparse.Aveva
                        diciotto anni appenala
                        musa nel tragico
                        orrore...perché
                        la tua mano bianca da
                        baciaresi
                        posa ora sui tuoi seni come un coriandolo
                        confuso?Inumidito
                        dai miei occhi gonfiun
                        coagulo di sanguegocciola
                        lento dal cuore del vecchio
                        toromentre
                        la sua bocca in terra
                        schiuma.Quando
                        i capelli dei padri faranno da ragnatela ai
                        ragnicosa
                        rimane ai figli se non ferite
                        apertein
                        un'estensione di porpora
                        fine?Mentre
                        io carne pura dipingo,nel
                        grigio grido al martirioe
                        la mia angoscia in un quadro si firma.
 
 
 | 
                        OPERA
                        2^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIMARIA GABRIELLA
                        MELONI
A Friederich
                        Hölderlin
 Komm
                        und besänftige mir, die du einst
                        Elementeversöhntest,/
                        Wonne der himmlischen Muse, das Chaos
                        derZeit...Che placasse il caos del
                        tempo
invocavi
                        e inseguivi lei,fantasma
                        evanescente,tra
                        i colonnatidi
                        una terra vagheggiata.Ma
                        Diotima fuggiva,sulla
                        scia del sole scivolavae
                        in glaciale nottedove
                        si azzuffano gli uraganiti
                        lasciava...Dalla
                        torre, nelle notti
                        insonni,assistevi
                        allo snodarsidell'argenteo
                        nastro del Neckar,percepivi
                        il murmure silenziosodelle
                        acque, cupocome
                        la tua solitudine.E
                        lo sguardo trasfiguratoda
                        una mite folliainseguiva
                        trasognato l'Assolutoche
                        a lui si sottraevae
                        la mente divinacreava
                        l'accordo capacedi
                        dischiuderearcani
                        mondi ai qualinon
                        può attingereil
                        comune mortale.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        3^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTILUCIANO BONVENTO
È antica la mia
                        terra
Respiravano mattini tra le
                        foglie,
foglie
                        che si rinnovanocon
                        inciso il canto dei
                        contadini.Invecchiato
                        germe,il
                        profumo legnoso dei
                        pioppifulminati
                        da anni.Sudore
                        e fatica,sangue
                        di cavalli e di buoihanno
                        inzuppato la polveredi
                        strade sassose, da valle a
                        mare,sulla
                        traccia antica di serpi in
                        fuga.Così
                        il vento spazzò la mia
                        terra,dove
                        gli uomini nascevanosotto
                        carri di nuvole malatein
                        mattini segreti, rapidi e
                        arsi,come
                        polpa di vino acerbo.Poi
                        notti di furori con lame di
                        parole,in
                        cigolii d'amore, di violenza e di
                        ignoranza,oltre
                        il sonno delle donne,invecchiate
                        prima della giovinezza,con
                        il buio delle stellein
                        fondo a gole aperte al
                        pianto.Poi
                        vennero nuove albe,spinte
                        nel vuoto del mondoe
                        i fiumi fluirono verso il
                        maresotto
                        l'occhio attento della
                        gente.Quest'occhio
                        ancora vivo nella luce
                        rimasta,che
                        a volte appare fra il credo e le
                        memorie,a
                        spargere di nuovo tra le
                        foglieil
                        canto di mattini che rinascono nella mia
                        terracome
                        manciate di profumo antico.
 
 
 | 
                        OPERA
                        4^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIFRANCO FIORINI
Stasera il tramonto accende
                        fuochi
Stasera il tramonto accende
                        fuochi
sulla
                        linea di un cielo d'altri
                        tempi:rubini
                        regala alle collineun'anima
                        di rosso tra gli ulivil'argento
                        ridipinto delle
                        foglie...Sa
                        di antico, mia cara,questa
                        brezza che ci fa leggerie
                        al mare dei tuoi occhi mi
                        conduce.E
                        rimanda l'inganno una
                        memoria(agli
                        anni persi tenacemente
                        appesa)di
                        mille stagioni vestite di
                        poesieinventate
                        e lette soltanto per
                        noi.Ormai
                        potrei convivere con le
                        nostalgiedentro
                        le nostalgie
                        sopravvivereio
                        che ho visto vecchi
                        rassegnaticosteggiare
                        lenti altri tramontiall'ombre
                        lunghe dell'ultimo
                        autunno.Ma
                        in questo incendio di fine
                        estatevibra
                        nel mio cuore il
                        desideriodi
                        un oggi ancora grande per noi
                        duearresi
                        allo stupore di una
                        storiadove
                        tutto deve ancora
                        accadere.Lasciati
                        ricondurre alla mia
                        terra:al
                        giallo di ginestre alle
                        collineall'oro
                        delle spighe fatto panea
                        quello delle vigne fatto
                        vino.Riprenditi
                        le attese del mattinoper
                        una vita ancora tutta
                        tuale
                        bruceremo insieme le sue
                        spineinsieme
                        torneremo alle radici.E
                        quando amica scenderà la
                        nottea
                        portare silenzi dentro al
                        cuoreal
                        cielo salirà una
                        canzoneeterna
                        e dolce come una
                        preghiera.a
                        piedi scalzi come un
                        tempo.Ecco
                        le note del rap nel bolide
                        sicuro,il
                        cuore del dubbio
                        sull'acceleratoreproteso
                        alla luminosità dei
                        campanili.Poi
                        lo schianto e il vivere
                        estremotra
                        i fossati, un luccichio di
                        sirenequando
                        tenera parlava la luce delle
                        stelle.Adesso
                        un solo braccio appende nel
                        vicolodei
                        gatti l'ora fonda, un palpito di
                        cieloper
                        un viaggio troncato prima
                        dell'assolo.Dovremmo
                        dire troppe cose per
                        sanartima
                        di noi ti basti questo amicale
                        silenzio:un
                        muto sussurro in equilibrio di
                        parole,una
                        stretta di mano ai confini dei diversi.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        5^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIBENITO GALILEA
Mai sazio di schiodare il
                        tempo
Orfano il cielo della sera,
                        fummo
presenza
                        al cuore che partiva:i
                        tuoi scatti bandiera di colori
                        strettaal
                        cuore, più vera la notte mentre
                        ancorascrive
                        lettere all'umanità in
                        cammino.I
                        calendari alla parete disarmano le
                        cittàstraniere
                        che offrono gemme già
                        all'arrivo,il
                        groviglio dei rottami a
                        sbriciolarel'anima
                        in castigo che se ne va in
                        silenziocon
                        in tasca le meraviglie del sogno
                        frantumato.Atleta
                        di un borgo africano mai
                        saziodi
                        schiodare il tempo, futuro
                        arrotolatonel
                        sacco a pelo a fianco agli
                        altriquando
                        le onde si stampavano sugli
                        occhivolando
                        irriverenti al nuovo
                        approdo.Quattrocento
                        tocchi senza fine e il
                        diluviodi
                        sentirsi accolto al prato
                        verde,a
                        piedi scalzi come un
                        tempo.Ecco
                        le note del rap nel bolide
                        sicuro,il
                        cuore del dubbio
                        sull'acceleratoreproteso
                        alla luminosità dei
                        campanili.Poi
                        lo schianto e il vivere
                        estremotra
                        i fossati, un luccichio di
                        sirenequando
                        tenera parlava la luce delle
                        stelle.Adesso
                        un solo braccio appende nel
                        vicolodei
                        gatti l'ora fonda, un palpito di
                        cieloper
                        un viaggio troncato prima
                        dell'assolo.Dovremmo
                        dire troppe cose per
                        sanartima
                        di noi ti basti questo amicale
                        silenzio:un
                        muto sussurro in equilibrio di
                        parole,una
                        stretta di mano ai confini dei diversi.
 
 
 | 
                        OPERA
                        6^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIFERNANDA MULIN DE
                        ASSIS
Ritorno
Aprire le tende della vera
                        faccia,
Spogliare
                        le cicatrici dei
                        miraggi.Lasciar
                        che questa tenerezza mi
                        abbracci,Ed
                        interpretare il mio proprio
                        ruolo.Andare
                        dove la fortuna mi
                        manda,Avanzare
                        nei passi tutta la
                        pusillanimità,Delle
                        pietre che mi gettano, produrre
                        luceE
                        trasformare il dolor in
                        poesia.Far
                        rinascere i sogni già
                        disfatti,Far
                        uso del cuore più
                        dell'acqua.Aprire
                        fonti di fede dentro il
                        pettoE
                        non credere mai che tutto
                        finisce.Lacerare
                        la vena muta del
                        silenzio,Trarre
                        il sentimento di questo
                        lavoro,Spezzare
                        per la vita mio intenso
                        desiderio,E
                        strappare dal cuore la
                        parola.Coltivare
                        l'amore nell'utero della
                        terra.Essere
                        grano a germinare una
                        verità;Sbocciare
                        questi semi d'atteseE
                        ingravidare il ventre delle
                        città.E
                        quando fallisca la mia
                        speranza,Tacendo
                        questa voglia che mi
                        sveglia,Ed
                        io non possa seguire
                        camminando,Nella
                        lirica missione d'esser
                        poeta,Esser
                        capace di portare nelle mani un
                        ricordo.Piangere
                        per quello che tace dentro di
                        me,Sentendo
                        ancora un sapore della
                        volontà.Esser
                        capace ancora, alla
                        fine,Di
                        lasciar scorrere un'ultima
                        preghiera,Creando,
                        ormai, un verso solo di pace!
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        7^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTISERGIO BALESTRA
Basta talvolta lo
                        stupore
Con imperfetta sonda,
illuso
                        da incompiuta
                        intelligenza,agguato
                        il tempo, a cogliere la
                        sfidadi
                        scandagliar la trama della
                        vita.Per
                        cosa, poi, per cosa?Per
                        impastare un grumo di
                        certezzee
                        subito vederlo
                        sfilacciare,un
                        nulla che rapprende,un
                        tutto che dissolve.Perché
                        lo so, lo soche
                        io non m'appartengo,anche
                        se non c'è terra o vasto
                        cieloa
                        cui sia debitore.È
                        solo in questo vanobraccare
                        le mie pene,senza
                        mai sciogliere l'arcano
                        velo,il
                        solo territorio che
                        m'attende.Ma
                        all'improvviso, vedi, mi
                        sorprende-
                        e questo solo basta alla salvezza
                        -l'arpeggio
                        incerto di dita bambinetenaci
                        nel cercar l'esatto
                        ordito,o
                        quella mano cara che mi
                        prendetalvolta,
                        con premura, e
                        m'accarezza.E
                        basta - sì, mi basta - lo
                        stuporeper
                        la marmotta ritta sul
                        dirupoche
                        vigila nel vento,timidamente
                        segue le mie mosse,strofina
                        un po' le zampee
                        da sorella, sai, mi annusa il
                        cuore.accolte
                        dal suo cielo.Io
                        vi dimorotra
                        pagine di versi ed erbe
                        bianche,immaginate
                        alle pareti un fuocoche
                        brucia il ceppo all'ara
                        dell'inverno,una
                        lanterna fioca vi
                        consumal'olio
                        del suo dolore. Ai quattro
                        cantila
                        ragnatela d'oro del
                        silenzio.Anche
                        l'ora si ferma sul
                        quadrantedel
                        tempo per sorprendere la
                        lunae
                        intrappolare in una rete
                        d'ariai
                        suoi pensieri. Svetta e
                        s'inabissal'ultimo
                        airone, intrepido
                        compagnodi
                        questa solitudine.Sospesodentro
                        il suo volo, fingo il mio
                        naufragioin
                        un altrove mai sognato, un
                        Oltredove
                        m'accoglie l'anima
                        bambinache
                        abbandonai quel giorno, quando il
                        cuorevolle
                        tentare il salto del destino.
 
 
 | 
                        OPERA
                        8^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIGIOVANNI CASO
Il salto del destino
Questa è l'ultima casa da
                        abitare,
non
                        ha porte o finestre, è aperta al
                        ventoe
                        ai bianchi pellegrini della
                        sera.In
                        accordo di canti anche gli
                        uccellifan
                        nidi tra le foglie del
                        soffitto,vi
                        passano farfalle e
                        calabroni,vi
                        tubano le tortore che
                        vengonoall'alba,
                        come nuvole d'organzaaccolte
                        dal suo cielo.Io
                        vi dimorotra
                        pagine di versi ed erbe
                        bianche,immaginate
                        alle pareti un fuocoche
                        brucia il ceppo all'ara
                        dell'inverno,una
                        lanterna fioca vi
                        consumal'olio
                        del suo dolore. Ai quattro
                        cantila
                        ragnatela d'oro del
                        silenzio.Anche
                        l'ora si ferma sul
                        quadrantedel
                        tempo per sorprendere la
                        lunae
                        intrappolare in una rete
                        d'ariai
                        suoi pensieri. Svetta e
                        s'inabissal'ultimo
                        airone, intrepido
                        compagnodi
                        questa solitudine.Sospesodentro
                        il suo volo, fingo il mio
                        naufragioin
                        un altrove mai sognato, un
                        Oltredove
                        m'accoglie l'anima
                        bambinache
                        abbandonai quel giorno, quando il
                        cuorevolle
                        tentare il salto del destino.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        9^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIMARIACRISTINA PIANTA
Alice
Gioca un cerchio di sole
con
                        i tuoi lunghi capellinel
                        caldo cortile.Illumina
                        il tuo sorrisorare
                        zone d'ombra,nuova
                        luce nelle brevistagioni,
                        chiarocielo
                        di maggio.Più
                        non pareintenso
                        l'azzurrotra
                        folti cespuglinel
                        silenziodi
                        lenti giorni.Lontano
                        da pensierie
                        voci, il tuo libro,eco
                        di segrete parole.Veloce
                        passa la nubenei
                        tuoi occhi grandi,fragile
                        istante,colore
                        dell'estate.Contempla
                        il pensieroun
                        timido gabbianoche
                        rapido scomparetra
                        antiche mura.
 
 
 | 
                        OPERA
                        10^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        ADULTIBARBARA PIAZZA
Al Zahiriya
 
 Accatastati tra la
                        polvere
Pensieri
                        d'umane voci vannoE
                        tempi d'ascolti lentiAttendono
                        visioni parallele.Silenzio
                        e trameD'odissee.Sapiente
                        è il lumeChe
                        dalla terraPrende
                        il voloOltre
                        la portaDi
                        una pagina.
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        VINCITRICE DEL PREMIOIN MEMORIA DI AUGUSTO
                        ROBIATI
PIERA GRIMOLDI
Tenerezze d'amore
Tenero è l'amore
che
                        si riflettenello
                        specchio della vita.È
                        l'immagine di un tesoroche
                        ogni bimbo custodisce,è
                        la parola sussurratache
                        fa tremare il cuore,è
                        il calore di un attimoche
                        rimane nel tempo.Tenero
                        è l'amoreche
                        si riflettenello
                        specchio della vita.Sincero
                        è il suo sguardonelle
                        coccole di un abbraccio,trasparente
                        è il sentimentoche
                        nell'altalena dei
                        ricordi,apre
                        ogni confinealla
                        tenerezza della vita.
 
 
 |  |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 Sezione
                     giovani
 |  
                  | 
                        OPERA
                        1^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANICHIARA FRANZIL
Risata d'Estate
S'infranse,
come
                        conchiglia,nell'andante
                        ritratto,evadendo
                        il fiatodell'Ostro,traghettatoredi
                        un arare sordodi
                        campo.Addosso,non
                        più che
                        abbozzato,lo
                        smaltodi
                        una giovanearsuraUna
                        risata,nell'inerziasgombradell'assonnatomezzogiorno.E
                        sulla sabbia,spoglia
                        delle tintescomposted'ospiti,null'altro.
 
 
 | 
                        OPERA
                        2^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIMARTA FUMI
Tappa
Sento un canto che sale dal
                        profondo
cresce,
                        mi invade, rincorre l'anima un po'
                        addormentatae
                        la stringe, la abbraccia e lei
                        sorride.È
                        la gioia di un grazie, di un inno alla
                        vita,è
                        un canto di pace, di ricordi, di
                        vissuti...perché
                        ora la mia storia si arricchisce di
                        memoriadi
                        memoria passatae
                        memoria futuramentre
                        si tuffa, si immerge in
                        pienezzain
                        questa sua memoria
                        presente.E
                        siamo ancora qui, in due, davanti allo
                        specchioio
                        e la libertàcullate
                        dal tempo, dai sogni, dal domani, dalle
                        attesee
                        la strada si delinea, a tratti si fa
                        chiara,quando
                        a volte rimane ancoraun
                        labirinto intricato oscuro e
                        inaccessibile.Cerco
                        la chiave che apra ai miei
                        misterie
                        la rispostaè
                        forse soltanto vivere.Ascoltarsi.
                        Nel tempo...Correre,
                        ridere, sfidare il vento, guardare in alto,
                        nel cielo,nel
                        solee
                        tendere le mani, raccogliere
                        spighe.Nei
                        campi di grano fiorisce la
                        vita.Anch'io
                        non voglio più essere soltanto un
                        fragilegermoglio.Voglio
                        essere spiga carica di frutti, scrigno di
                        promesse, culladi
                        semi.Scaldata
                        dal sole, nutrita dalla terra, cresciuta nel
                        vento,proiettata
                        verso l'alto.Chissà
                        se per dare la vitaè
                        davvero così
                        necessariomorire...E
                        intanto sono in attesa,un'attesa
                        ricca, viva, palpitante, irrequieta e
                        inquieta.Forse
                        nell'aria già aleggia una
                        domandae
                        la risposta birichina si fa cercare, si fa
                        attendere chissàdove......
                        e intanto, tra questo turbine di
                        pensierivivaci,
                        adulti, bambiniintanto
                        vivo.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        3^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIALESSIA
                        CIPITÌ
La danza della vita
Danzerò
con
                        ai piedi involucri di foglie arse dal
                        soleche
                        scricchiolino ad ogni mio
                        volteggioDanzeròcon
                        il corpo velato dal mistero della
                        nottee
                        la luna e le stelle saranno i
                        riflettoriDanzeròtenendo
                        per mano il ramo di un salice
                        piangentee
                        accarezzerò ogni filo verdeggiante
                        della sua chiomaDanzeròcon
                        le mani del vento tra i
                        capellie
                        con le idee scompigliate dalla magia dei
                        suoni.Danzeròcon
                        la maschera della vitaDanzeròcon
                        movimenti carnali.Unica
                        cosa umana quando attorno regna
                        l'immenso.
 
 
 | 
                        OPERA
                        4^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANILARA MICHIELETTO
Memorie di un'anziana
                        viaggiatrice
Nel fuoco e nel ghiaccio
Indomita
                        vissi la mia lunga vita,l'orizzonte
                        così grande, così
                        invitante:Viaggiatrice
                        io fui, e nella pura
                        libertàsi
                        annidò la
                        solitudine:mesi
                        ed anni e decadi, dimenticai il posto in cui
                        tornare.Ferma
                        qui ad attendere che
                        Caronteattraversi
                        lo Stige,ironicamente
                        oral'ultima
                        immagine che vedo è la
                        tua:mia
                        catena e mia forzafosti
                        il primo sacrificio sull'altare della mia
                        libertà folle.Il
                        mio ricordo più forte
                        èil
                        dolore dell'abbandono, quella
                        mattinain
                        cui non mi voltai
                        indietro.Se
                        non fosse tardi ormai,Se
                        ti potessi parlare
                        adessoforse
                        riuscirei a convincertia
                        cogliere le mille sfumature tra il bianco e
                        il nero.Riusciresti
                        ora tu a convincermiguardare
                        in fondo al precipizio senza temere
                        l'abisso;Alla
                        fine della corsa più lunga, mi ritrovo
                        a pregarti,tu
                        che mai dicesti"ti
                        odio"ridevi
                        con me nelle sere
                        d'estate:quando
                        tutti erano troppo lontani per ricordarsi di
                        noi.E
                        sto infine morendo,porto
                        con me solo il ricordosbiadito
                        ma saldo nella memoriaDavanti
                        a meporzione
                        infinita di cielo.di
                        te ragazzo con gli occhi
                        neri...Giurasti
                        di volermi bene per
                        sempre,Fratello
                        mio.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        5^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIGIOVANNI DE LUCA
Dietro la collina
Silenzio.
Ti
                        sentomanifesto
                        del mondoprossimo
                        a moriredietro
                        la secca collina.Dei
                        biondi riflessi doratirimane
                        poco ormai;ciò
                        che ancora si vedeson
                        solo sottilituoi
                        capelli stintiche
                        vanno a sbiadire ogni
                        cosa.Silenzio.Solitari,
                        i tuoi lamentiannegano
                        lontaniall'orizzonte.Così
                        tu scendie
                        lentamentecala
                        la sera.Silenzio.Davanti
                        a meporzione
                        infinita di cielo.
 
 
 | 
                        OPERA
                        6^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIVALENTINA GAIA
                        PACHECO
I bambini che non avranno mai
                        vissuto
I bambini che non avranno mai
                        vissuto
sono
                        quelli con il volto
                        triste,gli
                        occhi spalancati sul mondo
                        arido,guardano
                        senza vedere,troppo
                        deboli per camminare,hanno
                        le mani chiusenon
                        hanno nulla da
                        afferrare.I
                        bambini che non avranno mai
                        vissutosono
                        quelli dal sorriso
                        amaro,per
                        il loro affetto e amoresono
                        parole vuotedentro
                        ad una vuota
                        realtà,eppure
                        il mondo intorno a loro è colorato e
                        vivo,ma
                        la mente è alienata da un
                        corpotroppo
                        spesso usato.I
                        bambini che non avranno mai
                        vissutohanno
                        un viso innocente,mentre
                        abbraccianostrumenti
                        di morte,sono
                        quelli cresciuti così in
                        fretta,da
                        non avere il tempoper
                        giocare.I
                        bambini che non avranno mai
                        vissutoportano
                        i segni dell'indifferenza.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        7^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIVALERIA CABRERA
Classico Deserto
                        Urbano
Sono
fioridi
                        cemento,nuvoledi
                        ferro,sagomedi
                        sabbia,al
                        mio fianco, al tuo
                        fianco.Una
                        rete che mi stringe,mentre
                        mi chiedose
                        l'angelo che guardoèdi
                        pietra
 
 
 | 
                        OPERA
                        8^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIGIANCARMINE ALFANO
Emigrante
Emigrante lontano dal tuo
                        paese
e
                        dai tuoi affetti,è
                        la struggente nostalgiail
                        prezzo da pagareper
                        un mediocre lavoroed
                        un pezzo di pane.Emigrante,solo
                        tu conosciil
                        freddo della solitudineIn
                        una terraove
                        non hai amicie
                        solo su te stessodevi
                        contare.Emigrante,un
                        solo e semplice sogno
                        hai;ritornare
                        tra le braccia della tua
                        patria,riscoprire
                        la sua magia,la
                        serenità della tua
                        casaper
                        dare un sensopiù
                        umanoalla
                        tua travagliata vita.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
                  | 
                        OPERA
                        9^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANIMATTIA ABBALLE
Formula Occidente
Linfasma percuote
uno
                        spasimo, finoa
                        giorno è
                        ridarellaa
                        crepare.Nessun'evocazione,
                        questa squittisceconcava
                        avvital'occhio
                        cereo di domenicasu
                        nastroriawolge
                        la città del
                        pifferaio,maestro
                        di arcaniognuno
                        posa lieveai
                        tuoi piedilavanda,
                        una testadi
                        medusa,sperare
                        in un comando.Capno
                        in elevazionedallo
                        stesso rigurgito,che
                        impiglia cogliepromesse
                        neonatiinteri,
                        malta riflettentegemi
                        pesante dal didentro
                        lamente giunturerampicanole
                        mura : donne. Qui le ha
                        postea
                        tentare il saltoschiocca
                        un paravento, gli deisoli
                        scandiscono la voragine, i
                        dentiche
                        mancano ad un sorriso.
 
 
 | 
                        OPERA
                        10^ CLASSIFICATA SEZIONE
                        GIOVANICESARE DE GREGORIO
Il lume l'ho
                        lasciato
Il lume l'ho lasciato
sul
                        legno nell'oceanoalla
                        ricerca di qualcosa.Era
                        la mia unica speranzaora
                        si allontana,mi
                        abbandona nel desertodove
                        gli echi dei miei
                        pensierisi
                        rincorrono da solicome
                        il mondo... se stesso.Solo
                        l'istinto mi sorregge e mi dà la
                        spintanella
                        notturna tempestaSo
                        che l'abitudine è
                        spietata,mi
                        governa come una creatura
                        dell'uomoma
                        è tutto ciò che
                        ho...L'infinita
                        notte regna nel mio
                        cuoree
                        la fredda luce del sole stenta a
                        venirenel
                        mio giorno disperato...La
                        mia venuta solitaria in questa
                        dimensionenon
                        può che rendermi più
                        solo.Solo
                        alla ricerca di qualcosache
                        so di non trovareperché
                        nascosta con un abile
                        truccoda
                        un abile prestigiatore.
 
 
 |  
                  | Torna
                     all'inizio
 
 |  
         
         RITORNA
         ALLA PRIMA PAGINA CONCORSI (elenco dei
         mesi)
 RITORNA
         ALLA PRIMA PAGINA DEL CLUB
 E-Mail:
         clubaut@club.it
         
         Ins.
         01-04-2008
 |