- XIV
Premio letterario internazionale
"Jacquès Prèvert"
2008
-
- La Commissione
esaminatrice della Quattordicesima edizione del Premio
letterario internazionale "Jacquès Prèvert"
2008, che è stata presieduta da Benedetto Di
Pietro per la sezione
poesia e da
Massimo Barile per la sezione
narrativa dopo
l'analisi delle numerose raccolte pervenute ha stilato la
classifica finale. La premiazione avverrà a
Melegnano (Milano) nel mese di novembre 2008 o gennaio
2009, i vincitori e segnalati verranno avvisati per tempo
ed invitati a presenziare.
- CLASSIFICA
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- Sezione
Poesia:
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- Hanno partecipato 145
autori dei quali 3 si sono classificati dal 1° al
3° posto, dieci sono risultati Segnalati dalla
Giuria e settanta sono stati giudicati
Finalisti.
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- Opera 1°
classificata: Canti del Pollino di Mario De Rosa, Marano
Calabro (CS).
- Vince: Targa Jacques
Prévert - Pubblicazione di un libro di 48 pagine
edito dalla casa editrice Montedit con assegnazione di
100 copie - Attestato.
- Questa la motivazione
della Giuria: «Il poeta Mario De Rosa affida alla
sua poesia messaggi relativi ai disagi cui è
sottoposta la sua terra e tutto il nostro Meridione. Sono
messaggi di dolore per l'abbandono dei paesi a causa
dell'emigrazione di massa dei propri abitanti e di
conseguenza lo stato di degrado delle opere d'arte. Lo
notano i turisti "pensosi a volte / per tesori / che
avvertono perduti" (Case d'un meridione...). La
solitudine è vissuta come tedio ed è
stigmatizzata dal passaggio di una macchina e da un cane
che "l'insegue e abbaia, / ma è solo un attimo, /
poi reinvade la noia" (Paese). Il poeta canta la sua
terra (Pollino, Morano, Pollinello) e la natura che essa
contiene (un richiamo continuo ai pini loricati, alla
neve); ma canta anche gli usi e costumi degli abitanti
portatori di quella civiltà contadina che è
andata perduta e che oggi tutti rimpiangiamo. Un canto
che diventa corale. All'assenza dell'uomo, fa da
controcanto la natura che viene presentata nella sua
ubertosa presenza e si può "quasi sentire / come
fanno ad aprire crisalidi e gemme." Il poeta non esita a
ostentare la propria fede religiosa e Natale diventa
momento di scelta "se stare con la polvere / o la
continua polla d'infinito" (Hic et nunc). Il richiamo
alla luce è una costante e l'immanenza di Cristo
"è il segreto del tempo", a proposito del quale il
poeta si pone la domanda se è "uguale a quello /
uscito dalla mente / come lampo nel buio o come il vento
/ che improvviso s'impenna" (Segnali di
fumo).
- Una poesia questa di
De Rosa che, partendo da osservazioni naturali e
ambientali, mano a mano si sposta sul piano spirituale
alla ricerca di certezze che possano giustificare
l'operato stesso dell'uomo». Benedetto Di
Pietro
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- Opera 2°
classificata: Una memoria nell'aspro vento di Antonio
Zavoli, Rimini (FC).
- Vince: Pubblicazione
di un libro di 32 pagine edito dalla casa editrice
Montedit con assegnazione di 100 copie - Attestato.
Questa la motivazione della Giuria: «Denominatore
comune di questa silloge di Antonio Zavoli è il
vento come metafora della vita. È una poesia che
diventa "monologo interiore" e per il poeta "solo le
immagini contengono rapporti vasti" in opposizione "alle
fiamme / del divenire". La ricerca della felicità
è un tema caro ai filosofi ma per Zavoli "...la
felicità è uno spazio / manca di protezione
// lo scarto tra l'ansia e la speranza". L'incertezza del
futuro è raffigurata in "La sera del vento" come
l'opposizione di termini "tenebra/luce". La storia
è definita "un'industria di immagini" e nonostante
l'ansia per la mancanza di certezza, il poeta dichiara di
continuare ad "ad amare la deriva", l'ignoto, ma anche la
speranza di poter approdare su una spiaggia migliore. Una
poesia ottimista, adombrata da profonda
religiosità: troviamo la sicurezza di chi crede, e
il meccanismo espiatorio a cui è destinata la
"parola è sull'altare / come vittima espiatrice. /
[...] Incertezza se riflettere sul tempo / o sui
modi della fine / ma la frontiera è gioia" e la
vita, con inusuale definizione oppositiva, è
paragonata alla notte a cui seguirà il giorno, la
luce eterna.
- Nel caos della vita
moderna può fare paura pensare al silenzio
assoluto dell'eternità e così il poeta
dichiara che "l'eterno m'annoia ed atterrisce" e chiede
di poter camminare in compagnia nel "parco labirinto"; ha
paura della solitudine, ma spera di poter cogliere
insieme "l'inacustico, l'innominale / [...] il
fruscio di Dio" (Lo stormire del vento nella
siepe).
- C'è la
consapevolezza che la parola è l'elemento che
caratterizza l'uomo e che quindi diventa il "Verbum" per
eccellenza, l'entità creativa. La poesia è
vista nella sua capacità salvifica, ma anche
distruttiva e nella ricerca della verità, se
basata su ipotesi false, "trasforma le crepe in fessure".
Il poeta non esita a mettere sulla bilancia del giudizio
i propri affetti e così la mancanza della persona
cara lo porta a universalizzare il dubbio: "forse
l'universo è il mio cuore malato / forse questa
nausea è la tua assenza".
- Una poesia, questa di
Antonio Zavoli, in cui i sentimenti privati diventano i
sentimenti di tutti. L'ansia del vivere è
stigmatizzata nella nostalgia del tempo che passa e degli
affetti che si perdono e che il poeta individua nella
nota espressione, citata da Melantone riferendola a
Lutero, "Melancholia illa heroica" (Nel vento che odora
il mio immaginario). Benedetto Di Pietro
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- Opera 3°
classificata: Acqua di Luciano Lucchesi, Borgo a Mozzano
(LU).
- Pubblicazione di un
libro di 32 pagine edito dalla casa editrice Montedit con
assegnazione di 50 copie - Attestato.
- Questa la motivazione
della Giuria: «Il poeta Luciano Lucchesi evidenzia
nella sua poesia le problematiche dell'uomo
contemporaneo. L'estraniamento cui è sottoposto
ogni giorno è reso bene con l'uso di un linguaggio
metaforico e surreale in cui i significanti spesso sono
resi percepibili per assonanza. La suddivisione della
raccolta in tre parti, non è casuale, ma ripropone
il percorso interiore del poeta. "Eravamo davvero molto
vicini a Dio!" e "per accogliere una tale grandezza
interiore / bisogna aver l'umiltà di farle spazio"
(Presagio). C'è un senso di disagio perché
l'armonia della natura è soggetta all'accettazione
incondizionata da parte dell'uomo e il non accettarla
così com'è porta al sopruso e alla
tirannia. La conseguenza è l'immobilismo interiore
raffigurato con la pietrificazione "Presto, a terra una
crosta collosa trattenne ogni passo". Spesso il
linguaggio è sperimentazione sull'irrazionale. Il
poeta risponde alla domanda posta dal giovane amico:
"Sarò eternamente vivo o eternamente morto? / Solo
tempo sprecato il suo tormento, / Se non avrà
cercato nella sua anima il senso..." (La forza
dell'irrazionale). E sul problema del superamento della
vita terrena, Lucchesi ritorna ancora: "Se impareremo
dall'anima che va espandendosi all'infinito, / Nel
divenire simili al tempo / Doneremo al corpo l'eterna
vita, / Arrestando il suo continuo mutar forma,
nell'ultima scelta" (Vedete). La figura del "brivido"
rappresenta la possibilità di superamento delle
barriere mentali e di avvicinamento a Dio. L'arte
è vista come elemento capace di camminare sul
mondo (L'Arte cammina), quindi l'artista non deve
preoccuparsi se l'arte nasce mentre lui invecchia,
perché sarà questa a portare avanti il suo
messaggio di speranza.
- Una poesia
moralizzatrice, questa di Lucchesi, secondo la quale
l'uso distorto dei beni materiali e del denaro porta
all'infelicità: siamo "prigionieri di un'eco che
non ci appartiene / urlato dal nuovo dio di carta"
(Un'unica Fontana). E la soluzione il poeta la enuncia in
modo chiaro: occorre sentirsi parte dell'universo; solo
abbandonando l'egoismo è possibile vedere tutta la
creazione "in una pozza d'acqua". Questa è l'unica
vittoria interiore riservata all'uomo. E sicuramente non
è poco». Benedetto Di Pietro
-
-
-
- Sono risultati
Segnalati dalla Giuria con Attestato di merito e proposte
di pubblicare in volume l'opera con l'offerta di avere 50
copie gratuite in caso di pubblicazione con l'editrice
Montedit:
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- Vanessa Cimiero,
Bergamo, con una Silloge di poesie senza titolo. Questa
la motivazione della Giuria: «Nella poesia di
Vanessa Cimiero c'è la presenza costante della
sofferenza ed alla parola è demandato il compito
di scioglierla e convertirla positivamente. Il dolore del
proprio vissuto, da privato si universalizza diventando
il dolore del tempo "Il tempo è morto di fronte /
alla fonte pura delle parole / che ci hanno salvato dal
nulla." Fonte di salvezza dunque la comunicazione che
esorcizza e vince la solitudine. Altra presenza costante
nella poesia della Cimiero è il mare, che è
sì sede di profondità abissali, metafora
del nulla, ma è anche l'acqua che conferisce vita
e sicurezza, "è la bocca infernale della
libertà", è il riferimento classico
all'età felice in cui si nuota nel liquido
amniotico materno». Benedetto Di Pietro
- Silvia Morotti,
Camaiore (LU), con la Silloge Le equazioni a due piani.
Questa la motivazione della Giuria: «La poetessa
Silvia Morotti ci propone una poesia caratterizzata da
andamento epigrammatico. Una costante è la
presenza del vetro come metafora della separazione tra
presente e passato. Il ricordo è elemento
connettivo di tutta la raccolta e l'uso prevalente della
declinazione dei verbi al passato, ci mette di fronte a
uno sforzo in cui v'è esigenza di rompere col
passato, ma dove l'incognita del futuro è ancora
peggiore. Quel vetro diventa a volte specchio, ma spesso
è uno schermo su cui la poetessa proietta il
proprio vissuto e diviene elemento capace di dare
certezza alla propria esistenza». Benedetto Di
Pietro
-
- Mariano Negri,
Reggello (FI), con una Silloge di poesie senza titolo.
Questa la motivazione della Giuria: «Mariano Negri
affida alla sua poesia le problematiche della vita
quotidiana. Gli spunti sono quelli relativi
all'attività lavorativa ma non mancano altri
riferimenti ispirativi come gli strumenti tecnologici
(computer, posta elettronica, etc.). L'intera raccolta
è permeata da una vena di sottile ironia, che
diventa il sale dell'agire quotidiano di ogni individuo.
Ci troviamo di fronte ad una poesia colta in cui
primeggia una ricerca sorvegliata del ritmo e
l'ostentazione di uno stile personale». Benedetto Di
Pietro
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- Alfredo Sorani, Roma,
con una Silloge di poesie senza titolo. Questa la
motivazione della Giuria: «Il poeta Alfredo Sorani
carica i suoi versi di messaggi di speranza che si
materializzano con la luce, ostentata come elemento fuori
del tempo e dello spazio e manifestazione di Dio, che
è visto con le caratteristiche enunciate da
Heisenberg: "soggetto al principio / di
indeterminazione". Una poesia costellata dalla presenza
di elementi naturali e di opere dell'uomo, che hanno un
andamento in opposizione tra di loro. Una poesia che
fonda le sue radici proprio in quella lotta dialettica
tra gli opposti, che si trova all'origine stessa del
mondo, e che è oggetto del pensiero filosofico
classico e moderno». Benedetto Di Pietro
- Stefano Tonelli,
Milano, con la Silloge Luci e ombre. Questa la
motivazione della Giuria: «Il messaggio affidato dal
poeta Stefano Tonelli ai suoi versi, seguendo la
suddivisione della sua raccolta, matura nell'ultima parte
riservata all'amore. Il poeta passa da un certo
pessimismo universale che viene accentuato dal sospetto
del "nulla eterno" e che lo porta ad affermare "Allora la
mia parola sarà / più ignota del linguaggio
/ dei gabbiani". Con questa convinzione la
felicità può essere cercata solo nella
soddisfazione delle proprie esigenze materiali, visto che
nelle cose dello spirito "Lì diventa facilissimo /
non cercarla affatto". Proprio nell'ultima parte si
intravede la fine del percorso interiore, in cui la
figura di Dio, per quanto il poeta dichiari all'inizio di
non sapere cosa farsene, diviene mano a mano più
presente, fino ad ammettere che "quaggiù non siamo
mai lasciati / da soli [...] ma curati da amore
attento, e guidati da Dio, / secondo un disegno di
segreto compimento."
- Una poesia, questa di
Tonelli, che è un percorso interiore, a
dimostrazione che l'edonismo non può essere
l'unico rimedio alla solitudine dell'uomo e che il poeta,
sensibile ai disagi del nostro tempo, è delegato a
cercare e proporre soluzioni accettabili». Benedetto
Di Pietro
-
- Vanna Valentini,
Bologna, con una Silloge di poesie senza titolo. Questa
la motivazione della Giuria: «La poetessa Vanna
Valentini ci pone davanti a situazioni in cui i
sentimenti sono spesso interdetti dalla realtà. La
causa principale è da ricercarsi nel fluire del
tempo. A salvare la situazione è l'amore che "ci
ripara / resiste alla tempesta". Una poesia intimistica e
calma, in cui l'onnipresenza del mare connota la ricerca
continua di libertà, ma è anche il ricordo
di uno stato felice che riconduce all'infanzia».
Benedetto Di Pietro
-
- Marco Vinci, Roma, con
una Silloge di poesie senza titolo. Questa la motivazione
della Giuria: «Marco Vinci veste la sua poesia di
elementi baroccheggianti e la fa vivere in uno ambiente
onirico. Al contrario di chi pretende che la poesia sia
solo uno stato della mente del poeta, il quale dovrebbe
dedicarsi solo a cercare le "parole giuste"
disinteressandosi dei problemi esistenziali, Vinci
è fautore di una poesia come veicolo per portare
in scena le storture del mondo. Una poesia a volte
intimistica, ma che spesso affronta in maniera decisa il
tema del sociale analizzandolo con colori tenui ed
appropriati». Benedetto Di Pietro
- Salvatore Garozzo, San
Gregorio di Catania, con una Silloge di poesie senza
titolo.
- Pellegrino Iannaccone,
Bologna, con una Silloge di poesie senza titolo.
- Elisa Ramazzina,
Lomello (PV), con una Silloge di poesie senza
titolo
-
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-
- Sono inoltre risultati
Finalisti e quindi ritenuti meritevoli di pubblicare in
volume la propria opera con l'offerta di avere 50 copie
gratuite in caso di pubblicazione con l'editrice
Montedit:
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- Concetta Aiello,
Oglianico (TO) con All'ombra del campanile fra sogni e
tempeste
- Walter Albardili,
Genova, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Sabrina Antonuccio,
Malnate (VA) con Giochi di potere
- Sergio Aureli, Cossato
(BI) con Il mio mondo gli altri ed io
- Elisa Barone, Como,
con una Silloge di poesie senza titolo.
- Gianluca Battistel,
Bolzano, con Il volo dei gufi
- Patrizia Berlicchi,
Roma con Exilva
- Wilma Bertasi, Goito
(MN) con Il canto dell'anima
- Giuliano Bordigato,
Ponte San Nicolò (PD), con Quaderno
d'osso
- Piergiorgio
Bortolotti, Trento, con Orizzonti interiori
- Andrea Bortolotti,
Trento, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Bruno Bracchi, Roma,
con Primo volo
- Antonio Brugnano,
Portici (NA), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Gianni Burroni, Siena,
con una Silloge di poesie senza titolo
- Saverio Caponi,
Firenze, con Discorsi di primavera
- Lisetta Capozzi,
Fossanova San Marco (FE) con Svolazzi
- Antonio Capriotti, San
Benedetto del Tronto (AP) con Amori e il
Tempo
- Daniela Cattani,
Trezzano Rosa (MI) con Guardami...
- Ciriaco Cauteruccio,
Cosenza, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Rosalia Colella, Capua
(CE) con Sensazioni
- Simona Conte,
Giulianova Lido (TE) con Arcobaleni
temporanei
- Cristiana Crivelli,
Agno Canton Ticino (Svizzera), con Delirio fra luce e
oscurità
- Nunzia Maria D'Andrea,
Bernareggio (MI) con Sogno surreale - A mio
padre
- Italia D'Onofrio,
Vaglio Basilicata (PZ), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Floredana De
Felicibus, Atri (TE), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Antonella De Marco,
Milano, con Disegnare parole
- Antonio De Rosa,
Mercogliano (AV), con Una notte senza pace
- Antonella Doronzo,
Barletta (BA), con Il frammento
- Giuseppe Ferraro,
Sarnico (BG) con I viaggi dell'imperatore
- Marilena Ferrone,
Sant'Eusanio Forconese (AQ), con una Silloge di poesie
senza titolo
- Aurora Fiorotto
Arsetta, Treviso, con Angelo a Primavera
- Andrea Luigi Simone
Foschini, Sesto San Giovanni (MI), con una Silloge di
poesie senza titolo
- Antonella
Franceschini, Lanciano (CH), con una Silloge di poesie
senza titolo
- Giuseppe Fumagalli,
Milano, con Orme
- Michela Garella,
Venezia, con Stella nova
- Roberto Gennaro,
Genova, con Cieli azzurri e temporali nei miraggi di
agosto
- Marilli Giliberti,
Trapani, con La scatola del pensiero
- Antonella Giomi,
Pistoia, con Diario Mancuniano
- Annalisa Giorgino
Alezio, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Giuseppe Grangetto,
Bussoleno (TO), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Emilia Iannone,
Mercato San Severino (SA) con Quel vento
- Flora Lalli,
Campobasso, con Osare naufragi
- Domenico Livoti, Prata
Camportaccio (SO), con Donne allo specchio di
Plevano
- Bruno Manca, Roma, con
Tutte le altre destinazioni
- Elsa Marangoni,
Medicina (BO), con Lembi di cielo...
- Maria Rita Marceca,
Pioppo (PA), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Roberto Mattei, Roma,
con una Silloge di poesie senza titolo
- Maria Maddalena Monti,
Rovellasca (CO), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Salvatore Montoleone,
San Zenone al Lambro (MI), con Nelle periferiche protesi
del reale
- Nadia Moroni, Magenta
(MI), con una Silloge di poesie senza titolo
- Valeria Palmieri,
Rieti, con una Silloge di poesie senza titolo
- Francesca Parisi,
Trieste, con La costola di Adamo
- Angelo Passera,
Graffignana (LO), con due Sillogi di poesie senza
titolo
- Mauro Piergentili,
Viterbo, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Gaetano Pizzuto,
Torino, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Rossella Pompeo, Roma,
con Mute attese
- Armando Romano, Roma,
con La grande prova
- Carmela Russo,
Casavatore (NA), con Margini
- Patricia Samperi,
Roma, con Graffiti
- Linda Savelli, Colle
di Carmignano (PO), con Mandorle amare
- Massimo Savi, Milano,
con una Silloge di poesie senza titolo
- Andrea Scano, Cormano
(MI), con Maschere - Mascharas
- Andrea Tebaldi V.,
Parma, con una Silloge di poesie senza titolo
- Silvia Veleno Pecara,
con una Silloge di poesie senza titolo
- Giuseppe Ventura,
Ariccia (RM), con una Silloge di poesie senza
titolo
- Mario Venturelli,
Grosseto, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Rodolfo Vettorello,
Milano, con Caleidoscopio
- Werther Zabberoni,
Ravenna, con una Silloge di poesie senza
titolo
- Michele Zanini,
Tregnago (VR), con Fatti e disfatti
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- CLASSIFICA
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- Sezione
Narrativa:
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- Hanno partecipato 128
autori dei quali uno è risultato vincitore, dieci
sono risultati Segnalati dalla Giuria e quarantanove sono
stati giudicati Finalisti.
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- Opera 1°
classificata. Il profumo dell'anima di Eleonora
Paoletti, Sesto Fiorentino (FI).
Questa la motivazione della Giuria: «"Il profumo
dell'anima" di Eleonora Paoletti è un romanzo
evocativo ed affascinante. Il punto di partenza è
la leggenda d'un prato di gigli che al di sopra del monte
decideva il destino dell'umanità. Eppure Rose non
credeva in un destino già precostituito ma
"credeva in quello che qualcuno poteva fare per
costruirselo" e si ripeteva che "tutto dipende da
ciò che si vuole e da come si lotta per
ottenerlo". Il giglio mitologico, nato da una goccia di
latte caduta dal seno di Giunone, simboleggia la purezza
ed è il sotterraneo filo conduttore dell'intero
romanzo.
Nella mente di Rose è forte la consapevolezza che
tutto ciò che si presenta nel sentiero della vita
fa parte del suo viaggio ed ecco allora che i frammenti
esistenziali, riscaldati dal sorriso o bagnati dalle
lacrime, diventano la sostanza vitale, bagliori di luce
nelle ombre della vita; le parole pronunciate sottovoce e
i pensieri che innalzano l'amore, sono lampi che cercano
di sconfiggere la solitudine; la drammatica percezione
del vuoto e, allo stesso tempo, il desiderio di coltivare
un giardino dell'anima sono la definitiva presa d'atto
che solo l'amore può salvarci.
Un giardino che si materializza nella storia stessa,
vissuta e raccontata: ecco allora che tutto si plasma su
di esso, quasi a indicarne un potere taumaturgico, e si
va oltre le parole, oltre la storia, superando il confine
della disperazione o l'illusione della speranza. Eleonora
Paoletti sprigiona energia affabulante e semina
costantemente profonde riflessioni e raffinati
riferimenti che fanno sentire sulla pelle l'avanzare del
tempo, la vita che scorre davanti agli occhi, i giorni
vissuti pienamente. Un indescrivibile viaggio nei
ricordi, fino a miscelare passato e presente, con la
consapevolezza che "se la strada che abbiamo scelto di
percorrere non porta a niente di buono, è
perché non siamo stati capaci di percorrerla nel
modo giusto».
"Il profumo dell'anima" di Eleonora Paoletti può
essere definito un romanzo capace di aprire innumerevoli
"porte" dell'anima: fino a sentirsi invasi dalla
complessità della vita, dall'incessante ritmo
scandito dal tempo, dalla rivelazione improvvisa e da un
senso di abbandono alla storia stessa».
Massimo Barile
Vince Targa Jacques Prévert- Pubblicazione
dell'opera vincitrice in volume edito dalla casa editrice
Montedit con l'assegnazione di 50 copie gratuite
all'autore - Attestato.
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- Sono Segnalati dalla
Giuria con Attestato di merito e proposte di pubblicare
in volume l'opera con l'offerta di avere 50 copie
gratuite in caso di pubblicazione con l'editrice
Montedit:
- Massimo Bancaro
Ronchi, Ala (TN), con l'opera Genesi aliena
Questa la motivazione della Giuria: «"Genesi aliena"
di Massimo Bancaro è un testo di fantascienza che
racchiude in sé tutte le migliori caratteristiche
del genere. Efficace e sorprendente». Massimo
Barile.
- Emilio Biagini,
Genova, con una Raccolta di racconti senza titolo
Questa la motivazione della Giuria: «Raccolta di
racconti che spaziano dalla storia d'un perdente che
subisce continue umiliazioni alla visione onirica d'un
angelo che piange per coloro che non è riuscito a
salvare. Emilio Biagini utilizzando continue metafore
cerca di portare alla luce le dicotomie e le
contraddizioni odierne». Massimo
Barile.
- Sabrina Bordone,
Genova, con l'opera Il tempo
Questa la motivazione della Giuria: «In questa
raccolta di racconti Sabrina Bordone miscela le
riflessioni sulla vita da parte di una donna, la gioia di
avere una famiglia, il bisogno di raccontare storie e la
necessità di preservare i ricordi della propria
vita: la parola di Sabrina Bordone è suadente e i
suoi racconti esprimono tutte le contraddizioni della
condizione dell'Uomo odierno». Massimo
Barile.
- Antonella Doronzo,
Barletta (BA), con l'opera La stanza
Questa la motivazione della Giuria: «In questo
romanzo la "stanza" diventa il luogo mentale, il tempo
della stanza è un tempo senza tempo. "La stanza
è la mia testa" si legge nell'incipit del libro.
Il romanzo di Antonella Doronzo è scioccante e
stupefacente. La sua scrittura è
ammaliante». Massimo Barile.
- Bartolo Màdaro,
Rocca Santo Stefano (AQ), con l'opera L'uomo
Joe
Questa la motivazione della Giuria: ». Massimo
Barile. Bartolo Màdaro, Rocca Santo
Stefano (AQ), con l'opera L'uomo Joe.
Questa la motivazione della Giuria: «L'uomo Joe di
Bertolo Màdaro è l'Uomo-Simbolo, impegnato
nella continua ricerca dell'Essere, attraverso la
sofferenza della vita passato al vaglio della spirale
hegeliana osservando il mondo fino a scrutarlo nelle
minime percezioni. Il conflitto tra Bene e Male, la vita
dell'Anima senza il Corpo, si intersecano fino a
liquefarsi. L'uomo Joe non si accontenta, vuole svelare i
misteri in una tensione verso l'Assoluto. Un racconto
"autenticamente" ipnotizzante». Massimo Barile
Adelaide Mannelli, Ancona, con l'opera Per un
soffio
Questa la motivazione della Giuria: «"Per un soffio"
di Adelaide Mannelli è un romanzo giallo che vede
come protagonista Margherita, una donna incinta che viene
rapita. Non mancheranno paure ed incubi notturni, loschi
individui e inaspettati colpi di scena. L'autrice
dimostra di possedere una scrittura incalzante,
decisamente perfetta per l'intricata storia che
racconta». Massimo Barile.
- Francesca Minervini,
Genova, con l'opera Gli appunti di un marocchino
rosso
Questa la motivazione della Giuria: «In questa sorta
di diario d'avventura il viaggio viene vissuto come un
sogno da vivere in terre lontane. Lo sguardo nei
confronti del mondo è lo sguardo di una
turista-pellegrina. Il resoconto è ricco di
suggestioni e la scrittura è nitida e
puntuale.». Massimo Barile.
- Marino Muratore,
Ceranesi (GE), con l'opera Le vie dei libri
Questa la motivazione della Giuria: «"Le vie dei
libri" di Marino Muratore si presenta come una galleria
di scrittori nata dalla fervida immaginazione dell'Autore
che dimostra una stupefacente capacità
d'invenzione ed una rara e sorprendente
creatività». Massimo
Barile.
- Francesca Parmeggiani,
Bologna, con l'opera La grande casa sulla
collina
Questa la motivazione della Giuria: «"La grande casa
sulla collina"di Francesca Parmeggiani ha i caratteri del
romanzo evocativo e, attraverso un costante recupero
memoriale, emerge la grande figura della protagonista
Dalia. Una storia d'amore raccontata con
raffinatezza». Massimo Barile.
- Assunta Daniela, Zini
Roma, con l'opera Lettera
Questa la motivazione della Giuria: «"Lettera"
di Assunta Daniela Zini è un romanzo complesso
pervaso da una forte creatività. Un sottile
intreccio psicologico reso lucidamente con una scrittura
puntuale e nitida. ». Massimo Barile.
-
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- Sono inoltre risultati
Finalisti e quindi ritenuti meritevoli di pubblicare in
volume la propria opera con l'offerta di avere 50 copie
gratuite in caso di pubblicazione con l'editrice
Montedit:
- Ida Acerbo Rossi,
Milano, con l'opera Sentieri di nebbia
- Alessandra Altamura,
S. Anna (LU), con l'opera L'oscuro canto di una sirena
erbivora
- Emanuela Amati,
Molteno (LC), con l'opera L'enigma
- Marco Angella,
Pontremoli (MS), con l'opera Racconti Lunigianesi
- Ornella Beretta, Meda
(MI), con l'opera Identità smarrita
- Carlo Bramanti,
Augusta (SR), con l'opera Luce
- Katia Brentani,
Bologna, con l'opera Spicchi di vita in
agrodolce
- Elena Bresciani Baldi,
Pietrasanta (LU), con l'opera I giorni della
verità
- Vittoria Caiazza,
Catanzaro, con l'opera Gente sorda
- Mattia Stephan
Calabrese, Olgiate Comasco (CO), con l'opera Sfida al
Destino
- Donatella Calaciura
Palermo, con una Raccolta di favole
- Simona Castellani,
Fonte Nuova (RM), con una Raccolta di racconti senza
titolo
- Massimo Ceresani, Fano
(PU), con l'opera My bus
- Ugo Colla, Riva
Trigoso (GE), con l'opera Storia d'amore di due
poeti
- Angelo Coscia,
Montecorvino Pugliano (SA), con l'opera Successe un
giorno a Tuatha na Sidhe
- Barbara De Biasi,
Cenaia (PI), con l'opera Nebbia a diverse
latitudini
- Manuela Dilettoso,
Fiumefreddo di Sicilia CT), con l'opera Paesaggi etnei e
dintorni
- Giuseppe Farella,
Novara , con l'opera Protagonisti in guerra
- Francesco Ferrante,
Terrasini (PA), con l'opera Cronache di attori di un
teatro distratto
- Aldo Freggi, Roma, con
l'opera Dente per... dente
- Sandra Frenguelli,
Perugia, con l'opera In punta di dita
- Francesco Gambellini,
Viterbo, con l'opera Storie di galera e altre
verità
- Sonia Genisio, Torino,
con l'opera Per Joseph
- Morena Giannanti,
Segromigno in Monte (LU), con l'opera Il sole oltre le
nuvole
- Pietro Giovani,
Genova, con l'opera Ubique daemon
- Ferruccio Giuliani,
Seriate BG), con l'opera 30 storie in versi
- Mara Grassi,
Castelnuovo Magra (SP), Storie insolite e
divertenti
- Wolfango Horn, San
Giovanni in Persiceto (BO), con l'opera La reliquia
rubata
- Elsa Marangoni,
Medicina (BO), con l'opera Alba Tramonti
- Francesca Caterina
Matricoti, Torino, con l'opera ll paese delle
aquile
- Vincenzo Montuori,
Napoli, con l'opera Divina... e Kairo
- Claudia Nobile, Urbino
(PU), con l'opera Due cappotti e una capanna
- Ilaria Padovan, Pavia,
con l'opera Sono stata al mio funerale
- Valeria Palmieri,
Rieti, con l'opera È solo silenzio
- Rocco Pedatella.
Trezzano Sul Naviglio (MI), con l'opera
Puzzle
- Fabio Pistone, Toirano
(SV), con l'opera Terra bruciata
- Francesca Pozza,
Cividale del Friuli UD), con l'opera Una goccia di
splendore
- Roberto Risso, Torino,
con l'opera Pipo
- Piera Rossi Celant,
Santa Lucia di Budoia (PN), con l'opera Il sogno di mezza
estate
- Andrea Scano, Cormano
MI), con l'opera 2^ parte Il cerchio del tempo - Un canto
per non morire...
- Simona Sgherri, Prato,
con l'opera L'albero Gelsomino
- Ivana Sica, Carpi MO),
con l'opera Tra terra e cielo
- Lina Sini, Bologna,
con una Raccolta di racconti senza titolo
- Rita Speca, Osimo AN),
con l'opera L'amore perfetto...
- Giovanni Teresi,
Marsala TP), con l'opera Sogni ad occhi
aperti
- Marina Tognoni,
Firenze, con l'opera Sette storie di donne
- Luciana Volponi
Massei, Viterbo, con l'opera L'anno in cui si
sposò Fiorenza
- Silva Maria Zenati,
Colleferro (RM), con l'opera Storie di quotidiana magia
Cronache da Boscoscuro e L'isola di Cosetto
- Valentina Zuccaro,
Novara , con l'opera Silverloom
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