Le antologie
dei concorsi de Il Club degli autori
ii
Antologia del concorso letterario
Poeti dell'Adda 1998

INDICE
 
Isabella Affinito, Luca Albanese, Fulvia Alisio, Michele Arpino, Davide Badiali, Massimiliano Badiali, Federica Barlone, Mariù Baso, Maria Pia Bazzaco, Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò, Corrado Belfiore, Maria Antonietta Bertaccini, Marco Betti, Luca Bosco, Angelo Carrieri, Brunello Catana, Luca Checchi, Gianni Eligio Colombo, Giuliano Corsi, Marzia Cottarelli, Andrea De Michieli, Raffaella De Santis, Silvestro De Simone, Roberta Degl'Innocenti, Riccardo Del Sole, Benedetto Demmi, Alessandro Dri, Antonio Favruzzo, Anna Ferrazzano, Marilena Forlino Oppizio, Maria Fumarolo, Lara Ganarin, Michela Giacomini, Nando Giangregorio, Franco Gilardetti, Gabriella Graceffa, Maria Grazia Landi, Carmelo Lombardozzi, Lara Luchinovich, Riccardo Minissi, Paolo Eugenio Natale, Mario Nurchis, Maria Luisa Orsi Sigari, Rino Passigato, Maria Pelliccia, Gennaro Pesante, Liliana Picchianti, Alberto Pignatelli, Valerio «Ahbleza» Pinelli, Cristina Pitto, Giorgio Reiff, Riccardo Pio Sambataro, Adriana Sartor, Monique Sartor, Adriano Scandalitta, Paola Scatola, Iolanda Serra, Alessandro Sicilia, Adriana Sustersich, Stefano Tocci, Roberto Torraco, David Torrino, Pierluigi Toso, Piero Trapani, Liliana Valentini, Giuseppina Varone, Raimondo Venturiello, Manlio Visintini, Antonio Claudia Voncina, Maria Elisabetta Vuillermoz, Claudia Zanetta, Antonio Zocchi
 
 
 
 
Davide Badiali
 
Foglie
 
Allegre più che mai
vi rincorrete facendovi trasportare dal vento.
Vento birichino che vi alza,
vi abbassa,
vi fa planare per poi risollevarvi.
Mostrando due volti
vi sentite leggiadre e allegre.
Sfiorando leggermente la terra
emanate un dolce fruscio.
Da tanta allegria non vi siete accorte
che non più a vostro padre attaccate foste,
allora un gelido freddo vi passa da cima a fondo.
È il momento in cui avete capito,
capito che siete foglie,
foglie morte.
 
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Vita
 
La vita dell'uomo
è come una giornata di sole.
Nasce,
cresce,
si illumina,
poi cala lentamente
e si spegne definitivamente.
Ciao sole,
ciao vita.
 
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Maria Luisa Beck-Peccoz Spanò
 
Perché…
 
Perché
hai tra le dita
un alfabeto nuovo
un alfabeto
fatto di sogni e di musica,
astratto, pericoloso
forse
inavvicinabile,
ma, a me,
infinitamente noto.
Perché
dai tuoi occhi
escono
pensieri e ricordi
rimpianti e allegrie
antiche,
rumori
di foglie nei boschi,
musica
di pioggia
sui vetri.
Perché sulla tua bocca
sono sospesi
sensazioni e profumi,
ventate salmastre di mare,
morsi
di piccoli pesci selvaggi,
incanti
senza fine.
Perché le tue mani
cominciano
dove finiscono le mie,
senza soluzione di continuità
alberi biondi
privi di radici
ali morbide
cadute da una nuvola
anfore
di brividi e desiderio.
 
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Corrado Belfiore
 
Vivere il duemila
 
Vivere il duemila senza pentimenti
&endash; ognuno il suo &endash;
darà conto del furore di Dio
se mai ne debba rendere
alle sue creature.
Spendere cervelli e mille denari
per migliorare la biada
degli animali da macello
eppure ignoranti di larve di umani
divorati dalla fame
darà conto del furore di Dio
se mai ne debba rendere
alle sue creature.
Le indifferenze appollaiate
sulle nostre coscienze
non coprirà il fumo d'incenso
nelle chiese e diremo che
ben altro è sacrilegio.
La civiltà che indossiamo
sarà ancor più alibi
per le coscienze candide
che gridano al mondo
di non far male a nessuno.
 
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Lara Ganarin
 
L'estate di maggio
 
Sussurri vicini e lontani di vento
sembrano fruscianti
bisbigli di fuggevoli fate
e grilli e cicale
forse folletti ed elfi sono
nascosti
in quella selva intricata
di folli pensieri notturni.
Li sento danzare leggiadri
su soffuse e pacate arie
che spesso fuggono
al mio udito
nascondendosi
all'ombra di un sogno d'estate
non ancora qui.
Si rincorrono, cadono, si rialzano
in un turbinio
di rugiada che vela
fili d'erba nascosti
dal velluto della notte.
Poi scappano impauriti
dalla grande falce
che rischiara
gli ancora verdi
campi di spighe
e il suo bagliore
mi porta il ricordo
del tremule mormorio del grano
già maturo.
Era l'estate di maggio
con le sue ombre lunghe
nel tramonto di un giorno,
azzurro ormai sbiadito,
avvolto
dalla notte nascente.
 
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Maria Grazia Landi

 
Anch'io, coi gabbiani
 
Arcana, infinita voliera
il mare d'agosto
accoglie, ogni notte,
teneri e fragili gabbiani di luna
che dibatton le ali
là sulle onde,
finché toccan felici
lidi oscuri e sabbiosi;
disposti a finire la corsa nel nulla,
per vivere un attimo
e rubare una piccola perla
allo scrigno segreto del tempo.
 
Anch'io, come loro,
mi spendo
nell'ansia di vita,
qua e là ricercando
il possibile approdo
che m'è dato di scorgere.
Ma per me non c'è lido sicuro:
solo alte falesie,
solo rias deserte,
solo scogli appuntiti
che mi fanno ferite profonde,
eppure, ogni notte son là,
coi gabbiani di luna
nell'immensa voliera del mare;
con loro mi sposto veloce,
sul pelo dell'acqua.
 
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Paolo Eugenio Natale
4° classificato
 
Ho spezie nella sacca
e liturgie a dispensare,
il fuoco degli altari
e il gemito d'ocra
delle notti amaranto.
Carezzo i sussulti di sale
sulle rocce invase
dall'oceano schiumoso.
Frustate di tramontana
addormentano i miei respiri.
Il viso disteso
della baia
si punteggia di luci,
stira le membra
il corpo delle mie gioie.
 
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Il lido scheletrico
gabbiani beccano
un ottobre desolato.
 

 
Maria Pelliccia
 
Spazi d'immenso
 
Cirri
bizzarri
in alto
nel cielo
sorridon
felici
alle vette
innevate.
 
Raggi
di sole
cangian
colore
alle cime
alla neve:
incanto
iridato
allo sguardo
rapito.
 
Orizzonti
lontani
spazi
d'azzurro
silenzi
profondi:
immersione
di pace
letizia
nel cuore
di luce
assetato.
 
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Liliana Picchianti
 
Autunno
 
Querce centenaria
tronco rugoso
rami spioventi
nidi vuoti.
Un muretto, un sedile
di pietra lisa
consunta dal tempo,
pioggerella leggera
cadono foglie gialle
sulla panca nuda
sfiorandola,
una pozzanghera
le accoglie
dove tanti piedi
hanno infossato
la terra erbosa
di una Primavera
ormai perduta.
Tutto è deserto
aldilà del muro
campi incolti
la casa spoglia
cadente silenziosa.
Scendono gocce lievi
e foglie morte,
fredda rugiada
vela gli occhi
scivola sul cuore
con la malinconia
dell'Autunno
di una vita trascorsa
che una volta era
e non è più.
 
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Giorgio Reiff
 
Le stagioni
 
ESTATE
L'arroventato versoio del vomere
rifulge tra i solchi del lacero maggese.
Nell'intensa canicola
i buoi aggiogati
paiono blocchi di sale,
l'uomo tenace che li sprona
un rassegnato croceforo.
 
AUTUNNO
Il turbinare del vento
tormenta il tappeto giallo rosso
di foglie,
devia il volo dei corvi.
Le cime spossate degli alberi
hanno attimi di riposo
quando l'urlo si placa.
Nella radura il gregge,
silenzioso,
si stringe.
 
INVERNO
Il cristallino biancore
del muto paesaggio innevato
s'arrende alla notte
e al guaito lamentoso
che s'alza alla falce
di luna crescente.
 
PRIMAVERA
Piccole nubi arruffate
perse nel cielo profondo
lentamente svaniscono
in un abbraccio di luce
nell'azzurro totale.
Elegiaci voli s'inseguono.
 
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Adriana Sartor
 
Carezza
 
Nel buio della sera
passeggio
sotto un cielo stellato,
fresca l'aria
del dopo temporale,
mentre cammino
un leggero vento,
indietro mi sospinge,
come una carezza
s'infila nei capelli
li fa librare.
Nei miei pensieri
credo sia la mano
che dolcemente
m'accarezza.
 
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Adriana Sustersich
 
 
La nostra vita
 
A volte, quando,
mi assale la tristezza
rivedo quel volto che sorride
e quella sedia di lui compagna
non c'è invidia in quello sguardo,
nessun rimpianto nella sua voce
penso e ringrazio Iddio
che mi fa camminare.
 
La vita perché è tanto amara
quel vecchio che dorme sulla strada
quel bambino che tende la mano
chiedono forse denaro, un letto o solo affetto?
All'ospedale, il dolore si specchia sul volto
di chi soffre… come aiutarli?
Davanti ad una tomba, al cimitero, una sposa piange
accarezza i fiori che coprono quella bara
Tanto dolore e tanta tristezza per questa nostra
breve vita, una lacrima e forse… Dio.
 
La morte arriva piano, piano e fa paura…
ti prende dalle viscere
sale fino al cuore… vorresti tenere duro…
ma Lei è la più forte
Tu cerchi di combatterla, come puoi
questa dolorosa nemica che ti prende
Rivedi tutto in un attimo… la tua lunga vita…
le tue emozioni e delusioni.
Poi dolcemente socchiudi gli occhi,
dai un addio al tuo mondo
e te ne vai… forse sorridendo.
 
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Liliana Valentini
 
Ora e sempre
 
La donna si toglie
il cappello di piume
o forse i bracciali
di antiche catene
da schiava.
 
Si toglie antichi
o recenti monili;
poi nuda, sola,
si stacca dal tempo
e s'affida all'eterno,
possibile al mondo
dell'uomo.
 
Si cerca
nei lampi riflessi
da specchi incrociati.
Si vede che vive
l'attesa di Ulisse,
il dolor di Maria…
 
E vede
il suo lutto avanzare
su esili corpi
coperti di nero.
 
E vede
angosciato stupore
in occhi bambini,
sospesi alla vita.
 
La donna è smarrita;
sul volto sta un pianto
di lacrime antiche.
 
Ma in mente
un bimbo sorride
e per la sua vita
dolore diventa speranza.
 
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Antonio Zocchi
 
Sul pensiero I
 
Sei lì che aspetti,
che cerchi d'uscire,
pensiero nascosto,
celato nel tempo.
Attendi una voce,
che una luce ti liberi
dalle catene che ti serrano i polsi.
Ed ora scivoli
sgusciando nel vento,
con quelle due ali
che ora le sento.
Guizzi e saltelli
rotolando felice,
febbrile è l'incanto
del tuo dolce planare.
 
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