- Indice
-
- Prefazione,
Lucia Ballerini, Maria
Luisa Beck-Peccoz
Spanò,
Massimiliano Bianchi, Maria
Grazia Bindi,
Lara Bloncksteiner, Bruna Boschin, Luca Bosco, Franca
Bossi, Andrea Caputo, Fabrizio Ceccarelli, Paola Ceci,
Lorenzo
Civinelli,
Alberto Coppola, Vito Coppola, Damiano
Fallone,
Arabella
Ferrante,
Gianni Ferrara, Davide Ferrari, Luca
Ferrari,
Ugo Gaiato, Enzo Gentile, Michela Giancotta, Silvano
Giarola, Mario Grillo, Martina
Lago,
Fausta Genziana Le Piane, Matteo Lolli, Bruna Luciani,
Antonio Maldera, Giuseppe Marianetti, Ferdinando
Menconi,Paola Meroni, Silvia
Minardi,
Dino Valentino Moro, Eugenio Mosconi, Susanna Pelizza Di
Palma, Marco Pellacani, Liliana
Picchianti,
Giuseppe Pierotto, Francesco Porcino, Sonia Quintavalla,
Milena Rabacchi, Idelfonso Rossi Urtoler, Alex Rusconi,
Silvio Sallei, Adriano Scandalitta, Sonia Scandella,
Iolanda Serra, Roberto Silleresi, Adriana
Sustersich,
Piero Trapani, Ennio Zampa.
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Prefazione
Age Bassi è
stato, come scrisse in una sua biografia Walter Burinato,
"una pagina del Lodigiano che non ha mai fine, una
illustrazione che scorre come un torrente di acque
gorgoglianti". Giornalista, scrittore, conferenziere Agenore
Bassi, ma semplicemente Age per tutta la sua gente, è
stato ed è il punto di riferimento per Lodi, la sua
cultura e la sua storia. Dalla politica allo sport, dal
costume alla storia Bassi ha scritto e raccontato di tutto
sulla sua amata terra lodigiana, con il corredo di un
naturale talento e ispirandosi al proprio motto: scoprire le
idee divertendosi con le parole. Age approda al giornalismo
agli inizi della seconda guerra mondiale scrivendo articoli
per "Il Cittadino", "Il Broletto" e "Il Brivido Sportivo" di
Bologna. A metà degli anni Cinquanta arriva il tempo
della radio: quindici anni in RAI, quattro come
corrispondente e undici come radiocronista in tutto oltre
duemila servizi "firmati" con linguaggio avvincente e voce
suadente. Monumentale è l'opera letteraria che Bassi
ha lasciato come eredità culturale al suo lodigiano;
dal 1975 al 1982 ha scritto otto libri: "Adda fiume
dell'uomo", "Storia di Lodi", "Lodi fra storia e cronaca";
"Lodigiani protagonisti", "Pietro Trabattoni, prete";
"L'artigianato italiano nei secoli XIV e XV", "Ospedale
Maggiore di Lodi - Cenni storici", "Il grande albero". Nel
1989 inoltre consegna alle stampe la ciclopica opera del
trittico "Lodi - La storia" e l'anno successivo pubblica
"Cinquant'anni di parole, 1940-1950". La parola era l'arma
innocua e vincente di Age Bassi: parole scritte e parole
espresse con incomparabile dovizia verbale in decine di
conferenze, numerose presentazioni, e una moltitudine di
corsivi e recensioni. Una innata proprietà di
comunicazione che si merita a pieno titolo l'appellativo a
Bassi riservato da uno dei suoi tanti amici ed estimatori,
il giornalista Giuseppe De Carli. "Signore delle Parole" lo
definisce il noto vaticanista RAI in una biografia a lui
dedicata e così vogliamo ricordarlo anche noi con
questo premio letterario a lui dedicato. Un tributo alla
memoria di una persona eccezionale che, senza mai essere
personaggio, ha lasciato, non solo al lodigiano ma alla
cultura in generale, una indelebile traccia della sua
arte.
- Gianpiero
Brunelli
- Circolo
Culturale Incontro
|
- Maria
Luisa Beck-Peccoz Spanò
-
- Ora
sì
-
- Ora,
- che ti ho
rinnegato
- dentro di
me,
- posso
ricominciare
- a
scavarti
- una grotta
santificata
- nel mio
cuore,
- posso
riprendere a vederti
- come un dio
fanciullo
- che corre
scapestrato
- sulle
praterie
- del mio
passato futuro
- strappandone
- i fiori
più belli,
- i frutti
più succosi.
- Senza
odiarti,
- senza
rimpianti
- che uccidano
troppo
- i
sentimenti,
- posso
ricominciare
- a scrutare
l'orizzonte
- con la
lente
- dell'immaginazione
- e riuscire a
scorgerti
- in un punto
lontano.
- Ora
sì.
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-
-
- Maria
Grazia Bindi
-
- La morte del
macaone
-
- Era luglio
affocato e chiarescente
- fra i cespugli
del giardino aromatico:
- tra rosmarini,
santolina e salvie
- vanesse,
cedronelle e cavolaie
- volavano in
ondulata traiettoria,
- agili api e
bombi discendevano
- nelle cercate
cavità dei fiori.
- Su piccoli
calici lillacini
- vaporose
lavande attiravano
- una bella
diversità d'insetti
- nel
verde-grigio degli steli mossi.
- Molli poi
cedevano all'aria estiva
- che
carezzevolmente le avvolgeva,
- liberando la
racchiusa fragranza.
- Dentro una
mattinata tutta luce
- due macaoni
l'un rincorrendo l'altro
- entrarono
improvvisi nel giardino.
- In quella
coppia di fiori nomadi
- il giallo
delle ali si compenetrava
- col bordo
scuro spolverato d'oro
- luminoso nelle
sfumature blu,
- e la rubente
macchia ocelliforme
- impreziosiva
le tetradi vibranti.
- In eleganti
voli per più giorni
- si
corteggiarono attorno alle lavande
- fiocchi fugaci
nell'attimo del nettare
- si legavano
alle infiorescenze.
- Dei macaoni in
breve uno scomparve
- e l'altro
restò solo, immobile
- d'immobilità
strana e durativa,
- rigidamente
aggrappato ad una spiga
- che sul grembo
odoroso l'accoglieva:
- il macaone
maschio aveva ultimato
- della sua vita
alata il movimento
- e il fiore
turchino a lungo vagheggiato
- a sua ultima
sede aveva eletto.
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-
- Lorenzo
Civinelli
-
- La scala dei
valori
-
- Precedente e
seguito
- la "Prima
Comunione"
- l'incontro di
questo giorno
- è
quella luce che ti conduce
- al conoscere
il quanto è grande
- la
bontà di questo DIO
- che con ognuno
vuole incontrarsi
- per
donarsi.
- Da questa
prima volta in te
- scopri una
cena tutta nuova,
- in questo
sacramento fra te e DIO
- nasce una
amicizia così perfetta
- che per tutti
i tuoi giorni
- sarai
attratto
- con semplice
amore
- ma forte
ardore
- risanando il
tuo vigore.
-
-
-
- Nozze
d'argento
-
- Una
gioventù che rifioriva
- un incontro
che avveniva
- un legame che
definiva
- un matrimonio
che riusciva
- dei frutti che
arrivavano
- degli anni che
passavano
- delle
difficoltà che s'accettavano
- delle
felicità che alleviavano
- del presente
che ne consente
- del futuro che
vuol rimanere ardente
- di quest'oggi
che vuol nutrire i domani
-
- un principio
pien d'amore
- è
rimasto con ardore
- questo cammino
ben curato
- darà
letizia ai lunghi domani.
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-
-
- Damiano
Fallone
-
- Oh
luna
-
- Se avessi la
forza d'un grillo
- proporzionata
alla mia mole
- con un solo
salto
- sarei
lì da te;
- ma
poiché la mia forza
- è
proporzionata
- alla mole d'un
grillo
- resto
qui
- solamente a
guardarti.
-
-
-
- Lungo la
via
-
- Un grillo che
grida solingo
- nell'ora
più triste
- e più
cupa:
- un
gufo,
- un
fruscio,
- una
croce;
- un pianto
sanguigno che scola
- dalla
miseria.
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-
-
-
- Arabella
Ferrante
-
- È un
intrigo
- una
malìa
- un
tradimento;
- lontano
- tra le pieghe
quiete
- dei Tuoi
occhi
- tra l'azzurro
del cielo d'autunno;
- Ti ho vista
mormorare
- tessuta da
labbra ornate
- una
parola.
-
- Mille e
più ancora
- all'oscuro di
tutto
- hanno vagato
le file
- dei Tuoi
ricordi.
- Piccole
briciole sul tavolo
- ritagli
ingialliti di giornale
- eppure,
nessuno,
- avrebbe
immaginato.
-
- Era solo un
inizio
- un improvviso
aprirsi del cielo
- e in un
angolo
- mentre contavi
gli anni sulle Tue dita,
- qualcuno
- Ti ha vista
piangere.
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-
-
-
- Luca
Ferrari
-
-
- Un pezzetto di
Paradiso
-
- Sono un
soggetto
- in età
evolutiva,
- mi sento
stimolato
- nel mio
approccio a fotografare
- panni appesi e
associazioni domenicali.
- Il mio
giuramento ci fissa nel vento,
- ma non
è una mia idea
- quella di un
Paradiso spazioso:
- questa
sedia
- è un
richiamo a scrivere,
- questo letto
d'argilla
- è un
richiamo
- a fare braccio
di ferro con la Natura
- per vedere se
potrò cavalcare
- i miei passi
dei ricordi.
-
la
pioggia è proprio come la
felicità,
- un colpo
di fortuna!
- Sa di
ovest
- la spazzatura
della ragazza simpatica,
- sa di
ovest,
- e il nuovo
trucco del cane
- mi ricorda il
suo latte,
- ma è
una notte senza stelle
- e i due
artisti sono a ovest
- della
sottocultura giovanile sui pattini
-
la dea
della caccia
- è stata
uccisa dall'egoismo del rock,
- ho avuto rock
n'roll
- per più
di due vite,
- ma nella
scatola della mia innamorata
- metterò
i miei passi dei ricordi,
- le
lascerò l'incanto di una
nazione,
- lascerò
le festività scioperare,
- lascerò
alla scatola
- l'originale
diffidenza
-
senz'alcun listino prezzi
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-
-
-
- Martina
Lago
- 6°
classificata
-
- Non
cancello
-
- Non cancello
il ricordo lontano
- di quel caldo
tramonto a settembre.
- Mi guardavi.
Ondeggiavo, assorta
- fra monti e il
cielo, sui rilievi
- dell'orizzonte.
Sussurrasti piano
- "Come sei
bella col sole sul viso".
-
- Cosa
resterà degli anni ottanta
- cantava la
radio. Non lo so, di noi
- è
rimasto solo un ricordo.
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-
-
- Silvia
Minardi
-
-
- Oh
acqua!
-
- Oh acqua,
bramata ed agognata,
- amata a e
rispettata,
- bagna i volti
scarni della gente che,
- stanca ed
affamata volge a te le braccia;
- bagna la terra
secca,
- dona a lei la
nuova vita,
- rendila
madre,
- unisciti a lei
in questa notte d'estate.
- Oh acqua che
scorri in questo fiume,
- che soffochi
la mia parola,
- che scorri
trepidamente con il cuore in gola,
- che anneghi la
mia anima
- in un tumulto
di pensieri lontani, dove te ne andrai
stasera,
- quale luogo ti
vedrà passare?
- Al fine della
tua vita
- troverai la
quiete,
- quella stessa
quiete da me
- amata eppure
rifuggita, con orrore;
- lì, nel
sacro silenzio,
- ti
corteggerà la mia anima,
- quell'anima
che tu, acqua,
- hai annegato
in un tumulto di pensieri lontani.
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-
-
- Liliana
Picchianti
-
- Nel
silenzio
-
- Nel
silenzio
- cammino
- pellegrina
- del mio
io
- profondità
dell'anima
- ricordi
prossimi
- e
remoti,
- passioni
rinunce
- sentieri
misteriosi
- segreti
pensieri
- inquietudine,
- una fitta
foresta
- di
emozioni
- viottolo
stretto
- tortuoso
- alberi verso
il cielo
- profumo di
muschio
- luce
ombra
- nuvole
sole
- ricerca
smarrimento
- paura
dell'ignoto.
- Erta
sassosa
- aspro
cammino
- altissimo il
monte
- mi spinge la
fede
- verso la
cime
- dalla candida
vetta
- per
riposare
- e
respirare
- aria
pura
- nel
silenzio.
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-
-
-
- Adriana
Sustersich
-
- I colori del
cielo
-
- Il cielo si
sta oscurando,
- nuvole nere
camminano veloci,
- gli uccelli
volano bassi, a migliaia,
- sulla riva
del mare.
- Osservo
l'orizzonte, chiuso,
- quasi da ali
smisurate,
- ma un
firmamento di luce
- dipinge un
quadro sull'acqua,
- mentre,
fluenti, gocce di pioggia mi cadono sul volto,
quasi
- confondendosi
con le lacrime.
- Provo
sensazione nel veder, questi,
- intarsi di
colori caduti, da lassù,
- lassù
dal cielo
verso l'infinito.
-
-
-
- Piccola, piccola
bambina mia
-
- Le mie mani ti
accarezzano,
- piccola mia,
dentro il mio cuore
- colmo di
dolcezza e pieno d'amore.
- Gli anni, no
non hanno scalfito
- questo nostro
grande ed eterno amore.
- Vorrei
tenerti, in silenzio, ancora,
- ancora tra le
mie braccia,
- avvolgerti
ad occhi chiusi,
- ricordare
quella vecchia ninna nanna.
- Così,
in silenzio, senza parlare
- dimenticare,
che il tempo è fuggito,
- in un
attimo, tutto nostro,
- anche se mi
prende, piangendo,
- un'ondata di
nostalgia.
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