| 
                   
                  
                  
                     Mirella
                     Abriani  Meriggi buttati via Ruspa mancinaChele metallicheAfa caliginosaVentre sventrato Silenzio in fugaCongedo di scricchidi fruscii sommessidi incanti assorti Stormi sbandatiRamarri strabiciFormiche rosse senza meta MERIGGI BUTTATI VIA. 
                  
                  
Straniamento Fine di un amoreMomento tragico e sacro Tutto sbianca E non so più chi sonoe dopo chi sono. 
                  
                  
  Risveglio Nello specchio quel mattinoera nuovo il mio voltocon lo sguardo che fu mio E ritrovai le coseche non avvengono mai
e sono sempre TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Barbara
                     Alimenti   
                  
                  
                     I sogni di un
                     bambino  Non è la solitudine che mi
                  spaventama è solo il vuoto che trovo dentro
                  me.Un tunnel pieno di incertezzenel quel vagano oscure vociportandomi lontanada tutto ciò che un giorno ritenevo
                  giusto.Ricordo a tratti l'amorela sua euforica magia.Trattengo il respiro per sentirne il
                  profumo,ne vedo i colori;ma una lacrima scendee il sogno si infrange.È ora di riprendere il mio
                  peregrinare ignotonel tunnel dove ormai sonon troverò più
                  uscita,se per essere come il mondo vuolerinuncerò a vivere con la fantasia di
                  un bambinoche sa donarti un'illusione
                  possibile.Come un elfo incantatoreti parlerà di una speranza
                  nuovache si chiama sogno. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Massimiliano
                     Angelillo L'alieno  Vidi con occhi non miei!Limpida la luce che sentivo vibrare intorno
                  a me,temevo l'ignoto dell'essere dinanzi a
                  me
Lui che con sana poesiaattraeva il mio credo,il suo grande sapere di Padrecolmava intensamente i vuoti della mia
                  ANIMA.Colui che parlava sapevasapeva rispondere a domande ancora non
                  mie!!Le ombre della nottesi diluivano ambigueal margine di luce di raggila natura silenziosa ammirava l'onda d'amore
                  volteggiarenell'oblio del TEMPO
Rimanevo io,a scrutare l'essere buonoa parlarmi di gente e di popoli più
                  grandi di noi,le sue preghiere si rivolgevano al DIO
                  UNIVERSALE che è in noi,ormai capire fu semplice,lasciandosi andare all'ego infinitoe alla dolcezza di suoni e di verità
                  nascoste dentro di noi
tutto era diverso! Tutto ormai
                  comprensibile!!Osservai!!!
e vidi, con occhi ormai
                  miei!! TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  Antonio
                  Anghelone E se ti sembra
                  poco E se ti sembra pocovedere negli sguardie se non sono un uomoè perché ho avuto
                  cent'anni. Cent'anni quando fumocent'anni quando bevo caffècent'anni sono lunghie per smaltirli ho te. E te mi sei venutavicino nel mio cuoree dentro dentro il sanguee ora non conosco dolore. Anche se non credoche tuo fratello parla maleoggi come oggimi sento di lottare. Di dire a tutti quantiquanto c'è voluto avere te. Sei tutto!!! E non sei solo fumoquesto te l'assicurosei un lampo a ciel serenoun giorno d'arcobaleno. Ti amo davvero. Scusa se questo è poco. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Claretta
                     Angiargiu Ombre  No, non piangeròcol mio mutismoguiderò le ombredella sera come sogni,su un teatrinole farò danzare,avvinte, suggellate,compatte.E quando sarannounite come un solocuore
Io le scinderò,saranno ombre piangentinella loro tribolazione,naufraghe sulle sabbiedei miei bui antrati.Imploranti in piantidi pura follia.E quando concederò lorola libertà di morire,le grazierò, per
                  riunirle
in un'infinita beatitudine. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Tramonti
                     invernali  Chiuso in sé ognunoHa il suo dolore,qualcosa che si dissolvecome il cinabronei tramonti invernali,o come monti trafittida raggi di ghiaccio.Ognuno s'avvolgenella sua sciarpa di foschiaabbracciando comeun prezioso benela propria solitudine. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Lorella
                     Ansuini  
                  
                  Disperazione, sei dentro me
Io respiro, cammino, vivoaccanto a te.Vattene via!!!La mia anima grida la sua rabbiaed il corpo sussultaad ogni tua sferzata
Ma non c'è ribellione,la paura mi blocca.Il timore di scopriredi aver bisogno di teper aggrapparmi a qualcosae nascondere una veritàancor più dolorosa esconvolgente: LA SOLITUDINE.   TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Fabrizio
                     Ara La coscienza di un
                     poeta Se fossi un poeta dell'Ottocentoavrei creato poesie decadenti nel mio tempo.Avrei vissuto la bohème nei miei
                  boulevards prediletti.Avrei provato l'assenzioviaggiando nei paradisi infernalide la vie des artistes.Avrei creato la parola nel nome di Shéhérazade,esibito il fascino del genio creatore
                  nei teatri di Parigi.Se fossi un poeta dell'Ottocentoavrei confidato a Dio gli amori terribili
                  della mia vita,gli spasmi violenti del mio cuore,la gioia infinita dei miei sogni.Avrei amato il bello e il fugacericercando la vanità fra mille e due
                  pose
ma fra narcisi e sipari avrei perso la
                  mia anima.Se non fossi un poeta
                  dell'Ottocentoascolterei la Sua voce nel buio di una grotta.Pregherei tutti gli angeliaffinché quel giornopotessi essere degno della Sua
                  luce. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Antichi
                     sipari  Scorgofra i vapori della nebbiauna dolce musa marmoreaerta in un'antica corte.
E lievi segni del temponel suo glorioso abito di festadipingono il grande mitodi un tempo che fu. Scorta la musala mia arte lumeggia.  TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                  
                  
 
                  
                  
                     Maria
                     Luisa Beck Peccoz Spanò Ancora e
                     ancora  Quandonegli slarghidel tuo sovraffollato tempoincontrerai il mio ricordo,l'immagine che io ho reso sbiaditadel mio ricordo,allorasali sul cavallo infuocatodei desideri impossibili,attraversa in volole rare pianuredi angoscia e di sogno,scocca una freccia morentecon le dita che tremanopuntando ai miei pensieri.Quando la tua falsa freddezzati abbandonerà per due
                  attimie sarai di nuovograno e uva e sole sulla pelle,guarda la lunanel cielo deserto sopra di te,riconosci i mille fiumiche mai trascorreremo insieme,circonda tutte le terreche sempre abbiamo abbandonatovéstiti dei nostri ricordifrantumati, perduti,come una colomba agonizzante.Salva i nostri ricordi,càricali sulle tue braccia
                  riluttantiportali sempre con teche l'incanto del silenziopossa farli splendere.Ancora e ancora e ancora,per il tempo sottiledelle nostre piccole vite. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Roberta
                     Bonelli Luce intensa appareall'improvviso ai miei occhiserrati. Musica soave, le sue parolegridate in silenzio. Sono le risposte alle miedomande mai poste. Le odo da orecchie incapaci di sentire. E quando il bagliore ormai siallontana,riscopro la presenza dell'angeloche veglia da sempre su di me
 
                  
                  
 Il viso di un vecchio è come una cartina geografica, dove le rughe sono le strade che solo con il ricordo può ripercorrere. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  
                  
                  
                     Geros
                     Bono Riflessione  Al duro giogo dell'aratrolento andava il buementre il luccicante vomerola soffice terra rivoltava A frotte seguivano i fringuellibeccavano l'insetto che fuggiva.Eravamo soli in quella vallenulla tenevamo, nemmeno l'ombra.Cantavate voi, cantavo anch'io. Le nuvole passavano su nel cielomontagne bianche come neveseguiva il cuore mio il loro andareper terre lontane, tra altra gentedolci sogni della gioventù: A sera, quando il sole se ne andavae il buio nascondeva ogni cosalaggiù, nell'inquieto mare,splendeva una città di luci di
                  lampare. marinai, semplice gente,senza scarpe e poco pane duro,a poppa issavano la rezzae in coro cantavano preghiereantiche, canzoni d'altri mari. Adesso che molti anni son volati
                  vianel ritrovarmi tra la mia vecchia
                  genteun sol pensiero turba la mia mentenon canto più da quei lontani
                  giorni. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Maria
                     Stella Brancatisano A mia
                     madre Madre
Tu sei il bene perdutoE mai più ritrovato,il porto sicuro e smarritodella mia vita! Vago
Come naufrago, da quandoNon ci sei più!Come foglia staccata dall'albero
vado ricercando i momentidella felicità perduta, di
                  quandonon sapevamo d'essere felici,perché, pensavamo, che tantoci mancavaper poterlo essere!
ma c'eri tu, il tuo amore,il mio amore per te
e tutto era così bello,
                  perfettoe straordinario, ma noinon lo sapevamo
l'avremmo scoperto dopo! Cerco di rivivere nel pensieroQuasi come sogno irreale,ciò che è stato
                  e
più non è, i momenti
                  lietidel cuorel'affetto al qualeriscaldavamo il cuorecome mani teseverso la fiamma di un camino. Oggi
Il cuore è freddo in tanta
                  ariditàE mancanza d'amoreE
 sta morendo per il gelo, nel
                  qualeÈ costretto a vivere.
e il calore più non
                  torna! TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Katrin
                     Brembilla Forse un
                     sogno
   E ti vedonella mia mentee ti sentonei miei pensierioggi più di ieri Ma vivo ai marginidella realtàdove la fantasiaè un poco più in
                  là Con questa storia d'amoreche il ventonon cancelleràche il temponon consumerà Ma ci credoe non sarà ventoperché ho visto i sogniscavalcare leggerii confini del tempo Ma tu
dimmi se ancorami sto sbagliandodimmi se ancorami sto illudendoo se sarà solo
 Un'altra valigia da chiudereun altro amore da dimenticareForse un sogno da sperareforse una delle tante storieche ho dentro da raccontare TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Silvana
                     Brigandì Scorre il
                     tempo Quando, vecchio, il tempoavrà solcato il tuoviso,e l'argentea luce della lunaavrà imbiancato i tuoicapelli,tu sarai lì, stanca, sedutaalla finestra.E il ritmo lento scorreràai tuoi occhi,e tremerà appena il cuoreal suo ricordo.Il mondo fuori donerà i suoicolori,ahimè! Per te non potran
                  piùbrillare.Lontani suoi, persi, su nell'ariaandranno,e porteran con sé gli
                  antichiaffanni,la vita, e il suo sapore. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Tiziana
                  Cincinnato La mente è un labirintodi scatole di cartoneroventi.Immagini di buchi nerinelle pareti scivolano.Salvami dalle fiammedei passati ricordi!Accorri con la tua dolcezzaostinata e tenace.Brucio senza le tue fresche manisul mio corpo pauroso, deluso,spoglio di abbandoni convincenti.Mani lisce, che sanno amare,stringere, scrivere, scivolare,cercatrici d'oro nell'arido
                  deserto. 
                  
                  
 Vittima del carnefice ormaigiustiziato dal tempocorpo senza primavera,morto nel ricordorespingi la musica del cuore.Mani rugose, incallite, egoistesolcano i pensieri turbandoneÍa pace.Vecchio ladro tradisci la saggezzapur di godere.Pacato, il viso contratto,inganni il tempo di una bimbagià donna,in un lontano pomeriggio d'estate. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Mercurio
                  D'Aloia Radici Tra case che conosconola sofferenza dell'albae il riposo della sera.Per vie che conosconostorie di genitorie si aprono a speranze di figli.Tra mura sofferte, vissute, amate,per strade battute da passi antichi e
                  pesanti,sotto un cielo che palpita, intriso di
                  sentimenti lontani,respiro vite di altri e cammino felice di
                  esserci.Mi fermo, sentendomi ora parte di questo
                  paesee mi accorgo di potermi ascoltaresenza dover parlare. 
                  
                  
 Diventar
                  uomo Quando dimenticheròil tuo sguardo di frasi velate,il tuo sorriso di carezze profonde, quando dimenticheròle tue lacrime di gioia comune,le tue labbra di foto antiche ma ancor
                  vive, quando dimenticheròi tuoi impeti d'ira come guida
                  sicura,il tuo prendermi per mano come caldo
                  rifugio, quando dimenticheròi tuoi enigmi di un continuo
                  rinnovarsi,il tuo cuore di un completo
                  stimolare, quando dimenticheròla tua vita, il tuo essere,di eterna linfa per me vitale, avrò dimenticatodi essere diventato con teun uomo! TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Paola
                  Del Giudice Il sogno di
                  ieri Ritmo di morte.La sua musica suadente si insinua nei
                  pensieri.
e striscia la lacrima sulla tua pelle
                  di fuoco,mentre le labbra strappano un pezzo di
                  vita. Il sogno di ieri, come legno che
                  brucia,si frantuma come cristallo sul
                  pavimento. Rimbomba la mente per un proiettile
                  sparato.Agonizza la vita nel tormento del
                  nulla.Paura nelle pupille candide.È catarsi annunciata: la farfalla
                  torna crisalide. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Luca
                  Di Gregorio Altrove Voglio ritrovarmise ci sono ancora.Tu hai disperso le mie ceneri nel
                  ventoed hai vissuto il tuo io altrove.Con indifferenza hai erettoun castello vuoto sulle mie rovine;e contemplo il segreto di spazi mai
                  conosciutimentre lune eterne si perdono nelle vuote
                  stanze.Poi il silenzio.Antico protagonista di notti senza
                  tempoti cerca, senza risposta
                  alcuna
Qui non c'è più
                  nulla.Qui non c'è più
                  nessuno.Echi deserti e illusioni profanateriempiono le stanze.Io sono altrove.Dove tu non saprai mai,dove tu non potrai mai. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Claudia
                  Di Martino 
A mio
                  figlio Quanto tempo è passato, dagli anni in
                  cui tenevo il mondo in mano.Avevo sogni, progetti, idee e l'età
                  della completa immaturità.Non avevo paura per niente, della morte
                  della vita o della gente.Ero spericolata in attesa di grandi
                  emozioni,ho ancora le cicatrici di quelle
                  sensazioni. Vivere è stata una storia fatta di
                  persone, ragazzi, amici, amoriStorie pulite ingarbugliateStorie finite e dimenticate STORIE STORIE STORIE Storie poco vissute, per cercare quella
                  storia tanto bella da raccontare;magari in un libro per farti
                  sognare.Gli anni sono passati, la paura della morte,
                  della vita, della gente,si fa sentire duramente, come un lupo
                  affamato.Questa sete di successo, mi ha portato
                  dentro a un cesso,ad espellere quell'alcool bevuto per
                  dimenticareuna realtà che fa male,alla nostra generazione che si circonda di
                  finzione,per non far vedere quanto è profondo
                  il suo dolore. E quindi Figlio mio, non dire che non ti
                  potrò capire
 TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Gabriella
                  Di Oto Mi porti con
                  te?
 Mi porti con tetra l'onda della vitanello spasmo della carne,alla ricerca continua di quel
                  richiamoche irrora la fonte del tuo essere? 
Così vitale nell'oasi del
                  tramontol'accarezzio leggiadro che bacia le tenere
                  goteal sospiro di ciò che è
                  vissuto! Amore, tenero amore,tu che richiami il mio corpoall'apertura della sua corolla,dove un piccolo petalosuggella l'incontro di ciòche incontaminato deterge il tuo
                  volto! 
                  
                  
 Felicità Felicità
ti apparti dal mondoe come rugiadabagni i solchi dell'esistenzanel sudario d'amore;felicità
ti ricerco giovinetta,tra le braccia amiche,nello sponsale abbraccio della
                  vita;felicità, amica sconosciuta,
                  vissuta,
o conosciuta nell'emigrar
                  rispostaai tuoi fugaci sensi?
 Oh felicità, cara
                  felicità,rivista in quel sottile grembodove una madre bacia il figlio,fa sì che la tua
                  felicitàsia il vessillo dell'infinito
                  viverein quell'oasi dove tu sia il solo
                  ristoro
Sì, felicità
! TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Angela
                     Dibuono  
                  
                  
                     Incomunicabile  Quante volte, barcollando,cerchiamo noi stessi negli altriche crediamo d'amare.Ma quegli altri restanodietro lo specchio opacodell'incomunicabile.Come personaggi sconosciutinon ci vedono e noial di qua dello specchioa raccontarne i frantumi. 
                  
                  
 Come un
                  alano Ho impiegato anni per decifrare uno
                  sguardoStrano misto di tristezza e di rabbia, il
                  mio caneOra il suo guaito ancora lo sentoIn certe sere, nell'urlo del ventoCome un singhiozzo, come un
                  lamento.Hanno la stessa espressioneCerti occhi di bambiniCuccioli imbrigliati in catene di
                  abusiFrustati ingiustamenteCon la rabbia in mente.Poi come Pietro MasoIn tanti con la mente inquinataE i rivoli di sangueDiventano fiumi.Nessuno pensa all'ecologiaDel bosco fitto dei mediaSe la violenza dilagaL'innocenza scompareIl non senso assale.E poi qualcuno inciampa nel vuotoE qualcuno parte la prima volta per giocoE da quei viaggi ritorna volandoE troppo spesso cadendo. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Annamaria
                     Emanuele Anoressia  Ho contato le tue ossain quei giorni, Maria!Le vedevo proprio tutteed ogni mattino uno di più.Ti vedevo svanirecome un sogno all'alba,come un fantasma smascherato,ma non chiedevi aiuto.Traspirava la tua pelledi carta velina,un misto di gioventù e
                  sconfitta;rami secchi le braccia stanche,agitati nel ventodi una tempesta solo tua,ma non volevi aiuto.Ho contato le tue ossain quei giorni, Maria!Poi le hai contate anche tued hai scoperto con orrore,quanto fosse inaridita la tua
                  piantasenza la vita addosso. Come sei bella oggi, Maria!Fatti guardare!Hai nuovamente gli occhi blue nel viso tondo,perle bianche affiorano,quando i ragazzi ti guardano.Hai venti anni e mostri a tuttila ritrovata gioia di vivere. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Luana
                     Fazzini Brividi di
                     eternità
  Chiudi gli occhi, anima mia
chiudi gli occhi e ascolta
Ascolta il respiro della Terrache sale fino al tuo cuore e
                  insieme,all'unisono, si fondono in un
                  pulsantebrivido di eternità
Chiudi gli occhi, anima mia
chiudi gli occhi e ascolta
Ascolta cosa dice l'impetuosa
                  energiadel Mare,quando sposando l'inverno,partorisce tutta la sua maestosapotenza
 in un'inesauribilebrivido di eternità
Chiudi gli occhi, anima mia
chiudi gli occhi e ascolta
Ascolta il canto incessantedell'Aria, dell'Acqua,del Fuoco e della Terra,che unendosi in unamplesso magico ed irrealesi trasformano in unaFonte di Vita,sorgente di un infinitobrivido di eternità
Chiudi gli occhi, anima mia
chiudi gli occhi e ascolta
Ascolta il grido disperatodelle tue sorelle anime
vaganti
 perse
                  illuse
ma mai tradite
Chiudete gli occhi, anime mie
chiudete gli occhi e
                  ascoltate
ascoltate
 ascoltate
in una Comunione di amore
di brividi di
                  eternità!
 TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Michele
                     Fé Il risveglio di
                     Badu  Da orizzontale a verticale la sua fronte
                  pianula passòl'occhino pisulo la cipicchia vinsee con la schiena volta al capezzalela gotina ponfola stirò:in quella smorfia sorda vinse lo
                  sgomentodel ritrovarsi catapultata in altro
                  tempo. I suoi piedini puzzoli la condurranno
                  a quella vettain società a lei nemica
                  devastantenelle mura della lugubre fortezzaennesimo giorno cupo ed
                  inquietante.Il suo nappino drizzolo respirerà
                  quell'aria saturadi perbenismo e facile progressola bocchina mammula l'antidoto, la
                  cura,parlerà di uguaglianza e
                  libertà fin dentro al cesso. Quando nel lombino trillulo sente la martellante campanasi alza in piedi avviandosi
                  all'uscitala bazzina punzula spunta fuori dalla
                  tanacontinua la battaglia della vita. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Raffaella
                     Franza Il tempo  Il tempoviaggiatore paralleloma viaggiatore con il tempo stessofuoco:bruciacreagenera e distrugge il tempoche scivola via lontanofermando l'istanteche nel tempo si perde. Il tempoguerriero del presentecacciatore di un ricordo assentevento:vigilasfuggescorre e si arrende a meagli occhi mieiche non vedranno maila fine del tempodavanti ai passi suoi. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  
                  
                  
                     Laura
                     Folgori Il fuggir delle
                     ombre
  Cheto il timore
fluisce fra lo scialacquio splendente delle
                  ombre
Scuro che fugge
Traccia fulgente ove il cinico
                  buio
blandisce inquieto il chiaror della
                  Luna
Va nella gola il sussurro del
                  vento,e il lontano vociare della
                  fonte
assopisce il fuggir
                  dell'oscuro
 
                  
                  
 
                  
                  
                     E poi
                     nulla
  Soffiava il vento
Solo schizzi di caldi colori
si gettavano nel grembodel mare in tempesta
E poi nulla
Si perdeva il pensieroall'orizzonte esoffocava i morenti raggiadagiati sull'eco deltuo sospiro
Soffiava ridente il vento tra i
                  capelli
Portava il giubilo suo ai piangenti
                  occhi
e continuava a cullarsiin ventre ai flutti,che risuonavano a trattil'urlo del tuo tacere
E poi ancora nulla
Solo una fioca lucedondolava rosea fra gli
                  aranci
e il suo riflesso, ribelle e
                  inebriato,si rispecchiava aureo nel tuo cuore in
                  burrasca
Ma nulla
Acqua e cielo continuavano ad
                  inseguirsi
E fiochi raggi, dagli abissi resi
                  schiavi,si stringevano sul pontetra le brezze del tramonto
 
                  
                  
 
                  
                  
                     Renato
                     Gambuli Mistero La luce m'unisce all'infinitole tenebre al passato.Non c'è né spazio né
                  tempoil silenzio ignora le misure.Nasco dalla morteche è passatae muoio nel futuroche è la Vita.Vita e Luce si confondonocome tutte le misure del pensiero.Anch'io sono parte dell'Universoal tempo stesso finito ed infinito.Il mio corpo tramonta come il sole.Quante volte ancora?Immortale mi confondonello spirito del mondo. 
                  
                  
 Frammenti
                  sparsi Dio è esploso.Noi siamo i frammenti sparsineuroni ambulanti.Immagini oleografiched'un tuttoimpercettibile
 indivisibile. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Luca
                     Ghedini Lacrime di
                     sangue  Anima, mia leggera e fragile anima,venduta a pezzi,ad ogni sguardo,ad ogni pensiero,ad ogni tocco. Le tue carnose labbrami hanno datoun'occasionesenza resistenza,tenere e dolci. Ed ora è l'inferno,atroce veritàche mi divoraogni pensiero,ogni sospiro. Ogni goccia di sangueche passa e scorre dal cuoretrascina via con séla mia pura anima,goccia
 e ancora. Sarò dannato,nel corponell'anima,verserò lacrimedi sangue e anima. Per Amore,solo desiderio,verserò lacrimeancora di sangue e anima,di sangue e anima. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Elena
                     Guidi Schwester  Il tuo forte abbraccioha scavato affetto nel mio cuore,il tuo generoso sorrisoha aperto nuove portenella mia anima,il tuo imperterrito passodà nuova forza alle
                  similitudini,la tua potente presenzarisplende di dolore vissuto.cara amica mia,solo ora che il destinoci ha portate lontano,solo ora finalmente comprendol'amore profondo nel tuo cuore,solo ora rimpiango i momentipassati insieme. Mentre ancora non capivola sincerità del tuo
                  affetto,come in un sogno sconosciutovivevo nel paese tuo,con l'incoscienzadella giovinezza,con sperduti occhidoloranti di nostalgia
solo ora
la lontananzafa tremolare il mio IOed il distacco è già
                  doloree l'affetto è già
                  speranzaA presto
 Bis bald
 TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Maria
                  Lasi Mani A voi mani, inesorabili manimani assassine inzuppate di sangueguidate dall'odio di cervelli
                  impazziti; Mani pronte a far stragidi popoli inermi di bimbi
                  innocenti.Ribellatevi mani agli orrori di
                  razze; Voi dolcissime maniche vi viene d'istintoposarvi su un bimboche cresce ogni giorno nel grembo
                  materno; Mani sincere che raccolgono un
                  fioreper donarlo a una donnatimorosa di amare; Umili mani che chiedon perdonoin un gesto di fede pregando il
                  Signore; Mani leggere che accarezzano il
                  visoa una madre che muore; Mani che vanno in aiutoa un amico lontano,o ad uno sconosciutoche muore di freddo o di fame; Mani, il più bel libroche ci ha donato la vita; Mani di ogni colore unite tra loroche formano un cerchioper creare la Paceed un Mondo migliore. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
Mimmo
                  Laudadio Tu la notte di una promessaIo la luna a rammentarglielaTu l'alba sul delitto di
                  un'illusioneIo l'unico testimoneTu il sole di uno sguardoIo più Icaro che Dedalo ad
                  affrontarloTu il gabbiano di un capriccioIo il mare paziente a nutrirloTu la nube del dubbio se esistereIo il maestrale a respingerlaTu il presagio di non vivermiIo la Cassandra a predirloTu l'oblio del tuo breve piacereIo le vene a condurloTu il fantasma di un incerto
                  presenteIo l'assenza a contornarloTu l'impressionista di un amoreIo quel colore disposto alla
                  contaminazioneTu la prostituta del mio futuroIo l'unico clientecol quale non fare niente. Quando sorridiè come se io mi schiantassi contro
                  gli artiglidell'aquila che ho invocato per
                  rapirtiQuando sorridiè come se io schivassi i dieci
                  pugnaliche la tua verità mi ha lanciato
                  appresso per inchiodarmiQuando sorridiè come se io mi aggrappassi per
                  miracolo alla funesu cui m'azzardo equilibrista per
                  stupirtiQuando sorridiè come se io ammainassi in volto
                  quella tragica ceraquando l'amore veste i panni
                  dell'istrioneQuando sorridi è infernoe già primavera.  TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Stefania
                     Lucchetti Cambiamento  Movimento e creazionea tratti sorprendinon dai treguavuoi la resala sorpresano fermiusi sensazionipensierifastidioso nel tuo generesei perdente o vincentequando arrivil'originecompete insieme alla materiae solo in quel preciso momentol'uomo consapevolediviene cambiamento
cambiamento vivente. 
                  
                  
Corrente
                  d'aria Un battito d'alivola alto in cielo
Fra nubi indicanti la rottaio, corrente d'aria,sostengo la vita.Adorna in ogni stagionenon limitando circondo natura. In viaggioincontro percorsi gioiosimalevoli brutture disperdo.Girandoinutili barriere dileguanoperfino il sottile odio svanisce,rimango soffio,ammirando bellezza totale. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Simona
                     Mancini Opera
                     Segnalata  Parker su di me.Troppo presto, troppo acerbo il mio
                  orecchio perché parli.Intanto come Menade baccheggio a
                  seni scopertiagitando tirsi di memoria nei
                  ricoveri di un blues doloreeco della tua voce sul mio collo
                  come lama di ghigliottina,ultima tortura prima della
                  dipartita.Si susseguono istanti di
                  agonia.Ma io me ne sto con i miei respiri
                  regolari, uno, due, treee
Vorrei addormentare la mia fame fra
                  le tue gambe calde,e poggiare la guancia fanciulla
                  dov'è posto per mesulla pelle nuda.Not blues or
                  cool
Ottone dolceamaro. Sulle scale e
                  sotto le dita.ODIATAMATOTTONE. 
                  
                  
 Un cimitero di presagi dorme la sua
                  fatuità nei miei gesti
                  indolenti,in ogni passo in più
                  strappato all'immobilità del mio
                  sentire.Mi sfioro i seni in silenzio,
                  turgide gote di Maestralenel freddo stupro
                  dell'onda.Raccolgo le suppliche del mio sesso
                  di medusa adamantinanelle cartilagini canute delle mie
                  mani immolando alla mia
                  Vanitàerotismi di
                  cristallo. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Germano
                     Mandrillo Zibaldino
                     lirico  Chi cerca trova. L'hai sentito da
                  sempre.Cerca qui cerca là, l'ho trovato,
                  eccolo qua.Ah! Con il Nulla si trastullaesordì sin dalla culla, era fatta di
                  betulla,s'invaghì d'una fanciulla, ma la
                  morte tutto annulla.Tintinnii di suoni stregatiti accarezzano l'ipotalamo e la
                  Ragionecome una
                  goffa-sinergia-di-pentium-asincroniemette scontrini fiscalicon importi in valute nuove ed
                  incomprensibili,stampati con inchiostro radioattivosu carte policrome e fosforescenti.Sono cumuli di scontrini velenosiper dichiarazioni di redditi
                  effimeri.Le libertà diventano anarchie e le
                  forze armate del pensierodisertano e si trascinanodai bordelli delle illusioni alle sale
                  giochi dei sognifinendo sempre nei bar della
                  disperazione.«Perché mi hai
                  abbandonato?»Il Nulla non esiste e nessuno riesce a
                  capireche diavolo possa essere ciò che non
                  èma Gesù in quel momento l'ha
                  vistoe ha chiesto perdono al Padreper coloro che non sanno quello che
                  fannoma soprattutto per coloro che credono di
                  saperlo.E' comunque primaverae si parla ancora di Botticelli e di
                  Vivaldi,di Poliziano e di Stravinskij.E come sempre: bevi al calice dei
                  fiori,lasci stare argenti e ori, prima o poi tu
                  t'innamorie d'amore senti i cori, non ci sono altri
                  valori,non ci sono altri sapori, solo lei adesso
                  adori,sarai lieto finché muori. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Sabrina
                     Marchetti Opera 10a classificata Frammenti di
                     cielo Freddo.Non il freddo che si gioca sulla
                  nevema qualcosa che ti stende sulla
                  branda.Le pareti che conosco palmo a palmoed un cielo frammentatotra l'acciaio che s'incrocia.A scandire i miei giorninon piùsole e luna che s'inseguonoma fregi sopra a un muro di
                  cemento.I sorrisi
 da una foto appesa a un
                  chiodo,come compagni i miei pensieri,in un nemico tempo che non scorre.Le certezzeche mi rendevano invincibilehanno lasciato il postoal dubbioche mi rende solo un'ombra.Io posso solo stare quied arrivare in fondo a questa penaper ritrovare un'animase c'èo per vedere se realmente l'ho
                  bruciata.E se davvero ioho ferito il mondonon ero forse anche un po' vittimamentre affidavo all'odiol'importanza di una vita?Ed era la mia vita
 TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                  
                  
 
                  
                  
                     Giammarco
                     Marchionne Una sera  Non il caso,Non il destino,Non la fortuna,Ma il mistero che si celaDietro il battito di un cuore. 
                  
                  
 Puro Sguardi si incontranol'uno dentro l'altra:consumo dolce!Respiri fondonotenere melodieprive della fine.Metà regalanoreciprocamenteattimi infiniti. Soffitto tinto dirosa da emozioni. 
                  
                  
 Illusi Siamo stati illusi.Siamo stati stupidi.Credere alle favole
 Pregiudizio o tenerezza:fino ad affidarcial nessuno mai compreso.Illusione di un dolce domani,rosso, azzurro, giallo,colorato dagli instabili pensieridi certe instabili età. Abbiamo amatoquello che ci è piaciuto
                  amare.Abbiamo vissutorampicanti all'infinito.Illusi siamo statiad affidare la speranzaalla sola speranza. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  
                  
                  
                     Fiorella
                     Marcuzzi La luce  Quando un bambino nascedue braccia si tendonoe lo cingono,in quel momentoil suo destino si compie.Due calde bracciacon il loro bagagliodi emozioni.Voglia Iddio che quelle bracciaabbiano sempre avuto qualcunoad ascoltare il pianto,mitigare le pene,capire le paure,esaltare le gioie,parlare dell'Amore.Voglia Iddio che quel bambinosi rallegri ogni giornodel sorgere del sole,si inebridel profumo delle viole,si lasci cullaredal rumore del mare.Voglio Iddio che un giornole sue braccia tremino di gioianello stringere dolcementeuna vita nuova. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Susi
                     Martin Il corvo
                     bianco  Speranza o utopia? Fantasia o
                  realtà?Una certezza ho fatto mia: no alle prigioni
                  di viltà. In questa cella di ingiurie e
                  velleità, vivo una storia che non è
                  la mia.Falsa retorica, insana realtà, non
                  è la mia favola, fuggo via. Quel che serve l'ho qui con me, polvere di
                  stelle e una giostra alata,troppi alibi quei se, sarò io
                  l'improbabile fata. Restare sarebbe sparire, chi sa andar via
                  rimane,difficile per voi capire, che stelle e
                  nuvole sono il mio pane. Brucia nel cuore un grande timore,
                  svegliarmi un giorno e trovarmi incolore,ma la speranza non è mai svanita, in
                  fondo è uno specchio questa mia
                  vita: lei mi sorride se io le sorrido e mi
                  dà lacrime se mi rassegno,perciò a quel tedio e a quel vivere
                  infido, punterò contro con forza il mio
                  pugno. Con coraggio incollerò mille schegge
                  di emozionie dipingerò quel grigio di
                  strabilianti invenzioni,mi spoglierò dei massi che finora mi
                  han vestitoe che ali e cuore han castrato e
                  appesantito. Prigioniera in questo corpo all'improvviso
                  l'anima esplode,non so chi né che sarò, sento
                  solo che devo osare.Amerò finché fa male,
                  finché l'energia corrode,correrò finché avrò
                  fiato, finché avrà benzina il
                  cuore. È tempo di scendere da quella
                  nuvolache ha dato magia al mio animo
                  stanco,son io l'eccezione che non conferma la
                  regola,io, il fiabesco corvo bianco. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Angela
                     Mauro Marzo  Marzo si è portato via mio
                  padre!Voglio vivere ancoracalpestando la sua terra,guardare il cielo:me lo ha insegnato lui!Voglio vedere i suoi stivali
                  infangatiritornare a una passeggiata nei
                  boschiriavere le sue mani grandi e fortiaffusolate come rami degli alberiVoglio temere il suo sguardola sua rabbia impotenteper la mia inquieta adolescenza.Correre incontro al suo sorrisoregalargli abbracci mai ricevuti Lui ora è silenzioquesto cielo è silenzio.A me rimangono i suoi discorsil'entusiasmo, i vuoti da riempirerimane il suo amore per la vitagli ultimi atroci mesi per stringerla a
                  séRicordo i suoi sguardi di marzoancora sorrisipresagi di mortela mia impotenzail dolore atrocenon voglio dimenticareVoglio inciampare in ogni istantenelle gioie che mi ha donatoVoglio guardarlonegli occhi di mio figlio.Cosa posso offrirglise non quello che mio padreha rappresentato per me? TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Mara
                     Solange Morales Cantico di
                     Pace  La vita d'artista è
                  libertà!La vita di donna è
                  libertà!La vita di madre è
                  libertà! Dove sono gli uomini?Dov'è la crusca
                  dell'intelligenza?Dov'è l'artista che si nasconde
                  in me
con i pantaloni da soldatoed un fazzoletto bianco?Soffoco un No,perché sono stancadelle Guerre.Il mio è un cantico di pace.Dove siamo tutti noisenza di te, Dio?Abbandonati a Sarajevoalle Malvinas
ed io prego
 ancora
perché la terra non tremi
                  più,in questa preghiera urloin silenzio.Dove sei, Dio? In quale uomo,
                  donna,santa, ti nascondi?Io dispero nel grido
di uomini, donne, bambini, vecchie porto una stampella nella :mentee Tu sei là, impavido davanti al
                  dolore
alla disperazione;porto le candele negli occhie continuo a pregare in silenzioÈ tutto ORROREanche il poemacosì come la violenza e la
                  povertà. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Maria
                     Mosca I fiori
                     rosa  Mi regalasti un bulboappena dissotterrato.Lo conservai e poi,a tempo giusto,gli cercai dimorae la trovai.Attesi e a fine estatepalpitò la terranel piccolo giardino:uno steloforte e carnosomostrò i suoi fiori rosaal cielo.Tornò ancora l'estatee ancora mille fiori rosasugli steliansiosamente attesi.Tu non tornasti,ti piacque la dimoradel bulbo dei fiori rosache a fine estate,nel piccolo giardino,profumano di te. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Giulio
                     Mudu Non
                     cancella  Il tempo non cancellaogni dolore,e la vita è breveper dimenticare,ha solo la duratadi un bel fioree si disfioraappena si fa bella;(io porto le radicidentro medi questo bene grandecome il mare,profonde nel mio cuorecome amaro Oleandronella rena,e mi pulsanel sangue delle vene)ma fugge sempre,e mai si fermaa farti riposare,e si fa più neraogni nube trascorsanel pensiero,si fa più caraogni cosa perduta,disseccatadal vento della sera. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Antonietta
                     Panarello Ciberscopia  Onde virtualisbattono controi pensieri.Molle e circuiti elettricisi sconquassanolungo le traiettoriedisegnate dalle sensazioni.Corpi di acciaiosi muovono nutritisolo di intelligenza.Ci abbandoniamosu un prato di filo spinato.Il dolore non ci intacca. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Consapevolezza  Le stupide vanificazionicolpiscono l'anima.Scosse infuocatelambisconole pareti.Attimi trasformanol'esistenza.Ostinata corsaverso il senso. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Cristina
                     Petrelli Vivo Vivo appassionatamente ogniattimo della mia esistenza.Vivo al massimo,vivo al limite,travolta da forti emozioniche mi trascinano aiconfini: delicato fiore inbalia del vento.Decidere: continuare alottare per una vita chetutto sommato non miappartiene, come un inermesoldato che conduce laguerra ormai per inerziaacquisita da millestermini; oppure abbandonarmiesanime sul campo dibattaglia come gli eternieroi di storicherivoluzioni.Decidere: vivere o morire!La vita già la conosco. 
                  
                  
 
                  
                  
                     Correnti
                     chimiche  Se qualcosa ti trasporta e ti fa star
                  bene,lasciati guidare,vola con lei sulle vette più
                  alte.Vibrazioni, scariche di adrenalina ti
                  iniettanofuoco nelle vene energizzando spasmodiche
                  lamente, ma attento a non
                  precipitare,certi voli fanno male.Non assuefarti a queste sensazioni,sono solo pie illusioni di beatitudine
                  temporaneache finiranno il tuo corpo e annienteranno
                  la tuamente fino a spazzarti via del
                  tutto,nel momento in cui ti renderai conto
                  chevuoi esserci. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Daniele
                     Perra Opera 5a classificata 
                     
                     
                        Sei terra ferma e
                        lontana  Sei terra ferma e lontanascossa dal vento appena, ruvidazolla, erba selvaticamaestosa escrescenza..sei terra d'umana sembianzaimmensa giunonica e castarimirata a distanza da chi, come
                  me,intorno ti cammina,segue la tua traccia parallelafissa a te occhi ammirati..terra irraggiungibile..per volare sulla tua superficie..quasi a sfiorarti prossimaquasi pronta a sapere di te
                  l'inconoscibilepiccola terra d'inestimabili
                  attrattive..piccola umana terra..e prati e montagne e fiumi candiditu offri a mani a bocchea languidi pensieriper subito ritrartilasciando desideri amari e non
                  sopiti..solo sguardi di te concedisolo pindariche fantasie..irraggiungibile e umana terra..donna. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Paola
                     Veronica Piattino Sono il tuo
                     maestro  Sono il tuo maestro ho il mantello della tua
                  mente, ho il controllo dei tuoi piedi.Sono il tuo maestro ho il cappello delle tue
                  idee, ho il fazzoletto dei tuoi rimpianti.Sono il tuo maestro ho il lenzuolo dei tuoi
                  sogni, ho l'ombrello delle tue lacrime.Sono il tuo maestro ho la penna delle tue
                  parole, ho la spada del tuo orgoglio.Sono il tuo maestro ho il tempo della tua
                  nascita, ho il violino del tuo cuore.Sono il tuo maestro ho l'armadio dei tuoi
                  ricordi, ho il negativo della tua
                  bellezza.Sono il tuo maestro ho il fumo delle tue
                  illusioni, ho la brace della tua passione.Sono il tuo maestro ho il foglio del tuo
                  credo, ho il lasciapassare della tua
                  voglia.Sono il tuo maestro ho il bicchiere delle
                  tue labbra, ho il cestino delle tue
                  vanità.Sono il tuo maestro ho la forchetta della
                  tua lingua, ho il sale della tua energia.Sono il tuo maestro ho la falce del tuo
                  pianto, ho il pettine delle tue bugie.Sono il tuo maestro ho il salvadanaio dei
                  tuoi segreti, ho il maglione della tua
                  serenità.Sono il tuo maestro ho il termometro del tuo
                  entusiasmo, ho il quadrifoglio delle tue
                  mete.Sono il tuo maestro ho il pugno della tua
                  ribellione, ho il mare delle tue emozioni.Sono il tuo maestro ho la lampadina della
                  tua ragione, ho la sciarpa della tua
                  vergogna.Sono il tuo maestro ho il portone delle tue
                  fughe, ho la casa dei tuoi svaghi.Sono il tuo maestro ho l'orologio delle tue
                  grida, ho le stelle dei tuoi occhi.Sono il tuo maestroe comunque tu mi voglia chiamare,vita o morte,Sono il tuo maestro. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Francesco
                     Porcino È poesia?
                     L'amore  L'amore: una donna, una famiglia bene assortitacon i suoi vari componentipreoccupati gli uni per gli altririunirsi per pranzo e cena tuttie parlare, parlare,dire ciò che ognuno ha nel proprio
                  cuoresvuotarsi se c'è del
                  malumore.Alleggerire la propria coscienzae rimanere ognuno nel proprio limpido
                  amore per gli altri.L'amore è poesia. 
                  
                  
 Il mare L'imperituro flusso e riflusso del
                  marecon le sue onde, che battono perennemente il temposcandite, da una puntualità
                  perfettache solo la natura ci può
                  dare.Il mare.Con le sue onde, batte perennementee scandisce il tempodella vita. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Luigi
                     Rezzoagli Opera 7a classificata 
                     
                     
                        Urlo  Nei plumbei massi mariniIntravidi la tempesta.Calpestavo un mondo oscuro,Viscido, ma senza colpe.Pensavo ad un vortice che potesse ingoiare
                  tutto. Vedevo ed ero attento. La terra prese il posto del mio
                  cuoreE fu l'amore.E le acque s'innalzarono sempre di
                  più,Così come il rancoreChe ormai incalzava alle porte della mia
                  anima. Mi vidi ossa, mi vidi pietre. Avrei voluto sfidare la natura,Ma ero solo un nulla.Ed allora gridare!Non mi rimase altro che
                  gridare
E lo feci, allora come adesso, dentro
                  me. Lacrima mia,Tu che bagni i miei occhi ormai spenti ed
                  assopiti,Sfiorami il corpo, bagna le mie
                  ferite,Rendimi urlo
 TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Maria
                     Chiara Rinaldi Ubriacarsi di
                     canzoni  E adesso mentre mi ubriaco di canzoni, penso
                  che non c'è mai stato nessuno che me n'abbia
                  dedicata neppure una, che una rosa non l'ho mai
                  ricevuta ed il suo profumo si è perso in
                  chissà quale sogno.Carezze? Non ne ricordo! Forse qualcuna ma
                  così fuggevole che quasi non me ne sono
                  accorta, dispersa tra le lacrime e la polvere come
                  quel pensiero che volò via!Tu forse mi chiederai: «Ti sei
                  già arresa?» No! Non l'ho fatto! Ma a
                  volte, sai amico mio, i sogni mi sfuggono dalle
                  dita! Continuo ad immaginare una vita tutta mia e
                  poi
 e poi quella che vorrei la lascio vivere
                  agli altri
 Cammino tra la gente, sento il mio
                  silenzio che si perde e si confonde tra le voci e
                  tra gli sguardi di questa città che ormai
                  non ascolta quasi più niente e soffoca ogni
                  sentimento ma
 ma, ancora non so arrendermi e
                  mi ritrovo di nuovo qui ad ubriacarmi di canzoni
                  chiedendomi: «Chi mai capirà questa
                  vita mia, chi la dipingerà?». TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Amelia
                     Risi Favola Ti sei mai chiesto, dove portano quelle
                  strade, grandi piccole,che ti regalano sorrisi e lacrime, strade
                  infinite maestre della vita,che grammo dopo grammo portano via i giorni
                  tuoi.Cosa ti è rimasto per le mani, niente
                  può consolarti ormai.Non startene lì solo, non darti per
                  vinto mai, il cammino è ancora
                  lungo,di speranza c'è né tanta, il
                  coraggio non ha limiti.Apri la porta alla realtà, scoprirai
                  poi che non è così cruda,come raccontano i giornali.Negli occhi della gente leggerai la gran
                  voglia di lottare,per combattere la morte.Coraggio allora unisciti a loro,c'è ancora una canzone da inventare,
                  tanto amore da scoprire, ideali da non perdere.Strade infinite, grandi piccole, intrecciate
                  fra loro,come lo siamo noi in un solo
                  abbraccio.Rimarremo uniti con la speranza che i nostri
                  figli rendano questa favola,più vera della nostra. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Cristina
                     Roattino Vieni  Vieni dove la notte si ferma, dove di giorno
                  è un inferno;vieni quaggiù dove regna il dolore ed
                  insegna a questomondo malato, l'amore;scavalca quel muro di silenzio, tu che puoi
                  risvegliai valori, donaci la gioia di non restare
                  più soli;tu che non ti sei mai arreso;tu, che dalla tua vita conosci la
                  sconfitta;tu, che ti sei più volte
                  rialzato;tu, che forse un giorno hai
                  peccato;tu, che ti sei rialzato in sordina;tu, che rappresenti il sogno di
                  allora;vieni, stringi forte le mani, deboli di
                  stanchezza e tormento;vieni a regalarci un sogno ormai lontano,
                  che ognigiorno che passa, temiamo non avere
                  più;infondici la gioia di un sorriso di
                  più oppurela speranza, per continuare a vivere,
                  respirare, a lottarea dispetto di tutti, nonostante tutto, ti
                  aspettiamo Gesù. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Gianfranco
                     Rossodivita Vita
                     rubata  La morte arrivò da pareti scoscese,
                  ti sfigurò il volto,flagellò le tue giovani carni,
                  lasciando il tuo sguardo,sorpreso.La sua mano corrotta, prima di rosso e poi
                  di biancoti vestì, lasciandoti macchia scura
                  sul grigio asfalto,che la pioggia pulirà.Grigio e opprimente, come questo cielo cupo
                  eirrespirabile di Maggio, ultimo grado del
                  tuo brevevissuto, che nel tempo si
                  dissolverà.Tu, vittima dell'onorata, sdisonorata
                  famiglia, piagache segna con sfregio la tua umile
                  terra.Vergogna della brava e onesta gente, che a
                  morsistrappa via questa amara terra. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Francesca
                     Scarrica De Santi Opera 2a classificata Vitamortevita  Ad una terra bagnata dalle acque
                  viveche rigano gli occhi di tutte le
                  terree che fluiscono con andamento di
                  maree spinte di tempesta nei cammini
                  sotterraneidarò il mio corpo, nel giorno di
                  silenzioin cui la morte, con il suo passo
                  ignaro,verrà, vuota come una pelle di
                  serpente,muta come una nave andata,grigia come l'odore del mercurio,nel giorno fra gli sterpiin cui il sole sarà nero e
                  freddosopra le città ed i pianeti,proprio come i miei occhi ed il mio
                  sangue,e le stelle non avranno più parole
                  mortaliné le tue carezze vibrazioni che mi
                  curinodalle febbri dei giorni e delle
                  cose.Voglio che il mondo si riprenda le mie
                  manicon la pazienza della terra e degli
                  alberie che abbracci il mio seno come un
                  bambino,che come cibo dolce si tenga stretto il mio
                  cuoreaffondato sotto il miele dei fiori,che sotterri la sua forza di vita nelle mie
                  visceree plasmi le mie cosce alla foggia di due
                  lunghe palme.Voglio vagare nei fiumi come un pesce senza
                  metae accostarmi alle radici dei boschicol mio respiro di vita, come fa un dio del
                  bene,entrare nell'anima stracciata di una rosa
                  mortaed in quella dei vulcani dove la terra
                  rinascee si trasforma in sapori e dolori,in odori di madre e latte eterno.Sarò vento sulle cime
                  dell'Asia,pioggia nei porti d'America,sabbia che fruscia nelle rocce
                  dell'Africa,sarò la terra sotto i piedi del
                  futuroin una terra bagnata di acque vive. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     David
                     Sardiello Tu per
                     noi  Tu per noisei stato una luceche ha portatosperanza efelicità,sei stato un raggio di soleche ci ha riscaldatoil cuoresei stato una stellache tutti dovremmo seguire. Ora ci lascicon un dolorenel cuore,come una cittàdistrutta,come una fiammache ormaisi è spenta,e per menon rimani altroche un'ispirazioneche mi tormenteràa vita. Ora sei diventato aria,che entrerànei nostri polmonie ci daràla forza di continuarea vivere.Addio Renato (19/09/68-22/03/98) Dedicata al mio amico TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
                     Sandra
                     Spezzano Non
                     dimenticare  Tu, che sei stato il mio rifugio. / Tu, che
                  hai sempre contato tutto.Tu, che hai lottato per non farmi piangere
                  mai.Ci sono giorni in cui / ti ritrovo
                  più stanco del solito.Ci sono attimi in cui / la nebbia mi chiude
                  gli occhi.Quando capisco che gli anni
                  passano.Quando piano piano ti nascondi su quella
                  seggiola.Non dimenticare, per me sei ancora il mio
                  principe azzurro,forte e coraggioso di un tempo.Non dimenticare quelle giornate di
                  sole.Le tue parole arrivavano al vento, / e poi,
                  su su, nel cielo!!!Nelle mie paure c'era nascosta / ancora
                  quella voglia di ridere e lottare.Ma poi, giù giù, sul fondo del
                  mare!!!Non dimenticare quando tu mi venivi a
                  salvare.Ci sono giorni in cuipenso al momento che verrà,quello brutto, l'attimo, dove poi, tutto
                  finirà.Non dimenticare, per me sei l'ancora e la
                  saggezza; la sicurezza,che sta al centro dei miei
                  problemi.Ci sono attimi in cuila nebbia mi chiude gli occhi.Non dimenticare, io da bambina ti
                  chiamavo.Non dimenticare, io da grande
                  continuerò a farlo.Ci sono pensieri
 / Ci sono
                  parole
Ci sono sentimenti veri
L'ho imparato restandoti accanto.Ci sono momenti
 / Ci sono
                  anni
Ci sono i nostri segreti
 / Io e te che
                  siamo amici veri!!!Ho cercato tante parole, ma forse non ho
                  detto tutto.Ho cercato tante parole, ma forse volevo
                  solo dire:«Papà mio tieni duro, il tempo
                  passa,ma per me tu sei ancora
                  tutto».Non nasconderti su quella seggiola.Resta per me quell'ancora, quella saggezza,
                  quella sicurezza.Tu, che sei il mio rifugio.Non dimenticare, le giornate di sole, le mie
                  parole.Non dimenticare, le mie paure, le mie
                  risate.Non dimenticare, io da bambina ti
                  chiamavo.Non dimenticare, io da grande
                  continuerò a farlo.Non dimenticare il mio nome.Io resterò qui, aggrappata al tuo
                  cuore!!! TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 Maurizio
                  Tiberi Libertà,figlia del vento.Abiti nella mentedella gente.Vivi nel cuoredi ogni colore.Niente ti può fermare,neanche la morteti riesce a spaventare.Libertà,cammini ogni giornoper le strade di questa
                  umanità.Sarchiando la terra,deponendovi un chicco,che domani crescerà.Indifeso.ma che niente e nessunoriuscirà a piegare.Diventerai una splendida pianta,§e i tuoi semi incomincerannoa volare.Nel vento, ritornerai a cantare. 
                  
                  
 Cuore di falco,per volare altoe vedere l'albadanzar di luce.Cuore di falco,spirito liberoessenza rara.Donami una piumaper ogni tua muta,così che possaesser più forte,di ogni feritache riceveròda questa vita. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Anna
                     Lilia Valente Eremita tu sei
                     l'uomo  Lunghi silenziazzurri pascoli di temposcorrono lentifra dita impalpabilidell'eremita che sovranonel tempo senza tempoarbitra annisoppesa istanti.Sovrasta nell'arco del firmamentofra campi di lune solitarieazzurri pascoli di cieloimmensi, sperdutiin muti cori di astri nascentie barbagli tremulidi stelle cadenti.Fra spire di ellissieremita il tuo regnosoppesi il tempoe scorre lentofra dita invisibiliintessi trama arcanala storia dell'uomolabirinto di nomi senza volto.Vivi muori rivivi rimuorinelle orbite lentedell'impulso del cuoread ogni sensazionead ogni emozione.Ma sempre rinascie mai t'addormenti;vivi! Eremita tu sei l'uomo. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Liliana
                     Valentini Bambini  Verrà per voi anche il
                  dolore,piccole tenere e calde formeancora tondeggianti.Per strada molta vostra innocenzasi perderà. Verrà vita
                  nuova.Verranno le gioie, diverse.Se nella tempesta, unadelle parole che vi piovonoaddosso, vi farà risorgere,non avremo sbagliato in tutto. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
                  
                  
                     Adriana
                     Valletta Volo  La mia animatra le tue «ciglia»
                  assorte, il tuo spiritotra il mio sguardo intenso ed un battito d'ali di vitaa rimirar la vita Tu, «il tuo eterno»ed io con te ad afferrarel'immagine più bella: quella riflessanegli occhi di chi ama! 
                  
                  
 
                  
                  
                     Ragazzo  Il sole è caduto nel fango della
                  via,
là
 tra i tuoi sogni
                  infrantidove riccioli, buchi, speranze e
                  delusionisi sono fusi per innalzarsi al
                  cielo! Ed io con te
 col tuo cuore ragazzo a soffrire perché il sole ritorni in
                  altoa rischiarare la notte della vita,a sciogliere il muro di fango e
                  vergognache noi adulti abbiamo eretto sul tuo
                  cuore. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  
                  
                  
                     Andrea
                     Violi Opera Segnalata L'ultimo
                     uomo  Con occhi di pece,su sentieri sterrati,lancia in resta ecuore allo sbando,si getteràsui leoni azzurridella sera tropicale.Li ucciderà,li sbranerà,rivoli di sanguesul suo cappottosenza maniche.Si guarderà attornocircospetto e sarcasticocon le pianticelleai piedi di velluto e spine.Si tufferàcon inattesa fogatra le foglie secchedi una galleriadi ferro e acciaio.Sopravviverà. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
  
                  
                  
                     Antonella
                     Zucca Ero
                     un'ombra  Ero un'ombrache ti seguivaanche quando non c'eriscivolava pianonell'oceano della tua mentein cerca di una luce. Sì, ero la tua ombrain cerca di una lucepersa nel buio più profondoma ero sempre la tua ombra. Guardavo la mia immagineriflessa nello specchioma ritrovavo il tuo visoil tuo sorrisoed ero sempre la tua ombra. La tua voce rimbombavanella mia testaquando stavo in un angolodella mia solitudine infinitaed ero lì accanto a teed ero sempre la tua ombra. Ora sto quiin un angolo della mia stanzavicino alla mia ombrache mi seguesenza lasciarmi mai. Il tuo visoil tuo sorrisola tua voce che rimbombaora e solola tua ombra. TORNA ALLA HOME
                  PAGE 
                  
                  
 
               
            
 |