- Isabella Affinito, Davide
Anchisi, Claretta
Angiargiu, Roberto angiulo, Barbara
Antonelli, Vittorio Arrigoni, Masimiliano Badiali,
Mariù Baso,
Maria Luisa Beck-Peccoz
Spanò, Manuela Bellelli, Marco
Betti, Oreste Bovincini, Luca Bosco, Sergio
Botta, Maria
Stella Brancatisano, Fabrizio Brascugli,
Antonio Capriotti, Serse Cardellini, Angelo Carrieri,
Dario Castiglioni, Rosalia Colella, Gianni colombo,
Marzia
Corneglio, Giuliano
Corsi, Marzia Cottarelli, Stefania Crema,
Mario D'Acunto, Mercurio
D'Aloia, Maria Teresa D'Attilio, Papik Dal
Degan, Alessandro De Fusco, Silvestro De Simone,
Roberta Degl'Innocenti, Marcello Di Bartolomeo,
Cipressi Di Felice, Felice Di Giacomo, Nicoletta
di Gironimo, Adriana
Di Martino, Rachele Di Noi, Massimo Di
Tecco, Vincenzo Elefante, Annamaria Emanuele, Tonina
Facciani, Grazia Fassio Surace, Annamaria Ferramosca,
Giancarlo Frainer, Buno
Frazza, Yara Fronzoni, Silvano Fumero,
Giovanna Gelmi, Francesca Germanetti, Nando
Giangregorio, Franco
Gilardetti, Gabriella Graziosi, Paolo
Graziosi, Maria La Volpe, Gianmario
Lazzaroni, Gianni
Lerda, Mary
Mastoracou, S. M., Ferdinando Menconi,
Maria Mosca, Carlo Onnis, Rino Passigato, Maria Rosa
Pedinotti, Liliana
Picchianti, Filippo Giuseppe Pitrella,
Pasquale
Primerano, Tiziana
Pucci, Daniela Raimondi, Guido
Rampone, Dario Ravasi, Margherita Rimi,
Annunziata romeo, Fabia Rosana, Massimo Santinello,
Monique Sartor,
Adriano Scandalitta, Raffaele Sciacoviello, Roberto
Silleresi, Massimo Smith, Vito Sorrenti, Snjeska
Soucek, Irene Sparagna, Filippo
Stefanini, Margherita
Laviano, Gianna Todini, Piero Trapani,
Marina Urrego, Liliana
Valentini, Simona Vassetti, Moreno
Veronese, Giovanni Zappalà.
-
-
Claretta
Angiargiu
- Sulla tua
bocca
-
- Tu l'hai vista
- volare lieve tra
- candidi petali,
- profumati tigli,
- rose porporine,
- accarezzando
- il verde vello
- ai prati e stanca
- posarsi su uno
- stelo la farfalla.
- Per la breve
- vita, di fiore
- in fiore, come
- un altro fiore.
- Tu l'hai vista
- la mia vita
- smaniando
- di sera in sera
- volare come
- due petali di
- farfalla, cercare
- la tua bocca
- per divenire una
- sola corolla.
-
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
Mariù
Baso
-
- Luce e
preghiera
-
- La mia solitudine
- non è muta,
- ho urlato,
- il cielo mi ha udito
- ed è diventato muto.
- Ha zittito il passero,
- le foglie, il vento,
- si è velato di grigio
- e per me ha pianto.
- Ho raccolto le sue lacrime
- sul mio arido viso,
- alto lo sguardo
- a bucar le nuvole,
- a cercar la luce.
- Risponde un cinguettio,
- bisbigliano le foglie,
- sussurra il vento,
- singhiozza la mia preghiera.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
- Maria
Luisa Beck-Peccoz Spanò
-
- Notte di
giugno
-
- Può darsi
- che improvvisamente
- in una notte di giugno
- vicino al mare,
- impariamo insieme
- ad acchiappare le stelle.
- Può darsi
- che un giorno perfetto
- bianco di gelsomini
- e giallo di sole,
- stia in attesa
- di noi,
- conservato
- in qualche piega
- del tempo.
- Può darsi
- che un'oasi profumata
- staccata dal passato
- e dal futuro
- ci accolga benevolmente
- in una notte di giugno
- vicino al mare.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
- Sergio
Botta
- Picchieri
svizzeri
-
- Franando di fronte alla corrosiva evidenza dei
fatti.
- Un quadrato compatto di picchieri
svizzeri,
- elemento di estrema coesione
- avanza preceduto da un fuoco di
balestra.
- Compatto, serrato,
- un solo obiettivo.
- Alimento di estrema coesione,
- in visibile dissoluzione
- calpesta i propri feriti e procede.
- Senza difese diritto alla meta.
- Libero se ne avessi il tempo
- di frenare lo sgretolarsi di vecchie
integrità.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Maria
Stella Brancatisano
- Infanzia
-
- Stagione del cuore
- tacchi a spillo
- fatti con rocchetti,
- bambole, campanaro, corda, salti,
- stupore...
- occhi incantati, che vanno
- verso il futuro:
- ignoto, sognato e temuto.
- Ansia del vivere,
- paura,
- come sarà il domani?
- poi... oggi diventa
- ieri
- il domani oggi e
- il futuro
- si delinea, incerto,
- a volte crudele, altre
- attimo di felicità e
- di rivelazione,
- e si snoda così,
- il gioco e il mistero
- della vita
- e la sua essenza!
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Marzia
Corneglio
- Vuoti
-
- Ho cucito di te
- finezza e spessore
- in trame di luce
- ma i colori confondono
- i punti mancanti:
- ancora impercettibili
- mentre tiri i fili
- e strappi via
- (per chi sceglie
- qualcuno se ne andrà)
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Giuliano
Corsi
- Opera 10a classificata Sezione
Poesia
-
- Che importa
-
- Che tu venga dal cielo, o,
- dall'inferno, che importa.
- Due vecchi mastelli
- e qualche gaio ciuffo di narcisi.
- Una tavolozza di mille colori
- apre la bella stagione.
- E il sole, che decora,
- il piccolo cuore inerme
- di nostalgia si è chiuso
- nella sua atmosfera.
- Quando i protagonisti,
- non vogliono, non credono,
- non assimilano, certe certezze,
- giunge impervia la notte.
- Tutta un'altra storia
- si è pian piano nascosta
- sotto le ceneri.
- Sulle ali del vento freddo e secco,
- lungo la scogliera rarefatta,
- ad adiacenti pascoli verdissani,
- un sogno si è infranto.
- Un dolce ritorno al passato,
- sterpato e non realizzato.
- Come in un grande dipinto,
- colori che s'intrecciano,
- si accavallano,
- si confondono,
- si perseguitano odiosamente,
- sulla realtà di un futuro.
- Che tu venga dal cielo, o dall'inferno, che
importa.
- Sono, sarò, non fui per mio
volere.
- Ti attendo a braccia aperte.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Mercurio
D'Aloia
- Vorrei
-
- Vorrei conoscere il tuo domani
- per riempirlo di sorrisi.
-
- Vorrei entrare nei tuoi sogni
- per proteggerli da ogni ombra di
tristezza.
-
- Vorrei intuire i tuoi desideri
- perché abbiano il sapore della
realtà.
-
- Vorrei immaginare le tue fantasie
- per farti volare più in alto di
esse.
-
- Vorrei saper ancora amare te
- che amare me più non sai.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Nicoletta
di Gironimo
- A Marguerite
Yourcenar
-
- Nel fondo dei miei occhi
- la tua immagine di luce profonda,
- lontana, da oltre Oceano,
- sulle onde di un eterno presente.
- Nell'aura di serena e appassionata
- classicità scende in me la tua
voce
- di arcani segreti rivelatrice.
- Il rapido balenante tuo sguardo
- denso di terrestri umori
- e di divine altezze mi folgora.
- Dove la sabbia è calcolo
infinito
- antecedente i numeri,
- dove la silenziosa neve
- sulla neve s'avvolge,
- nell'abisso prima delle foreste,
- enorme materia ai confini
- dell'eterno tu scompari.
- Io granello
- di finissima sabbia impalpabile,
- nell'universo della tua
infinità
- poetica di pensieri e
- di verità generatrice,
- eterea guida nello spazio
- e nel tempo di un infinitamente
- grande vivo.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Adriana
Di Martino
- "Il
Paradiso"
-
- Ecco, un ruscello! Piccolo un po';
- nel suo letto, solo ospitò
- ...un grazioso esserino chiamato:
girino.
-
- Gira e rigira tra le sue anse,
- cercava la mamma, il papà,
ma...
- solo il correr del ruscello, risposta gli
dà.
-
- Pure, sembra arrestarsi il rio, che
- paragona quel girino al suo fio:
- Tese braccia, proprio, visto mai han?
-
- S'associan il vento, la nuvola;
- il cielo stesso, le stelle:
- gli fan compagnia, con la gaia loro
armonia.
-
- S'affeziona il rio...
- Placa, culla;
- amor di genitore esterna a quel girino
che
-
- ranocchietto divenuto è di già
e,
- affatto, non riconoscenza, poi, ha.
- D'un tratto, infatti, con un salto, di
colpo
-
- s'allontanò ed il ruscelletto
solo,
- soletto, lasciò. ...Poveretto!
- Si ritrovò, dunque, a
mormorare:
-
- come il lago, il fiume, il mare,
- a mostrare, elegantemente, che,
- ...da Lui, vien fuori e dipende il
meare.
-
- Intanto, si portò il
ranocchietto
- in altro luogo:
- baciato dal sole; riprendeva l'umore,
-
- a tuffarsi in quest'altro rio
- dov'era il fiore,
- l'erba, il brio: una dolce, bella
ranocchietta
-
- che gli offriva il suo sorriso.
- Saltavano, assieme gracchiavano.
Sapeva
- il Cosmo oramai amare, abbracciare: ...«il
Paradiso".
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Bruno
Frazza
- Solitario nel nostro
nido
-
- Affacciandomi alla finestrella,
stamattina,
- la rugiada ancor i fiori accarezzava,
- il sole all'orizzonte,
- ancora sonnecchiava.
- La solita maledetta sigaretta,
- fra le labbra,
- cercavo di leggere, in quei cerchi,
affascinanti,
- che pian piano nell'aria si perdevan,
- quello che il destin, mi riservava.
- Quando sul rovo a me vicino,
- un passerotto si posava,
- tutto infreddolito,
- ma cinguettava, cinguettava,
- ho chiesto, allora alle ali del vento:
- «Dimmi amico mio compagno,
- perché ha lasciato il nido,
- i suoi passerotti, abbandonando,
- per venir a me trovare?
- Io non lo capisco!»
- «Un messaggio ti vuol portare,
- forse un richiamo non lo so,
- ma non mi disturbare,
- già te lo dissi a tempo,
- che con te più non vorrei
parlare,
- tu mi poni domande, a cui,
- io non posso, non voglio rispondere,
- sono il vento sono come un postino,
- le poesie del cuore, le poesie della
mente,
- i romanzi degli scrittori, le favole, le
canzoni,
- devo solo consegnare.
- Solo questo mi è stato dato da
fare!»
- «No amico mio tu sei il vento,
- non ti è consentito di mentire,
- ma... forse l'ho capito senza il tuo
aiuto,
- forse il passerotto non cinguettava,
- ma un addio mi portava!»
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Franco
Gilardetti
- A Leo Pacini
-
- Al Porto un nuovo amico ho conosciuto
- si chiama Leo Pacini detto il gatto
- ed è un tipo simpatico, un po'
matto,
- che da tutto il paese è
benvoluto.
-
- Con un modo di fare molto arguto
- va per le case, assaggia qualche
piatto;
- talvolta si dichiara soddisfatto,
- talaltra dice che non gli è
piaciuto.
-
- Ed andando così, di porta in
porta,
- di amici si è creato un
patrimonio
- perché possiede questa grande
dote:
-
- sempre operando da persona accorta
- ha fatto unir più gente in
matrimonio
- di quanta ne ha sposata un sacerdote.
-
-
-
- A Laura e
Giuseppe
-
- Cari amici che a Croci vi sposate,
- credo che abbiate scelto il luogo
adatto;
- anch'io da queste zone sono attratto,
- nei miei versi più volte le ho
cantate.
-
- E sono pienamente soddisfatto
- che vicini di casa mi tornate
- perché da noi ci son coppie
affiatate
- come ha già dimostrato ogni
contatto.
-
- E in questa chiesa piena d'armonia,
- per quel sì che vi ha uniti per la
vita
- vi porgono gli auguri in poesia
-
- il vostro amico Franco, con Liliana:
- la gioia di quest'oggi sia infinita
- anche nell'esistenza quotidiana.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
- Margherita
Laviano
- ...babbo mio
-
- Suona il telefono
- sentimento di dolore t'avvolge e gridi
- son grida nel vuoto
- andar si deve
- t'en vai
- parte di te s'en ita in quel suono.
- Strada, sì, c'è da fare
- quanta ne occorre?
- Tanta altra ne vorresti
- ancora
ancora un po' e ritardar
l'arrivo
- non giunger dove si deve
- e s'arriva.
- Vedi... non credi.
- Perché mondo non s'arresta col cuore che
s'è fermato?
- C'è il sole all'indomani, perché
il sole se non è chiamato?
-
- Pettirosso è tornato tra le viti
dell'orto
- gira stanco tra foglie rimaste
- cerca... non trova
- in vigna più non accoglie l'omero
amico
- con cenno di morte è andato
via.
- Il caro lume degli occhi miei paterni è
spento
- vola altrove ora o pettirosso!
- Tra i sentieri di zolla amata
- del tanto caro natio paese
- passava suo tempo, lo sai, tra cur di
potatura
- volavi e lì vicino stavi
- quasi d'intesa intendavate lavor.
- Segnate eran l'ore dall'opra quieta e
ricercata
- ritmo usual d'azioni sempre uguali
- oggi più le mani amate non son mosse tra
foglie
- nell'orto più cura v'è
riposta
- cerca altrove altro amico o
pettirosso!
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Gianmario
Lazzaroni
- Il
crepuscolo
-
- Vivo tra le labbra di una donna,
- i suoi occhi,
- tra gli alberi di neve
- e la tranquillità apparente delle
stelle.
- Nudi,
- i miei pensieri precipitano
- vorticosamente in quel buco di pietra,
- la mia anima percorsa dal filo
dell'oblio,
- piacevole finestra che si apre sul
nulla.
-
- Mani fatate che si muovono furtive
- verso un universo parallelo dei sensi,
- dove i corpi sublimano e sono aria,
- fusi e ondeggianti in un ritmo tribale
- forsennato.
- Sudato,
- urlo e invoco la pioggia
- ma le strade rimangono asciutte.
-
- In piedi,
- diavolo in corpo,
- guardo l'isola e ne sento il mormorio,
- false voci mondane.
- Scorgo le fiaccole accese che
- squartano la notte
- e in esse i loro nomi,
- li riconosco,
- gli stessi che mi tradirono,
- facendomi annegare nella polvere.
-
- Poi per consumare il nuovo inganno,
- la vedo,
- con le sue curve,
- la leggiadria dei suoi veli,
- camminare velocemente sulle acque
- del lago,
- là dove i fuochi non si spengono
mai.
- Io con le lenzuola...
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Gianni
Lerda
- Itinerari
essenziali
-
- La donna? È l'oro dei giorni
essenziali.
- I piedi sulla terra, mette ai ciel le
ali
- e in cuor serra il futuro. Sale la
fatica
- erta l'edera s'avvinghia antica
- e con l'orgoglio vira il fronte.
- Il muro altero mira l'orizzonte.
-
- Ella intuisce, guarda men distante:
- l'ameno, il futile e l'importante
- coglie al sorriso d'esili rughe.
- Silenzi son le notti pien di fughe
- e le noie che trascino. Chi riluce?
- L'estella del mattino mi seduce.
-
- Ho la vita e lei, semmai avessi
niente.
- Un corpo stringo, mi fugge la sua
mente
- come un airone migrator in viaggio,
- ma esiste sì, emana calor
selvaggio
- il sangue femmina. La voce che
persuade,
- spezza la solitudine e m'invade.
-
- La polvere sul tempo l'addolora,
- l'ansia alza pareti, è la
dimora,
- immensa culla se ora par istretta:
- questi figli allevati, forse, in
fretta,
- già embrioni di tenera passione
- dal nido poi s'involan a ragione.
-
- L'albero la vela. Inflessibil fu la
brezza
- che remota ci soffiò la
giovinezza.
- Il legno la tela rincorron dal navile
- il mare dei ricordi, fieri sul
pontile.
- Le piogge di Cape Horn aspettino
l'inverno,
- sospiro io. L'attimo, donna, ispirami
eterno.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Mary
Mastoracou
- Senza
presunzione
-
- Vorrei risparmiare a mia madre
- la mia morte
- e vorrei nasconderla agli alberi
- che incontro ad ogni passeggiata.
-
- Caro sentiero in me
- e la fontana a cui mi dissetai
- ignorerò il passaggio tanto
solenne
- mentre ignota resterà la rupe.
-
- Non mi deve vedere partire
- la luna argentata
- che indiscretamente fa apparire
- grandi le ombre sulla terra.
-
- Risparmierò il dolore
- alle api del giardino
- che chiedono dolcezza
- non posso amareggiarle.
-
- Sarà presunzione chiedere
- ai fiori di chiudersi.
- Mi allontanerò in silenzio
- e mi offrirò alla pace.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Liliana
Picchianti
- Meditare
-
- In ogni anima
- un deserto sconfinato
- entriamo raramente
- fra le dune
- mosse dal vento
- viandanti solitari
- del nostro io.
- Quando sfuggenti lembi
- di angosciosa tristezza
- aridità del presente
- sentore di nullità
- nelle corse al piacere
- manie di potere
- invadente egoismo
- pavide ombre evanescenti
- che sfumano sulla terra
- mentre partiamo nudi.
- Isoliamoci nel deserto
- a meditare i misteri
- insoluti della vita.
- Nascita dolore morte
- magia dell'amore
- Dove grande è il dolore
- sorgono gli altari
- l'uomo sofferente
- cerca Dio
- dove è grande l'amore
- l'uomo avvicina Dio.
- Accettiamo il dolore
- viviamo l'amore
- incamminandoci
- al comune traguardo.
- In ogni anima
- un deserto sconfinato
- sostiamoci un momento
- a meditare.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Pasquale
Primerano
- Ti voglio
bene
-
- Ti voglio bene senza averti mai
- sfiorato: sei l'amore
- che tanto ti bramo, l'ansia di
- un'attesa.
-
- T'amo.
-
- Ti voglio bene senza averti mai
- baciato: immagini di
- splendore, pensieri reali stampati
- su fogli.
-
- T'amo.
-
- Ti voglio bene senza averti mai
- sfiorato: il rifugio
- della notte, l'alba del mattino,
- l'ispirazione d'incontri.
-
- T'amo.
-
- Ti voglio bene senza averti mai
- sfiorato: la rosa tra
- sassi nata sulla tastiera calore
- su una musica.
-
- T'amo.
-
- Ti voglio bene senza averti mai
- sfiorato.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Tiziana
Pucci
- Sola, in cima alla
montagna
-
- Sola, in cima alla montagna
- la mia anima ha avuto paura!
- Paura del silenzio
- di illimitati spazi vuoti e
inospitali,
- di essere lasciata sola,
- abbandonata,
- il panico di non potersi appoggiare
- a nessuno
- il disagio di essere lì
piccolissima
- senza significato,
- in quell'immensità estranea,
ripugnante.
- Che freddo!
-
- Chissà se... l'anima, nel momento in
cui
- anela verso il suo rifugio
- e lascia lì un corpo inerte,
- chissà se ha paura!
-
- Perduti i capricci terreni
- nettata dalle paure proprie dell'essere
uomini
- sarà librata senza vincoli né
timori
- colà dove essa aspira andare.
- Sarà finalmente in comunione
- con l'infinito
- con l'eterno
- poiché per lei ogni domanda avrà
una risposta
- ed ogni cosa avrà finalmente
senso.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Guido
Rampone
- Sete d'infinito e
d'immensità
-
- L'anima eletta di Leopardi
- nel vergineo seno della morte
- degli affanni, della struggente
sventura
- la fine vedeva.
- Infame destino d'un genio
- non conoscere l'amore, la
felicità
- e divorare libri per affogare
- l'angoscia,
- la pungente noia.
- Grande gloria per lui pensare
- alle umane sorti, agli eventi
- antichi e moderni.
- Esaltante l'immaginazione creatrice,
- la poesia delle illusioni,
- l'amore per la natura
- nell'armonia delle leggi,
- nel meraviglioso canto
- della bellezza serenatrice.
- Lirico l'abbandonarsi
- in sovrumani silenzi
- con sete d'infinito,
- d'immensità.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Monique
Sartor
- Il tempo dei giorni
d'iride
-
- Senza più arco iridato,
- da nubi e pioggia accecato,
- sibila su di me
- l'arcobaleno di sangue piumato.
- Compiuto è il ciclo, e da cielo a
terra
- in volo di snodo discendo.
- La clessidra rovescio,
- del compasso le dita riapro.
- All'eterno moto del tempo
- verticale curva in cielo
- in fluttuante arcobaleno rinnovo.
- Di colorate fasce abbraccio,
- l'arco di divino linguaggio
- con sé fra le nubi trascina
- chi fra terra e cielo
- non sa navigare né liane
scalare.
- Zoppicanti alfabeti d'anime umane
- in irto e tagliente cammino d'ascesa
- su se stessi s'accartocciano,
- come foglie da venti d'autunno rapite.
- Sapiente ed amaro destino
- sposa coloro che non sanno
- dell'anima i gradi d'ampiezza,
- né del cuore i gradini in
salita.
- Sapiente e malinconica via
- percorrono quelli che mai clessidra
- capovolgere hanno osato,
- né compasso su squadra usare
- hanno rischiato.
- In distacco di spirito e materia,
- con cerimonia festeggiante
- superfici ed orizzonti,
- quale eterna sposa
- allo spirito hanno dato -
- dell'amata materia,
- l'ingannevole bellezza.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
- Snjeska
Soucek
- Per le tue
poesie
-
- Per le tue poesie
- vieni premiata
- in una sala molto bella
- romana
-
- Inevitabili
- baci
- abbracci
- complimenti
- auguri
- e forse qualche
- maledizione
- non dichiarata
-
- Dopo
- mangi il tuo gelato
- da sola
- nella Villa Borghese
-
- Tutti quei poeti morti
- sinceramente ti
- salutano
-
- Quanto possono
-
- Visto che sono
- tanto lavati dalla
- pioggia
- tanto visitati dagli
- uccelli
- tanto dimenticati dalla
- gente.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Filippo
Stefanini
- Un fiore allo
specchio
-
- Quel fiore presto morirà,
scomparirà velocemente
- come il buio di questa vita.
- Ma se guardi più in alto vedi il
cielo
- che se ha fatto crescere questo fiore
- potrà farne crescere un
giardino;
- e così io guardando questo
immenso,
- capisco che come il fiore
- potrò anch'io camminare in un
prato
- dove l'uomo non è destinato a
morire
- ma potrà correre ed amare per
sempre.
- Poi mi accorgo, ritornando in me,
- che la mia mente naviga in una nuvola di
fumo
- e allora verso dell'acqua al fiore
- e aspetto la nostra rapida fine.
- Spesso il tutto ci appare ordinato e
definito
- racchiuso in una elegante e ovattata
sfera
- che racchiude la vita.
- Ci sentiamo protetti e sereni
- ma quando vedi la realtà
- storpiata da un semplice specchio
- ci rendiamo conto che tutto è
- una enorme illusione.
- E il folle è normale
- e la normalità non esiste
- e io mi sento solo rispecchiando
- il mio mostruoso essere
- nel buio e profondo baratro
- di quello specchio.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
-
-
-
- Liliana
Valentini
- Un sorriso
-
- Infine, dopo aver
- raccontato ogni sogno,
- confessato ogni affetto,
- non resta che nascondersi
- in un lieve sorriso.
-
- L'urlo e la gioia,
- ogni ansia della vita,
- tutto s'addensa
- in un tenue sorriso.
-
- L'atto che pacifica
- il pulsar della vita
- con le pretese
- di un Dio severo;
- quando la bimba,
- sospesa dal timore
- di sé che osserva,
- riprende la corsa
- e alfin sorride.
- Passa il dubbio,
- scorre la vita.
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
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-
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-
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-
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