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               Concorso
               LetterarioClub
               Autori 1998-99 Classifica
               concorso Club Autori 1998-99:Per leggere i testi cliccare sul nome della
               poesia  
               
               
                  1° classificato Sergio Barbieri,
                  Voghera (Pv) con la poesia Da
                  una finestra sul passato 2° classificato: Luca Albanese,
                  Bordighera con la poesia Alcool
                  
                  3° classificato: Stefano Freddi, Casto
                  (Bs) con la poesia Il
                  grido dei gabbiani 4° classificata: William Fratti,
                  Busseto (Pr) con la poesia Solitudine 5° classificato p.m. Antonio Capriotti,
                  Porto d'Ascoli (AP) con la poesia Mareggiata 5° classificato p.m. Lidia Pieri, Roma
                  con la poesia senza
                  titolo 7° classificato: Marco Bellentani,
                  Castelnuovo R.; (Mo) con la poesia Addio 8° classificato p.m. Mario Nurchis,
                  Sassari con la poesia Piccolo
                  fratello nero 8° classificato p.m. Bruna Spalla
                  Lozza, Voghera con la poesia Alla
                  stazione 10° classificato Eugenio Mosconi,
                  Piacenza con la poesia Asciugai
                  gocce di pianto 11° classificato Stefano Magenta,
                  Trento con la poesia Alcòlia 12° classificato Ilaria Giaconi, Prato
                  con la poesia Selene la
                  luna  
               
               
I TESTI DELLE OPERE CLASSIFICATE:
               
                 
                   1°
                  classificatoSergio
                  Barbieri "Ciò che ho davanti a me adesso,
               è il mio passato.Devo indurmi a guardarlo con altri occhi:devo indurre Iddio a guardarlo con altri occhi" O. Wilde
               
               
                   Da una finestra sul
                  passato scorgo una ragnatelache dona una trine grigiaa quei vecchi vetri e alzo una manoper togliere il passato di un
                  ragno.Ma poi mi fermo- con la mano destra alzata -come se benedicessi tutto quelloche gli occhi e la mentefanno rivivere:in questo breve attimo di temposento i suoni, vedo i colori, le
                  personele strade bianche e le case basse di
                  allorae scorgo me stesso - fanciullo - correre e
                  lottare. Così resto lì, immobile -
                  senza tempo -a guardare fuori di me- con lo stupore del vivere -per veder scorrere un'ultima voltail mio passato. Torna
                  all'inizio 
                  
                  
 2°
                  classificato
                  
                  
                     Luca
                     Albanese  Alcool 
                  
                  
                     È buio l'angolo del bar dove trovo
                     rifugio. È buio come il cuore di chi non vuol
                  vedere.
                  
                  
                        È buio come la
                        solitudineAccolgo ogni scalino di vita
che mi porta alla lucema affondo le labbra alla bottiglia
                  
                  
                     e muoio tra l'indifferenza di chi non è mai stato
                  nessunoe nel nulla me ne andrò,
                  
                  
                     io angelo maledetto ora esisto in un angolo di cielodove anche il nulla ha un cuore
 dove la dignità di essere uomo è un
         valore 
            dove le bottiglie sono vuote e gli angoli del bar sono pieni d'amici   Torna
         all'inizio     
         
         
   3° classificato 
            Stefano Freddi   Il grido dei gabbiani   Non ero arreso alle urla della notte sulle vie lastricate della mia cavità. Sul ciglio dell'abisso percorrevo le mie orme e un ardire viola nella lumiera rischiarava il nulla. Le ombre si giocavano in danze, della mia carcassa il fremito di canti perduti e un andamento diluito assetava la polvere. Ero giunto alle sponde mattutine, là, tu attendevi anima il grido dei gabbiani.   Torna
         all'inizio     
 
              4° classificato
            
            
               William Fratti  Solitudine La vecchietta guardava fuori dalla
            finestrai tetti innevati e il fumo grigiodei camini e della cittàI fiocchi scendevano uno ad unoe si posavano soffici sul manto biancoe nerastro della neve bucata dal solee dalla pioggia fredda e ghiacciataQuel senso di solitudinequei cuori gelidima quella gioia sprigionatadai bambini e imprigionatanei loro occhisi nascondeva sotto lo sciallecalcato sulle spalle stanche della vitaE il rosario intrecciatoin quelle grossa dita gonfietintinnava contro l'anello di nozzeche fu presagio di mortee il suono ripetuto scandivai palpiti del poverocavallo ansimanteche trascinava a stento lagrossa slitta caricadi fanciulli feliciper la nevicata della notteMa solo gl'inconsapevolipotevano non accorgersidella luce che si andavaspegnendo dietro quelle tendeaccompagnate da nobilipreghiere di pietàche almeno di lànon ci sia la solitudine Torna
            all'inizio   
 
              5° classificato
            p.m.
            
            
               Antonio
               Capriotti  Mareggiata Forte vento di mareimpazza staseraa percuotere d'onde rancoroseil lido che raggrumaal flusso di retrattili biancori.Altro non s'ode intornoche fragore invariatodi risacca, e il cuore temefrangere celato di barcain rotta solitaria chissà dove. Domani in luce d'oroio veda volgere serenodi sguardi al mare placato,e compagno mi siaandare quieto d'ombresu distesa rena, tra misturesparse di sterpi levigatie di conchiglie offertea festeggiante volo di gabbiani. 
            
            
 Autunno Tornano brevi le giornatee allarga le sue rottealla malinconiail tempo ch'è fatidico d'addii.Non c'ingannano parateultime di soli: a seranebbie s'accovaccianoalle porte cui si tornacamminando tristi lungo vialidove a strati marciscono ingiallitele foglie rigogliose dell'estate. Torna
            all'inizio  
            
            
5° classificata p.m.
            
            
               Lidia Pieri  come il riflesso della pioggianell'aria lunghe ombre da sotto la stradaparole di uno spirito persoche tremanonel ventocome trema il fuocoda sempresenza che ce ne meravigliamo controventoparole interminatedi silenzi solitariche non hanno risposte vedono capovoltein un mondo sconosciutoimmagini perfettecome riflessi stanchie lunghe ombre vuote,personaggi di un palcoscenicoil cui sipario scendecon la pioggia ma che dimenticanodi essere tali Torna
            all'inizio  
            
            
   7° classificato
            
            
               Marco
               Bellentani  Addio C'è un po' di silenzio se un uomopensa di esser disperso nello spazio
            siderale;vedere le lontane stelle, il loro
            splendore,ma perire di freddo,quiete e fragilità. È un liquido, la vita del
            solitarioÈ un falso suono la sua speranzaÈ un fuoco che brucia il passato il suo
            futuro. 
            
            
 ... Farfalle, angeli e violininel tempo fermoin un momento biancola musica che muore. Patetica è la genitricedei mali dei folletti,mobili e zitti come i frusciinel campo, nudi. Torna
            all'inizio  
            
            
  8° classificato p.m.
            
            
               Mario Nurchis  Piccolo fratello
            nero Piccolo fratello neroprigioniero senz'animaspogliato di libertà e
            dignitàperdona - ti prego -il piccolo fratello bianco Piccolo fratello nerohai reso grandeil piccolo fratello biancocol tuo lavoronei campi assolatidel profondo Sudregalandogliin cambio del tuo doloreil tuo blues Piccolo fratello neroquando il piccolo fratello biancovecchio e solo moriràerediterai il mondoe quando saprai di essere granderisparmia - ti prego -il piccolo fratello bianco:anche lui aveva un'anima Torna
            all'inizio  
            
            
  8° classificata p.m.
            
            
               Bruna Spalla Lozza
                 Alla stazione Non sono più andataad aspettare qualcuno alla stazione- l'ultimo sei stato tu tanti,tanti anni fa: forse ricordi -.Venivo quando pioveva o nevicavae tu - come al solito - non avevi
            ombrello. Passeggiavo lungo il marciapiedeo fingevo di guardare i giornali
            nell'edicolasolo per darmi un tono e nascondere il
            rossore- ero tanto giovane, quasi una bambina -. Era così evidente che aspettavo un
            uomo:sorrideva chi sapeva che attendevo
            l'amore. Scendevi dal treno e il tempo si fermavacome si arresta oggiquando mi guardi e negli occhihai lo stesso sorriso di allora. Torna
            all'inizio  
            
            
  10° classificato
            
            
               Eugenio Mosconi  Asciugai gocce di
            pianto La violenza dell'acquazzoneconsigliò sosta al viaggionel cuore della campagna. La stanchezza condussesul letto dei ricordi. Cullati dalla neniad'una malinconia crescentegli occhi lentamentes'arresero. Asciugai, al risveglio,gocce ancora freschedi pianto. Ma già, all'orizzonte,tra la fine del cieloe l'inizio della terra,sempre più s'allargavauna tavolozza d'arancioe il sole, fuoriuscendo,squarciava il velo delle nubi. Accecante,rischiarò scattantievoluzioni di rondinie morbidi voli di tortorellesui campi di grano maturo. Fu il rassicurante annuncioanche al mio cuoredel ritorno al sereno. Torna
            all'inizio 
            
            
 11°
            classificato
            
            
               Stefano Magenta  Alcòlia Volendopotremo anche nascondercinegli attimi tra menzognee risate piangere l'amore uccisole ali nivee imbrattatee le ferite intorno Volendopotremmo anche ucciderestellee costellazioni se solotutto fosse sinfonicose solotu credessi in me potremmo anche intonaremadrigali nerie baciarcitra strali notturne. Torna
            all'inizio  
            
            
 12° classificata
            
            
               Ilaria Giaconi  Selene la luna Da sempredi nottesi specchia nel maree soddisfattadel suo pallido splendore,seduce il mondocon la sua magia.A volteè triste il suo sguardo,ma forse è solo delusaperché eterna spettatrice della
            vita,tacita compagna di solitari pensieri,orbita sui sogni dei mortali. 
            
            
Farfalla Danza allegra, briosae poi con dolcezzasui petali riposa.Principessa coloratadura un giornola sua vita.Dall'alba al tramontoè un soffio d'amoreun solo giornonel qualeaccarezza ogni fiore.Non conoscela nottebaciata dal solefuggevole ebbrezzafra primule e viole.Lieve e fugacel'ha volutala sortecome rapido il passodal sonno alla morte. Torna
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