Risultati di
concorsi
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- Concorso
Letterario
- Città
di Melegnano 1999
- sez.
poesia
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- Classifica
concorso letterario Città di Melegnano 1999 sez.
poesia:
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poesia
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- 1° classificata Adriana Scarpa di Treviso
con "Infanzia, dita di
piuma".
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- 2° classificato Massimiliano Bianchi di
Cesena (Fo) con "Aspettando
il cuore".
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- 3° classificata Maria Laura Caroniti di
Sant'Agata Militello (Me) con "11/8/1999".
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- 4° classificato Andrea Caputo di Rimini
con "Salvezza".
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- 5° classificato Michele Bussoni di Ponte
Taro (Pr) con "Dietro di
noi".
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- 6° classificata Alessandra Crabbia di
Montebelluna (Tv) con "L'amore
esausto".
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- 7° classificato Patrizio Pitto Neri di
Orzinuovi (Bs) con "Vampa
d'ombra".
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- 8° classificata Paola Donadelli di Merate
(Lc) con "Tempo
anacrusico".
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- 9° classificato Fabrizio Del Re di
Ladispoli (Roma) con "Zenit".
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- 10° classificata Roberta Degl'Innocenti di
Firenze con "Dove volano i
gabbiani".
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- Opera segnalata dalla Giuria con attestato di
merito:
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- Michela Dieci di Melegnano (Mi) con
"Silenzi".
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- I TESTI DELLE OPERE
CLASSIFICATE
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- 1° classificata
- Adriana Scarpa:
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- Infanzia, dita di
piuma
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- Infanzia, dita di piuma,
- ti levo dal chiuso del sonno,
- dagli angoli dimenticati
- traggo fuori la tua voce.
- I ricordi emergono nell'oro del sole:
- una eco di suoni come folata di marzo.
- Avevamo innocenza di passeri
- stringevamo nel cavo della mano
- giorni di vento e lucciole.
- Erano barche all'ormeggio
- le nostre storie a venire.
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- Oggi abbiamo sguardi chiusi
- e più non sogniamo
- di essere voce di flauto.
- Si è prosciugato il fiume dei
prodigi.
- Oh tempo! che spiumi
- e assottigli i fili leggeri e felici,
- tempo che annulli gli incanti
- e ci porgi stanche le braccia.
- E' dal passato che ritorna
- questo ricciolo di tenerezza
- quando
- nel riverbero d'un tunnel di fronde
- l'acqua ci carezzava le caviglie.
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- All'improvviso si propaga
- un volo di richiami, c'è un
balzo
- e i corpi per un momento stormiscono.
- Resto ammaliata
- un'ala di farfalla comincia a battere
- nel mio cuore e la mente
- tornata giovane
- ancora si riempie di sogni
- e canta.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- Massimiliano Bianchi:
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- Aspettando il
cuore
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- Lasciami nell'incubo del sogno
- del veleggiare stanco
- nel mare, naufrago
dell'irrealtà.
- Possa io invidiare
- gli umidi aloni
- di una pallida luna.
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- Che affoghi il terrore
- nelle acque del lago
- dove ninfe
- adornata e corteggiate
- muovono i flutti
- sugli zoccoli grevi, consunti
- di fauni bramosi.
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- Ah! paura della luce.
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- Si riflette nel gorgo
- l'anima piegata
- ferita dai dardi, scagliati
- da putti nascosti, vigliacchi!
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- Lascia che io sia preda
- di questa notte, turbata
- dall'eco del silenzio,
- sospinta fra i rami, nel dedalo
- di foglie, tremanti e ansiose
- nell'attesa del timido bagliore.
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- Sono lamenti che straziano il cuore;
- voci sottili, come lame
- che fendono l'anima
- e destano sospiri.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificata
- Maria Laura Caroniti
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- 11/8/1999
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- Girasoli dai semi di luna neri di Ragni esposti
e legati a presagi
- in centurie di poveri occhi annodati da trecce
di grinze antenate
- e insonni di Dio; di nulla e mendica e pallida
notte in falce
- di transiti d'ombra racconta quell'urna di
laico millennio che viene
- a intrecciare le fila di un sole ignorato sul
palmo di dita piegate in stanche
- preghiere leggere - promesse di mutole fedi
com'ali di ore slabbrate -.
- Incolumi e salvi di nuovo dannati
- in fine non resta che un mondo di vecchie
speranze.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 4° classificato
- Andrea Caputo
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- Salvezza
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- Insinua lentamente
- questa voglia del volo
- un desiderio
- di ricomporre lo specchio,
- dei nostri volti spezzati
- dal lago agitato.
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- La madre di un pesce
- canta la vita dei suoi
- figli, dolcemente si accascia
- sul fondo e morendo
- recita le sue ultime
- fiabe.
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- Saltellando il passero
- cerca un appiglio
- per le sue rime al ritmo,
- del passaggio di nuvole deformi
- disegnando così
- le maschere della nostra vita.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 5° classificato
- Michele Bussoni
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- Dietro di
noi
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- Sfugge all'occhio dietro un avvallo
rigonfiato
- denso di cuore fertile
- l'umbratile campo della sera
- nera porzione figlia del tempo
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- e presto scompare il blu per il viola
- e non so se andare
- lasciare agli occhi un'ultima passione
- prima di coricarci in un letto di
rimpianti
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- rimane il buio, ruvido e nero
- e rimane il freddo;
- freddo ruvido e nero, ma bello
- come un corvo posato su ramo secco
- come un amore finito.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 6° classificata
- Alessandra Crabbia
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- L'amore esausto
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- Doppiammo Capo Horn,
- o forse
- raggiungemmo l'eterno per un attimo
radioso,
- o forse ancora
- guardammo estatici il collasso di una
stella
- tra fiamme e bagliori
- persi nell'universo dei nostri occhi.
- E ancora credemmo al sempre e al mai,
- al riso di Dioniso e alla non-morte.
- Ora,
- l'amore esausto di tanta fede,
- parla di vicoli deserti,
- di lunedì di quaresima
- e di come sono amare certe bocche di
vecchi
- sulla porta di casa verso sera.
- La ruota gira sui cardini e consuma la
luce,
- l'ampolla ha tramutato il suo balsamo in
veleno.
- L'urna del mio cuore giace
pietrificata
- nel fondo amaro dei tuoi occhi.
- Io non sapevo ancora
- della fragile maestà
dell'amore,
- io non sapevo del suo ripetuto e meraviglioso
danno,
- dell'inganno dei suoi fiori marciti.
- io non sapevo ancora l'oltraggio
- di dover morire.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 7° classificato
- Patrizio Pitto Neri
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- Vampa
d'ombra
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- M'addentro nella pianura che so
ridente
- tra gli alberi appena nati e quelli già
dismessi,
- in un solco stridente ai miei stanchi
passi,
- sotto un cielo immobile nell'arsura.
- Oh, rumore sbrecciato del mais,
- abbandonato nell'inverno come ricchezza
rapita,
- come memoria silente e rattrappita,
- come corpo che nessuno più accarezza
né percorre.
- Tacciono ora le stelle che colloquiano alla
notte;
- domani solo alla nebbia si donerà il
giorno.
- Ma in me sempre fermo rimane il desio d'un
fuoco
- che tutto travolga, stelo su stelo, parola per
parola
- affinché essa dalla cenere
risorga
- ancor più nuova e accesa nel
ritorno.
- E se fosse solo fumo questo desiato eterno
fuoco?
- Se fosse solo un pallido bagliore, una vampa
d'ombra,
- un canto roco? ebben che sia dunque
fumo,
- ma almen sia trasparente, e vaghi tra la
gente
- e sollevi la mia prola come novello feto in
divenire,
- solo così pago del proprio ansioso
ire.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 8° classificata
- Paola Donadelli
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- Tempo
anacrusico
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- E colgo la suggestione della notte,
- sospiro emanato da molli bocche
- escluse dalla leggiadra e dolce
- chiarità del vivere perduto
- e poi accolto
- nell'abisso del pudore;
- sorgente soffio che, permeando,
- plasma e sconvolge il buio incantato
- dove, ancora una volta, il cuore crea
- dell'infinito e dell'amore i nomi.
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- E se, sciogliendosi, diafano piove
- in terra il lieve pianto universale,
- respirando, tutto si rinviene
- anteriore: libertà preesistente
- all'onda ossessiva del tempo
- e delle voci, nostalgia tenue
- sbocciata dalla presenza smarrita
- nel profondo, dimensione soffusa
- suggerita appena, come un sussurro
- nel fioco albore all'orizzonte.
- Ma, dissolvendosi, l'uomo si perde
- di fronte alla dimora
- intatta dell'amore.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 9° classificato
- Fabrizio Del Re
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- Zenit
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- Tra multiformi pieghe
- Di abbaglianti tenebre
- È custodito il canto creativo
- del "lucos" antico.
- L'incubo è luce.
- Lo zenit del giorno
- Desidera l'abbraccio
- Transitorio delle ombre
- E il canto tragico del capro,
- Trascendendo il tempo
- Da cui è stato generato,
- Arresta il mondo
- Nel punto più alto
- Tra raggiungimento e caduta,
- Istintualità e
spiritualità,
- Inseguimento e fuga.
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- Il fallico figlio di Driope,
- Demone caprino dell'ermetico incubo,
- Guida inquietante sugli archetipici
- Sentieri silvani dello sgomento
pastorale,
- Nello stupro insegue il suo pauroso
volto
- Che le verdi pupille di pallida luce
- d'una selenica ninfa rugiadosa
- O di un'oreade tatuata di melici
boschi
- Riflettono, dilatate dall'istinto
insopprimibile
- Della panica fuga.
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- Ed è in questi contratti
speculari
- Che rifioriscono i segni originari
- Dell'alchemico sperma mercuriale,
- Il bacio dell'acqua e del fuoco,
- La mescolanza del pino e del vino,
- la "coniuctio" dello zolfo e del sale.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 10° classificata
- Roberta Degl'Innocenti
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- Dove volano i
gabbiani
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- Ti porterò
- dove volano i gabbiani
- a bere l'aria
- in limpido respiro,
-
- e spegnerò le ciglia
- alla finestra
- per accucciarmi,
- stretta,
- al tuo sapore.
-
- Piove la sera
- in turgidi cristalli
- trafitti,
- uno ad uno,
- sul sentiero di ginepro,
- rete d'argento
- getta il pescatore
- al lume segreto
- della mia memoria.
-
- Ti porterò
- dove volano i gabbiani,
- in alto,
- sopra i sogni e le sconfitte,
- a prendere per mano
- il mio dolore
- e camminare nudi,
- oltre il confine
-
- e la parola,
- ultimo respiro,
- si bagnerà di stelle
- e di rugiada.
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