Risultati di
concorsi
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- Il Giro
d'Italia delle
- Poesie in
cornice 1999
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- Classifica
concorso Poesie in cornice 1999:
- Per leggere i testi cliccare sul nome della
poesia
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- 1° classificato Silvia
Scrivani di Pineto (Te) con
Illusioni
- 2° classificato Rossella
Santoro di Napoli con Una madre e una
donna
- 3° classificato Luca
Albanese di Bordighera (Im) con Il volo di
Peter Pan
- 4° classificato Graziella
Moi Agus di Gadoni (Nu) con La tua bianca
vecchiaia
- 5° classificato Giovanna
Bramanti di Milano con La notte
- 6° classificato Marino
Antonelli di Perignano (Pi) con Il giardino
del cuore
- 7° classificato Francesca
Di Nola di Sorrento (Na) con L'eco
- 8° classificato Giuliano
D'Errico di Napoli con Sogno
d'amore
- 9° classificato Andrea
Canalia di Tortona (Al)
con Come in una
poesia
- 10° classificato Patrizio
Pitto Neri di Orzinuovi (Bs) con Le cose a
metà
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- 1°
classificata
- Silvia
Scrivani
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- Illusioni
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- Uccidimi
- se vuoi
- ma fallo adesso
- subito
- senza guardarmi
- con indifferenza
- senza specchiare
- la tua noia
- nella mia tristezza.
- Versa il tuo veleno
- sopra le mie ferite
- e guarda il nostro amore
- spegnersi lentamente
- come lume di candele.
- E nel buio della notte
- troverai il coraggio
- per non illudermi ancora.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificata
- Rossella
Santoro
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- Una madre e una
donna
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- Sai, volevo sentire
- quello che c'è nel tuo cuore
- vorrei sentire tutte quelle parole
- che uno si aspetta
- che si lanciano forti
- verso il mio sguardo
- che oggi è più forte
- per difendermi sul serio
- da cose oramai incomprensibili
- cosa fa una madre per difendere
- i suoi cuccioli
- TANTO
- ma resta tanto anche una donna?
- È questo che mi chiedo
- QUANTO una madre / QUANTO una donna
- fanno il cerchio completo
- senza inventarmi più nulla
- Quando mi sento madre
- Quando mi sento donna
- quanto posso valere
- quanto rispetto ho per me
- quando esisto veramente
- quando madre
-
- o svanendo donna
- devo chiedere o fermarmi
- devo vivere madre
- o morire Donna.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Luca
Albanese
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- Il volo di Peter
Pan
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- Se potessero capire
- che Peter Pan non verrà questa
volta.
- Se potessero capire
- che i super eroi ormai sono finiti in quel
foglio bruciato.
- Se potessero capire
- che le fiabe non possono sempre avere un lieto
fine.
- Se potessero capire
- che Natale è lontano più di
quanto gli occhi possono vedere.
- Se potessero capire
- che le nuvole non sono fatte più di
panna montata.
- Se potessero capire ciò che non
vedono
- allora non sarebbero più
bambini.
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- Se li aiutassimo a capire
- che l'amore esiste ancora.
- Se li aiutassimo a capire
- che il calore umano li può ancora
scaldare.
- Se li aiutassimo a capire
- che il sorriso spensierato può comparire
ancora per magia sul loro viso.
- Se li aiutassimo a capire
- che i giochi nei giardini non sono bruciati con
le loro case.
- Se li aiutassimo a capire ciò che
potranno rivedere
- allora potranno tornare a volare come Peter
Pan
- verso l'Isola che non c'è.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 4° classificata
- Graziella Moi
Agus
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- A mio padre
- e la sua fedele compagna:
- la sedia a rotelle
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- La tua bianca
vecchiaia
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- Vorrei diventasse immortale,
- la tua bianca vecchiaia, e senza
inganni:
- Vorrei stringerti al mio cuore.
- La mattina non puoi alzarti
- per sentire il profumo della luce,
- non puoi toccare con mano il giorno.
- La tua vita vera è fuggita.
- La tua vita di guerriero e di
sofferenza
- merita un premio.
- Vedo sul tuo sorriso puro
- un volto colmo d'ansia e d'angoscia.
- Qual è la tua pena?
- I sogni delusi e i desideri non
appagati
- sulla finestra del mondo, si sono
infranti.
- Nella vita hai solo donato
- senza nulla chiederci.
- Ti vorrei condurre su un carro dorato
- a godere le meraviglie del giorno,
- che il destino ti ha negato.
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- 5° classificata
- Giovanna
Bramanti
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- La notte
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- Tenera è la notte
- dove il silenzio
- si sostituisce alle parole
- che cadono nel vuoto
-
- dove questo freddo
- pungente
- è più caldo
dell'aridità
- di certi cuori.
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- E noi camminiamo
- mano nella mano
- sotto questo cielo
- stellato di mille pensieri
- uniti nella sfera dell'immenso.
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- 6° classificato
- Marino
Antonelli
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- Il giardino del
cuore
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- Nel giardino del cuore
- soffiò
- il vento gelido del silenzio
- e la vita in lei fuggì
- i sogni caddero
- il sorriso perse gaiezza
- le cose
- la sua importanza.
- È triste
- masticare l'agro sapore
- della solitudine
- dissetare la mente
- nella sua immagine riflessa
- che mai cimosa
- potrà cancellare.
- È triste
- quando il ricordo
- abbraccia il pensiero
- e dagl'occhi scivolano
- cristalli d'amore
- sopra i fiori di campo.
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- 7° classificata
- Francesca Di
Nola
-
L'eco
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- Tasselli di cielo adamantino.
- Pupilla furtiva rapita
- da impercettibile sbattito di
palpebre.
- Pralina di grandine
- lacera le labbra.
- Sangue caldo scorre
- seguendo il corso
- che le rughe hanno scavato sul mio
viso.
- Lacrime di candela
- si solidificano sul tavolo di ciliegio
- deturpandone così la bellezza.
- La lussuosità di un arazzo mi
attrae.
- Fisso lo sguardo nell'estasi
dell'essere.
- Sinuosità del corpo di un
cherubino,
- paffute e rosee guance,
- candida pelle quasi impalpabile,
- nella curva di un ricciolo spettinato
- l'oro rifulge e mi imprigiona.
- Gocce di un lampadario di cristallo
- dondolano cullate dal vento.
- Il tintinnio del loro sfiorarsi
- ha un che di austero e solenne.
- Così, sospese,
- quasi in punto di cadere, come
lacrime.
- Lacrime soffocate che traboccano
- offuscando la vista.
- Non sgorgano, non bagnano le gote,
- si spingono a vicenda
nell'attesa
- Nell'attesa che una segni la via per
tutte.
- Cade il sonaglio dalla manina, infrange il
silenzio.
- Fa eco
nel vuoto di questa casa
vuota.
- L'eco dei miei passi nella solitudine della
notte.
- L'eco dei miei passi nell'immensità di
una chiesa.
- L'eco dei miei passi nella cavità del
mio cervello.
- L'eco dei miei passi che si disperde lento e
disperato
- nel vuoto che lascio andando via.
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- 8° classificato
- Giuliano
D'Errico
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- Sogno d'amore
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- A volte ti senti sola e vorresti
- una persona che ti fosse accanto
- e che vivesse con te i momenti
- più belli della tua vita.
- La persona che tu cerchi deve
però
- essere una persona speciale capace
- di confortarti, ma soprattutto di
- meritarti.
- Di notte tu sogni questa incantevole
- persona e la immagini come un angelo
- bianco e vorresti subito svegliarti
- e vedere la persona accanto a te.
- Però nella vita non ti puoi
accontentare
- e di ciò che sogni, ma di ciò che
vivi.
- Quindi affronta la vita reale
- e non quella dei sogni,
- cercando il tuo ragazzo ideale
- nel mondo reale perché solo
- la persona vera potrà farti
vivere
- bei momenti che tu stessa non
- dimenticherai.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 9° classificato
- Andrea
Canalia
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- Come in una
poesia
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- Solo il pazzo ed il poeta
- credono nella libertà
- nel vento nel sole e nel mare
- e mentre le stagioni scorrono
- sono lì muti ad ammirarle
- Solo il bambino rincorre l'aquilone
- solo il bambino ed il poeta
- per ore rincorrono il loro sogno
- mentre il gioco della vita
- scorre senza fine, senza meta
- con il sapore dell'effimero premio
- d'una sensazione già svanita
- Solo il gabbiano vola libero nel cielo
- solo il gabbiano lassù
- può incontrare il pensiero del
poeta
- e così come le onde docili e
rassegnate
- si adagiano su cupi scogli
- così i pensieri si lasciano
trasportare
- dal vento verso l'ignoto
- come tanti desideri lanciati di notte
- sulla scia d'una stella cadente.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 10° classificato
- Patrizio Pitto
Neri
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- Le cose a
metà
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- Se provassimo talora a lasciare le cose a
metà,
- non finire niente, tralasciare,
trascurare,
- pronti a ripartire, a riandare,
- quasi un'altra vita, un'altra
città
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- Se provassimo talora a fermarci a
sognare
- cullati dalle parole, cullati dal
vento
- indifferenti a quello che resta ancora da
fare,
- ad inseguire il filo interrotto d'un
sentimento
-
- Se provassimo a lasciar le cose senza doverle
finire
- come se avessimo tanto tempo prima di
morire
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-
- Se come la luna
d'oro
-
- Se come la luna d'oro
- si potesse riviver da capo
- le passioni insistenti,
- il disdoro, la sofferta costanza,
- le gioie soffuse di velo,
- le ansie di andati balocchi
- in notti mai lunghe abbastanza
- non più timorosi del cielo,
- noi stessi saremmo luce riflessa,
- ad abbagliar gli incerti occhi.
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- Un fischio
altissimo
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- Un fischio altissimo,
- un vuoto nella nebbia acceso,
- un terrore acuto, teso,
- quando nelle mie parole
- entra silente il cielo.
-
- È solo un urlo, un urlo solo,
- prima che la nebbia
- su di me si chiuda,
- e la banalità mi copra
- di ligneo velo.
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CLASSIFICA FINALE PER TAPPE
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