Risultati di
concorsi
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- Concorso
Letterario Francesco Moro
- Città
di Sartirana Lomellina
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- Per leggere i
testi clicca sul nome
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- Sezione
Poesia in lingua italiana:
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- RISULTATI DEL CONCORSO
SARTIRANA LOMELLINA:
- Per leggere i testi cliccare sul nome.
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- 1° class. Clementina
Culò Brocadello di Candia Lomellina
(Pv) con Al mio piccolo fiore
- 2° class. Claudio
Bellini di Valenza (Al) con Ester
- 3° class. Rina
Ravera di Voghera (Pv) con Padre e
figlio
- 4° class. Vito
Coppola di Caivano (Na) con Pane amaro,
lavoro nero
- 5° class. Dino
Valentino Moro di Borgo Hermada (Lt) con
Preghiera
- 6° class.Giovanni
Zavattaro di Ozzano Monferrato (Al) con Il
cavaliere celta
- 7° class. Giuseppe
Spiotta di Casatenovo (Lc) Nel silenzio del
buio
- 8° class. Rosa
Sorda di Pescara con Pomeriggio
d'inverno
- 9° class. Luca
Vicamini di Vercelli con Un segno sulla
parete
- 10° class.Marilena
Forlino di Casatisma (Pv) con L'attesa...
di neve
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- 1° classificato
- Clementina
Culò Brocadello
- Al mio piccolo
fiore
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- Erano i primi di marzo
- tornavano le rondini ai nidi
- la terra si risvegliava alla vita
- e in una mattina di sole
- sei nata tu, mio piccolo fiore.
- Si agitavano in me
- la paura di tenerti in grembo
- di sfiorarti appena appena
- di aiutarti a crescere forte e sicura
- e pur fra tante ansie
- c'è stata per te, mio piccolo
fiore,
- una subitanea esplosione d'amore.
- Ti guardavo incantata e sapevo che eri
mia,
- bastava una tua smorfia o un tuo
sorriso
- per gioire fino alla follia.
- Le ore, i giorni, i mesi, gli anni
- si sono susseguiti in un inarrestabile
girotondo
- e tu, mio piccolo fiore,
- sei sbocciata in una splendida donna
- ed hai iniziato da sola ad esplorare il
mondo.
- Ora i nostri ruoli sono mutati:
- io sono diventata la bimba fragile
- tu la mamma forte
- e sempre ci lega un cordone d'amore
- che nessuno mai potrà spezzare
- nemmeno la morte
- per me ancora piccolo, stupendo, preziosissimo
fiore!
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- Claudio
Bellini
- Ester
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- Ester ha solo i papaveri
- come amici
- e li pensa anche di notte,
- quelle notti che sono più
scure,
- quando anche le stelle
- hanno il timore di ferirsi.
-
- Ester conta le attese
- che come ragni rigano la gola
- di noduli irrisolti
- ed i secondi diventano chiodi,
- dove la ruggine immane comanda.
-
- Ester e le sue gambe
- a rotelle,
- riccio serrato nella morsa
- della diversità.
-
- Scivola sui vetri una
- lacrima fredda come neve,
- gelida carezza di cuore sfregiato.
-
- Oltre la finestra
- Ester sogna ancora,
- una sedia colma di papaveri
- e la corsa di un'ora.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Rina Ravera
-
- Padre e figlio
-
- Un bimbo ed un uomo camminano vicini
- la grande mano nella piccola mano.
- L'uomo narra al bambino favole belle
- gli sorride, poi guarda le stelle.
-
- Un uomo e un vecchio camminano vicini
- le mani non si sfiorano nemmeno.
- L'uomo non parla col vecchio, fissa
lontano
- il vecchio invece lo guarda e piange
piano.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 4°
classificato
-
- Vito
Coppola
- Pane amaro, lavoro
nero
-
- Pane amaro, lavoro nero
- In questa terra troppo assolata
- Dove ogni ombra cela il bene ed il
male
- Donne già vecchie sgravano
- Figli che crescono senza ricordi
- Dove il vento trasporta sabbia
- E cenere.
- Terra arrossata di troppo sangue
- Dove l'acqua è troppo torbida e
- Troppo cristallina.
- Terra calpestata da troppe scarpe
chiodate.
- In questa terra io son nato.
- Troppo a sud.
- A sud di ogni convenienza.
- A sud di ogni vacua certezza.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 5° classificato
- Dino Valentino
Moro
- Preghiera
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- Dio
- Ti ringrazio
- di averci dato
- i sogni
- per salvare
- la parte di noi
- che sta per morire.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 6° classificato
- Giovanni
Zavattaro
- Il cavaliere
celta
-
- Posso offrirti una torre diroccata
- a picco sul mare,
- un prato smeraldo ed un cielo
- quasi sempre in tempesta,
- i belati delle pecore, i richiami
- dei cani e dei pastori.
- Posso offrirti la lana da filare,
- il latte, il sidro, il miele
- e storie di fantasmi la sera,
- al calore del fuoco.
- Posso offrirti una scala di pietra
- da salire abbracciati,
- un lume da spegnere d'un soffio
- ed un canto di gallo.
- Ci saranno per noi molte stagioni:
- brevi estati solari
- e autunni di cui si nutriranno
- le struggenti tue malinconie,
- ci darà l'inverno la complicità
del buio,
- erbe la primavera con quei fiori
- che ogni sera raccoglierò
furtivo.
- Ci saranno per noi molte stagioni,
- poi finirà il mio tempo,
- ma tu ne vivrai tant'altre ancora:
- conserva allora il mio ricordo, amore,
- racchiuso in un sorriso e in una
lacrima.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 7° classificato
- Giuseppe
Spiotta
- Nel silenzio del
buio
-
- Galleggiavo
- In una indefinibile pace
- Cullato
- Nel silenzio del buio
- Dal calmo respiro
- Del mare
- Intorpidita
- Si chiedeva la mente
- Se tornare
- Alla realtà del tuo corpo
- O abbandonarsi
- Al sonno.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 8° classificato
- Rosa Sorda
- Pomeriggio
d'inverno
-
- Dolce pomeriggio d'inverno
- dolce e limpido sole
- d'inverno
- tra le pieghe
- della tua luce
- e dalle ombre tristi
- trapela un senso di pace
- e consapevolezza
-
- TORNA ALL'INIZIO
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- 9° classificato
- Luca Maria
Vicamini
- Un segno sulla
parete
-
- In ascolto
- resto
- mentre i rumori
- vengono divorati
- dalla notte vicina
- cammino
- per la strada
- movimenti
- d'ombre,
- mi fermo,
- ascoltando il cuore
- che batte di paura
- un segno
- sulla parete
- tracciato con fretta
- da una striscia
- soffiata
- di colore
- parola muta
- di una lingua
- che non conosco
- ma che possiede
- una sua bellezza
- non dice nulla
- una cantina
- e la sua sporca
- porta
- un motore
- che ruggisce
- e poi fugge
- mi siedo
- su di un pensiero
- mentre
- la notte
- diviene
- una pallida alba
-
- TORNA ALL'INIZIO
-
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-
- 10°
classificato
- Marilena
Forlino
- L'attesa... di neve
-
- Tacita è l'attesa, buia e
pacata
- a scandire il gelo del tempo.
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- Non s'ode rumore, indugia il pulsare
- dell'ora fredda, nel silenzio
- di ghiaccio, allacciato alla pelle.
-
- L'attesa si muta in spruzzi fiochi
- bianchi, di neve, liberi e frizzanti
- sicuri e audaci, in una danza lieve
-
- a posarsi sull'orto, sui sassi
- sul tetto fragile della memoria.
-
- Neve a gennaio di un'età remota
- quando, a cucchiaiate riempivi
- il calice di vetro, grossolano.
-
- Uno spruzzo d'arancia e le tue
- labbra assetate succhiavano,
- arrossate dal gelo, quel nettare
- atteso, manna, frutto prezioso.
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- Si scioglieva nella tua bocca
- adagio scendeva... lo sentivi
- in quel viaggio, breve, freddo
- arrivare alla meta.
-
- Ed era piacere, gelido, dolce
- grande, stupore di miracolo, il tuo.
-
- Madre, in quel gennaio, ultimo
- ti nutrivi di neve.
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