Risultati di
concorsi
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- Concorso
- Marguerite
Yourcenar 1999
- sezione
poesia
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- Classifica
concorso
Marguerite
Yourcenar 1999:
- Per leggere i testi cliccare sul nome della
poesia
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- 1° classificato Nunzia Latini di San Polo
in Chianti (Fi) con Verso la
morte
- 2° classificato Pietro Peligra di Catania
con Senza
titolo
- 3° classificato Mara Vitale Santoni di
Belvedere Ostrense (An) con L'alito
del tempo
- 4° classificato Clara Cafaro Caimi di
Monza (Mi) con Parallele
convergenti
- 5° classificato p.m.Paola Ceci di Morena
(Rm) con La mente
nuda
- 5° classificato p.m.Giovanni
Zappalà di Varese con Questa
maledetta estate
- 7° classificato Gianmario Lazzaroni di
Bareggio (Mi) con Attimi
di liquefazione volontaria
- 8° classificato Anna Lucia di Nauta di
Apricena (Fg) con I
Navigli
- 9° classificato Idelfonso Rossi Urtoler di
Modena con Euforbia
- 10° classificato Monica d'Alessandro di
Cosenza con X
- 11° classificato Pasquale Manti di
Cantù (Co) con Sulla
spiaggia
- 12° classificato Paolo Ripamonti di Milano
con Milano è ancora
sogno
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- 1° classificato
- Nunzia
Latini
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- Verso la morte
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- Hanno abbassato la luce.
- Penombra accompagna la vita
- ora.
- Non più rumore
- nei giorni che la polvere ignora
- e ancora non mangia.
- Non canta il cuore
- non piange
- non urla
- né si dispera.
- Ascolta i grilli
- che consumano a morsi
- gli ultimi lampi di sera.
- Fruscio d'ali
- poi niente, nessuna parola.
- Il buio avvolge le siepi
- ora.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 2° classificato
- Pietro
Peligra
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- Senza titolo
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- L'inverno ha riaperto
- le voragini
- tra la luce
- e l'asfalto soffice.
- Adesso, forse,
- camminiamo
- senza inciampare
- senza cadere
- girando le pagine
- del tempo.
- Del fare si è
- perso il come,
- dell'andare si è
- perso il senso.
- Domani è come ieri.
- La linea ci ha lasciati.
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- Quando partì la mia vita,
- non ricordo.
- Il perché, non l'ho capito.
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- Siamo nati dal passato,
- figli bendati e vagabondi
- nella terra
- della nostra memoria,
- dove le lacrime
- penetrano come spine
- nella carne.
- Strade vuote ci accompagnano,
- vuote e fredde
- come il cielo.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 3° classificato
- Mara Vitale
Santoni
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- L'alito del
tempo
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- Si viveva di favole
- tra i giuochi che il tempo
- ancora non contava.
- Si rideva di un nulla
- e si cantava.
- Un fiore, una farfalla,
- un volo di rondini
- e nel cuore la gioia pulsava.
- Il domani, lontano.
- La fantasia volava,
- ma il filo di aquiloni
- non fuggiva alla stretta
- della mano.
- I giorni non conoscevano
- il volto della nostalgia
- e la vita era nostra:
- una dolce bugia.
- Poi, la realtà,
- e una luce violenta
- denuda le cose,
- uccide illusioni
- mentre il freddo s'affaccia
- a finestre di malinconia
- tradite dal cielo d'estate
- e l'alito del tempo
- le appanna di silenzio.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 4°
classificato
- Clara Cafaro
Caimi
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- Parallele
convergenti
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- Questa notte, pensiero per pensiero,
- smonterò ogni contrasto tra paure e
sogni,
- mentre si snoderanno rotaie mai
percorse;
- e anche se la luna all'alba sembrerà
tramontare,
- gli ultimi fuochi aspetteranno il
giorno,
- perché l'ombra possa scambiarsi col
sole.
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- Voglio aprire con te nuove strade
- per osservare passaggi di cielo riflessi nei
vetri,
- momenti di luce tra le gallerie,
- e avere un orizzonte da inseguire.
- Oltre quest'attimo, progetti paralleli
- riuniranno frammenti di sguardi e di
parole
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- in un discorso lungo e silenzioso
- che saprà aiutarmi ad
affrontare
- lo smorzarsi del giorno e l'accendersi della
notte
- sopra un groviglio inestricabile di
passi,
- che avranno bisogno di camminarti
nell'anima
- per riuscire a sciogliersi e avanzare.
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- E mentre viaggiamo sotto la città, il
battito delle emozioni
- non chiede altro che di potersi
annullare,
- per poi riaffiorare tra le luci della
sera,
- percorrendo in equilibrio, insieme a
te,
- sagome di abbaini appese alla luna,
- che illuminano il cielo di questa notte di
aprile.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 5° classificato
p.m.
- Paola Ceci
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- La mente nuda
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- «Abbiamo trascorso così tutta la
mattina, senza dire una
- parola. Allora ho ripensato al silenzio di una
notte presso un
- pozzo, dove ho capito di amarlo»
- (Paulo Coelho)
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- Una poesia per te...
- Navigatore errante,
- tu che t'inabissi - e illumini! -
- nei meandri ansiosi e bui
- della mente mia.
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- Esigenza
- di esternazione emozionale, per te...
- Spirito totalizzante e speculare
- tu che rifletti e specchi,
- tu che t'immergi e affiori
- tra le pieghe doloranti
- della labirintica
- anima mia.
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- Parole, parole,
- pensieri all'infinito, per te.
- Proiezione di un cosmo
- che miro a definire,
- assorbire, capire;
- in fondo: amare!
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- Tu così diverso,
- e a me così uguale.
- Tu che sai, che già conosci
- - eppure impazzi e spazi -
- tra i percorsi liberati
- dell'ormai nuda
- mente mia
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 5° classificato
p.m.
- Giovanni
Zappalà,
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- Questa maledetta
estate
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- Questo continuo consumarmi
- in arditi desideri
- che credevo svaniti
- con il grigio dei capelli,
- questi inusitati sogni
- di giovanili braccia
- e di sorrisi
- imboscati di giorno
- in libera uscita la notte,
- nel sonno riaffiorano,
- mi bruciano la mente.
- In questo continuo abbaglio
- trascino i giorni
- di questa maledetta estate
- desiderando amore,
- temendolo,
- frutto proibito
- per le mie troppe stagioni.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 7° classificato
- Gianmario
Lazzaroni
- Attimi di liquefazione
volontaria
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- Tempo,
- passi e vai,
- e i riflessi rallentano,
- gli occhi perpetuano il loro moto,
- la normalità batte incessante,
- mi fermo allo stop e l'ennesimo colore
- di un pittore impazzito svanisce.
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- Lo sguardo di un bambino
- tormenta le mie notti,
- gioca con le onde,
- corre nei prati,
- piange nel buio,
- guarda il sole negli occhi
- fino a rimanere cieco,
- come sono io ora.
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- Il risveglio è crudele,
- lacrime su carta nuda,
- ricordi perplessi che scavano
- solchi profondi nel mio viso.
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- La mia anima contaminata corre
- verso la nuova alba,
- l'impulso è gettarsi,
- bruciare e scomparire nella sua luce,
- ma un tamburo umano ritma ancora un battito di
vita.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 8° classificato
- Anna Lucia di
Nauta
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- I Navigli
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- I Navigli hanno
- trasparenze musicali
- di cieli che schedano
- storie. Silenziosamente.
- Di sponde parole
- che aspettano di essere
- comprese. L'alibi delle partenze
- che soffochiamo e dirottiamo
- altrove. Mentre ormeggia
- la luce del giorno
- che muta i tuoi occhi
- - a piccoli passi, a piccoli passi -
- ti guardo lontano,
- ti sogno, ti tocco
- ... quasi... ti sfioro
- in parallelo di luna.
- Ai Navigli onde che vanno,
- si perdono,
- si spezzano
- al limite che non conosci,
- - ancora non ti conosco -
- mia nomade onda
- o, forse, mio solo respiro
- che fa di miracolo anche
- l'ultimo dubbio che resta di noi.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 9° classificato
- Idelfonso Rossi
Urtoler
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- Euforbia
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- Alte,
- le cento braccia
- al cielo donate
- con pazienza,
- mordendo la terra
- arida da acqua scarsa.
- Profonde radici
- esprimono
- un fusto confessato
- negli anni
- e al sole bruciato
- con anima pura
- che urla di sé
- sillabe avare
- che il vento disperde
- in un cielo che tace.
- Euforbia,
- profondità d'amore
- immagine evidente
- al mondo che osserva
- una misericordia
- che esita
- la pietà delle lacrime.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 10°
classificato
- Monica
d'Alessandro
- X
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- Calde le tue parole nella sera
- come un vociare sommesso
- di ruscello sereno.
- Tenere le tue parole nella sera
- come lo sguardo di un bimbo
- appena nato.
- Serene come il cielo azzurro
- e terso.
- Bagnate come le mie lacrime disperate
- delicate come il profumo della vita
- bugiarde come la ferita del dolore.
- Inquietanti come l'attesa
- come l'odio sferzante o l'amore come
grido.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 11° classificato
- Pasquale
Manti
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- Sulla spiaggia
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- Un fascinoso
- tremolar di stelle
- spande sulla spiaggia
- il firmamento.
- Alla notturna pesca
- muovono le lampare
- ed è oblioso
- il murmure del mare.
- Grande, una nave bianca
- di crociera, scivola illuminata,
- la ferrea prua volgendo
- ai mari perlustrati d'Oriente.
- Solletica la brezza della notte
- che, lieve, porta un fresco olezzo
- di schiuso gelsomino.
- Non sogno, sto a guardare,
- anche i bagliori
- che l'Etna improvvisa.
- E non mi sento solo,
- come si può pensare.
- C'è un grillo canterino
- sul salice vicino
- che mi fa compagnia
- ed alle lucciole
- fa la serenata.
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- TORNA ALL'INIZIO
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- 12° classificato
- Paolo Ripamonti
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- Milano è ancora
sogno
-
- Milano è ancora sogno.
- A volo d'aquila su resti
- di mura e porte,
- un tuffo nel Naviglio e
- camminare tra le case e i vicoli
- più antichi sino ai grattacieli
- moderni.
- Rotaie, percorsi di filobus,
- fiere, bar; Milano nel
- cuore sussurra e invita
- a scoprirla.
- E la grigia città si può
- tingere di colori infiniti,
- fa scudo a chi vuole pensare,
- offre calore agli amanti che
- si tengono tra le braccia su
- una panchina in un parco.
- Negozi, uffici, banche...
- e ricordi, scritti in ogni
- casa, in ogni strada.
- Ricordi di milioni di vite
- vissute, intrisi ne sono
- i viali di Milano.
- E splende di chi ne vive
- e s'immola ogni giorno
- agli occhi di turisti, ma'l
- suo cuore resta nascosto
- nel cuore dei milanesi e
- di chi vuole cantare la città
- e sognare,
- in questo mondo che
- si fa di vetro e ferro,
- seduto sulle rive del
- Naviglio o sotto i portici
- delle vie del centro.
- Milano è sempre sogno.
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