IL CLUB DI

LETIZIA

Dedicato alla lesione cerebrale infantile

A cura di Maria Simona Bellini

 

FORUM SCUOLA


Quando manca l'assistente il bambino non può partecipare alla gita scolastica:
questa é integrazione?

 

Cara Maria Teresa,

seguo da un po' il Club anche se non sono interessata in prima persona. Sto cercando di aiutare la mamma di un compagno di scuola di mia figlia alla quale hanno detto che non potrà partecipare a una gita scolastica (4 elementare) perché l'assistente è malata e la circoscrizione (siamo a Roma) non ha l'autorità per inviare una sostituzione. Inoltre la mamma di Andrea è stata più volte invitata a non portare il figlio a scuola quando non c'è l'assistente altrimenti non possono garantire l'assistenza e nemmeno che il bambino non si farà male.

Non ti sembra un ricatto morale?

A che cosa e a chi questa mamma si può appellare quando l'assistente si ammala (spessissimo) e non hanno nessuno che possa accudire il bambino a casa (lei lavora)? Inoltre non è un'ingiustizia che il bambino non può andare alle gite? Questa per me non è "integrazione"!

Francesca


Cara Francesca,

prima di risponderti vorrei da parte tua dei chiarimenti.

1) Tu parli di "assistente" , si tratta per caso dell'insegnante di sostegno?

2) qual e' il tipo di handicap di cui il bambino e' portatore?

Questo solo per maggiore chiarezza. In ogni caso la situazione che tu mi descrivi ha dell'assurdo. Il bambino handicappato e' un alunno come tutti gli altri, un alunno di tutti gli insegnanti della classe che si avvalgono per esplicare al meglio la loro azione educativa dell'aiuto specialistico dell'insegnante di sostegno. Tutta la comunita' scolastica inoltre, dal direttore ai bidelli deve adoperarsi per favorire l'integrazione del bambino svantaggiato nella scuola. E questo non lo dico io, ma lo dice la legge.

Tu mi parli di cose assurde, dalle tue parole si evince che piu' che di azione educativa nei confronti di questo bambino si tratti di assistenza, di controllo.

Non puo' partecipare alle gite?

Se nessuno tra i suoi "educatori" puo' prendersi cura di lui, vuol dire che la gita non si fara' e in questo caso penso che dovreste essere proprio voi genitori a far sentire la vostra voce ricordando a chi dovrebbe gia' saperlo che i diritti di un bambino svantaggiato vengono prima di ogni altra cosa.

La legge c'e' (quella morale prima di tutto) siamo noi che dobbiamo farla rispettare.

Ciao Maria Teresa


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