FORUM SCUOLA
Lettera
aperta ai Ministri della Pubblica Istruzione e per la Solidarietà Sociale, Onorevoli
Luigi Berlinguer e Livia Turco, in occasione del 2° Convegno Internazionale di Riva del
Garda del 5/7 novembre p.v. sul tema " La Qualità dell'integrazione
scolastica".
Siamo Lo Specchio, un gruppo di genitori con figli
disabili di Ferrara, desiderosi di porre alla Vs. cortese attenzione, alcune problematiche
sul tema oggetto del Convegno, problemi ai quali vorremo fossero date le relative
risposte.
Sotto un certo aspetto fa piacere sapere che c'è "qualcuno in alto"
che, tra i tanti problemi della scuola, vedi la recente riforma scolastica, l'autonomia
degli istituti, i concorsi pubblici per nuove assunzioni ecc., si occupa anche del
problema relativo agli studenti in situazione di handicap e della loro integrazione
scolastica, in ogni ordine e grado, inserimento che può essere più o meno facile, e ciò
può dipendere sia dalle potenzialità del singolo soggetto, sia dalle capacità
organizzative del contesto nel quale il disabile sarà poi inserito.
L'integrazione, intesa nel senso lato del vocabolo, è elemento fondamentale
nella vita del disabile all'interno della classe e della scuola e, secondo il nostro
modesto parere, è descritta ed interpretata con chiarezza nelle parole del Prof. Andrea
Canevaro dell'Università di Bologna:
"Se un bambino viene ammesso in una scuola che non procede a nessun
cambiamento, egli viene assimilato.
Se invece l'accoglimento di un bambino in una scuola comporta piccoli adattamenti, tanto
da parte del bambino quanto da parte della scuola, allora si parla d'integrazione."
Rileva inoltre J. Walton:
"Integrazione significa formare un intero con delle parti, cioè combinare
elementi separati. Il desiderio di integrare implica pertanto che le parti manchino di
qualcosa.
Molto spesso il processo d'integrazione, messo in atto con diverse strategie sia dalla
famiglia, sia dagli operatori preposti dalla scuola, subisce bruschi rallentamenti, se non
addirittura dei veri e propri black-out, ed una delle principali concause è da ricercarsi
nella mancanza della figura dell'insegnante di sostegno all'inizio dell'attività
scolastica, e nella mancanza di continuità didattica dello stesso insegnante negli anni
seguenti."
A questo punto, analizzando l'argomento tema del Convegno, ed in considerazione
della realtà che quotidianamente viviamo, domandiamo:
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