È nato nel 1956 a
Palermo, dove ha conseguito la laurea in filosofia, da
parecchi anni insegna nelle scuole secondarie superiori la
stessa disciplina e risiede a Brescia per motivi di lavoro.
È sposato e dedica il tempo libero alle letture, alle
poesie che ha iniziato a comporre, insieme a vari racconti,
fin dall'adolescenza. Ha recentemente pubblicato con la casa
editrice Libroitaliano E.I. un volume di liriche dal titolo
"Mirtilli", con brevi raccolte di poesie inserite in diverse
antologie; ha ottenuto la segnalazione di merito al concorso
indetto dall'Espresso del 1987; una menzione d'onore con
medaglia al premio letterario "Ugo Foscolo" del 4/7/1991
organizzato dalla rivista Interferenza di Brescia; finalista
al premio letterario "Il club degli autori
1996/97".
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Cercare
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- Mescolato tra i nevischi, freddano
- saettando viscidi e taglienti e venti polari
- nell'infinità della banchisa, mentre il
tempo
- cavalca nella sua ampia pelle argentata,
- le linee cangianti delle aurore;
- vicini fuggono rancidi fumacchi
- candidi e scuri di un opaco assordante.
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- L'esploratore osserva gli strappi violenti
- delle funi, il russare ritmico della tenda
- insaccata dalle sibilanti bore, ma aspetta
- il momento buono, il nuovo giorno
- per poter riprendere il percorso tracciato,
- in un silenzio denso e lungo come
- dentro tutti i confini del mondo.
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- Mentre sta così un alone di pensieri
- gli stracciano le idee e un'altra
- colorata tappa vuole aggiungersi ai suoi
- ricordi: non si può vivere di soli
licheni
- e un esploratore non è per niente
- stanco di cercare ancora.
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- Sempre
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- Di albe dorate
- e di tramonto magenta,
- del mio presente di foglie cremisi
- e nell'immaginare l'aprirsi
- di continui fiorellini lilla;
- eppur vedo che ogni ripetersi
- della vita non è solo ricominciare,
- è anche rinascere a nuovo
- in un inesauribile intrecciarsi
- di forti e deboli emozioni.
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- Cammino nella strada nebbiosa
- dove tutto perde e trova la sua forma
- dove ogni cosa è più sostanza
- e i miei pensieri non sono solo
- riflessioni e astrazioni
- sono anche strada e muri
- macchine lente e voci ombrose:
- in un unico volo vorrei alzarmi
- ma oltre il cielo c'è buio.
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- Vivere
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- Sei la voce roca, profonda che rimbomba
- nell'interno,
- Sei la leggera piuma che volteggia roteando
- nell'esterno,
- Sei la polvere negli occhi, l'aria nelle
tasche
- e nei capelli,
- Sei acqua e fiamma, impeto e languore
- Riscatto dalla notte e colpi inferti al cuore:
- paludi e macchioni, perle di sudore
- tutti i sensi della vita e spiagge di colori:
- E... l'esistenza, così densa, risplende
ancora
- così tiepida che la sua presenza è
già ora.
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- Elena
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- Da un corpino ripiegato
- un batuffolo di respiro
- un urlo di vita
- un fagotto di movimenti:
- sei ora una bimba
- attenta, sensibile
- pronta ad ogni novità,
- sei esigente e come
- un tenero germoglio
- ti imponi al presente
- invochi un aiuto
- sussurrando dolcezza.
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- Duepiù
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- Se non splende nella sua piena
rotondità
- la luce del disco solare,
- se mi guardi in quel modo
- e non sai indovinare i miei pensieri,
- se parli e fai qualcosa
- hai altro per la mente,
- se molte nuvole
- percorrono i miei sentieri:
- ma se ci abbracciamo intensamente
- non c'è bisogno di altri ritocchi:
- non abbiamo bisogno di
- un amore violento.
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- Colori
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- Blu Misterioso tranquillo riflessivo a volte
- distante, ma è una lontananza che
perseguita,
- rovista la coscienza tanto che rimane
- esausta, smarrita limitata nelle sue
potenzialità.
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- Rosso Capzioso coinvolgente di sangue,
passione
- desiderio di rinnovamento e fuga dal passato.
- Con molto rosso ho trafitto il tuo cuore
- di molto rosso s'annega e gode la mia anima.
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- Verde Invadente arrogante, sta nella bacheca
- purché sia aperta pronto a catturarti
- con i suoi mille perché, la sua
insolenza
- artificiosa fa distrarre ma anche rivivere.
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- Violetto Guinzaglio di sogno, freccia da
cavalcare
- nel cielo nelle stelle, sotto mare e dentro la
terra;
- "mia cara fanciulla ti prometto tante coseÉ
- anche se sono sicuro di non mantenerne
nessuna".
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- Giallo Inebriante, acceca i sensi e la ragione
- soccombe indignata a tanta esuberanza
- "sarai felice solo nell'istante in cui,
- dimenticando il resto, vorrai davvero
esserlo".
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- Nero Vortice infinito e gli uccelli senza ali
- sono morti e vivi, nella su voluttà
- eversiva si innesta la fatalità:
- è il momento involutivo azzerante.
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- Bianco Totale puro immanente "so come
- sono gli altri poiché io sono tutti
loro,
- apro e chiudo cicli di vita, di perimenti
- e di vita, di dissoluzione e di nascite, diÉ"
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- Mister
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- È ovunque uguale la nevrosi che porta alla
vita:
- Inevitabile la violenza impetuosa
- Come biglie di granito e con tinte parole
- Insorge dall'abbrutimento della ragione
- Cerca ad occhi aperti e acuti l'obbiettivo;
- Cade, rimbalza e ritorna dall'acqua
- Sulle chiome degli alberi nelle radici
- Di burro e nei sudori mitici
- Della nuda mano e dei sogni falliti.
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- Un immediato temporale trascina,
- Vaporizza l'alta pressione così
l'intelletto
- Con la fantasia evidenziano
- Razionali contorni laccati di nuova vita,
- Esistenza diversa, creatività e lavoro
solidale,
- Pace di lunghi e distesi amori
- Mani da stringere e sorrisi da restituire.
- La mia immaginazione corre lungo
- Un orizzonte ancora da costruire
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- Ma appena i signori non avranno più
spazio
- Dove riporre i loro preziosi tesori
- Proprio allora inizierà a mostrarsi la
Giustizia
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- 22 Lat. Nord 50 Long.
Est
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- Nelle lande assolate del Kali
- erra la mia mente stimolata dai sensi
- dell'aromatica aria di mirraÉ
- Amed Sahir e il nostro linguaggio liquido
- si srotola a bucce di papiro
- mentre mulinelli di uadi calda
- ci affila il viso corrugato,
- e sciamano cador come petali svolazzanti.
- In nessun suk ha trovato
- ristoro la mia coscienza,
- ma il forte ricordo dei xochil aztechi
- con la loro brillante bellezza mi hanno
- accompagnato ovunque andassi.
- Con Sahir abbiamo bevuto l'herba buena,
- mi ha indicato la via, il segno:
- l'oriente sotterraneo s'ammanta
- della mia polvere di viaggiatore insolente
- dallo spirito irrequieto e visionario.
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- Ninfa di luce
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- Aliti come foglie di vetro:
- avevo un cuore di plastica
- e i sensi erano di sughero
- non riuscivo a scrivere
- che parole gonfie d'aria
- stantia,
- non riuscivo ad avvicinarmi
- al grave mistero del 3,14
- e le mie prospettive
- non erano che distillati
- di numeri e cabale
- impazzite.
- Accendevo ceri nella stele votiva
- per evocare la forza delle ombre
- degli ermeti, ma ad ogni tentativo
- l'esito pêle-mêle ne scoraggiava
- la soluzione.
- Ora larghe, voluminose le tue carezze
- scivolano mentre le mani sono
- come le piume; coltri di velli soffici
- dilatano i pori e la mia pelle si
- distende
- in un immenso atollo eccitato.
- Le tue labbra d'arancio e ciliegia
- sono profumate dell'essenza
- della tua sensibilità e sono
- il riflesso di un mare terso, di un
- pizzico
- di voluttà sparso dentro il sospiro.
- Lambiscimi di linee profonde
- con la tua saettante luce brillante
- affinché il nostro respiro regga il
- confronto
- con i fiori. Ti osservo rilassata,
- mentre il tramonto copre le rive
- rugginose del fiume così nell'unione
- candida e serena troviamo o
- annulliamo le nostre singolarità.
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