- Angela Ylenia Torregrossa. È nata a Gela
il 4 dicembre 1971, risiede a Licata
(Agrigento).
- È una giovane autrice di una collana
inedita di poesia, intitolata "Pensieri e
parole".
- Ha frequentato le magistrali, ma è
soprattutto autodidatta, si è egregiamente
piazzata in numerosi concorsi letterari di poesia,
ricevendo alcuni premi, tra cui una segnalazione di
merito nel IX premio internazionale letterario di
poesia in lingua italiana del 1986 con la lirica Sono
morta per la droga.
- Ha conferito da poco il titolo di "Miss
l'artigiano poeta" nel IX premio letterario
internazionale "L'Artigiano poeta 2000".
- Dimostra di avere tenacia, amore ed una forte
determinazione per la poesia.
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- Cuore
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- Il cuore è fragile e debole
- Quando ama,
- è un deserto arido e freddo
- quando odia.
- Il cuore è tenero a volte
sincero.
- Il cuore è un nostro angolo
segreto,
- il diario
- dove nascondere emozioni
- e sentimenti nuovi,
- i più belli ma anche i più
brutti
- le delusioni più amare
- e le più dolci,
- che sono quelli
- che di fanno soffrire,
- come quando
- ti ho incontrato.
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- La paura di
amare
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- Ho passato un'altra notte insonne
- Nel dubbio nell'incertezza,
- nella speranza che tu un giorno
- mi possa amare,
- il tuo nome è ormai scolpito nel mio
cuore
- che rifiuta di battere ancora una volta
infame.
- È questo L'Amore?
- Avere paura dei tuoi baci,
- delle tue carezze,
- a volte vorrei soffocare il
sentimento
- che sta nascendo in me,
- così non avrei paura di
perderti,
- di guardarti negli occhi
- senza che mi escludi dal mondo
intero.
- Ma non posso opprimere tutto
questo,
- sarebbe inutile,
- niente è più sincero del mio
cuore,
- del desiderio di starti vicino,
- conto le ore,
- i minuti,
- i giorni sembrano mesi senza di te
- quando te ne vai (il vuoto).
- Tutte le mie paure sono dovute al fatto
che,
- mi sto innamorando
- di te.
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- Sono morta per la
droga
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- Profonda oscurità
- Nel mio pensiero,
- ossessione nella mia anima,
- lacrime senza pianto,
- ma dentro un dolore chiuso.
- Addio giovinezza!
- Il tempo muore
- E come Dio vuole;
- entro nel mio regno eterno,
- obbedisco e rimpiango le mie ore,
- me ne vado, e non so dove,
- forse in una terra
- fredda,
- dura,
- aspra,
- che non sa che non capisce.
- E quando la droga,
- avrà compiuto la sua
missione,
- il sole per me non spunterà
- ciechi i miei occhi,
- mute le mie labbra;
- aspramente dirò
- le mie ultime parole,
- (no droga! È terribile!).
- piangerò come una fontana
malata,
- canterò ma sarò
triste,
- e come l'uccello
- perde il suo volo,
- io perderò
- la mia inutile vita.
- I miei occhi non avranno
- A chi rivolgersi,
- la mia anima griderà
- VIENI DIO!
- Loro capiranno
- Ho sofferto!
- E sono morta
- Per la droga.
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- Questa poesia ha ricevuto una
segnalazione di merito nel IX premio internazionale
letterario di poesia nel 1986, indetto dalla
Proloco di Caltanissetta, ed anche una
targa.
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