LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordientiHome page di Anna Aita
- Anna Aita.
- È nata a Napoli. Dal 1993 partecipa a concorsi letterari ottenendo numerosi premi in tutta Italia. Tra gli altri: 1° Premio, 3° Premio e Premio speciale Concorso Adsint 1999; Premio Regioni d'Italia nel Concorso "Giovanni Gronchi"; 3° Premio poesia "Il Club degli autori", 2° Premio narrativa inedita "Primavera Strianese", 1° Premio Poesia in vernacolo A.S.C.A.M.E.S., Premio "Salerno Poesia", 1° Premio per la poesia nel concorso "La Rotonda"; 2° classificata per la narrativa nel concorso "Il giunco"; 1° Premio per la narrativa nel concorso "L'isola dei sogni".
- Ha pubblicato: "Riflessioni dell'anima" (poesie - 1993) - Premio della critica 1993; "Sul filo della memoria" (racconti - 1996) 1° Premio - medaglia d'oro 2° Premio medaglia d'argento; "Soltanto una carezza" (poesie - 1999) mai presentato in concorso e "Trasparenze" (poesie - novembre 1999), quaderno ottenuto in premio, a titolo gratuito. È responsabile del settore letterario del Circolo Culturale "Megaris" di Napoli.
- Le sono stati assegnati la medaglia d'argento dal Presidente della Repubblica, la coroncina d'argento e l'alloro d'oro "Accademia Pontzen" e vari titoli accademici, di cui l'ultimo dall' "Accademia Paestum". Recensita positivamente da Giorgio Bàrberi Squarotti, Angelo Calabrese, Franco Calabrese, Guido Cecchi, Renato De Falco, Aldo De Gioia, Francesco D'Episcopo, Carmine Manzi, Vincenzo Rossi, Orazio Tanelli e tanti altri, compare, anche come saggista, su numerose riviste letterarie e su rinomati giornali.
- Lo so...
- Lo so.
- Sono per te dolce ricordo.
- Un'immagine che scompare
- e poi ritorna;
- un sogno che sfuma,
- a tratti chiaro e tangibile
- a volte inafferrabile;
- sono il fugace pensiero
- che t'accarezza e va,
- l'onda del mare
- che ti lambisce e si ritrae;
- sono la brezza lieve
- che ti sfiora in un brivido,
- una fugace frazione di vita
- trascorsa a sbriciolar
- verbi e carezze;
- sono quella stilla di rugiada
- in un afoso giorno che sfinisce,
- l'inconsapevole nostalgia
- di una rosa non colta
- che sfiorisce;
- sono un biglietto
- sgualcito dal tempo,
- troppe volte letto, senza firma;
- quel nome che non hai mai saputo
- e che, di tanto in tanto,
- lo so...
- maledirai di non aver cercato!
- E fu l'amore
- Ricordi rigurgita la mente
- di lenzuola gonfiate contro vento
- nell'orto soleggiato dell'estate,
- di pensieri mai detti e di celiati sguardi
- oltre i contorti rami della vite.
- Grappoli d'oro raccolti a piene mani
- e pesche e prugne nei meriggi agostani.
- Si rideva nel vento della sera.
- Poi...
- piovve sul seno nudo luce da una porta;
- di stupore si spense la parola,
- tremore fu di sguardi...
- e fu l'amore.
- La luna in una stanza
- Prendevi una dose ad ogni angolo di via
- per incantare i tuoi giorni.
- Impavida e incurante, hai conosciuto la strada;
- il bene e il male sono stati tuoi compagni di viaggio
- nelle ore del giorno e in quelle della notte:
- nelle vie, nei vagoni di un treno,
- all'ombra di un porticato, a faccia in su sotto un cielo
- che su te ha steso coperte di gelo o di bonaccia.
- Ti ha stretto l'amore in un abbraccio violento
- germinando un erede alla tua vita.
- Tuo figlio conta sette anni.
- Asciuga le tue lacrime ora che hai la pelle arsa di sole,
- le ossa molli di pioggia, le tasche piene di stelle;
- ora che un uomo ti aspetta per dividere con te,
- finalmente, una stanza
- che abbia al soffitto una luna da spegnere a sera
- per riposare i tuoi occhi stanchi,
- due grandi braccia per cullare i tuoi sogni
- e un crocifisso alla parete per mai dimenticare.
- Il mio uomo
- Il mio uomo
- da sempre innalza
- fabbricati d'amore.
- Ho relegato le sue pietre
- in un sorriso
- porgendogli mani colme
- di briciole di petali
- smarrite lungo il cammino.
- Il mio uomo
- da sempre rifugge
- rime e canti
- e non si accorge di avere
- la poesia negli occhi.
- Vita negata
- Ed ora
- Accoglierò il tuo pianto,
- quando uscita sarai
- da quella sala,
- bianca
- come le mie parole
- vuote,
- senza consolazione;
- senza un senso
- senza una vera voce.
- Parole inutili
- Versate su un dolore
- Bagnato dalla rabbia,
- dal rimpianto
- che piange un bimbo
- che mai vedrà la luce.
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