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Antonino Alioto |
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Home Page di Antonino Alioto
Antonino Alioto, risiede a Palermo
- dalla finestra
- Teneramente,
- la nebbia mi ha abbracciato.
- Tacita è salita dalla quiete del mare
- che s'affaccia sulla finestra
- ed è scomparso quel filare d'oleandri
- insieme al suo colore che rallegra.
- Teneramente,
- ha soggiogato
- il rumore più forte dei marosi,
- e lo stridio dei gabbiani in volo.
- Teneramente
- nel silenzio, mi ha lasciato solo
- immerso nel mondo sconosciuto
- che m'avvolge intorno, per stregarmi.
- fiore d'autunno
- Nei petali il colore ha disegnato,
- timidamente quando ti ha sfiorato
- la luce che viene da lontano.
- Una morbida carezza,
- e ti ha baciato.
- Io ti ho colto,
- e nelle mani
- il magico momento mi ha incantato,
- quello che sfugge e non ritorna più.
- Io ti ho colto,
- e nelle mani
- questo fiore d'autunno s'è sciupato.
- Mi ha portato l'amore
- ed è appassito.
- frammenti di luce
- Frammenti di luce
- questo sole che tramonta mi ha lasciato,
- per ammantarmi di malinconia
- nella sera che scorre
- per andare via.
- E le immagini che lascia,
- innumerevoli riflessi senza vita
- onde di risacca nella riva
- s'infrangono,
- pietosamente mormorando
- le voci perdute e ritrovate,
- senza pudore
- dentro il mio cuore
- che li accoglie ancora.
- per danzare
- Si è specchiato,
- nella luce sfuggente dell'onda
- il tuo viso,
- col sorriso.
- Ti ha bagnato i capelli.
- e ti ha segnato negli occhi
- una lacrima sfuggente e peregrina,
- il riflesso del raggio vespertino
- della stella che gioca a rimpiattino.
- E dolcemente
- la musica che viene da lontano
- mi ha portato,
- per danzare in questo sogno
- appassionatamente col tuo volto.
- l'orma
- Lunga l'attesa,
- con gli occhi socchiusi
- ho amato.
- Mi ha appagato il suo sguardo
- e mi ha lasciato.
- L'orma ha scavato
- e mi è rimasta nel cuore.
- Ho chiuso gli occhi
- per vedere il buio,
- ho visto invece un mondo
- senza fine,
- quello divino della fantasia.
- Ho provato a chiuderli di nuovo
- ed ho sentito che batteva il petto.
- Il buio non c'era,
- c'era un sentimento
- e la passione
- che accendeva il cuore.
- Il buio non c'è
- e non potrai vederlo
- perché il buio è quello che non vedi più.
- le tue labbra
- Ho sentito la voce delle tue labbra,
- mentre parlano al mio cuore.
- Ho sentito il calore delle tue labbra,
- quando baciano con ardore.
- Ho sentito il tormento di cercarle ancora.
- Il fiore s'apre e si accarezza al sole,
- schiude il colore dei petali alla vita,
- lascia che il bacio sfiori la mia bocca,
- come sigillo della tua carezza.
- Ho sentito la voce delle tue labbra ancora
- che mi ritorna,
- eco di una notte,
- placida nenia per cullare un sogno.
- S'è scaldata la terra col calore
- dei raggi cocenti.
- Lascia che il cuore si riscaldi ancora.
- le mie mani
- Le mie mani ho guardato,
- sono aperte.
- Le mie mani ho guardato,
- sono vuote.
- Le mie mani ho guardato,
- sono stanche.
- Quante cose ho sognato d'afferrare.
- Quante volte le ho proteso
- con amore.
- Una giovane brezza mi ha sfiorato
- nel campo sterminato tutto giallo
- che il sole incandescente ha già bruciato.
- Un filo d'erba dalla terra appena alzato
- timidamente il capo ha sollevato
- per baciare l'azzurro sconfinato.
- Le mie mani ho guardato,
- sono stese.
- Quanta voglia mi ha preso,
- e le ho distese
- per carezzare con strana bramosia
- questo splendore come cosa mia.
- il futuro
- Ti ho aspettato,
- dentro questo mio sogno t'ho vissuto
- nel desiderio di trovare ognora
- quella speranza che non muore mai.
- Una per una ho sfogliato invano
- tutte le pagine del libro senza fine,
- là dove è scritto il senso delle cose.
- S'alza dal nulla la voce della vita
- nell'armonia delle note eterne.
- Esplode con la luce che m'acceca
- il giorno che risveglia ciò che vive.
- della legge che sta scritta nel mio cuore
- Il canto che si leva è un ritornello
- Ti ho aspettato,
- e tu non sei arrivato,
- il presente che vivo è già passato,
- il futuro non so,
- ed io l'aspetto invano.
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Agg. 11-04-2005
