- Autore di testi di numerose
canzoni iscritto alla S.I.A.E.
- Ha intrapreso il suo cammino
nel mondo letterario all'età di vent'anni in
qualità di poeta e scrittore di brevi
racconti.
- È nato a Limbiate il
20 marzo 1968, siciliano d'origine. Per la sua valida
attività letteraria, è stato premiato
più volte in molti concorsi letterari, ricevendo
varie attestazioni e riconoscimenti.
- Hanno espresso pareri
positivi tra gli altri i critici: Bianca Buono, Gianni
Ianuale, Aldo Zolfino, Maria Organtini, e le poetesse
Caterina Tisselli, Valeria Gnan e Carla
Mortara.
- Sue poesie sono state
inserite in alcune antologie e pubblicate su quotidiani e
riviste.
- "Il Cittadino di Monza", ha
recensito la sua unica silloge di poesie dal titolo "Il
Messaggio".
- Accademico dell'Accademia
Internazionale dei Micenei, e di altre Associazioni
Culturali.
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-
Storia
infinita
-
- Le mani tra le
spine del roveto,
- ho strappato una
rosa al tramonto,
- chima la natura
ad armonia.
- L'alba nasce
sotto il segno di Caino.
-
- Muore Abele
tradito dal fratello,
- si consuma
così l'inizio
- della storia che
mai ebbe fine,
- dalle mura del
silenzio sangue cola
- infettando
l'animo sereno.
-
- D'un tratto dalla
fronte il sudore
- ad un pensiero
nitido e rapace.
- Era bello
passeggiare al pomeriggio,
- nelle sere
d'estate bere vino soave,
- ritrovando nei
discorsi le antiche leggende.
-
- E con passi
leggeri quasi eleganti
- entrano figure
corrotte e insinuanti,
- offrendo denari e
illusoria felicità,
- a braccia aperte
accolgono la mia presenza,
-
- ma d'una ferita
ancora aperta
- non ho di che
gioire,
- ora che vago per
il mondo
- in cerca di una
luce di speranza;
-
- bruciano
così le falsità
- e le gratuite
cattiverie,
- in frasi dette
sotto voce,
-
- e andranno a
finire nell'indifferenza
- del giorno
dopo.
-
- La
fanciulla
-
- A tarda sera
scende
- tra fiori d'ogni
colore,
- ha negli
occhi
- una luce
certa
- che
nasconde
- l'illusione
dell'amore.
-
- Vento
gradevole
- smuove i suoi
capelli
- e vaga la sua
anima
- adornata dalla
luna;
- odore di
tabacco
- nell'aria
limpida,
- danza il
fumo
- nel cielo
stellato
- come segno
d'allegria.
-
- Al finire della
notte
- quella
stella
- ha perso il suo
brillare,
- scendono come
fiume
- lacrime di
realtà
- sullo sfondo
pallido
- di un'immagine
stanca,
- che sogni
più non ha.
-
- Quando
c'è musica, dove c'è
musica
-
- Lasciarsi andare
lontano
- come una vela nel
mare in tempesta,
- aspettando per
ore e ore
- di vedere una
luce
- nei sorrisi della
gente,
- un riflesso
sincero di vita serena
- tra immensi prati
d'amore
- che stanno via
via finendo
- sempre nello
spazio del mio cuore.
-
- Un respiro, un
rumore e poi il silenzio,
- questa notte
sembra non finire,
- resto sveglio nel
buio infinito
- e i miei pensieri
girano
- come la ruota del
destino.
-
- D'improvviso
sento
- una musica
sfrenata in me
- che mi riempie il
cuore d'allegria,
- anche se in
questo mondo a volte
- non so più
qual è la strada mia.
-
- Sarà
l'estate che mi scalda l'anima
- e mi tiene
vivo
- davanti lo
specchio di questa vita.
-
- Così
quando c'è musica
- lascio fuggire i
miei tristi pensieri
- e volo libero da
tutti
- e da questa
realtà, senza catene.
-
- Quando c'è
musica sogno quello che voglio,
- scendo dalle
nuvole
- e viaggio dentro
le acque del mare
- attraverso ogni
frontiera
- lontano da ogni
incomprensione
- tra mille
pensieri d'amore.
- Quando c'è
musica, dove c'è musica
- è
così che io vivo
- e per ogni giorno
e per ogni notte
- che
rivedrò ringrazierò Dio;
- anche se troppi
tormenti
- attraversano i
miei giorni
- non fuggo dalla
realtà,
- ma voglio vivere
d'amore,
- voglio vivere per
lei
- e non morire
lentamente
- senza sperare in
un futuro migliore.
-
- Quando c'è
musica, dove c'è musica
- voglio danzare
libero e folle;
- in questo tempo
di felicità
- io rinasco in
ogni alba e in ogni verità,
- in ogni sorriso
di fratellanza d'infinita umanità.
-
- So che una
canzone non basta
- per vivere una
vita senza paure,
- per non
arrendersi al vuoto della monotonia;
- ma piano io
rientro a casa
- e mi accorgo di
cantare per amore,
- le mie mani
più non tremano,
- aspetto il suo
ritorno
- per rivedere quel
viso di serena nostalgia.
-
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