- Cristian Pretolani
nasce a Forlì il 4 settembre 1978. S'interessa
alla poesia sin da giovanissimo, con una lettura
attenta e completa dei poeti maledetti ( Rimbaud,
Baudelaire), italiani del '900, senza dimenticare i
classici greci e romani. Approfondisce le sue letture
come autodidatta anche in ambito narrativo, filosofico
e psicologico. Esordisce con la pubblicazione di due
poesie nell' agenda Dimenticario realizzato dal
centro culturale "L' Ortica" di Forlì
distribuito nelle Università e nella Provincia.
La poesia Famiglia viene accolta nella rivista di
attualità culturale Arsi Amandi distribuita
nella regione Emilia-Romagna. Dal 2003 partecipa al
progetto scolastico denominato Progetto
creatività presso I.T.C. Matteucci di
Forlì dove collabora con la Prof.ssa di Lettere
Catia Baffioni nell' insegnamento di composizione
poetica. Nel 2004 pubblica Pillole con AM EDIZIONE
MAROTTA, la sua prima raccolta di poesie. Collabora
con il quotidiano la Voce in una rubrica da lui ideata
Adesso Poesia scrivendo recensioni a poeti del
territorio Romagnolo.Nel 2007 pubblica L'era di
Atlantide con la Tinarelli. Ha partecipato a varie
manifestazioni poetiche-culturali con letture
pubbliche delle sue poesie. Segnalato in alcuni
concorsi e in altri finalista.
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- Sintesi
d'amore
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- Mi involo
sulle tue cime
- abbandonandomi
al calore
- che emana il
tuo fiore.
- Così
il volo diventa
- fonte di
piacere sublime...
- Crescono i
frutti riempiendosi
- di succo, che
tu avidamente
- sai succhiare
,
- e intanto si
sciolgono
- le mie ali
- davanti al
tuo ventre.
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- Il soffio del
Bosco
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- Disteso nei
miei pensieri
- libero gli
appunti
- sulle righe
del tempo,
- come fossero
una coltre
- di foglie che
riscaldano
- il bosco e i
suoi sentieri.
- Vari olezzi
ingorgano
- le
narici,
- aumentando
la mia concentrazione
- in questo
lembo di paradiso
- Sì
perché sono in paradiso
- e la materia
diviene
- un
ingranaggio del cielo bruno
- decorato da
nuvole color d'erba .
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- La
Poesia
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- A poco a poco
la poesia mi afferra come
- Un oceano!
Verso la mia luce biancastra,
- Sotto una
volta di foschia o in un firmamento
- Immenso, io
dispiego la mia tenda;
- Col petto in
fuori ed i polmoni rigonfi
- Come fossero
vela, scalo la schiena
- Dei flutti
accavallati che la notte
- Mi cela;
sento frullare in me
- Le passioni
di un naviglio che soffre;
- Refoli
propizi, confusi temporali,
- Mi cullano
sull'oblio infinito.
- Ed altre
dimensioni,invece,la bonaccia,
- Spazioso
specchio del mio dubitare!
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- L'anima della
roccia
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- L'anima della
roccia,
- si mostra
nella sua interezza
- forgia
sensazioni immobili,
- il mio fiato
è mosso dal vento
- che si
incontra equidistante dalla pietra.
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- La
vegetazione esplode
- nei colori
terrestri,
- sono pieni
pieni di vita,
- simili a seni
turgidi di latte...
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