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Nato a Taranto il 30/07/62, trasferitosi poi a Napoli
dove si diploma ed inizia gli studi universitari
d'ingegneria.
- Dopo alcuni esami,
tra i quali disegno e geometria, che in seguito si
riveleranno fondamentali, lascia per intraprendere la
carriera militare avendo vinto il concorso come
ufficiale dell'aeronautica militare.
- Poco dopo la
promozione a tenente, abbandona la carriera, per
intraprendere un nuovo lavoro, decide di abbandonare
ancora per trasferirsi a Londra. Qui, comincia a
comporre, i principi, del teorema di Effe, le
corrispondenti proiezioni nella pittura concettuale,
senza tralasciare per questo, il lavoro di lettura di
testi filosofici e sacri. La possibilità di un
lavoro stabile, nella società autostrade,
presso la tangenziale di Napoli, nel 90, lo fa
rientrare in Italia dove tuttora lavora come
impiegato.
- I tragici
avvenimenti, che si succedono nel 2001, lo scuotono
terribilmente dando slancio e forma alle sue indagini
filosofiche e proposizioni figurative. Il suo intento
si sostanzia nel tentativo fondamentale di infrangere
e rompere lo "Stand-by" spirituale che coniuga, nel
quotidiano del luogo comune, il solo "credere " del
piano materiale, il solo ragionamento, il dogma, i
santi, etc, cercando al contrario, di favorire con le
sue "proposizioni", il "sentire" della dimensione
spirituale, la ricerca, la meditazione trascendentale,
il pensiero libero, non più prigioniero, nelle
gabbie teoriche e dogmatiche dell' approccio
ordinario. Per lui l'intelligenza e la fede sono
fratelli simbiotici e spiralici della stessa idea e la
trattazione di ciò, trova sicuramente come
valido supporto, le inesauribili capacità
transitive e propedeutiche, proprie del riferimento
geometrico.
- Nel Luglio 2007
esce il suo primo romanzo "Per Sempre", edito dalla
C.S.A., nel novembre 2007 esce il suo secondo lavoro "
Ovunque al mio sguardo solo materia in movimenti
innaturali e rumorosi" edito dalla C.S.A.
- Dal 2 al 14
febbraio 2008 presso lo SPA CAFE di Napoli si è
tenuta la sua mostra personale di dipinti, dove ha
presentato il suo ultimo libro.
- Edizione 2007
segnalato con la poesia"Elementi di geometria
spirituale" al Concorso Letterario Nazionale Prosa e
Poesia Agape.
- Edizione 2007/08
inserito nell'antologia "Versi Creativi" con la poesia
"Laddove".
- Edizione 2008
3° classificato per la sezione editi con il
romanzo Per Sempre al concorso nazionale
Creatività e Scienza Città di
Salerno.
- Edizione 2008
menzione "Honoris Causa" con la poesia "Consapevolezza
istantanea" al Premio Internazionale di Poesia "Mons
Aureus" città di Montelepre.
- Edizione 2008
premiato con la Coppa Comitato Lettura con il libro
"Ovunque al mio sguardo solo materia in movimenti
innaturali e rumorosi" al concorso internazionale
omaggio a "Gli Anguillara".
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- Sofia
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- Posò con la
sinistra il foglio scritto, a ricordo degli ultimi
destini che aveva forgiato, sugli innumerevoli altri
fogli di una pila altissima. La prima di una serie
infinita di pile, che si perdevano a vista d'occhio in
quel luogo senza tempo né spazio. Poi con la
destra prese un altro foglio per comporre un nuovo
destino. In quel momento lei si avvicinò
strofinandosi con tutto il nero del suo manto sulla
pelle di lui, altrimenti bianca come l'avorio. Il
Maestro posò nuovamente il foglio, laddove
l'aveva preso, ed accarezzandola le si rivolse
sorridendo "Spero che tu non abbia sofferto molto, mia
dolce e cara Sofia!" Poi riprese a scrivere.
- "Le auto
procedevano lente nel traffico. K con la tempia
sinistra appoggiata al vetro del finestrino ed aria
sconsolata, guardava la gente ed i negozi scivolare
dinanzi ai suoi occhi.
- La limousine
superaccessoriata e blindata, i suoi abiti raffinati,
i suoi agi e vantaggi, non lo rendevano felice! La sua
esistenza era protetta da una gabbia d'oro, e per
quanto preziosa essa fosse, sempre una prigione
rimaneva. Primogenito di uno dei boss più
potenti del pianeta, K non si era mai emozionato
all'idea e privilegio di poter ottenere tutto
ciò che desiderava. Da qualche anno oramai, e
da tempo finita l'adolescenza, aveva compreso di non
avere alcuna possibilità di vivere una vita
normale. Aveva perciò completamente chiuso la
porta che dava accesso ai suoi veri sogni, ideali e
propositi per non "animare" la sofferenza di quella
triste realtà. Conveniva del tutto quindi alle
decisioni del padre,e senza opporre più alcuna
riserva od ostacolo. Quella mattina qualcosa era
cambiato però. Sentiva forte dentro se, e
fortemente determinato, uno spirito che rivendicava
cure e considerazione per non lasciarsi morire
definitivamente. Quella piccola piantina, esile e
trascurata del suo essere, era riuscita a sopravvivere
sino ad allora all'ombra dell'inconsapevolezza
giovanile, ma da tempo il sole forte della coscienza
la stava inaridendo e seccando inesorabilmente. La
luce di un conscio libero arbitrio lo illuminava
totalmente oramai impedendogli, cosi come era stato
possibile in passato, di potersi nascondere nelle
comode ombre ed oscurità dell'incoscienza.
D'improvviso, imperturbabile, un gatto nero
attraversò la strada dinanzi a loro
costringendoli, per il perentorio invito di K a non
travolgerlo con l'auto, ad una brusca frenata. Il
felino si era poi accomodato ai piedi di un uomo dal
viso aperto, simpatico ed evidentemente felice in quel
momento, per l'incidente che il gatto aveva evitato.
Qualche istante dopo lo scampato pericolo,
quest'ultimo aveva nuovamente ripreso ad estrarre
dalla custodia zainetto le sue percussioni. K allora,
sfiorò con una mano la spalla dell'autista che
subito comprese il desiderio del capo di stazionare
ancora in quel punto. Continuava a contemplare, con lo
sguardo incuriosito e stranamente affascinato il volto
di quell'uomo il quale accortosi di essere osservato
iniziò a suonare guardando fisso negli occhi il
figlio del boss. Sonorità ammalianti, quasi
ipnotiche, forse di antiche ed ancestrali nenie,
catturarono del tutto la curiosità e l'animo di
K che volle scendere dall'auto per portarsi dinanzi a
quell'uomo misterioso, per meglio poterlo ascoltare.
Una strana emozione, potente quanto inspiegabile, lo
strinse allo stomaco facendogli tremare le gambe.
L'estasi nella quale era stato risucchiato rendeva le
gambe incapaci di sostenere il peso del corpo
cosicché, sotto lo sguardo perplesso dei suoi
accompagnatori per quella atipica performance, decise
di sedersi per terra. Tutti allora si sedettero,
abituati come dovevano a seguire ciecamente il loro
capo, mentre le guardie del corpo "controllavano" le
loro spalle. Le auto del boss a circa cinquanta metri,
d'un tratto esplosero facendo e volarono tutt'intorno
sull'asfalto frammenti di carrozzeria ed i resti umani
dei conducenti che erano rimasti all'interno. Tutti
rimasero pietrificati da quanto era successo, e per
alcuni secondi le gambe dei presenti rimasero
irrigidite e bloccate. Fu allora che quel misterioso
uomo posando i bonghetti si avvicinò a K. Gli
tolse l'orologio dal polso e lo mise su quello di un
pezzo di braccio che era per terra ai loro piedi; il
tutto in una calma che di normale non aveva
assolutamente nulla. Sotto lo sguardo sconvolto ed
inebetito degli altri che immobili lo fissavano prese
poi le valigette dei soldi, che erano anch'esse per
terra a pochi metri, e le apri offrendo il contenuto a
quelli che per seguire K si erano salvati. Fu allora
che K comprese ciò che era nelle intenzioni di
quell'individuo poiché erano le stesse che lui
nutriva da tempo. Si stracciò i pantaloni, si
tolse la cravatta, salutò quelli che gli erano
stati vicino dicendo loro che si potevano tenere i
soldi in cambio del loro silenzio. Non vi era pericolo
del resto poiché erano soldi suoi, dei quali il
padre era all'oscuro. Gli sarebbe servito solo il
tempo necessario a far perdere per sempre le sue
tracce. E così avvenne! Anni dopo e molto
lontano da dove si erano conosciuti K, il suo
"salvatore" e le loro donne, erano sul ciglio della
strada che si esibivano davanti ad un nutrito gruppo
di spettatori estasiati dai loro suoni. Non c'era
nulla da dire, erano bravissimi ed avrebbero potuto
suonare in luoghi "migliori" ma ahimè, avevano
altro da fare e di molto più importante! Essere
semplicemente pronti ad aiutare chi ne avesse avuto
bisogno. Anche quel giorno come tanti anni prima
accadde tutto all'improvviso. Un gatto nero aveva
deciso di attraversare la strada per avvicinarsi a
quell'estemporaneo gruppetto di spettatori. Si era
così d'improvviso trovato dinanzi delle auto
frettolose ricche e "scure". Quest'ultime non
rallentarono, né accennarono ad una minima
manovra per evitare di investire il gatto nero, che
rimase in terra schiacciato. Allora K. ed il suo
compagno si guardarono raccolsero il capo fra le mani
mentre, con le dita come tappi si otturarono le
orecchie. Le esplosioni furono terribilmente potenti e
distruttive, anche se oramai molto lontane per
preoccuparli. Odore di carne bruciata fra le lamiere
ardenti era quello che restava di quei corpi
assatanati e troppo veloci.
- Attimi vitali
sfuggenti, ma insignificanti per vite fuggenti,
possono altrimenti essere l'Essenza dell'arcano senso
della vita.
- Poggiò indi
il foglio su di quello precedente, prese in braccio
Sofia ed accarezzandola le si rivolse ancora. "So che
ti dispiace lasciarmi è la sesta volta che mi
vedi ed ormai affezionata vorresti rimanere qui per
sempre. Dovrai attendere però! Sai bene che li,
dove risiede la materia del tuo corpo esteriore, hai
ancora una vita ed altre umane esistenze da salvare o
"risolvere". Poi la poggiò delicatamente per
terra per darle da mangiare. Uno sconfinato manto nero
di migliaia e migliaia di altri gatti cominciò
ad avvicinarsi coprendo il bianco di quel luogo
umanamente inaccessibile. Il Maestro sorrise al
pensiero che quelle migliaia di destini, che si
componevano in una macchia scura sotto i suoi occhi,
erano di uomini convinti che tutto ciò che
capitava loro, fosse questione di fortuna o sfortuna.
Poi subito si sedette e riprese il suo lavoro. Non
poteva assolutamente fermarsi! Lui era il tempo! La
destra prese dunque il foglio che aveva
temporaneamente riposto. Lo guardò. Era
straordinariamente grande ma come tutti gli altri, e
nessuno escluso, era quasi del tutto bianco con solo i
nomi dei "destinatari" segnati in alto. Sofia
balzò su di lui costringendolo, con le sue
fusa, ad interrompere ancora il lavoro. Sorrise
divertito allora ed amorevolmente le disse" Vai dunque
con il manto nero dei tuoi simili a spendere
quest'ultima esistenza sulla terra, in nome mio e
dello spirito che qui rappresento e difendo. Sofia
chiuse gli occhi in segno di assenso. Poi lui la
licenziò dicendole le ultime parole "Le tenebre
ed il silenzio saranno le tue forze nella notte,
intuito e dinamiche temporali le tue armi di giorno".
Pochi attimi dopo, con la scomparsa di tutto quel nero
"animato", l'aere del crisma Terreno ove risiedeva il
Maestro divenne lucentissimo, a tal punto, da
ritornare invisibile!
-
-
- Consapevolezza
istantanea.
-
-
-
-
- Una bolla
di sapone
- ad un
bambino fuggita,
- vicino si
posa,
- brilla,
esplode, e la mente
- stupita
rimane, tra inizio
- e fine
d'ogni cosa.
-
-
- ...ritorno,
andando..
-
-
-
-
- Più
lontano dagli altri
- più
vicini a se stessi,
- come
un'aquila
- che non
conosce stormi.
-
- Vicini al
dolore,
- e
più giusti ed infelici
- in questa
vita,
- che anela
all'altra.
-
- Campare, di
più
- o di meno,
è lo stesso,
- se il metro
della giustizia,
- tra
sé e gli altri, è
diverso!
-
- Morte per
nuova vita
- a chi la
sogna,
- come
miracolo che accade
- se in esso
si crede.
-
- La vista,
con lo spirito
- cresce,
- se il cuore
e la mente
- non si
tradisce.
-
- Vita e
morte, gioco serio,
- felice
penoso, giusto sbagliato
- prima o
poi, nel ritorno "all'Uno",
- di tutti i
numeri contrariati opposti.
-
-
- Divano della
notte
-
-
-
-
-
- Chiarore
compare
- poi
svanisce nel nulla
- stupita la
mente
- tra miraggi
di sogno invadente.
-
-
- Vento che
accelera passo,
- e dona
sollievo e spirito
- ad un
animo
- sfiancato e
perplesso.
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-
- Suggestive
ed ancestrali emozioni nell'aere,
- nel divano
notturno suona il silenzio,
- ed i
ragionamenti ora, e con cura,
- si lavano
al candeggio del pensiero.
-
-
- Mistero e
fantasia,
- nel limbo
di bagliori di sogni e stelle,
- poi d'un
tratto bianca luce immensa
- tuffa nel
miraggio del nuovo viaggio.
-
-
- Ora, in
agio e beato,
- navigo
lontano,
- fino alla
prossima connessione
- con i morti
viventi di terra vincenti.
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