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È nato il 12 gennaio 1942, ex dipendente
Olivetti, in pensione dal 1996, attuale Dirigente
sindacale, risiede a Ivrea. Ha conseguito i seguenti
premi nella sezione poesia: "Primavera Strianese",
Striano (Na) in tre edizioni; "Giovanni Gronchi",
Pontedera, (Pi); "Gemma del Vate", Bari; "Città
di Pompei", Pompei (Na); "Le floreali", Catania; "La
Rocca", Crescentino (Vc); "Giuseppe Ungaretti", Roma,
in tre edizioni; "G.P. Italia", Roma, in tre edizioni;
"Città di Sorrento", Sorrento (Na) in tre
edizioni; "Costa Viola", Roma; "Regione Siciliana",
Palermo; "San Nicola Arcella", San Nicola Arcella
(Cs); "Sentiero Fiorito", Catania; "L'appennino
nuovo", Bari; "La famija Canavsan-a", Ivrea (To), ed
altri. Nella sezione narrativa: concorso "L'inedito",
Grottaminarda (Av), giugno 2001, menzione di merito
per un racconto, pubblicato in antologia; "Il
Litorale", Ronchi Apuana (Ms), 5 maggio 2002, 4°
premio per un racconto; "Andrea da Pontedera",
Pontedera (Pi), 12 maggio 2002, 2° premio per un
romanzo inedito; "Giovanni Gronchi", Pontedera (Pi),
17 novembre 2002, 3° premio per un racconto;
"L'inedito", Grottaminarda (Av), dicembre 2002,
menzione di merito per un racconto; "Andrea da
Pontedera", Pontedera (Pi), 2 maggio 2003, 2°
premio per un racconto; "Cinque Terre/Ettore Cozzani",
La Spezia, 22 giugno 2003, 5° premio per un
racconto; "Città di Pompei", Pompei (Na), 21
settembre 2003, 3° premio per un racconto;
"Giovanni Gronchi", Pontedera (Pi), 16 novembre 2003,
2° premio per un racconto; "Città di
Melegnano", Melegnano (Mi), 10 gennaio 2004,
segnalazione di merito per un racconto; "Andrea da
Pontedera", Pontedera (Pi) 16 maggio 2004, 1°
premio per un racconto; "Primavera Strianese", Striano
(Na), 22 maggio 2004, 1° premio per un racconto;
"Cinque Terre/Ettore Cozzani", La Spezia, 27 giugno
2004, 4° premio per un racconto. Risulta inoltre
incluso in varie antologie e riviste letterarie. Da
oltre tre lustri non ha partecipato più ad
alcun concorso poetico. Nel 1979 ha pubblicato la
raccolta "Solo canaglie" presso la casa ed. Gabrieli
di Roma.
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- Presepe del
2000
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- Quanta
tristezza su quei visi
- mentre
rondini in un tempo non loro
- svolazzano
felici nel cielo per la grande
conquista.
- Fuma il
drogato come un camino antico
- su questo
presepe del duemila, passato di
moda,
- mentre il
bambino Gesù ha disertato la sua
culla
- sotto gli
occhi piangenti della sua mamma
stanca.
- Ho contato
milioni di Marie per il mondo
- tendere una
mano, ma l'indifferenza continua.
- Erode
è più vivo che mai, lo incontri
dovunque
- anche se non
ha più giannizzeri armati per
distruggere
- l'erba che
fiorisce più spigliata di
ieri;
- Il boia,
industrializzatosi, ha deposto le
armi
- ora gioca a
dadi lambiccandosi il cervello
- su come
cambiare la scacchiera del mondo;
- Il bue e
l'asino fanno la guerra al padrone
- anch'essi han
capito che soffrire è un
male,
- non si
può essere sempre carne da
macello.
- Continuano le
rondini il loro viaggio migratore
- senza
accorgersi che questa è primavera
d'inverno:
- anche il
tempo se la gode prendendoci in
giro.
- La storia di
Cristo, ora è diventata un libro a
fumetti.
- Ritornerà
Maria per partorire di nuovo,
- per lavare in
casa anche lei le fasce del bimbo
- e Giuseppe
diverrà un imprenditore
tranquillo
- perché
suo figlio farà nuovi
progetti,
- penserà
solo a se stesso ed alla sua futura
famiglia.
- Erode
sarà più felice che mai.
Otterrà quanto voleva
- e
continuerà a ridere su questi duemila
anni di storia
- racchiusi in
un vecchio libro di Favole.
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- Fiori del
sud
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- Ho raccolto
fiori di cristallo tagliente
- perché
avevo sete d'avere,
- di possedere
ciò che tu non avevi,
- ciò
che tu non pensavi.
- Ho raccolto
lumache di ferro
- dalle corna
variopinte
- su binari
contorti da fatiche
- sopportazioni
delle corse lente
- dei treni del
sud.
- Ho vissuto
un'ora della mia vita
- in un
cantiere, dove il cemento
- veniva
impastato con gocce di sudore
- e tutto era
normale.
- Ho raccolto
per terra
- uomini sotto
sembianze di grilli
- e li ho
stretti nel palmo della mia mano
- per
schiacciarli, per sentirli soffrire.
- Ho gridato ai
quattro venti
- che ho
ereditato la vita
- ma per farmi
tacere
- mi hanno
legato un filo spinato alla gola.
- Volevo
raccogliere ancora fiori di
cristallo
- ma mi hanno
offerto fiori di piombo
- perché
la terra del sud non germoglia
più
- perché
anch'io dovevo imparare a soffrire.
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