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- Morire
di maggio
Quali abbracci e
sospiri hai dovuto lasciare
fra l'incanto
dei sogni e l'andare mattutino?
Calavi gli occhi
sulle cose ancora da fare
e gli appunti
fra le pagine di un taccuino.
Brevi echi di
nostalgie di momenti lontani,
scenografie
sconnesse confuse ed evanescenti.
L'angelo
bianco-vestito che ti tende le mani:
è questo
il momento di spegnere i sentimenti.
E si spegne il
tempo, il giorno, ogni cosa;
si spegne il
ricordo di ogni attimo di storia,
svanisce ogni
odore, il profumo di una rosa.
Naufragar nella
notte senza più memoria....
Neanche il tempo
di salutarti, amica mia,
dedicarti una
canzone, tenerti per mano;
passeggiare con
te attraverso una poesia,
come fosse
l'ultima, che ti porta lontano.
Mi manca il
suono della tua voce elegante,
il tuo sguardo
curioso, compiaciuto e signorile,
la tua stima che
mi rendeva importante;
mi incantava il
tuo sorridere sempre con stile.
Ci siam visti
poco e poco ci siam detti,
lascia che ti
dica che dopo il naufragio
ricondurrai i
tuoi passi su prati benedetti,
rivivrai il
tempo sulle corde di un adagio.
Ti ritroverai
bambina fra la sabbia e il mare,
giocare con gli
angeli fra il cielo e l'avvenire,
tessere i sogni
su un telaio crepuscolare
incontro alla
sera senza misteri da capire.
Di maggio son
nato anch'io e conosco le rose,
ho attraversato
assenze ed ho avuto coraggio,
domandai
perché? a Dio ma non mi rispose;
rispondimi tu,
se puoi, com'è morire di maggio?...
- Cosa vuoi che
resti...
Restano i sogni
resta il tempo e le vele
Per confondere
il mare con il cielo di sera
All'ombra del
luccichio di mille candele
Andando incontro
da un canto di primavera
Non sarà
l'azzurro o il verde di un prato
A confonderci il
sonno straziato dai cani
Veglieremo la
luna d'argento incantato
E come lupi
danzanti batteremo le mani
Cosa vuoi che
resti dei raggi del sole
Oltraggiato ed
offeso da maestri idioti
Soltanto le
inutili misere scarne parole
Di quegli
scrittori maldestri ed amnioti
Noi che
navighiamo i mari in tempesta
Fra tenebra ed
ombra coi cuoi sospesi
Corriamo lontano
da chi ci calpesta
Ché
l'alba non ci trovi sconfitti ed arresi
Donne che
aspettate sul dorso del mare
Vederci stanchi
ubriachi cullati dall'onde
Se anneghiamo
continuate ad amare
Lo spirito
libero di chi non si confonde.
- Disincanto
Di un incanto di
quiete ed armonia
In questi anni
tumultuosi e indecisi
Ho tessuto i
miei pensieri e la fantasia
Perché la
distanza ci teneva divisi
E quanta pioggia
prima di un ritorno
Mi ha bagnato le
scarpe e il cammino
E in ogni passo
mi si stringeva attorno
La figura del
mio pregare mattutino
E cadevano i
veli della tua bellezza
Come fantasma
rincorso per strada
E pur se gridavo
la mia amarezza
Sentivo nella
carne affondare la spada
Di tanto spirito
affine persi coscienza
Per una manciata
in incomprensione
Io provinciale
senza alcuna pazienza
Ostinato e
testardo non volli ragioni
Piangermi
addosso e quel che so fare
E forse capire
un incanto sbagliato
Lo so che la
vita ti costringe ad andare
E non hai tempo
per un fratello inventato
Non te ne voglio
non me ne volere
Se faccio il
poeta e racconto illusioni
Vigila sempre
attenta a non cadere
Su un amico
un'amante o altre passione.
E quando ci
vedremo di tanto in tanto
Berremo una
coppa di vino fresco
Anche se il mio
sarà mescolato di pianto
Fa che il tuo
sia limpido come Francesco.
- Fiore
nero
Macchiato di
rosso
Ogni filo di
cuore e ogni pensiero
Inciampai in un
fosso
E riconobbi i
semi del fiore nero
Li ricoprii di
luna
E di pioggia e
vento ne curai la sete
E nel sonno di
terra bruna
Ogni cuore e
l'anima trovò la quiete
Resta il
ricordo
Di un mattino
senza più calore
Delle tue
parole
Che porto dentro
e che non scordo
Quando il mio
fiore
Lascia una
lacrima e s'apre al sole
- Guerra
Ai neri fumi di
guerra seguiranno le fiamme
Alle polveri
l'odore del sangue e della morte
Non ci saranno
occhi a pianger sulle salme
E gli sciacalli
annuseranno membra contorte
Brandelli di
carne ferita e di ossa storpiate
Vesti strappate
a morsi da cani e da canaglie
In nome di padri
di patrie e bandiere infangate
Tra il fischio
del vento e gli spari di mitraglie
Lontani da casa
dalle mogli e dai figli malati
Senza un sorriso
che scuote il finire del giorno
Solo il pensiero
e la paura del nuovo mattino
Guardare occhi
che sognano sogni dimenticati
E la pioggia che
spegne la speranza del ritorno
Senza
l'arcobaleno che ci indichi il cammino.
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