- La candela della
vita...
Come la fiamma sulla candela arde
- e la
consuma lentamente
- cancellandone
ogni traccia,
- così
la vita scorre
- e si perde
nell'oblio
- degli
eventi trascorsi e dimenticati.
-
- Come un
alito di vento soffia
- e minaccia
il luminoso ardere della fiamma
- facendole
compiere un sinuoso movimento,
- così
l'esistenza è scossa da critici
attimi
- cui l'umano
essere sa sopravvivere
- senza
però rimuoverne la memoria intera.
-
- Come poi la
candela giunge alla sua fine
- e la fiamma
si spegne per sempre
- lasciando
solo una materia liquida ed informe,
- così
anche la vita cessa il suo lungo
cammino
- elargendo a
chi rimane solo ricordi
- che presto
o tardi svaniranno anch'essi.
-
- Così
quella fiamma...
- come la
vita stessa.
- Il fiore,... il
silenzio
Il fiore,
così immobile...
- ma non per
questo senza vita.
- Il suo moto
impercettibile
- verso la
luce, donatrice d'esistenza,
- o lo
schiudersi al mattino
- e il
richiudersi all'imbrunire
- sono prove
di quella vitalità,
- che attira
l'ape golosa del suo nettare.
- Il fiore,
così profumato...
- ma non per
questo asfissiante.
- Il suo
odore delicato
- rimanda ai
ricordi, a volte sfocati,
- nei meandri
della memoria
- alla
ricerca dei prati fioriti
dell'infanzia,
- quando
l'esistenza era ancora leggera,
- priva di
rimorsi e ricca di sogni.
- Il fiore,
così colorito...
- ma non per
questo accecante.
- Il suo
colore è a volte tenue
- e a volte
intenso e regala allegria
- a chi
è di mal umore.
- È un
presente gradito in ogni
occasione,
- che ripara
ai torti fatti
- e scioglie
le tensioni.
- Il fiore,
immobile, profumato e colorito...
- ma
silenzioso!
- Il suo
silenzio è indice di
saggezza.
- Cosa dire
ormai in questo mondo
- dove le
parole si sprecano,
- sono spesso
inutili
- e non
rispecchiano la realtà
- per quella
che è veramente?
-
-
- Il
patto segreto
Questa è una fiaba, ma una fiaba che prende
spunto dalla realtà, da un fatto vero.
- A voi, giovani
lettori, sta distinguere il confine tra realtà
e finzione, sempre che ce ne sia uno.
- In ogni caso,
è meraviglioso poter pensare che anche la
realtà, a volte, è da
favola!
- Un giorno, una
ragazza, Paola, che abita con la sua famiglia in
prossimità di un bosco, si avvicina alla
vegetazione e comincia a sentirsi osservata.
All'inizio, non dà peso alla cosa, ma, appena
scorge il muso di una cerva con il suo piccolo, rimane
piacevolmente colpita. L'incontro dura pochi istanti,
perché la cerva diffidente si rituffa subito
nel bosco, seguita dal piccolo cerbiatto.
- Il giorno
successivo, più o meno alla stessa ora, la
ragazza torna nello stesso luogo, con la speranza di
poter rivedere il meraviglioso animale e, poco dopo,
il muso della cerva spunta di nuovo dalla macchia. Gli
occhi di Paola incontrano nuovamente quelli della
bestiola ed entrambe capiscono che tra loro è
nata un sorta di amicizia. La stessa cosa, difatti, si
ripete anche durante i giorni seguenti. È
ancora un sentimento acerbo quello che lega la ragazza
all'animale, ma, via via, dopo incontri saltuari,
osservazioni a distanza, lunghi sguardi e nessun
contatto fisico, col passare del tempo Paola riesce a
conquistare la fiducia della cerva.
- Un pomeriggio,
infatti, dopo diversi giorni durante i quali della
cerva non c'era stata traccia nella macchia, Paola la
trova a pochi metri da casa. La poverina è
profondamente ferita al collo e al fianco sinistro e
perde molto sangue. Del suo cerbiatto neppure l'ombra.
Allora, Paola si avvicina lentamente. La cerva resta
immobile senza fuggire. La ragazza comprende subito
che le ferite sono gravi e devono essere medicate,
soprattutto quella sul collo, infettata. L'animale
è impaurito e stressato, ma si lascia comunque
curare da quella creatura umana, che già
conosce da tempo. Paola corre in casa a prendere
l'occorrente per le medicazioni. Quando torna, la
cerva è ancora lì che l'aspetta
pazientemente. La ragazza comincia ad offrire del cibo
alla cerva ferita con una mano, mentre con l'altra
solleva il lembo di pelle lacerato, disinfetta la
ferita e vi spalma sopra una pomata antibiotica. Il
padre di Paola nota, qualche giorno dopo, un branco di
lupi affamati in cerca di prede nel mezzo del bosco.
Sicuramente, sono stati loro ad attaccare la cerva e
il suo piccolo. L'animale, in ogni caso, dopo i primi
soccorsi di Paola, scompare di nuovo nella boscaglia,
continuando, però, a ritornare anche nei giorni
successivi a farsi medicare con cura dalla sua amica,
ma soltanto da lei. Quando, infatti, qualcun altro
della famiglia della ragazza tenta di avvicinarsi,
essa fugge immediatamente. La terapia dura diverse
settimane, durante le quali la cerva rimane comunque
in una situazione critica, con il rischio anche di
morire. Paola, in quei giorni, teme per la vita
dell'animale a tal punto che fatica a dormire, essendo
presa da terribili incubi la notte. È molto
preoccupata e teme di non rivedere più la cerva
l'indomani. Ma l'amore e la dedizione di Paola per la
cerva sono tali da vincere sopra ogni cosa. La cerva
guarisce e Paola la chiama "Fortunata".
- Da allora, tutte le
mattine Paola e Fortunata si incontrano nella
boscaglia.
- Fortunata ha ora un
altro piccolo cui badare e, ogni mattina, prima di
salire sulla montagna con il suo gruppo di cervi, si
allontana da loro, dirigendosi verso la casa di Paola
e, se la ragazza è fuori, la cerva le va
incontro, magari per farsi dare anche solo una
carezza. Se, in più, Paola le mostra una
spazzola, Fortunata corre verso di lei e sembra
gradire molto la tolettatura. Ed il cerbiattino,
trotterellante dietro la madre e per nulla intimidito,
si fa avanti anche lui per ricevere un colpo di
spazzola. Ma Paola si guarda bene dal toccare il
piccolo, più vulnerabile, perché sa che
prenderebbe l'odore umano e ciò lo renderebbe
più facilmente vittima dei predatori. I
cerbiatti, in realtà, non hanno un odore
particolare. La Natura ha donato loro questa
caratteristica per proteggerli fino all'età
adulta, età in cui grazie alla loro sveltezza
possono più facilmente darsi alla fuga in caso
di pericolo.
- A volte, invece,
Fortunata semplicemente osserva dal sentiero lontano,
lassù sulla montagna, la casa di Paola
più a valle. Paola attraverso la finestra la
vede e nota che la cerva muove il muso in su e in
giù, come per salutarla. Neanche sapesse che
lei è proprio lì dietro il vetro ad
attendere il suo passaggio.
- Paola ama gli
animali, li ha sempre amati sin da bambina. Ha sempre
avuto un rapporto speciale con loro. Basti pensare ai
suoi cani e gatti, alle sue mucche, al suo cavallo.
Tutti l'adorano! E lei, che sa bene che l'amore che
prova nei loro confronti è pienamente
ricambiato, da grande vorrebbe fare la veterinaria o,
perché no?!, entrare nella Guardia Forestale.
Solo così si sentirebbe veramente appagata. E
cosa ci può essere di meglio per lei che
lavorare a stretto contatto con i suoi amati animali,
curarli e difenderli?
- In realtà,
comunque, Paola e Fortunata sono più che
semplici amiche. Sono unite da un profondo legame,
quasi un patto segreto di fedeltà l'una
all'altra. Fortunata deve la vita a Paola, ma la
ragazza deve essere grata alla cerva per essere stata
scelta come sua "salvatrice", privilegio questo
talmente raro che, forse, accade solo nelle favole!
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