- Laura Liberale
è nata a Torino il 15 maggio 1969, si è
laureata in Filosofia con una tesi di Religioni e
Filosofie dell'India e dell'Estremo Oriente. Dopo la
laurea ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca (in
Studi Indologici). Svolge attività di traduzione e
da parecchi anni si dedica alla produzione
poetica.
- Queste le
affermazioni conseguite in ambito letterario:
- - Encomio per la
raccolta inedita di poesie nell'ambito della IX edizione
del concorso letterario "Superga" '91,
Torino.
- _ 3° Premio nel
1991 de "Il Centenario" (Torino - X edizione) nella
Sezione Poesia singola inedita in lingua
italiana.
- - Segnalazione
d'onore nell'ambito de "Il Centenario" (Torino - X
edizione), Sezione Racconto, novella, fiaba e narrativa
in genere in lingua italiana.
- - Pubblicazione
nell'ottobre '91 del libro di poesie "Ghirlande di
pensieri" (Ed. Pentarco - Torino).
- - 3° Premio nel
'92 per la Poesia singola nell'ambito del 6° Premio
di Poesia e Narrativa "Città di
Carmagnola".
- - Segnalazione nel
'93 nell'ambito del Concorso letterario nazionale
"L'amore, la passione" (Cral Sip-Consiglio Regionale
Marche) e pubblicazione nel relativo volume "Arte
'93".
- - Pubblicazione nel
'94 di alcune poesie nell'antologia "L'Amore",
comprendente le prime dieci opere di poesia del concorso
letterario nazionale "Salone del Libro" di Torino (Ed.
Taurus di A. Mosnja).
- - Segnalazione di
merito nell'ambito dell'edizione 1995 del Concorso
nazionale "Letteratura d'amore", organizzato dal Centro
Studi Cultura e Società di Torino e pubblicazione
nella relativa rivista (Anno XV N. 1 Primo trimestre
'95).
- - 4° Premio
Sez. V nel '95: Concorso internazionale di Poesia
"Città di Moncalieri".
- - Finalista
nell'ambito della seconda edizione del Premio
internazionale di Poesia "Golfo di Patti" '98;
Pubblicazione di una poesia nella relativa
antologia.
- - Dal febbraio '99:
membro C.D.A.P. (Centro Divulgazione Arte e Poesia),
Autori (VT).
- - Pubblicazione
dell'Agenda Poetica 1999.
- - 1999: 1°
Premio Sezione Poesia inedita XX Premio "Mare Sicuro" di
Poesia, Narrativa ed Arte, Viareggio.
- - Partecipazione su
invito, il 4 giugno 2000, a "Verso l'estate", simposio
poetico organizzato dal Circolo Capit "Fernando Pessoa"
di Firenze, presso il Caffè Storico Letterario
"Giubbe Rosse" a Firenze.
- - 2000:
Pubblicazione di una poesia nel volume "Poesie d'Amore"
edito dal periodico culturale "Il Proclama" di
Moncalieri.
- - 1° Premio nel
2000 del 25° Concorso nazionale di Poesia e
Narrativa "Città di Fucecchio", Sezione Rotary
ispirata ai valori umani.
- - Dicembre 2000:
Pubblicazione nel catalogo del concorso "Sarò
breve messaggi dai Poeti della Bit generations", Comune
di Udine e con le città dell'Associazione per il
circuito GAI.
- - 2001:
Pubblicazione di una poesia nell'antologia "Voci
dell'anima" del Premio letterario internazionale "Il
Molinello".
- - 2001: Selezionata
nell'ambito dell'iniziativa "Opere d'Inchiostro" -
Microracconti 2001" dell'Osservatorio Letterario
Giovanile della Città di Torino, con pubblicazione
di un microracconto nell'antologia edita da
Rubbettino.
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- In viaggio
-
- Vi amo
tutti.
- Come
spiegarvelo?
- Forse lo dovete a
Händel e al concerto che ascolto in
cuffia
- con lacrime
mimetiche appostate dietro agli occhiali da
sole.
- Ti amo
incartapecorita signora
- che tra i denti
finti stringi il più aspro dei limoni.
- Amo il taglio dei
tuoi capelli
- che un eone fa
avremmo chiamato <<alla
sbarazzina>>.
- Amo il tweed con cui
vorresti distrarre la Guardarobiera Nazi
- che ogni mattina ti
ricorda la tua prossima mise di pellame e
ossa.
- Ti amo picassiana
ragazza strabica,
- cavallo già
zoppo alla gabbia,
- perché
l'asimmetria della tua faccia è l'asimmetria
stessa della vita,
- Utopia di
Tetris.
- Ti amo uomo
mastino
- e solo perché
assomigli al maestro di chi mi raggrumò in un
accordo minore
- e mi sparò
verso la costellazione della Memoria
Sanguisuga
- con le sue ventidue
stelle.
- Ti amo
impiegato
- che saturi questo
scompartimento del fiato necrotico delle tue otto
ore.
- E ti amo posto
vuoto,
- Spleen di sedile,
maculato evocatore &endash; oggi che piango
&endash;
- d'ogni Inespresso,
d'ogni Vacuità, d'ogni Perdita, d'ogni
Assenza.
- Domani potresti
essere Insegna di Quello che dovrei
raggiungere,
- Plenum d'acari
Esortativo: Riempire il Vuoto! Edificare! Arrivare
forse?
- Arrivare dove?
Stiamo andando o tornando?
- Vi giuro che non lo
so.
- Ed è la
vostra Bellezza Lancinante,
- questo Forse casuale
Florilegio Umano di poche ore mute,
- il Dentro che scorre
mascherato da Immobilità, il Fuori che
immobile
- si maschera da
scorrimento rapido, i canti delle Sirene
- che si alzano da
ogni ponte che attraversiamo, o forse è solo
Händel.
- Vi amo tutti e non
so spiegarlo.
A
ogni profugo
-
- Esodo
-
- Marcio il legno,
com'era la pretesa di restare.
- Casa è solo
un'efelide bruna sulla faccia tumefatta del
blu,
- una sbavatura di
già nostalgia sulla tela mobile
dell'orizzonte.
- Il viaggio ci
livella, retrocessi all'età minima,
- uguali a questo
involto ondeggiante di bambino
- che sporge come una
cisti livida dal corpo della madre
- -a noi, più
ingombranti, solo l'abbraccio del freddo e un utero
fradicio di carretta-
- forse nidiata di
gatti che la storia affogherà.
- Ma intanto sto
andando e ho qualcuno che m'aspetta se
arriverò
- e se non smetto di
scaldare quest'uovo di speranza che la necessità
ha fatto anfibio,
- forse il mare mi
sembrerà gentile
-
- Angela
-
- In una stanza che
già circoscrisse la morte
- lascio che s'incagli
il pensiero
- alle sbarre di un
altro letto.
- Ha esiliato il
mondo, lei,
- suturandosi gli
occhi,
- e il mondo era un
corridoio acuminato
- di vizze bambine
dormienti,
- cucite le palpebre
per mai più vedere.
- Ma ballerà di
nuovo con scarpette temprate al fuoco
- e getterà lo
scialle come un'insegna di vittoria
- quando
s'insedierà per sempre nel sogno degli amori
ritrovati,
- e per l'aria che
s'incaparbisce a respirare ancora,
- mi riesce perfino di
sorridere,
- se me la figuro
utile a gonfiarla
- come un palloncino
che debba alzarsi in volo
-
Ad
A.B.
mia
madre
- Senza
titolo
-
- T'ostini a
insegnarmi di nuovo a camminare.
- E' quasi
divertente,
- giacché
&endash; retaggio che fruttifica &endash;
- l'incespicare del
mio passo ti ricalca.
- E m'attacco
all'affidabilità infinita del tuo
braccio,
- di te più
alta quasi d'un palmo,
- ma ciò che
vedo è l'esuberanza del profilo della
coscia
- e la collina del
ginocchio arieggiata dalla gonna
- e i turchini Occhi
di Maria
- che non avevano mai
smesso d'abitare il ciglio,
- patetica bimbetta
che ha l'andatura d'una vecchia.
- Ma una cosa devo
dirti:
- si vuole che
all'ultimo
- Rimbaud invocasse
Allah e Gandhi Rama.
- Io, così poco
originale, e da altezze
- assai meno
vertiginose,
- avrò i petali
viola del tuo tocco
- ad avvizzire sugli
occhi.
- Le sillabe del tuo
nome
- tre gocce di
Ganga
- per l'arsura ultima
della bocca
A
Gabriella Parisini
-
- Senza
titolo
-
- Sorella, lamento
speculare,
- abbiamo cumuli di
colpe da smaltire,
- una scorta per molti
anni ancora
- -quanto a me ne ho
una che sovrasta-
- ma a reggere il
legno sulla schiena
- si finisce a mani
inchiodate,
- la bocca satura
d'aceto.
- Sorella, coincidenza
d'ansie,
- conosciamo entrambe
lo slancio della gazzella
- cui tiene dietro il
retrocedere del gambero,
- nottivaghe nello
spazio e nell'ora che ci sfalda,
- via cavo
c'incontriamo nel pianto,
- illuminate dalla
stessa tenebra
- e di noi nessuno
ebbe prossimità maggiore.
- Sorella, tangenza
d'agonia,
- sogniamo in sacra
alleanza
- l'emersione nostra
dall'Egeo cupo della paura,
- cauri gemelli in
groppa a trascorse penitenze,
- nella furia del
prisma di noi stesse,
- ricomposte.
- Sorella, io ti devo
raccontare la storia del mondo nella
roccia
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