LA PIÚ GRANDE ANTOLOGIA VIRTUALE DELLA POESIA ITALIANA Poeti contemporanei affermati, emergenti ed esordienti

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È nata il 24 marzo 1954 a Trinità, piccolo paese agricolo della provincia di Cuneo, vive da ventitré anni a Mondovì, ridente paesino alle porte delle bellissime Langhe e lavora a pochi chilometri di distanza come impiegata delle Poste di Mombasiglio. Ama scrivere e questo lavoro, di per sé così arido, le ha permesso, dopo tanti anni di esercizio, un lungo contatto con le persone, le loro storie, i loro dolori e le loro gioie. Racconti e sensazioni vissute e tradotte attraverso il filtro della sua fantasia in versi semplici, per lei, amici e compagni di ogni giorno.

Danza di pace   Danza, danza su piedi bambini il cuore di oggi querulo e garrulo si rincorre si cera si ama splendidamente incosciente un giorno uno tra i tanti uno come una preghiera. È un giorno di festa e di giochi è un giorno senza memorie passato e futuro, presente e poi basta. E un sorriso si avanza si offre si allarga quasi una tregua un'offerta di pace. Profumo di quiete nell'aria breve, intensa sensazione d'armonie e in questa immacolata sosta dell'anima allargare le braccia in una creduta invocazione di pace pace pace... Trema la mano che scrive trema perché la danza è al tramonto col giorno l'incanto si confonde con l'effimero e domani è tanto troppo vicino.   Neve   Ovatta sul mondo questa mattina. Silenzio. Nel cuore la pace negli occhi l'incanto. Il passo va cauto e leggero tra la malia del bianco e il cantare silente della mia allegria. Immagini di altri candori, memorie di sorrisi e giochi tra fiocchi e grida soffocati nel complice stringersi di mani arrossate. Fiorisce la neve questa mattina e nel prato germogliano mille pensieri di margherita. Musica   Calore di corpi battiti veli di suoni percepiti nella pausa docile dell'ansia quando, abbandonata ogni tensione la mente si predispone all'ascolto. Ogni cosa contiene una musica: suona una nenia di cornamusa fluttua ritmato il richiamo del bongo si rincorre il rullare dei tamburi culla la nota del flauto piange un violino e onda su onda si snoda il pentagramma di un piano. Sinfonia tra le case e, mentre i rumori lasciano il posto alle armonie, anche il mio corpo diventa leggero, quasi arco di una viola si muove flessuoso nell'aria salendo su magiche ottave per poi scendere lento al silenzio dello stacco. La vita si spoglia e con solitudine rimanda al foglio libero della sua bellezza, trasparenza di immagini spesso illusioni.

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