- Luigi Moggio
attualmente lavora come scaffalista presso la Pasi
S.r.l. di Napoli. Per quanto riguarda le sue
esperienze in campo letterario, riconosciute, ha
partecipato ad una presentazione di alcuni suoi
scritti presso il KSK (centro sociale) di Sala
Consilina (Sa) il giorno 14 luglio 2006; presso la
sede Arci di Napoli il giorno 20 luglio 2006. Inoltre
sta facendo un piccolo giornale culturale (in piccola
distribuzione) a Napoli, che ha chiamato
Fruscià. Ama molto Fante, Miller e Bukowski.
legge un po' di tutto, gli piace conoscere i diversi
modi di scrittura e interpretarli. Resta però
radicato nel padre putativo di una scrittura diversa,
per così dire innovativa, quella cioè di
Bukowski che reputa essere il più grande
romanziere della propria vita del '900.
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- Una birra,
grazie!
-
-
- La fine di
una giornata pesante di lavoro che ne
- preannuncia
un'altra uguale o forse peggio
- domani.
- Un cuore
infranto per la prima ma non
- ultima
volta.
- Una
particolare marea emotiva che inonda
- di strane
sensazioni il tuo cuore sino a bagnarne il
viso.
- Dopo
un'elezione mancata, una partita tra amici
persa,
- una barba
tagliata male, il solito ciclo di inizio
mese;
- dopo aver
spaccato il mondo in una scopata,
- o la sua
caduta dopo averne mancata un'altra:
- "Una birra,
grazie!"
- Per chiudere
una lunga giornata che altro
- è
stata se non la ripetizione di quella
precedente;
- per ammazzare
il tempo quando questo
- sembra andare
troppo lentamente per chi non
- soffre di
aspirazioni o non ha alcuna voglia di
rivincite;
- nell'attesa
che nulla cambi per paura di dover
- rappresentare
qualcuno, qualcosa o diventare
- parte
integrante di una vita regalata a chi i
regali
- proprio non
li soffre.
- Perchè
si, perchè mi va:
- "Una birra
grazie!".
-
-
-
- Non è la
mia
-
-
- Ti stringo la
mano per camminare assieme
- dallo sguardo
si espande la fierezza di averti
accanto
- sotto gli
occhi di tutti certi che tu sia mia;
- Guardo
sott'occhio e quella mano che stringe la
tua
- non é
la mia.
- Abbasso la
testa ed il cuore si frantuma dirigendosi
altrove
- mentre lo
sguardo resta lì
- in una
stretta ove quella mano che stringe la
tua
- non é
la mia.
- Piccoli gesti
col palmo ti fanno mia,
- la gioia
propaga tra le dita tremanti
- ma quella
mano che stringe la tua
- non é
la mia;
- mio é
solo il tremolio di un palmo
costretto
- nell'ombra di
una stretta non sua.
-
-
-
- Costantemente....................
-
-
- In ogni mio
pensiero,in ogni mia azione costantemente la tua
aura si impone.
- Ti ritrovo
immersa nei miei movimenti,attorcigliata alle
mie sensazioni,
- aggrappata ai
ricordi passati,pensieri presenti,immaginazioni
future
- .......costantemente.
- Come un
brivido percorri il mio corpo gelandomi
l'anima,carezzando la mente
- inondi i miei
occhi di immagini mai vissute ma paradossalmente
familiari,
- come in un
turbinio di emozioni ti manifesti in un insolito
tremolio
- che percorre
le mie mani
- .......costantemente.
- Idealizzazione
di un'irreale desiderio di ciò che non
sei;
- materializzazione
illusoria di un viso mai visto,
- in
un'angoscioso tormento ti ritrovo in ogni mio
risveglio
- .......costantemente.
- Chi sei,dove
esisti,non so
- ma di certo
sento il tuo aleggio nei meandri del mio
essere
- .......costantemente.
-
-
-
- All'imbrunire
-
-
- All'imbrunire
tutto muta in un desiderio ancor più
ingombrante,
- rotenati
pensieri si mescolano con l'oscurità
della ragione
- acccentuando
valori che alla luce non avrebbero avuto
- razio di
esistere.
- Occhi serrati
danno spazio all'immaginazione che
decolla
- verso
sconfinate irrealtà, illusorie
progettattazioni di archittettonici
- castelli
campati in aria.
- All'imbrunire
Michelangeli della realtà
tramutano
- le pareti
bianche dalla luce in arcobalenici
colori
- le speranze
di quei raggi, che in semplici bagliori
appaiono
- riscaldando
con tutta onestà il certo.
- Al resto, a
tutto il resto ci pensa lui, L'Imbrunire, che
tutto muta
- in un
desiderio ancor più ingombrante;
meravigliosa
- oscurità
che ci avvolge in un abbraccio di fantasie
rubate alla realtà.
-
-
-
- Basta
un'attimo.
-
-
- Uno sguardo,
un gesto di imbarazzo, con la mano metti in
ordine
- i tuoi
capelli nuovamente il tuo sguardo incrocia il
mio che
- emozionato si
perde nell'aria arricchita da pensieri
vaganti.
- Un soffio di
desiderio rinfresca la mia
anima......
- .....attimi........attimi.......ancora
attimi......trascorrono
- tra una
giovane indecisione.
- Eccoti li a
due passi da me, potrei sfiorarti, provare a
parlarti
- ma ancora
attimi......attimi di timida esitazione
puerile.
- Il sangue
ribbolle carico di
decisione.....vado.....
- ancora attimi
di titubanza e poi un...."ciao....."
- Un'attimo
è bastato nuovamente un'attimo e la
tensione crolla,
- tutto
più fluido.
- Grandi occhi
neri illuminano tutto il tuo corpo facendo
dimenticare
- del resto;
un'incontro dalle strane
prospettive.......attimi......
- attimi.....ancora
attimi.....e tutto svanirà come per
magia;
- ciò
che sarà, perduto in un gesto, uno
sguardo,
- forse una
parola....chissà.
- Basta
un'attimo e tutto cambia
metabolicamente
- in un
pensiero fugacemente apparso e ancor
più
- velocemente
represso,
- ......non
c'è un tempo semplicemente
- basta
un'attimo.
-
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