-
- Visioni
-
- Ad Alice nel giorno del suo compleanno
-
- Vedo cipressi silenziosi
- come livide carni
- neri e tetri
- come scheletri dissepolti dal tempo.
-
- Gronda silenzio
- insieme alla rugiada.
- Vedo suoni
- che dico? Li sento
- lontani e soavi
- a più voci che invocano
- tempi quasi immobili
- come palazzi.
-
- È nera la notte
- e bubbola la luna
- è bella la notte
- e silenziosa
- e ignuda.
-
- 5 febbraio 1999
-
-
- Genetliaco
- 16 aprile 1973 - 16 aprile 1999
-
- Sono quindici notti
- che non sogno:
- rimbombano squilli
- di morte;
- ritornano antichi pensieri,
- ritornano da soli
- come feretri abbandonati
- sui tavoli marmorei
- all'obitorio.
-
- E rimbombano squilli
- di morte
- lontani, orgogliosi, sinceri;
- ritornano pezzi di sogni
- tranquilli, nitidi, fieri:
- soltanto lontani ricordi,
- volti di forestieri.
-
- E rimbombano vecchi vagiti:
- si odono squilli di morte.
-
- 7 aprile 1999
-
-
- Seggo su quel
marmo...
-
- A N. M.
-
- Seggo su quel marmo
- che fu metaforica morte.
-
- Risorgono - come non morte -
- sinistre melodie,
- arcaiche profetiche grida,
- silenzio ritmato da infiniti sussurri.
- Cadono rade enormi
- gocce di pioggia bollenti.
-
- Ombre rincorrono ombre
- non meno fuggevoli e nere.
-
- 30 maggio 1999
-
-
- Tormento
-
- Alla Figlia del Fortunale
-
- Cadevano stelle a grappoli dal cielo.
-
- Ricordi di notti
- passate nel ricordo.
- Il treno che partiva,
- tu che rimanevi andando,
- la porta di vetro spesso
- da non vedere oltre,
- cristallo fragile
- come il treno che andava
- chissà dove; chissà
quando.
- Tu c'eri.
- Sparisti d'improvviso
- tornasti come fantasma
- sottoforma di gatto dagli occhi
vitrei.
- Giochi?
- Solo giochi come fragili foglie
- sul finir d'ottobre?
- Io c'ero.
- Magia della seduzione
- o portento della natura.
- Che sai? Che so?
- Figlia del fortunale, ricorda:
- io c'ero.
-
|