- È nata a
Milano dove vive. Docente ha pubblicato un testo
scolastico: "Stenografia, Sistema Gabelsberger-Noe"
(ed. Calderini, Bologna). Membro e socio fondatore
dell'Accademia Italiana di Stenografia G. Aliprandi di
Firenze. Studiosa e ricercatrice di Storia della
Scrittura, insegna da moltissimi anni
all'Università delle Tre Età (UNITRE) di
Milano. Pittrice ha esposto a numerose mostre
collettive. Scrive da molti anni dedicando ad amici,
liriche e canzoni in occasione di cerimonie ufficiali
di alto valore. Non ha mai pubblicato un libro di
poesie anche se alcune sono apparse su
"Specializzazione" (periodico scolastico di Firenze),
sul mensile "L'Alassino" dell'Associazione Vecchia
Alassio, sulla rivista "AGE Stampa" (rivista
dell'Associazione Italiana Genitori) inoltre sulle
seguenti antologie: "Città
di Melegnano 1997";
"Il Club degli autori 1997/98"; "Marguerite
Yourcenar 1998";
"Age Bassi 1998"; "Il Giunco - Città di
Brugherio 1998"; "Città di Orzinuovi 1998";
"Poeti dell'Adda 1998"; "Città di Melegnano
1999"; "Città di Monza 1999"; "AGE stampa
5/1999"; "Fonopoli-Parole in movimento
1999/2000".
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- Lazúrios
-
- In te mi
immergo
- per
disperdere
- il grigio dei
pensieri.
- Ti cerco per
dimenticare
- lo sconforto e la
noia.
- Ti prego di
trattenere
- l'anima mia che va
alla deriva.
- Immensa
azzurrità di cielo
- infinito che scende
nel profondo
- del mare tra le
alghe turchine,
- le rocce
tormaline.
- Lazúrios,
lazúrios,
- ti dipingo sulla
tela
- e vago
consolata
- per averti
realizzato.
- In te
rivivo.
-
-
-
-
- Gran
Canaria
-
- Lembo di africo
deserto
- tra dunose
ondulazioni,
- squarci di
cielo,
- profondo
azzurro
- come il
mare
- d'Atlantide
scomparsa.
- Frustano le onde
il vento,
- sulla spiaggia
bruna
- di vulcani
spenti, cadono.
- Serpeggi di
sabbie
- tra dune
scolpite
- d'ombra e di
luce.
- Aridi arbusti di
sole,
- all'improvviso
un fiore,
- selvaggia
creatura aspetta
- una perla di
rugiada.
- Umida è
la notte,
- ascolta il
gemito del mare,
- un sussurro
nell'aria.
- Rossa l'alba
ricama
- arabeschi
veli,
- fiammeggia la
sabbia, il mare,
- arde l'amore
sotto i lini,
- bruciano le
carni di passione.
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-
-
- Aquilone
-
- Vorrei essere un
aquilone
- di carta velina
colorata
- trasparente come
un soffio
- d'azzurro
cielo.
- Vorrei essere un
aquilone
- legato al
filo
- nella mano di un
bambino
- che al cielo
grida la sua gioia.
- Vorrei essere un
aquilone
- cullato dalla
brezza,
- impennarmi verso
il sole,
- tuffarmi nel
mare turchino.
- Rapito dal
vento
- il filo si
spezza
- e io volo, volo
lassù,
- sempre
più su,
- per non tornare
più.
- Piange il
bambino.
-
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-
- Una foglia
d'autunno
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- È
tornata
- la vecchia
foglia gialla
- seccata al vento
gelido
- dell'improvviso
autunno
- e a Milano
sembra già inverno.
- Il vento fa
terso il cielo
- d'un raro blu e
il sole
- brilla e si
riflette
- con
luccichìi di gibigianne.
- È
tornata
- la vecchia
foglia gialla
- cullata dal
vento,
- accartocciata
come mano
- ch'elemosina
ancora un po' di tepore
- ad un autunno
velato d'inverno.
- Vola,
vola,
- vecchia foglia
gialla
- non ti posare
sulla grigia terra
- dove la tua
poesia morirà
- calpestata dalla
brutalità,
- dall'indifferenza
umana.
- Io ti
rincorro,
- ti raccolgo al
vento,
- ti adagio tra le
pagine
- di un sacro
antico libro
- così
riposerai in pace
- e diventerai
favola
- a chi ti
troverà.
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