- Massimiliano Bianchi
risiede a Cesena. Scrive poesie da diverso tempo e
solo in questi ultimi due anni ha partecipato a vari
concorsi ottenendo alcune segnalazioni e premi come il
secondo posto al Trofeo "Città di Novi Ligure
1999", e al Premio "Age Bassi 1999", al Trofeo
"Verdicchio in versi" di San Paolo di Jesi, Premio
"Città di Melegnano 1999". Primo classificato
alla prima edizione del concorso nazionale di poesia e
narrativa "Il Sogno del Passatore".
- È inserito in
diverse antologie quali "Poesie in Cornice 1999",
"Fonopoli 1998", "Club degli autori 1998-99
(finalista), "Candia Lomellina 1999", "Poeti dell'Adda
1999", "Marguerite Yourcenar 1999", "Age Bassi 1999",
"Città di Orzinuovi 1999", Premio letterario
nazionale "Il Molinello 2000". Segnalazione di merito
al XVIII Concorso Nazionale "Franco Bargagna",
Pontedera, 2000.
- Ha pubblicato nel 2001
con la Montedit "Cantastorie"
- Per leggere la
prefazione del libro "Cantastorie"
- Per leggere alcune poesie
del libro "Cantastorie"
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- Per leggere l'opera
4° classificato a concorso
città di Monza 2001
Per leggere l'opera 2° classificata al
concorso Age Bassi 1999
- Per leggere l'opera
2° classificata al concorso Città di
Melegnano 1999
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- Aspettando il
cuore
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- Lasciami nell'incubo del sogno
- del veleggiare stanco
- nel mare, naufrago
dell'irrealtà.
- Possa io invidiare
- gli umidi aloni
- di una pallida luna.
- Che affoghi il terrore
- nelle acque del lago
- dove ninfe
- adornate e corteggiate
- muovono i flutti
- sugli zoccoli grevi, consunti
- di fauni bramosi.
- Ah! paura della luce.
- Si riflette nel gorgo
- l'anima piegata
- ferita dai dardi, scagliati
- da putti nascosti, vigliacchi!
- Lascia che io sia preda
- di questa notte, turbata
- dall'eco del silenzio,
- sospinta fra i rami, nel dedalo
- di foglie, tremanti e ansiose
- nell'attesa del timido bagliore.
- Sono lamenti che straziano il
cuore,
- voci sottili, come lame
- che fendono l'anima
- e destano sospiri.
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- Lontana è
l'estate
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- Filtra fra le dita
- un rivo di sabbia,
- perle silicee volano,
- tuffandosi nel vento
- oltre i contorti pini
- dove l'onda frusta la battigia
- erosa dall'acqua, dal sale.
- Solitari gabbiani
- librano al maestrale,
- dove dune di sabbia
- rinascono,
- come araba fenice
- modellate
- dal soffio di Eolo, intrigante.
- Passi di uomini
- sfregiando la sabbia
- lasciano,
- antichi mandala a combattere il
tempo.
- Messaggi perduti da anime dolci
- al tempo tiranno,
- predati dal vento
- e nel cielo portati, amati
- dai cirri biancastri, erranti
- nel cielo smarriti.
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- Oltre i
sogni
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- A volte li vedo assorti,
- lo sguardo lontano
- oltre i confini della
realtà,
- della nostra realtà.
- Parlano da soli, o forse
- parlano al vento.
- Sono in mezzo a noi,
- fra le nostre frenesie
- nelle righe delle nostre ansie,
- ma sono soli, vivono
- la loro solitudine
- ai margini della nostra
normalità.
- Sono fantasmi,
- prigionieri delle loro scelte,
- sono vite immolate
- all'altare dei ricordi,
- delle ossessioni e delle pene.
- Non cercare di capirli,
- loro sono così, sono
fantasmi.
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- Pellegrini
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- Viaggia con me amico,
- lungo il sentiero della vita,
- fra i vortici della polvere
- mulinata dal vento,
- negli schiaffi delle foglie, morte
- aride spoglie,
- sinceri segnali di ordini naturali.
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- Varchiamo insieme
- le colonne d'Ercole
- di questo millennio, pesante
- come il basto, affardellato
- sulle anime di uomini, consunti
- nelle pagine di storie, scolpite
- agli occhi delle stelle,
- imperiture spie dell'universo.
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- E sia il tempo del Giubileo,
- l'utopia di Dio,
- biblica memoria
- trafugata ai savi, cercata
- dai cuori smarriti
- vuoti di verità, celati
- nelle vesti di fanciulli, felici
- nei giochi degli amori.
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