LA PIÚ
GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA Poeti
contemporanei affermati, emergenti ed
esordienti
Olga
Karasso
Olga Karasso ha iniziato giovanissima a
occuparsi di letteratura. Traduttrice da diverse
lingue, si è interessata in particolare dei
poeti della "négritude" e di letteratura slava.
Ha tradotto per Guanda delle poesie di Léopold
Sédar Senghor e una antologia di poeti bulgari.
Redattrice di una rivista letteraria a carattere
internazionale "Il Canguro", collaboratrice esterna di
un noto quotidiano in qualità di critica
letteraria su autori stranieri, poetessa premiata in
vari concorsi, invitata a vari simposi letterari
all'estero, si è improvvisamente ritirata
ricomparendo molti anni dopo con "IBIS", libro da lei
edito perché non gli fosse apportata alcuna
modifica né sostanziale né formale,
considerato da alcuni lettori straordinario per
contenuti e stile. L'autrice lo definisce
l'appassionato viaggio mentale di una ricerca
spirituale tra il groviglio delle verità umane
in omaggio a due generazioni di inquieti
idealisti.
Guerra
Camminammo stretti
gli uni agli altri
un umido uragano
d'orrore.
Sfilarono
sotto cieli d'acciaio
le mandrie dei deportati.
Fummo profondi occhi
d'autunno
dietro persiane chiuse.
Fummo rami librati
d'inquietudine
tra fili spinati.
Un turbine di spari
di pianti.
Sussulti di vita
poi silenzio.
L'Europa pianse.
E la ripresa.
Ognuno contò i suoi morti.
Passammo anni a fare
funerali.
Il cane
bastardo
L'abbiamo trascinata
la verità
come un cane bastardo
per i parchi
là dove la neve è
alta
là dove gridano l'assurdo
l'abbiamo trascinata
nella ricchezza che puzzava
nella miseria che puzzava
nel capitalismo
nel comunismo
non parlava
simpatizzarono i fiori soltanto
oggi ha la voce
tonante
di un cancro.
L'ultima
cena
Dall'etere ricavò un corpo di
forza
lo depose lento su di una mensa
imbandita
lo spezzò e distribuì nei
piatti
mentre i nostri occhi erano laghi
vuoti.
Ci alzammo in silenzio
ognuno per un cammino diverso
senza un saluto.
I fiori
Alzati! anche se fuori c'è
nebbia
anche se nessuno osa
emettere un richiamo d'amico
anche se tutto è veramente troppo
stinto
per qualsiasi pretesa divina.
C'è stata tanta gioia nei
fiori
che innaffiammo ieri
li sentimmo godere.
Alzati! e innaffia la vita
anche oggi.
Pace
Casco di soldato piantato al suolo
come carciofi caschi da soldato
come una foresta di funghi
e miliardi di occhi segmenti
fissano una chiesa gotica con un
gallo
d'oro in cima.
Un trapezio di fuoco in un prato
verde è una nave che urla
mentre affondiamo.
Un uomo in tunica nera prega
una madonna nera
racchiusa nella sua mano destra
e la sua sete invoca una cascata di
lune su di un precipizio.
Marce lunghe marce per la pace
per la guerra per il silenzio
per il bianco il nero il rosso
il giallo e tutto ha soltanto un
colore
quello del sangue
un profumo
quello della morte.
Pace pace pace pace pace pace...
grida qualcuno sotto le finestre.
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