-
- Ha 18 anni, quasi
19. Frequenta il liceo classico in una valle
incantevole ma sperduta dell'Alto Adige. Il prossimo
anno si trasferirà in una città
universitaria, dove potrà approfondire gli
studi classici. Si interesso soprattutto di
letteratura contemporanea; ama la poesia e molti
momenti liberi li dedica ad essa. Gli piacerebbe
diventare un poeta affermato, anche se la poesia sta
diventando, purtroppo, un genere superato. Ha
pubblicato due poesie: una nell'antologia
Marguerite Yourcenar 2005 e una nell'antologia
Città di Monza. Sta progettando di
pubblicare un libro, contenente tutte le poesie dei
momenti più significativi della propria vita.
Se qualcuno è interessato a contattarlo per
lavoro, per pubblicazioni o per qualsiasi esigenza,
è disponibilissimo.
-
-
|
-
- Sheila
-
-
- Una tenera
cagnetta,
- bianca come
un
- batuffolo di
cotone,
- dolce e
spassionata
- amante di te,
di me,
- di tutti
quelli che l'amano.
- Tremante di
paura,
- come un
bambino
- quando
è buio,
- ai bagliori
di un botto.
- Forte, come
il nostro legame,
- all'arrivo di
un cagnaccio
- agitato.
-
- Sicura e
testarda
- amata e
rimproverata
-
- Dà
occhio ai miei gesti
- Sul verde
prato giocoso,
- è
pronta a scattare
- con le sue
agili ma potenti
- zampe
- al passare di
una esile pallina
- riempita
d'amore.
-
- Corre
spensierata
- afferra la
magia del momento
- e quieta la
coccoli
- alle radici
- di un ombroso
albero
- nel caldo
dell'estate.
-
- Un'ombra
serenamente presente
-
-
- Dolce e lieve
è lo zefiro
- che soffice
mi accarezza.
- La notte
è mite ed uno sconfinato cielo stellato
- mi sovrasta:
- cerco nella
mia mente
- le avventure
passate di un giovane sognatore,
- rifletto sui
perché, mi chiedo dove ho sbagliato
- ed
infine
- ascolto il
perpetuo infrangersi delle onde sugli
scogli,
- ma nulla mi
rasserena.
- Tutto mi
rende tremendamente nervoso;
- l'unico
conforto è l'ombra di lei, un tempo
- tanto
amorosamente odiata.
-
- Sento che si
avvicina:
- il respiro mi
diventa affannoso
- il battito
del cuore accelera
- e tutto mi
sembra davvero lontano.
- Mi abbandono
alla sua inappagabile voluttà
- e
inerme
- esalo
l'ultimo respiro, bevendo
- finalmente
alla spumeggiante coppa
- dell'infinito.
-
-
- Ponte
Vecchio
-
- Luci di ombre
mai sopite
- entrano ed
escono
- come
flash
- di memorie
istantanee
- nell'album
- di un nuovo
ricordo.
- Ahi la morte,
amanti
- di un genere
passato:
- il violino
dolce e
- vibrante
sulle note
- di un
musicista
- morto e nato
due volte
- ci
trasportava
- amanti e
amati
- lungo le rive
notturne
- dell'Arno.
-
- Presto o
tardi
-
- Presto o
tardi
- in un palpito
- su e
giù
- un
secondo
- o forse
meno
- un giorno
- un mese
- un
anno
- e
l'eterno.
-
- E'
- un
abbraccio
- profondo
- un
abbandono
- voluttuoso
- voluto
- o forse
non
- in
un'implosione
- dei
sensi
- un dolore
ignoto
- e prima
eri
- e ora non sei
più.
-
- Ma chi sei
allora?
-
- Alla mia
Maratona
-
- Nebulosa
circolare muove tanti pensieri difficili
- senza uscita
a tratti, pieni di vita in altri.
- Soffice
percezione li acutizza li ingigantisce e non
- sembra
più esserci strada.
- Atene
all'arrivo dei Persiani è la mia
mente.
- Pensieri
armati di pesanti zavorre affollano
- la piana
della mia Maratona.
- Schiero a
difesa del mio equilibrio i pochi e
rimanenti
- pensieri che
hanno ormai perduto le armi.
- Sono
innumerevoli loro, i miei al solo vederli
- demordono e
sembrano lasciarsi abbandonare.
- Le schiere
armate dei Persiani avanzano
- nella piana
della mia Maratona.
- Sollevano
polvere e ad ogni passo distruggono il
terreno.
- Gli impauriti
soldati si schierano
- e il
temerario Temistocle li incoraggia allo
scontro.
- Scintille e
momenti di paura e terrore di morte
- albergano nei
miei soldati impauriti.
-
- Durante la
battaglia i miei soldati si accorgono
- di
incartocciare i nemici colpiti.
- Luci e raggi
di una luce splendente
- sollevano
l'animo dei miei soldati
- nella
riscossa sulle frivole nebbie del
nemico.
- Pieni di
vita, i soldati,
- pieni ed
orgogliosi,
- felici di
aver distrutto
- un nemico
forte per loro,
- debole in se
stesso.
- Tornano ad
Atene
- la
città godendo di un piacere sublime
- accoglie i
valorosi soldati
- sperando in
una pace eterna.
-
- Sentieri
lontani
-
- I navigli
dispersi
- nelle acque
più azzurre
- riaffiorano
fulminei
- per ravvivare
la fiamma
- agonizzante
della vita
- e tu, nonno,
solo
- senza neanche
più te stesso
- vivi di
ricordi perduti
- nel
tempo.
|