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Stefania Compagnoni

È nata il 26 dicembre 1965 a Suzzara (Mn) e risiede a Montanara di Curtatone (Mn). È Educatrice professionale presso un servizio psichiatrico a Mantova. Ama dipingere, inventare ed illustrare favole per bambini e scrivere poesie. Ha partecipato a vari concorsi di poesia coi seguenti riconoscimenti: quinto premio al concorso "Città di Moncalieri" (To), 2002; terzo premio al concorso "Marco Maffezzoli", Buscoldo (Mn), 2002; secondo premio al concorso "Anna Biella Mezzago" (Mi), 2003; poesia premiata al concorso "S. Leonardo Murialdo", Roma, 2004. Segnalazioni ai premi: "Laboratorio delle Arti", Milano, 2002; premio "Stagionalia" (Mn), 2001 e 2003; premio "Il Portone", Pisa, 2002; premio "Letteratura d'Amore" (To), 2003; premio "La voce del cuore", Cosenza, 2004; ed altri...
"...nell'arte respiro la mia essenza..."
Di Te
 
Di te
il pensiero
m'invade.
E sonda il mio corpo
la mia pelle
il mio respiro.
Di te
pensiero liquido
trabocca l'esistente
zuppo nell'essenza.
Inerte
la mia carne
umida traspare
e fluida
l'anima fluttua
in ogni fiato.
Sciolta nell'immenso
tutte le cose
della tua sostanza imbevute
condensano
di te
il pensiero.
 
Ombra
 
Quando
lente avanzano
le brune tinte della sera
preludio di tabarro notturno
si allunga la mia ombra
definendo nel profilo
la finitezza della mia presenza.
 
Di buio ricoperto
sconfina doppio
il mio corpo
e in sagoma racchiusa
minima divengo
nel gelido guscio
del mio lato oscuro.
 
Piuma
 
Schegge di cristallo
le ossa
fragili in rottura
su enorme teschio dolente.
Piuma su palmo di mano
geme
occhi su orbite in caduta
piangono.
Secca la pelle
aggrappata
spettrale all'apparire
su flebile voce viva.
 
Hasan ha fame.
 

 
Su ali di carta
 
Parole complici
raccolgono
la solennità
di un istante senza tempo.
 
Racchiudono
giardini di emozioni
che germogliano
nelle varie stagioni dell'anima.
 
Come onde oceaniche
osano
immortali
espandersi.
 
Leggere
decollano
su ali di carta
per volare nell'infinito.
 

Tarli
 
Bevevo ricordi in fondo agli occhi
mentre fresco
esibivi la rugiada
della nuova stella del mattino.
Ma i tarli
continuano a consumare il legno
che si finge di robusta corteccia
su linfa gemente.
 

Concedi
 
Nel buio prorompente
del tuo cuore rotto
concedi
una piccola fessura
da cui possa penetrare
una briciola di luce
a nutrimento dell'anfratto più segreto
della tua anima.
 
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Agg. 31-01-2005