- Fuoco
-
- Con il tuo
calore riscaldi notti e amori
interrotti,
- Guardandoti
danzare posso sentire il tuo infinito
tormento
- Per questo
calore che non vuoi sia mai spento.
- Di arancio
chiarore illumini il viso di chi con stupore si
riscalda il sorriso.
- Potrei passare
ore ad assaporare il tuo profumo di legna a
bruciare.
- Ogni ricordo
assopito nella mente con una scintilla lo riporti
nel presente.
- Abbracci teneri,
passionali baci sotto il tuo grembo sono
sbocciati.
- Ci guardi
ballando senza fermarti per tutta la notte e per
tutti gli istanti.
- Fuoco dolce,
fuoco pericoloso e incuriosito dal nostro appetito
di strapparti una coccola tenera sfiorandoci con un
dito.
- Fuoco che
intrattieni nel tuo animo stravagante belle notizie
e grandi sofferenze, non smettere mai
- di illuminarci
con la tua luce calda e rassicurante.
-
-
-
- Appena
nato
-
- Giallo morbido
movimento,
- dal narciso
profumo,
- Di pesco si
sveglia,
- la brezza del
mattino.
- Dolce visetto
odi il cantar delle rondini danzanti.
- Calda carezza di
sapore delicato,
- ti accoglie con
abbraccio appassionato.
- Anima candida,
dalle vesti fatate,
- sospira beato
nel mio seno d'amore.
-
-
-
- Senza
fiato
-
- Morsa imperiale,
di affanno respiro,
- stringi alla
gola come cappio istintivo.
- Sospiro di
ultimi attimi ingannati,
- dal silenzioso
tintinnio di cuor restio.
- O gran Dio non
lasciar sbiadire,
- nella notte di
questa inquisizione,
- ardor della
possente emozione.
- Soffoca fiato
dal sonetto rapito,
- giungi al cielo
con sguardo smarrito.
- Voce repressa e
relegata,
- dentro una gola
ormai stregata.
- Svela ignara le
note assopite,
- A questo cuore
di marmo e pepite.
- Vaga nell'aria
il reale candore,
- travolto invano
dall'infinito amore.
-
-
- Aurora e l'albero
del sorriso
-
- C'era una volta
nel paese delle stelle, Aurora l'orsetta del cuore.
Lei era la discendente della dinastia reale, degli
orsi della felicità. Aurora regnava nel
paese delle stelle sull'armonia e sulla
serenità dei suoi abitanti, grazie all'aiuto
del suo grande cuore. Il suo cuore infatti emanava
un arcobaleno di luci che ridava il sorriso, a
tutti coloro che l'avevano perduto. Curava i cuori
feriti riportando gioia e pace, a tutti gli
abitanti che ne avevano bisogno.
- Aurora era
così brava e amata da tutti, che dava un
invidia tremenda alla Regina Civetta della notte,
la regina ogni volta che sentiva nominare e lodare
Aurora, diventava nervosa e nera dalla rabbia, al
punto di arrivare a pensare di ricorrere alla
magia, per togliere di mezzo Aurora, così
finalmente sarebbe diventata lei la sovrana dei due
regni.
- Nonostante i
lunghi anni passati a cercare di sconfiggere
Aurora, la Regina Civetta non vuole arrendersi, e
purtroppo per lei miei cari bambini credo proprio
che Aurora vincerà ancora una volta contro
ogni male, e la regina dovrà battere in
ritirata.
- Ed era proprio a
causa dei continui guai della Regina che Aurora
scendeva sempre al paese delle stelle, accompagnata
dalla sua famiglia, proprio per essere aiutata e
protetta in caso di emergenza.
- Ogni mattina
Aurora passeggiava lungo le strade, cantando
canzoni, sorridendo e giocando con gli altri
cuccioli, e quando qualcuno la chiamava
perché era triste, lei correva e con un
battito del suo cuore colorava tutto il nero
attorno a lui, ridandogli il sorriso, e poi
sommersa da applausi e abbracci tornava a
casa.
- Un brutto giorno
però, la Regina Civetta ebbe una brillante
idea, convocò al castello il Mostro fangoso,
l'unico dei suoi servi in grado di far diventare
cattivo anche il cioccolato più dolce del
mondo, gli ordinò di entrare nel corpo di
Aurora, e di farla diventare cattiva, così
da impossessarsi finalmente del suo
regno.
- Ma per poter
realizzare il suo diabolico piano, dovette
trasformare il Mostro Fangoso in un bellissimo
unicorno.
- Quella mattina
Aurora vide vicino alla fontana, l'unicorno che
piangeva e gli si avvicinò, si rese conto
che piangeva perché si sentiva solo, gli
asciugò le lacrime e gli donò un
battito del suo cuore, ma subito dopo cadde a
terra, e l'unicorno svanì nel
vento.
- La sua famiglia
non capì cosa fosse successo, tutti gli
abitanti del paese presero in braccio Aurora e la
portarono al castello della Fata Farfalla per
cercare di aiutarla, ma forse per Aurora era troppo
tardi, non aveva più forza, era triste e
pallida, non aveva più voglia di essere
felice e giocare, e spesso sentiva dei dolori
fastidiosi su tutto il corpo.
- Erano tutti
preoccupati e disperati, fino a quando la fata
Farfalla dopo averla visitata capì che era
colpa del Mostro Fangoso, era entrato dentro di lei
attraverso le lacrime dell'unicorno.
- Parlò con
tutti i suoi amici e famigliari, e li
rassicurò, Aurora sarebbe guarita ma ci
sarebbe voluto tempo e tanta gioia.
- La Fata farfalla
conosceva un rimedio magico che poteva sconfiggere
il Mostro fangoso, ma doveva ricorrere all'aiuto di
tutti e dell'albero del Sorriso.
- L'albero del
Sorriso era un albero creato dall'Eternità e
da Madre Natura per sconfiggere ogni male, la sua
linfa se iniettata, nel cuore puliva e purificava
il male e la cattiveria, però quando
l'albero donava la sua linfa purtroppo perdeva le
sue splendide foglie, così come ricompensa
chiedeva per sopravvivere i capelli della creatura
da aiutare.
- Tutti erano
d'accordo avrebbero aiutato Aurora, tenendogli
compagnia, facendola ridere e giocare, e
soprattutto cercando di non essere mai tristi,
perché, solo facendo così avrebbero
tenuto a bada il Mostro Fangoso.
- nel frattempo la
fata Farfalla aveva preparato una cannuccia di
resina da inserire nel corpo di Aurora in modo da
permettere all'albero del Sorriso di scambiare la
sua linfa.
- I giorni
passavano e Aurora non era mai sola, quando il suo
viso diventava cupo e triste gli altri cuccioli la
facevano sorridere, quando piangeva o diventava un
po' cattiva la sua famiglia gli leggeva le favole,
e per fortuna ad Aurora tornava il
sorriso.
- Ogni volta
però che l'albero perdeva una foglia anche
Aurora perdeva un capello, e dopo tanti giorni
entrambi erano quasi spogli, allora gli animali
decisero di costruire un bellissimo cappello di
seta e fiori uno per Aurora e uno per
l'albero.
- Un bel giorno
però l'albero del Sorriso cominciò a
germogliare e anche ad Aurora tornarono di nuovo i
suoi capelli, il Mostro fangoso era diventato
così piccolo e privo di poteri che dovette
scappare a gambe levate, e la Regina Civetta della
notte si morse la lingua dalla rabbia.
-
- Anche questa
volta il suo piano era fallito, Aurora era riuscita
a guarire, era felice e contenta come prima, il suo
paese tornò alla felicità vera di
sempre, ed era stato tutto merito di tutti e del
grande cuore di Aurora che anche volta non si
arrese agli inganni della Regina Civetta della
notte.
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