LA PIÚ GRANDE
ANTOLOGIA VIRTUALE
DELLA POESIA ITALIANA
I grandi poeti contemporanei
Vittorio Sereni
Da: Diario d'Algeria
- Non sa più nulla, è alto sulle ali
- Non sa più nulla, è alto sulle ali
- il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna.
- Per questo qualcuno stanotte
- mi toccava la spalla mormorando
- di pregar per l'Europa
- mentre la Nuova Armada
- si presentava alle coste di Francia.
- Ho risposto nel sonno: - E' il vento,
- il vento che fa musiche bizzarre.
- Ma se tu fossi davvero
- il primo caduto bocconi sulla spiaggia normanna
- prega tu se lo puoi, io sono morto
- alla guerra e alla pace.
- Questa è la musica ora:
- delle tende che sbattono sui pali.
- Non è musica d'angeli, è la mia
- sola musica e mi basta. -
- Ahimè come ritorna
- Ahimè come ritorna
- sulla frondosa a mezzo luglio
- collina d'Algeria
- di te nell'alta erba riversa
- non ingenua la voce
- e nemmeno perversa
- che l'afa lamenta
- e la bocca feroce
- ma rauca un poco e tenera soltanto...
- Da Gli strumenti umani
- Anni dopo
- La splendida la delirante pioggia s'è quietata,
- con le rade ci bacia ultime stille.
- Ritornati all'aperto
- amore m'è accanto e amicizia.
- E quello, che fino a poco fa quasi implorava,
- dall'abbuiato portico brusìo
- romba alle spalle ora, rompe dal mio passato:
- volti non mutati saranno, risaputi,
- di vecchia aria in essi oggi rappresa.
- Anche i nostri, fra quelli, di una volta?
- Dunque ti prego non voltarti amore
- e tu resta e difendici amicizia.
- Le sei del mattino
- Tutto, si sa, la morte dissigilla.
- E infatti, tornavo,
- malchiusa era la porta
- appena accostato il battente.
- E spento infatti ero da poco,
- disfatto in poche ore.
- Ma quello vidi che certo
- non vedono i defunti:
- la casa visitata dalla mia fresca morte,
- solo un poco smarrita
- calda ancora di me che più non ero,
- spezzata la sbarra
- inane il chiavistello
- e grande un'aria e popolosa attorno
- a me piccino nella morte,
- i corsi l'uno dopo l'altro desti
- di Milano dentro tutto quel vento.
- Quei bambini che giocano
- un giorno perdoneranno
- se presto ci togliamo di mezzo.
- Perdoneranno. Un giorno.
- Ma la distorsione del tempo
- il corso della vita deviato su false piste
- l'emorragia dei giorni
- dal varco del corrotto intendimento:
- questo no, non lo perdoneranno.
- Non si perdona a una donna un amore bugiardo,
- l'ameno paesaggio d'acque e foglie
- che si squarcia svelando
- radici putrefatte, melma nera.
- "D'amore non esistono peccati,
- s'infuriava un poeta ai tardi anni,
- esistono soltanto peccati contro l'amore".
- E questi no, non li perdoneranno.
- La spiaggia
- Sono andati via tutti -
- blaterava la voce dentro il ricevitore.
- E poi, saputa, - Non torneranno più -.
- Ma oggi
- su questo tratto di spiaggia mai prima visitato
- quelle toppe solari... Segnali
- di loro che partiti non erano affatto?
- E zitti quelli al tuo voltarti, come niente fosse.
- I morti non è quel che di giorno
- in giorno va sprecato, ma quelle
- toppe d'inesistenza, calce o cenere
- pronte a farsi movimento e luce.
- Non
- dubitare, - m'investe della sua forza il mare -
- parleranno.
- ©1999 Il club degli autori, Vittorio Sereni
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