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Marco Botti
Marco Botti è nato a Premosello Chiovenda, in provincia di Novara, il 13 ottobre 1971 e risiede a Piedimulera (VB). Città dove si impegna socialmente tra le file della C.R.I, come Monitore dei volontari del soccorso. Diplomato nel 1990 come geometra, conduce una Subagenzia di assicurazioni. Presente in numerose antologie poetiche, ha all'attivo il libro di poesie "Sogni innocenti", edito dalla casa editrice Libroitaliano. Con la sua partecipazione a concorsi letterari ha ottenuto i seguenti risultati: primo premio Il Giunco Città di Brugherio; primo premio Piemonte (Premio speciale Padus Amoenus); secondo premio La Culla (Veduggio); premio selezione di poesia 95 Libroitaliano Ragusa. È stato finalista ai seguenti premi: Walter Alberisio (Piedimulera); S. Valentino (Terni), Putia (C.A.I. Bressanone); Incontro di poesia del V.C.O. (Domodossola); Santuario di Arcagna (Lodi).
- Marco Botti è stato inserito nell'antologia del premio letterario Il Giunco con la poesia vincitrice del primo premio:
- Alla stazione
- A lungo ti ho attesa
- sotto i portici della stazione.
- Seduto sul marmo gelido
- della panchina
- mi attorno
- di andar di gente
- indietro e avanti
- di bocche fumanti
- di piedi scalpitanti.
- Il freddo c'indossa
- come consunti vestiti.
- Lo sferragliare del treno
- diventa ben presto
- una danza di tuoi sorrisi
- trascinanti
- valigia carica
- e borsa a tracolla.
- Insieme ci avviamo
- fuori la stazione
- ed i nostri respiri
- assumono il peso
- di un lento
- svanir di corpi
- nella nebbia.
Altre poesie di Marco Botti:
- Mediterraneo
- Canti gabbiani
- volano acrobati
- dell'aria sopra
- la bianca scogliera.
- Leviga
- spumeggia
- spruzza
- al cielo
- il mare.
- Di bestemmie
- pescatori
- chini sull'acqua
- riempiono
- le vuote reti.
- Nell'intorno uggioso
- del paese
- più non si distinguono
- le mura
- la nebbia.
- Speranzosi aspettano
- dentro bianchi casolari
- madri
- con le braccia
- aggrappate al cielo
- figlioli
- con la vita
- negli occhi mediterraneo
- e la fame
- sulle bocche.
- Ultimo respiro
- Ti prego Signore
- quando le mie spoglie di uomo
- cadranno sotto il peso degli anni
- ed il mio stanco cuore
- avrà scandito gli ultimi rintocchi
- al campanile della vita
- lascia
- che il mio debole respiro
- si unisca alla forte tramontana
- innalzandosi verso aspri dirupi
- su cime smaltate di bianco.
- Allora Signore
- fa che la mia preghiera
- non muoia tra le braccia
- delle parole che l'hanno generata
- ma riviva
- nel volo libero
- di un'aquila
- nello scroscio
- di un limpido torrente
- nell'ampio salto
- di un giovane capriolo
- nel pianto acerbo
- di un bimbo
- che per la prima volta
- apre gli occhi
- alla luce.
- Amore mio
- Asperso silenzio
- tra gli umili abeti
- contiene il tuo amore
- negli occhi vivaci.
- Frangia di luna
- sei venuta anche stanotte
- a rapire le mie labbra
- dal monotono oblio.
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modificato il 22 gennaio 1998