Autori contemporanei
affermati, emergenti ed esordienti

Maurizio Provolo
Con questo racconto ha vinto il nono premio all'edizione 2006 del Premio La Montagna Valle Spluga.



Gli gnomi e il sottobosco della Valle di Spluga


In una delle mie solite passeggiate in montagna, meta, il lago di monte Spluga, stanco per la lunga camminata, decido di abbandonare il sentiero per andare riposarmi all'ombra di un grande castagno,in località Casera Spluga, manca poco alla meta, ma preferisco arrivare riposato. Mentre mi avvicino, ai piedi di questo grande albero, dentro ad una fessura, mi sembra di vedere qualcosa muoversi, mi chino per vedere meglio, ma non credo ai miei occhi, quel qualcosa che ho visto muoversi, sembrano dei piccoli gnomi, alti come dei topolini, con vestiti colorati, lunghi cappelli rossi a forma di cono, ai piedi degli stivali neri. Li vedo in continuo movimento, ma non riesco capire cosa stanno facendo, sono troppo emozionato, c'è buio dentro questo buco e poi sono molto piccoli. Decido di rientrare subito a casa, pensando che se anche tutto quello che ho visto mi sembra incredibilmente vero, sicuramente è un'allucinazione causata da una eccessiva stanchezza, in effetti in questa scarpinata ho faticato molto per delle ripide salite e per il lungo percorso. Cerco di allontanare da me la fantasia di ciò che credo di aver visto, ma non ci riesco, quella notte fatico a dormire, io quegli gnomi li ho veramente visti, altro che invenzione, mi addormento con l'idea che all'indomani sarei sicuramente ritornato al grande castagno degli gnomi.
Il mattino di buon'ora sono già in piedi, telefono ad un amico di Cevo, mio compaesano e lo invito ad un'incredibile uscita in montagna, dopo qualche ora con gli zaini sulle spalle siamo già sul sentiero. Spiego allora al compagno di camminata per quanto faticherà a crederci l'incredibile visione degli gnomi del giorno prima, si ferma mi guarda cercando di capire se lo sto prendendo in giro o se sono diventato improvvisamente matto. Lo rassicuro sulla mia psiche e che sono sicuro che anche lui li avrebbe visti. Riprendiamo la marcia con il compagno non poco preoccupato per la mia salute mentale. Dopo qualche ora di marcia, arriviamo a Casera Spluga, sul sentiero, che porta al lago di Spluga, in lontananza vedo il grande castagno, il cuore mi batte fortissimo, li avrei rivisti? Li avrebbe visti anche l'incredulo compagno? Fra un po' lo avremmo saputo. Mi avvicino piano piano, seguito dal mio scettico complice, questa volta ho portato con me anche una torcia, la punto dentro la cavità dell'albero illumino e,...e niente non si vede assolutamente nulla di ciò che credevo di vedere, avrò sbagliato castagno forse? No, l'albero è proprio quello, mi devo rassegnare che è stata pura fantasticheria? Il mio accompagnatore, arrabbiato, e nello stesso momento preoccupato per quanto mi ero convinto di aver visto, preferisce non dirmi nulla e in silenzio ci incamminiamo verso valle.

Salutandomi, l'amico mi invita ad un periodo di riposo, che magari la storia degli gnomi è un sintomo di eccessiva stanchezza. Annuisco e lentamente mi avvio verso casa. Dopo poco più di 2 ore, sono di nuovo ai piedi del grande castagno, discretamente mi avvicino, e ancora prima di accendere la torcia per far luce dentro questa tana li vedo, mi stropiccio gli occhi, riguardo con la torcia e cribbio esistono davvero, li vedo benissimo, sono tanti, si muovono in continuazione, ma la mia attenzione si concentra su uno in particolare, sembra mi saluti, mi avvicino per vedere meglio e ne sono sicuro, mi sta proprio salutando con la manina, o sta cercando di attirare la mia attenzione? A fatica riesco a distinguere questo gnomo, dalla lunga barba bianca, che al contrario degli altri gnomi che sembra si muovano in maniera disordinata, continua gesticolare verso di me, capisco o almeno credo di capire che voglia dirmi qualcosa.
Quale linguaggio userà per farsi capire? E io come gli rispondo? Ad un certo momento lo gnomo dalla lunga barba bianca esce dal buco dell'albero e si posiziona sopra una radice in superficie del grande castagno. Richiama ancora la mia attenzione con dei movimenti che sembrano una danza, cosa significherà mai? Credo che quello possa essere il linguaggio che usa per comunicare con me, ma come comprenderlo?, come decifrarlo o interpretarlo? Ripete questa danza, queste gesta più volte, ma non ci capisco nulla. Cerco di memorizzare tutti i movimenti e provo a dargli un senso.
Allora, comincia con il battersi il petto, poi mi indica con un dito, scende dalla radice, raccoglie una castagna e a fatica me la pone ai piedi, ritorna sulla radice e mi volge le spalle, poi mi indica con tutte e due le mani, comincia a girare su se stesso, quindi a gambe divaricate alza le braccia al cielo, si indica con tutte e due le mani, delicatamente raccoglie un petalo di un fiore e lo avvicina al fiore da dove è caduto e comincia di nuovo girare su se stesso, ma con gli occhi chiusi, si indica nuovamente con le 2 mani, raccoglie un qualcosa da terra, forse una bacca? E lentamente la mangia. Rimane così immobile per un po', quindi scende dalla radice e rientra nel suo rifugio. Ormai è già tardo pomeriggio e il sole comincia ad allontanarsi, decido allora di rientrare, mi incammino verso Ceso con un solo pensiero, capire chi sono e cosa vogliono farmi sapere. Ogni volta che ne avevo la possibilità ritornavo al castagno e lo gnomo enigmatico, come lo avevo soprannominato, mi ripeteva la solita danza. Sempre i soliti movimenti e io ne capivo sempre meno. Eppure ne ero convinto, voleva comunicarmi qualcosa di importante. Ma cosa?
Mi annotai su un foglio le gesta dello gnomo per meglio studiarle, erano ormai diventate una ossessione, l'unico scopo del mio tempo libero. Il tempo passava ed io mi fondevo il cervello per cercare di decifrare questo linguaggio, ho cercato di associare una lettera ad ogni movimento, un colore, un animale, una forma e mille altre possibilità, ma il risultato era sempre lo stesso, non arrivavo a capo di nulla.
Come si sa le grandi scoperte avvengono quasi sempre per caso, ed io casualmente osservando il comportamento di un mio piccolo nipotino sono stato messo sulla strada giusta per cercare di capire come interpretare il linguaggio degli gnomi.
Infatti un giorno mentre mi trovavo nel giardino di casa mia a far giocare questo nipotino, che avevo soprannominato grande gnomo, notavo come i bambini, ad ogni comando o invito facciano esattamente il contrario di quanto gli si chiede, improvvisamente quasi per istinto, corro in casa prendo il foglio dove avevo annotato il linguaggio in gesti e danze dello gnomo enigmatico, e provo dare un significato al contrario a queste gesta e danze. Forse ci sono, ogni azione interpretata al contrario e in successione, mi da un senso. Provo con i primi movimenti.
Si batte il petto, si capirebbe io, al contrario tu.
Poi mi indica con un dito, tu? Al contrario io, qui la frase non lega, ma andiamo avanti.
Poi scende dalla radice, raccoglie una castagna e me la pone ai piedi, lui fa questa azione, al contrario la dovrei fare io ? quindi scrivo devi.
Ritorna sulla radice e mi volge le spalle, è arrabbiato? Vuole arrangiarsi? Al contrario opto per aiuto.
Poi mi indica con tutte e due le mani, io, voi, siete? Anche qui dopo varie soluzioni decido per il siamo.
Alla sesta danza gira su se stesso, ? vado avanti.
Si mette a gambe divaricate e alza le braccia, invoca qualcosa al cielo? Vuole pioggia protezione o ringraziare? Provo pensare al contrario, ma anche qui non mi viene nulla, oppure, se vuole ringraziare perché tutto va bene, potrebbe significare anche pericolo, e pericolo scrivo.
Ottava azione, si indica con tutte 2 le mani, io, noi, sto, stiamo? Allora ci sta voi o state, vedremo poi.
Delicatamente raccoglie un petalo di un fiore e lo depone al gambo del fiore da dove è caduto, lo vuole aiutare, salvare? di diverso mi viene uccidere...
Continua queste danze girando su se stesso ad occhi chiusi, cosa significa, buio, niente? al contrario ci potrebbe stare tutto ciò che si vede.
Si indica nuovamente con le due mani e come prima interpreto state.
Raccoglie un qualcosa da terra, forse una bacca e lentamente la mastica, è una cosa buona? Allora sicuramente vuol dirmi velenosa.
Ora provo mettere assieme ciò che mi risulta da questa interpretazione.
Tu- ? -devi-aiuto-siamo-?-pericolo-? -uccidere-tutto ciò che si vede-state-velenosa.
Accidenti è ancora tutto molto complicato, ma capisco che l'impresa non è impossibile e dopo molti tentativi riesco a mettere insieme una frase che mi sembra abbia un senso e sia anche fedele a ciò che lo gnomo enigmatico voleva dirmi.
TU CI DEVI AIUTARE SIAMO IN PERICOLO STATE UCCIDENDO TUTTO, CIO' CHE VEDI LO STATE AVVELENANDO.
Rimango molto turbato, anche perché riconosco che quello per cui ci accusano può essere vero, ma perché dirlo proprio a me? E poi come potrei aiutarli?
Non mi rimane che ritornare dagli gnomi e tentare di comunicare con loro e chiederglielo, se ci riuscirò.
Per molti giorni sono ritornato dagli gnomi, e abbiamo cercato di perfezionare il più possibile la comunicazione fra noi, tanto che dopo molti tentativi abbiamo cominciato ad intenderci, ci capivamo quel tanto che ci bastava per poter dialogare.
Cominciai allora con il chiedere perché hanno scelto proprio me per questa richiesta di aiuto, e perché non si manifestano anche ad altre persone, almeno credo.
Mi risponde, lo gnomo enigmatico, che è da molto che osservano come mi muovo, come mi comporto, e che sono rimasti molto favorevolmente colpiti dal mio rispetto per la natura e gli animali, e proprio per questo avrei sicuramente condiviso la loro preoccupazione e richiesta.
Chiesi come e perché si trovavano in pericolo, e come avrei potuto aiutarli.
Mi fa capire di far parte di un nucleo di gnomi, l'ultimo rimasto, discendente da una grande popolazione, dove fino a qualche decennio fa viveva tranquilla e in pace con se stessa, con la natura, gli animali e nonostante tutto, anche con l'uomo.
Chiesi cosa significasse quel "nonostante tutto" riferito all'uomo e come mai se erano una grande popolazione, ne sia rimasto solamente un piccolo nucleo.
Cosa mai avrei potuto fare io per aiutarli?
Quel nonostante tutto, mi spiega lo gnomo enigmatico, sta a significare che appunto già da qualche decennio, l'uomo con il suo comportamento cominciò a minacciare la popolazione degli gnomi, ma questi impararono in qualche modo a difendersi, fino a che ne furono capaci, poi piano, piano, inesorabilmente, per effetto dell'irresponsabilità dell'uomo ci fu e tuttora c'è una dissoluzione del popolo degli gnomi. Se non si fa subito qualcosa fra pochi anni spariranno per sempre e questo arrecherà un grave danno per la natura e quindi per l'uomo stesso.
Oramai, ho acquisito una dimestichezza con il linguaggio degli gnomi che riusciamo a dialogare con molta disinvoltura e questo ci facilita nella comunicazione, ma non di certo nel contenuto del messaggio, io continuo a non capirci nulla.
Cosa ci posso fare io? E poi, la vostra eventuale scomparsa, in che modo potrebbe essere un grave danno per la natura e per l'uomo stesso?
Devi pensare, che nel nostro mondo non esiste la cattiveria, l'odio, l'egoismo, l'indifferenza, e se per caso, per fortuna molto raramente, qualche gnomo viene sopraffatto dal sentimento della cattiveria, si dissolve immediatamente. Per noi il problema di uno gnomo è il problema di tutti. Anche la morte non esiste, caso mai è la vita che si dissolve e diventa un'altra entità che non lascia traccia.
Come vedi siamo un popolo pacifico, dove l'amore è la nostra energia per alimentare e guarire lo spirito. Siamo sicuri che è così anche per voi, anzi a voi che conoscete il male, sicuramente oltre all'amore, per guarire lo spirito, avete bisogno anche di giustizia e perdono.
Ora che ti ho detto chi siamo e come siamo, è giunto il momento di dirti anche cosa facciamo e a cosa serviamo. Siamo un popolo molto organizzato, responsabile di tutto quello che fa parte del sottobosco, dove ognuno sa per istinto quello che deve fare, c'è lo gnomo che si occupa dei funghi, quello per gli insetti, del muschio, dei licheni e di tanto altro. Questo per garantire un giusto e corretto equilibrio e armonia fra le diverse specie.
Purtroppo però questo equilibrio e armonia, già da qualche decennio ha cominciato a venir meno, per opera dell'uomo, che per garantire il proprio benessere e i propri capricci, sta distruggendo, devastando incoscientemente e inquinando, proprio quella natura, che gli garantisce la sopravvivenza e il benessere.
Proprio perché a questi livelli di accanimento nei confronti delle risorse del nostro pianeta, porta una riduzione delle risorse stesse, vedi petrolio, legno, acqua, ossigeno, ecc..., e nessuno è disposto a rinunciare al proprio benessere e ricchezza, pur di appropriarsi di quello che rimane, l'uomo è disposto a tutto.
È così che prevale il risentimento, caratteristica dell'essere umano, che è egoismo, odio, violenza, indifferenza, dove per appropriarsi di queste risorse, non disdegna dell'uso della forza, ecco allora le guerre, mascherate sotto forma di guerre di religione, o per riparare a dei torti subiti, magari mai avvenuti, tutto insomma per nascondere il vero senso della guerra, l'impossessarsi di quelle risorse che ne garantiscono il proprio benessere e la propria supremazia sugli altri popoli. Ti chiederai se non sto esagerando, ma credimi non è affatto così.
Dovete capire che con il vostro irresponsabile stile di vita, state inquinando e stravolgendo tutto il pianeta. Inquinate i mari, i laghi, i fiumi, quando ne è possibile, ne cambiate anche i corsi. Riempite di cemento città, paesi, gli argini dei fiumi, costruite dighe, con a volte conseguenti catastrofi. Da uno gnomo messaggero, fra le tante notizie di tragedie, ci ha colpito molto quella del Vajont.
Le piogge poi una volta fonte di vita e ricchezza, ora sono diventate acide e velenose, dove corrodono ciò che incontrano, bruciando le foglie degli alberi, i fiori, i frutti, con un indebolimento degli alberi stessi. Con il vostro uso esagerato di pesticidi e veleni, oltre ad inquinare le acque del pianeta, riducete drasticamente il mondo degli insetti, collaboratori preziosi per il nostro ecosistema, pensiamo ad esempio alle api ed alla loro insostituibile opera di impollinazione, per garantire la moltiplicazione e la sopravvivenza di molte specie di fiori, piante e frutti.
Molti uccelli del bosco poi, proprio per la drastica riduzione di questi insetti, cibo per loro e per lo squilibrio biologico ambientale, si trovano costretti ad emigrare verso la pianura, nelle campagne, ma anche qui la natura non è stata risparmiata, anzi sta peggio che in montagna e questo comporta che molte specie di uccelli e altri animali si estingua, il rimanente pur di sopravvivere, ha dovuto imparare a vivere vicino o dentro alle grandi città o paesi, con uno squilibrio sia per gli animali stessi, per noi e per l'ecosistema, che si vede privato del servizio e della preziosa collaborazione di questi animali.
Come fate a non capire che il male non lo fate agli insetti, agli alberi, all'acqua e a quanto altro puoi immaginare, ma il male lo fate a voi stessi. L'uomo sta distruggendo quello che Dio ha per voi e per noi creato e certe volte cerca anche di sostituirsi a Dio stesso.
E' vero quello che mi stai dicendo, posso anche trovarmi d'accordo con voi, ma io ripeto cosa ci posso fare? E poi tutto questo l'avete già raccontato a qualcun altro?
No non lo abbiamo mai detto a nessuno e da nessuno ci siamo mai fatti vedere se non da te, però incontrarci non è impossibile, ti abbiamo scelto perché sei la persona con le caratteristiche giuste per farci vedere e raccontare tutto questo, anche tu, come gli abitanti di questa valle, sei sensibile e attento alla difesa e protezione della natura, una persona che sicuramente saprà raccontare le cose così come le ha viste e sentite. Cosa puoi fare tu è molto semplice, nel modo che preferisci, quello che hai visto e sentito, fallo conoscere a più persone che puoi, servirà magari a poco, ma sicuramente non a niente.
Questa è una storia che ha dell'incredibile, o forse incredibili possono sembrare gli gnomi, non di certo tutto il resto, quindi quando andate in un bosco, guardate attentamente tra le fessure degli alberi, vicino ad un fungo, fra il muschio o tra tutto quello che si vede per terra, chissà che non capiti anche a voi di vederli, ma se non li vedete, non preoccupatevi, riguardate il sottobosco e immaginate che li sicuramente ci hanno lavorato gli gnomi.

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