- I grandi Poeti del Novecento: Giuseppe Ungaretti Perennemente per riedificare l'Uomo di Massimo Barile
L'Iguana culturale
Albo signanda lapillo
- Era in uso tra i romani segnare i giorni felici con un sassolino bianco e i giorni nefasti con uno nero. Oggi è indubbiamente un giorno da segnare con un sassolino bianco. Nasce infatti con questo numero della rivista la nuova rubrica L'iguana culturale. I motivi che mi hanno condotto a questo ulteriore impegno sono numerosi. Prima di tutto mi è sembrato un doveroso gesto nei confronti degli autori che hanno dimostrato una passione ed una attenzione veramente invidiabili. Non potevo certamente rimanere indifferente di fronte a tale benevolenza. In secondo luogo la necessità ormai non più prorogabile di far emergere e dare visibilità ad un nuovo intervento. Infine ma non ultimo tentare una presenza culturale che integri messe di informazioni riguardo autori, concorsi di poesia, recensioni di libri pubblicati, ecc... presente su ogni numero di questa rivista. E' superfluo ringraziare chi elargisce questo spazio al sottoscritto: non è cosa da sottovalutare. Mi riprometto quindi di utilizzare al meglio questa pagina col desiderio di portare alla luce le parole che non avrei scritto senza lo stimolo dell'Iguana o non avrei pensato di scrivere per mancanza di tempo, momentanea malavoglia, rassegnazione esausta o quant'altro. E' chiaro ed evidente che ho la titolarità e la completa responsabilità di tutto ciò che desidero scrivere su queste pagine. Possiamo dire che questa rubrica è un disperato tentativo di preservare un briciolo di memoria nella storia di questa rivista, spingersi a guardare la realtà con occhi nuovi, avventurarsi a scavare ancor più in profondità. Direi quasi un completamento, spero interessante, della normale prassi editoriale della rivista. Scrivo tutto ciò e affido a voi queste mie considerazioni perchè ho la consapevolezza che i magazzini culturali di questo mondo sono ancora pieni di insegnamenti per tutti noi. Ho inoltre la convinzione che la parola possiede ancora un valore, che la parola è ancora importante e fondamentale.
- «Se la parola non mi costasse non sarebbe autentica, se non dolesse non sarebbe viva, se non bruciasse non avrebbe lume». La parola nasce dal travaglio, dalla professione, dalla sperimentazione non dalla faconda lusinga del venditore ambulante che può stendere il suo banchetto indifferentemente in ogni momento del giorno, alle feste di piazza come alle nozze. Penso che nella nostra vita sia fondamentale preservare la parola dalle contaminazioni e riportare allo scoperto l'Entusiasmo che in greco significa agitazione interna, movimento di viscere. I greci inventarono la parola entusiasmo per esprimere le scosse che si provano, la violenta agitazione del cuore, quell'onda improvvisa di calore che sale alla testa quando si vivono momenti piacevoli o sensazioni fortemente desiderate.
- Purtroppo oggi malauguratamente quasi ogni cosa diventa indifferente e non v'è immagine più deludente di un essere umano senza motivazioni, senza slancio, senza entusiasmo. La nostra singolare condizione umana è già così carica di solitudine che è da stupidi calcare la mano per appesantire ancor di più tale fardello. Quando sentiamo su di noi quella sensazione di smarrimento e abbiamo il piombo nelle ali non è forse la parola che ci smuove dalla tana, dal rifugio esistenziale, dalla nicchia della nostra casa. Non è forse la parola che ci conduce davanti alla tribuna del mondo ad ascoltare le svariate diagnosi del nostro male? Non è forse la parola che ci riavvicina a coloro che non ascoltavamo, a coloro che avevamo perso di vista?
- Voi potete ascoltarla e vendicarvi (come diceva un famoso oratore) con quell'alzata di spalle che è il più espressivo gesto dell'indifferenza, potete decidere di non pensare a quello che vi si dice: ma se colui che la pronuncia ha le qualità morali e l'onestà sufficienti per ottenere fiducia, ecco allora che la sua parola vi resterà dentro a scavare più a fondo, a farvi pensare a ciò che non avreste mai pensato e nella peggiore delle ipotesi solo a tenervi compagnia.
- Restiamo lontani il più possibile da coloro che si credono imperatori solo per aver messo in testa un diadema di similoro: prima di tutto non è più il tempo di imperatori, cesari o capipopolo perchè nessuno è stato baciato da una entità suprema ed in secondo luogo essere veramente e profondamente uomini è ben altra cosa.
- E poi vi sono momenti nella vicenda di ogni uomo in cui il tramonto disegna finalmente figure irreali che solo noi vediamo ed è proprio in questi momenti fulminei che la nostra fantasia regna sovrana. Sono attimi magici che inducono alla tentazione di pensare alle cose da fare domani, a dimenticare i sacrifici, ad emozionarsi al solo pensiero di rivedere o accarezzare chi amiamo. Questo è un entusiasmo nascente e ciascuno di noi è parte di questa aspirazione e deve esserne all'altezza: credo vi siano le capacità, la voglia e l'energia per affrontare la sfida.
Iguana
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