- La
spocchia di un "poeta
autentico"
- Il Dottor
Giuseppe Bertola di Torino ci
scrive:
- «Poeti
della domenica»
- Vi trasmetto
per conoscenza il pezzo "Alla faccia dei poeti"
- La Stampa 16 u.s. - in cui il poeta laureato
Maurizio Cucchi (conosco le sue poesie) traccia
il quadro della stagione dei premi letterari
(poesia) riportando valutazioni poco attendibili
(premi da... 3000 Euro e personaggi esperti "in
materia" che si portano a casa qualche decina di
milioni di vecchie lire, all'anno). Non intendo
commentare o criticare il contenuto del
«pezzo» ma unicamente sottolineare lo
sprezzo di Cucchi verso autori del tutto ignoti
ai... «normali giri letterari e alle
librerie(!!)», verso autori di
«sottobosco», poeti (non tra
virgolette) della domenica che vincono premi
alla faccia dei «poeti autentici».
Cucchi - che si ritiene ovviamente «poeta
autentico» - irride le opere (che, penso,
non avrà letto) di tanti illusi non degni
d'essere definiti «poeti»: questa sua
posizione di arrogante superiorità mi
indispone. Un vostro intervento, non polemico ma
chiarificatore, non mi dispiacerebbe. La
«scuola di poesia» su Specchio de La
Stampa, tenuta da Cucchi, andrebbe a farsi
benedire se non esistessero tanti «poeti
della domenica» che aspirano a diventare
«poeti autentici» con tanto di...
diploma.
-
- Ecco il testo
apparso su La Stampa:
- "Alla faccia
dei poeti
- La stagione
dei premi letterari, pian piano si avvicina. E
dunque: «Carmina non dant panem»?
Chissà, forse è solo un vecchio
luogo comune, una vecchia lamentela che non ha
più ragione d'essere... O, quanto meno,
bisogna forse distinguere tra poesia e
«poesia», cioè tra poesia vera
e poesia della domenica. Quest'ultima gode
infatti di privilegi e remunerazioni
insospettate, almeno ai più. Infatti, in
Italia, ci sono centinaia di premi, distribuiti
in svariati comuni, nei quali ottengono
riconoscimenti «autori» del tutto
ignoti ai normali giri letterari e alle
librerie. Autori di «sottobosco», come
si suol dire. «Ma si portano a casa solo
patacche!», vale a dire medaglie, coppe,
rotoli di pergamena, cesti di frutta, è
l'obiezione. E invece no: si portano a casa
soldi con pochi versi inediti, magari dedicati
alla nonna, alla dura terra, all'amore perduto,
al gatto morto. Basta leggere i bandi dei molti
premi, che prevedono in genere le seguenti
clausole: tassa di lettura (elemento che
già dovrebbe indurre in sospetto, e che
è attorno mediamente ai quindici euro),
invio di circa tre poesie inedite, premio in
denaro (tipo: 3000 euro al vincitore, scendendo
poi fino al terzo o al quinto classificato). Ci
sono personaggi esperti in materia che
concorrono a decine di questi premi, e con pochi
versi sulla mamma o sulla guerra, confezionati
con destrezza non sempre ingenua, si portano a
casa qualche decina di milioni di vecchie lire
all'anno.
- Il bolognese
Franco Tralli, poeta pubblicato da Marsilio,
inventore del Catalogo nazionale dei premi
letterari, ci fa sapere che in Italia ci sono
millesettecento premi letterari, buona parte
riservati alla poesia, dei quali non più
di una sessantina hanno una dignità
riconosciuta. Gli altri sono una storia
parallela, un sottomodo letterario grottesco con
proprie regole e proprie gerarchie autonome,
più foraggiato - spesso con soldi
pubblici - rispetto al normale giro della
società letteraria. Circolano indirizzari
nutritissimi di poeti della domenica. Gli
organizzatori (sprovveduti) dei vari premi se li
procurano, e inviano i bandi ai simpatici
domenicali, i quali ignorano o persino
disprezzano l'esistenza, che so, di un Luzi o di
un Raboni, di un Giudici o di uno Zanzotto, e
spediscono i loro componimenti sulla zia, con
allegata tassa di lettura e interminabile
curriculum di vittorie. Insomma, per chi
frequenta questi sottopremi, «carmina dant
panem», alla faccia dei poeti autentici e
grazie ai vari enti, soprattutto pubblici, i
quali, colpevolmente ignari di ogni cosa,
distribuiscono soldi a vanvera".
- --------
- Sono senza
parole...
- Invito i
nostri soci «poeti della domenica» ad
esprimere il loro parere:
- pubblicheremo
le lettere più interessanti. (Mi
raccomando di non superare le venti
righe...)
- Da parte
mia, dato che lo spazio scarseggia su questo
numero, per ora mi limito a due modeste
osservazioni.
- Perché
se si vincono decine di milioni
- (di lire o
di euro?) l'eminente vate non partecipa? lui che
è così bravo chissà quanti
soldi vincerebbe.
- Quando ci
sono soldi in palio ci sono almeno 30
partecipanti che lo meriterebbero. Quelli
più modesti si devono accontentare
dell'attestato, della coppetta o della crosta di
un pittore, anche lui "della
domenica"...
-
- « Hai
vinto una targa: te la mandiamo ...se ce la
paghi»
- Il giorno
1-03-2003 19:07, Chiara, chiabol@tiscalinet.it
ha scritto:
-
- Gentile
redazione,
- mi chiamo
Chiara Bolognesi e sono un'assidua partecipante
ai concorsi letterari da voi indetti. Ricevo
vari inviti anche da altre associazioni
culturali che organizzano simpatici concorsi, ma
in questi giorni mi è stata consegnata
una lettera in cui mi si conferiva il premio
Pasquino per la letteratura, la poesia e l'arte,
non si sa per quale mio contributo
scritto·
- Il mittente
è una sedicente associazione culturale
che si presenta come Lago Verde, ha sede in via
Soleri 10 a Roma e risponde al numero.
06-8174652.
- Ebbene, mi si
avverte che per i miei meriti letterari l'intero
consiglio direttivo dell'Associazione ha deciso
di conferirmi il suddetto premio per l'anno
2002-2003, consistente in una splendida targa
personalizzata che le verrà recapitata
direttamente a domicilio, su pagamento di 55
Euro.
- Ora: io non
ho mai spedito NULLA a questa associazione, non
mi è stato dato alcun riferimento per
riuscire a capire a quale merito si riferisce
questo premio e, dulcis in fundo, ho cercato in
internet questa associazione e il risultato
è stato che il numero telefonico non
esiste, il nominativo del Direttore e
dell'associazione sono inesistenti e nel civico
10 di Via Soleri nessuno risponde al nome di
Associazione Lago Verde o Primo Coluzzi (il
Presidente).
- Questa mia
per chiedervi di verificare l'esistenza di
questi personaggi che temo estorcano soldi agli
ignari scrittori per una targa fantomatica
quanto loro stessi. Grazie, buon
lavoro.
- Chiara
Bolognesi
- --------
- Gentilissima
signora Chiara,
- Non
conosciamo né l'Associazione Lago Verde
né Primo Coluzzi (il Presidente).
Comunque è evidente che trattasi di una
delle non poche organizzazioni che cercano di
spremere soldi a poeti e scrittori. Qualche anno
fa c'era uno che scriveva: hai vinto il nostro
trofeo: te lo spediamo ma devi mandarci 150 mila
lire per le spese. Per quella cifra di trofei se
ne comprano una decina...
-
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