È uscito il n° 134-135
Ottobre-Novembre 2003
dell'edizione cartacea de Il Club degli autori
è stata spedita ai soci del Club degli autori il giorno 17 ottobre 2003
 
In vendita nelle seguenti librerie
 
 
Editoriale a cura di Umberto Montefameglio

Breve storia di un grande successo editoriale Il millesimo libro Montedit
 
Come in molti uffici dove il caloreumano allevia un po' la fatica del lavoro siamo soliti stappare una bottiglia di spumante per festeggiare con un brindisi chi compie gli anni. Il lavoro si interrompe per non più di 15 minuti. Il 12 settembre scorso c'è stata una festa diversa che è durata molto di più. Ci è infatti giunto dalla legatoria il millesimo libro pubblicato dalla Montedit la casa editrice che ha fondato l'associazione Il Club degli autori e questa rivista.
Abbaglio di betulla è il titolo della millesima opera e potete trovarne la presentazione a pagina 117. È un'opera di poesia di cui è autrice Giuliana Gilli, poetessa trentina e socia sostenitrice del Club, che da sempre con grande entusiasmo si occupa attivamente di promozione culturale collaborando con Enti e associazioni locali. Dopo averlo sfogliato, come facciamo per ogni nostra nuova creatura, ed esserci compiaciuti per l'ottimo risultato, sia per i contenuti che per la veste grafica impreziosita dalle belle illustrazioni realizzate da diversi bravi pittori che fanno parte dell'associazione d'arte Il Melograno di cui Giuliana Gilli è presidente, abbiamo rievocato con un po' di commozione la nascita e lo sviluppo della editrice Montedit.

Quindici anni fa
Correva l'anno 1988 quando il sottoscritto, prematuramente in pensione per motivi cardiaci, e uso a dilettarsi con i primi computer, scoprì che era possibile utilizzarli in sostituzione delle complicate (e costosissime…) macchine per la fotocomposizione. Decisi di prosciugare i miei risparmi nell'acquisto di alcuni Macintosh e proposi alle mie figlie, Adriana e Antonella, di partecipare a questa nuova attività.
Avevo già una buona conoscenza dell'arte grafica: infatti durante la mia attività di giornalista mi era anche capitato di fare i menabò di quotidiani e di periodici e spesso seguivo il lavoro dei tipografi nell'esecuzione dell'impa&endash;ginazione. Mi resi conto che col computer potevo fare sulla mia scrivania lo stesso lavoro che si faceva in un intero grande stabilimento. Col computer una persona (che avesse una buona competenza) poteva eseguire da sola il lavoro di diversi specialisti: la battitura del testo (linotipisti), la realizzazione dei titoli (compositori), l'assemblamento delle pagine (impaginatori), la stampa delle bozze (senza sporcarsi le dita di inchiostro…). In un solo dischetto sono contenuti più caratteri di quanti ne potesse contenere uno stabilimento tipografico, per quanto grande. In pochi anni il computer soppiantò anche le macchine fotocompositrici per la stampa litografica, costose e complicatissime da usare. Noi fummo tra i primi ad usare i Macintosh con le sue finestre e il suo mouse allora sconosciuti agli utenti dei normali PC.
All'inizio le mie figlie componevano i testi e io impaginavo. Ben presto hanno imparato anche loro a impaginare e oggi sono in grado di mandare avanti l'azienda con competenza e professionalità. L'arte grafica richiede infatti un lungo tirocinio e spesso rimaniamo allibiti nel vedere i libri pubblicati da editori e grafici improvvisati: ogni anno ne nascono nuovi, ma pochi riescono a sopravvivere. Tanti credono che dato che con il computer si possono anche produrre libri, basta averne uno per fare gli editori. Ma occorre anche una professionalità che può maturare solo lavorando per anni in una casa editrice vera. È come se bastasse acquistare un trapano per fare il dentista…
Per qualche anno realizzammo gli impianti per diversi editori. Dalla piccola ma prestigiosa Elèuthera che pubblica soprattutto opere molto ben curate di saggisti di fama internazionale, a riviste di una grande casa editrice. Fummo i primi, all'epoca a realizzare col computer anche schemi di parole incrociate.

Incontro fortunato
Un giorno venne a casa mia una giovane poetessa accompagnata da una comune amica. Aveva nella borsetta un libretto con le sue poesie e me lo mostrò. Il nome dell'editore mi era sconosciuto e chiesi alla fanciulla chi fosse.
Il dolce volto della fanciulla si trasfigurò: «Quello non è un editore, ma un truffatore. Mi ha chiesto quattro milioni di contributo dicendomi che li avrei ricuperati con i diritti d'autore. Dopo un anno però mi disse, dopo numerosi solleciti, che non aveva venduto neanche una copia. Gli chiesi allora di dare a me i libri invenduti perché avevo esaurito le poche copie che mi aveva dato e volevo accontentare i numerosi amici che me li chiedevano. Avrei così potuto ricuperare almeno in parte quanto avevo speso. Mi rispose che i libri erano ormai andati al macero…».
La poetessa allora si rivolse a un avvocato che convinse l'editore a rimborsare almeno parte di quanto la ragazza aveva sborsato. «Dopo aver pagato le spese legali mi è rimasto ben poco. Ora avrei pronto un altro libro, ma non so come pubblicarlo. Tutti gli amici a cui mi sono rivolta hanno avuto con editori vari la mia stessa esperienza, soprattutto quelli che si sono rivolti a editori che si reclamizzano sui giornali organizzando concorsi dove tutti vincono: "Complimenti, lei ha vinto la pubblicazione di un libro di 32 pagine: deve solo contribuire acquistando 200 copie al prezzo di copertina di 18 mila lire". Totale 3.600.000 lire! Ci vorrebbe un editore che pratica dei prezzi onesti. Io sarei disposta ad acquistare 300 o 500 copie: non avrei difficoltà a venderle ad amici parenti, conoscenti e facendo presentazioni in biblioteche e circoli culturali che conosco. Perché non me lo pubblichi tu?». Feci quattro conti e conclusi che potevamo editare un libro di 32 pagine formato 12X17 al prezzo di copertina di 6.000 lire e venderne 300 copie all'autore con lo sconto del 30%, cioè 4.200 lire ciascuno per un totale 1.260.000 lire. La ragazza fece un salto di gioia: «Spenderei un terzo di quanto ho dato a quel ladro e avrei 100 copie più. Domani ti porto il manoscritto!».

Usciti dall'anonimato
Fu così che iniziammo questa attività che ha come scopo principale quello di consentire ad autori esordienti ed emergenti di pubblicare i loro libri senza farsi dissanguare e prendere in giro da editorucoli filibustieri. Questa nostra meravigliosa avventura che ha consentito a centinaia di autori sconosciuti di tirare fuori il famoso libro nel cassetto ci ha dato grandi soddisfazioni. E le ha da date anche a tanti autori che, grazie anche al fatto che dal 1996 tutte le opere pubblicate sono inserite anche sul nostro visitatissimo sito Internet sono usciti dall'anonimato (oltre un milione e mezzo di pagine lette ogni mese…).
Parecchi col loro libro hanno partecipato a concorsi riservati a opere edite ottenendo spesso degli ottimi successi confermando così la professionalità dei critici che selezionano i libri da pubblicare. Non di rado ci capita di leggere dattiloscritti di bellissime poesie, racconti divertenti e romanzi avvincenti che erano stati rifiutati da grandi editori i quali, tanto per star sul sicuro, salvo rare eccezioni, pubblicano solo i soliti noti.

Opere avvincenti
E così nel nostro catalogo (che viene continuamente aggiornato su Internet: www.montedit.it) ci sono fra le tante opere valide anche molte opere di ottimo valore letterario e di avvincente lettura. Quei libri insomma che quando cominci a leggerli vai avanti fino alla fine.
Ma la nostra più grande soddisfazione proviene dal fatto che continuiamo a conoscere tante persone eccezionali con le quali stabiliamo anche rapporti di amicizia. Non mancano coloro ai quali, a seconda delle nostre necessità, offriamo di collaborare con recensioni, inserimento nelle giurie del nostri concorsi, richiesta di articoli.
In questo numero, per esempio, oltre all'interessante articolo su Italo Calvino di Massimo Barile (nostro prezioso collaboratore da alcuni anni) troverete anche la prima puntata di una serie di articoli di Pietro Cirillo che ci parla dei vari aspetti della poesia. Siamo certi che siano interessanti anche per poeti già affermati e molto colti perché c'è sempre qualcosa da imparare.
Poi c'è la bella copertina ideata da Tiziana Stanzani, una grafica professionista che opera nel mondo del design milanese che ha appena pubblicato con noi il suo secondo libro (pagina 112).
Impossibile ricordarli tutti.
Ci sono poi autori che hanno vinto diversi nostri concorsi. Poiché le nostre giurie per non essere influenzate ricevono da noi i testi anonimi e non è raro che qualcuno torni a vincere nella nuova edizione di un premio che aveva già vinto in passato, oppure che vinca in concorsi diversi sempre organizzati da noi (le nostre giurie cambiano da un concorso all'altro).
Ai migliori e ai più qualificati plurivincitori proponiamo di entrare in una nostra giuria. In questo caso non possono più partecipare ai nostri concorsi se non in quelli in cui ci occupiamo solo della parte tecnica e le cui giurie sono designate dagli enti che sponsorizziamo. A questi giurati, oltre al prestigio dell'incarico, offriamo anche condizioni particolari per la pubblicazione dei loro libri.
Tra di essi, tanto per fare qualche nome, ci sono Alessandra Crabbia della provincia di Treviso, Umberto De Agostino di Ferrera Erbognone, Benedetto Di Pietro, melegnanese di adozione, presidente della giuria del concorso Prévert, sezione poesia (La sua opera teatrale Il cammello amaranto da noi pubblicata in volume è stata rappresentata con grande successo), Gianmario Lucini della provincia di Sondrio, Daniela Manzini Kuschnig di Bologna, Maria Organtini del Cenacolo di Monza.
Ci tengo a sottolineare che oltre a sillogi poetiche, racconti, romanzi e opere teatrali la Montedit pubblica anche libri "scientifici" cioè testi per corsi universitari nonché altre opere di docenti e ricercatori universitari. Tutti gli anni poi pubblichiamo Culture l'annuario dell'Istituto di Lingue della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Statale di Milano. Tra le varie collane abbiamo anche Fonòpoli-Parole in movimento in cui pubblichiamo i libri premi dell'omonimo concorso e altri proposti dall'associazione presieduta da Renato Zero che conta oltre 20 mila soci. E scusate se è poco!
 

Umberto Montefameglio


La crescita continua
Il primo libro della nostra amica fu pubblicato nel novembre del 1990.
L'anno successivo uscirono 8 opere di amici della poetessa. Poi la voce ha cominciato a spargersi e abbiamo edito una ventina di opere all'anno fino al 1994. Salite a 36 l'anno successivo dopo l'apertura della nuova sede di 150 metri quadri a Melegnano. Poi siamo saliti a una cinquantina all'anno, cioè un libro ogni settimana. La crescita è continuata: nel 1999 erano già 90. E così via.
L'anno scorso ne abbiamo pubblicati 256, in pratica uno per ogni giorno lavorativo. Quest'anno al 26 settembre siamo già a 174 opere già pubblicate, 12 sono in stampa e altri 46 sono in lavorazione (a questi ultimi sono da aggiungere 28 libri premio per i primi classificati nei nostri concorsi letterari). E naturalmente i titoli pubblicati sono già saliti a 1031. Senza contare le numerose ristampe. Con la stampa digitale infatti ora è possibile pubblicare stampando un centinaio di copie e ristampandone altre man mano che si esauriscono. La maggior parte degli autori non ha difficoltà a venderne due o trecento copie. Parecchi, dandosi un po' da fare arrivano a cinquecento. Non mancano quelli che sono riusciti a vendere mille o addirittura duemila copie. Diverse ristampe vengono fatte a nostre spese quando abbiamo richieste da librerie o dal distributore; in questo caso corrispondiamo i diritti all'autore.

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