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Francesca Falchieri è nata nel 1967 a Bologna,
dove vive tuttora e ove si è laureata nel 1991
in Lingue e Letterature Straniere Moderne, con
votazione massima e la lode. La sua tesi riguarda Anne
Hébert, la più importante scrittrice
canadese di lingua francese, da lei intervistata a
Parigi.
- Dopo
la laurea ha soggiornato per sei anni in Francia,
Belgio e nella Svizzera francese per motivi di studio
e lavoro. Presso la Facoltà di Lettere
dell'Università di Ginevra ha compiuto ricerche
di letteratura comparata sulla narrativa
neoavanguardista italiana, in relazione al Nouveau
Roman francese, e nel 1996 ha conseguito un Master
Diploma di Studi Superiori intitolato «Aperture e
rotture del XX secolo: raccontare, descrivere nel XX
secolo».
- Rientrata
in Italia, ha svolto traduzioni, ha ottenuto
l'abilitazione all'insegnamento della lingua e
civiltà francese nella scuola media e superiore
e ha insegnato per alcuni anni presso scuole pubbliche
e private.
- Nel
2006 ha conseguito il Master di Scrittura creativa
femminile «Ritratto di donna: dall'autobiografia
al romanzo», organizzato dalla scuola Harriette
Stanton Blatch di Bologna, diretta dalla scrittrice
Patrizia Finucci Gallo.
- Con
lo pseudonimo di Chiara Parola ha pubblicato tre
romanzi autobiografici: "ID(
R )A-Il sogno",
Salerno, Edizioni "Il Grappolo", 2002;
"ID(
R )A-Il mare",
Roma, Sovera/Armando Editore, 2003; "ID(
R )A-Il ritorno",
Roma, Sovera Editore, 2005, che chiude la trilogia.
Collabora con alcune riviste culturali come critico
letterario.
- I
suoi primi tre libri sono stampati a due colori,
azzurro e nero: l'azzurro sta a significare e ad
evidenziare i monologhi interiori della protagonista,
per rappresentare la forza del pensiero. Temi
ricorrenti della trilogia di Chiara Parola sono
l'acqua, il sogno e l'amore. Inizialmente ha scelto
questo pseudonimo forse per nascondersi, ma
soprattutto perché crede profondamente nella
"potenza" della parola: per lei le parole sono
più importanti delle cose ed è il
linguaggio che crea la realtà. I suoi primi tre
romanzi cominciano e finiscono con la stessa
descrizione di un sogno (un'immersione nelle acque del
suo subconscio), da lei fatto alla vigilia della sua
partenza da Bologna. Crede infatti nella
circolarità e nella ciclicità della
scrittura femminile: è un'idea di morte e
rinascita, che attraversa tutta la sua opera e ha
attraversato anche la sua vita.
Il suo quarto romanzo, pubblicato con il vero nome di
Francesca Falchieri, "La
petite mort. Diario di un'anoressia
dominata",
Bologna, Giraldi Editore, 2008.
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