- Naide
Sarti è nata e risiede a Fanano, un piccolo
paese della provincia di Modena, in una verde vallata
ai piedi del monte Cimone. Ha partecipato a numerosi
concorsi con esiti positivi, ricevendo critiche
lusinghiere e proposte per la pubblicazione delle sue
opere. Sue liriche si leggono in antologie quali:
Poeti dell'Adda 2003, premio letterario Oljmpia di
Montegrotto Terme, trofeo Chioccia Longobarda, premio
letterario internazionale Europa, premio Gabriele
D'Annunzio, premio associazione letteraria Poesie
D'Autore, antologia Il Giro d'Italia delle Poesie in
Cornice 2004, premio Associazione Poeti Italiani. Il
libro Senza ossigeno si muore, ultima opera della
poetessa, è in vendita dal mese di gennaio con
un buon successo. La sua biografia, riportata nel
Dizionario Ragionato degli Scrittori Italiani del
Novecento è accanto a nomi come Carducci,
Deledda, Fallaci, Moravia, Pascoli, ecc.
- "Mi
piace il nome: Naide. È quasi quello giusto,
adatto. Ha un suono sommerso d'acqua dolce a cui
potrebbe rispondere, se lo volesse, dal luogo
solitario in cui vive una Naiade. E poiché ogni
Mitologia ha una radice profonda nell'essere umano,
penso che ogni donna lo sia: meno adatta a difendersi
dalla sovraeccitazione che ad accompagnarsi, senza
comprenderla, alla tenerezza incostante degli uomini.
Sempre consapevole d'attendere gli dei. È
questa specie di predestinazione, che Naide Sarti
traduce in una poesia stillante i toni del viola e del
turchino, che fa pensare alla memoria di ciò
che è sempre stato e si ripeterà.
Ciò che l'indefinibile presenza del tempo
libera di scatto: la stessa ferita oltre il
prevedibile. Conviene immergervisi per andarle
incontro, di ritorno dal tempo dei sogni. Spaventati
da tanta solitudine. Perseguitata da uno spirito
maligno che si ridisegna in una follia occupata a
saldare il passato remoto e magico ad un presente.
Intimidita come in un esilio, che cola, goccia a
goccia, nel respiro stesso della vita. Non si fa mai
pace con il rimpianto perché è un tocco
di rosso così poco divino. Costruttore di
sé stesso. Sempre in marcia. E nessuno conosce
tutta la sua storia. Eppure, è un abisso che
non esiste, come non esiste donna che, in lui, non si
sia scoperta bagnante nascosta di un cielo senza
stelle. Il rimedio, come sempre, sopravvive al centro
del male, ma non c'è donna che sia riuscita a
trovarlo. Così resta l'anima in attesa di
qualcuno che non arriva, o, se n'è già
andato. Purtroppo, non basta vivere con attenzione per
trarre poesia dalla grande novità della
vita."
Critica
di Caterina Della Valle, autrice de: "Una storia
vicina vicina".
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Agg. 28-02-2005
