02-1998 12:38 by Claris Home Page version 2.0-->
ASSOCIAZIONI CULTURALI
L'Antologia dell'Associazione culturale savonese ZACEM
Zahoor Ahmad Zargar
 
ZAHOOR AHMAD ZARGAR Nato a SRINAGAR (KASHMIR - INDIA) il 6 aprile 1954 dove si è laureato ed ha collaborato attivamente con diverse Associazioni culturali e con la rivista "Mountain Valley Kashmir". Risiede a Savona da una decina d'anni e si è inserito brillantemente nella vita culturale della città.
Legge, scrive e parla: urdu,inglese,italiano.
Parla: hindi, kashmiro.
Fondatore e Presidente del Centro Culturale Islamico Savonese e della Liguria.
Membro fondatore, organizzatore e sostenitore dell'Associazione Culturale Savonese "ZACEM".
Sue poesie, lettere e brani sono stati inseriti su giornali ed antologie.
Scrive di lui il settimanale "Arcobaleno": -L'autore si sta guadagnando una fama ormai a livello nazionale...-
Pensieri vagabondi
 
 
Lunghe camminate
solitarie sotto la pioggia
voglia d'impazzire
brillìo negli occhi
preghiere del cuore
innamorarsi perdutamente
nuvole bianche e nere
fitta nebbia
perdersi nel nulla...
o la profondità della notte
fuori della finestra
a guardare il cielo
luna - stelle
mentre la mente vola
e gli occhi sono in cerca
di una stella diversa dalle altre
che gioca a nascondino...
e in primavera
il profumo del bosco
sveglia nel cuore
i desideri.
Chiudo gli occhi,
appare un Angelo
sul cavallo volante
che mi porta lontano
nella valle dei sogni:
passi lenti ma sicuri
danzano al magico ritmo
di un'arietta,
la mia testa sul Suo petto
seduti sotto l'albero
dei millefiori.
Tenerezza
dolcezza
felicità
da non finire mai!
 

Caro figlio...

 
...con gli occhi spalancati
fissi fuori al di là
dei muri di questa casa
cerco di ritrovare il tuo volto
a braccia aperte incessantemente
raccolgo la gioia della tua esistenza.
Giorni-mesi-anni sono passati
uno dopo l'altro
feste-cerimonie-dolore
tutto e tu non c'eri.
Adesso il mio corpo è debole
e la candela della vita sta per esalare
l'ultima fiamma.
Desiderio ardente di una madre:
ti supplico, vieni a casa,
hai dimenticato la tua patria
le vie, i prati, i fiumi;
insieme gli amici dell'infanzia
ti aspettano.
Dimmi quando verrai,
senza di te la casa sembra un deserto.
Ma tu vieni solo per poco tempo
lasciando i nostri cuori irrequieti.
 

Cara mamma...

Oh, vento!
Quando attraversi il mio paese,
ti prego!
porta questo messaggio a mia madre
con rispettoso inchino
e dolce tocco...
spiega
che il cuore di suo figlio è irrequieto
come un pesce fuor d'acqua,
non ha dimenticato nulla!
Quando nelle lunghe - fredde - mute
notti
il silenzio raggiunge la massima profondità,
i miei occhi vuoti
si riempiono di immagini,
mamma,
e mi riportano nella tua culla:
le tue braccia tenere - calde,
le tue dita che carezzano il mio corpo,
tu che canti una ninna nanna
che mi porta nella valle del sonno.
Non ho dimenticato nulla!
I tuoi occhi piccoli piccoli
amorosi - profondi
dietro cui nascondi un mare di storie
tristezze - angosce - desideri,
non ho dimenticato!
le vie, i prati, i fiumi,
gli amici dell'infanzia,
i muri delle case
che mi hanno accompagnato fino alla gioventù!
 
Ma i semi del tuo fiore
hanno coltivato un altro giardino
dove sono nati dei piccoli piccoli
splendidi fiori
che hanno bisogno di me
per crescere e proteggerli.
Quando li guardo,
sorge il tuo volto nel mio giardino:
le mie braccia si aprono a raccoglierli
e mi sento in pace.
 
 


IN QUESTO MONDO NO!

 
Petali di fiori
dolci
teneri
sorridenti
innocenti
stelle degli occhi
futuro delle nazioni
motivo dell'esistenza
sono stati
mutilati
molestati
frustati
Sono privi di caste
religioni
razze
colori
lingue
cittadini del mondo
L'egoismo dell'uomo
ha strappato via l'infanzia
a chi giocando nel prato
è colpito dalle mine
senza gambe
senza braccia
o cacciato via dalla casa
nel fango e nella polvere
sotto la pioggia od il sole
in marcia
verso una terra estranea
gli occhi vuoti
le mani tese a raccogliere
una manciata di riso - una caramella
e nascosto sotto il braccio
un giocattolo di peluche
unico compagno a consolare
Scene di crudeltà
massacri
spari
bombe
fuoco
urla - pianti
Poi un lungo silenzio...
 
L'uomo ha dimenticato che anche lui
era un bambino!
 
 

PIETRA NERA

 
Quando soffia il vento del ricordo,
il sonno va via dalla testa
ed il cuore balza alla gola.
Cos si aprono gli occhi dell'anima
che prendono forma di uccelli
e volano lontano
dalla convulsa vita di città.
Ecco, laggiù, un piccolo paese
dalle dolci case:
campi sterili,
pance vuote dei bambini,
polvere e fango
che pongono domande fisse
alla tua mente. Desiderio di una vita migliore,
cercata di porta in porta
in una terra estranea.
 
Tagliata dentro il petto della montagna,
a centinaia di piedi di profondità,
la miniera di carbone
ti ha aperto le sue braccia,
quando raccogli la pala
ed il corpo debole arranca
lungo ruvidi e neri cunicoli
mentre la polvere ti entra nei polmoni
e ti fa tossire,
fai sempre più fatica a vedere
e pensi a tanti altri, come te,
che hanno perso la vita.
Dolore, tristezza, angoscia
dietro cui si ravvisa la speranza:
carbone nero
facce nere,
tutte uguali,
nei giorni che nascondevano la felicità.
 
Adesso dicono che tutto è cambiato
ed il mondo è migliore.
Ma sento ancora voci strane:
immigrati
in cerca di nuove min
 
Zahoor Ahmad Zargar è anche presente sulla grande antiologia virtuale dei poeti italiani contemporanei
Indice
Copertina
Prefazione
Home page dell'associazione Zacem


Per tornare all'indice delle Associazioni culturali
©1998 Il club degli autori,
Per comunicare con il Club degli autori: info<clubaut@club.it>

Rivista Il Club degli autori

Home page Club dei poeti
|Antologia dei Poeti
Concorsi letterari
Arts club (Pittori)
TUTTI I SITI CLUB
Consigli editoriali per chi vuole pubblicare un libro
Se ti iscrivi al Club avrai un sito tutto tuo!

agg. 16 settembre 2001